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Nella Bovina il complesso mammario risulta dall’unione precoce di più ghiandole, che di norma sono 4; il
corpo mammario che esternamente potrebbe apparire come unico, è in realtà suddiviso in quattro
mammelle, chiamate anche quarti: avremo quarti craniali e caudali divisi dal solco trasversale, e quarti
destro e sinistro divisi dal solco intermammario. Al numero di papille corrisponde il numero di ghiandole,
e ciascuna papilla porta un unico orificio lattifero (vedi immagine precedente). Tra le diverse razze
avremo morfologia e topografia diverse: [secondo Ceccarelli] ad esempio il complesso si estende più
caudalmente nella regione perineale nelle razze da latte. Inoltre negli animali più adulti sottoposti a più
cicli di lattazione i solchi diventano più evidenti e le mammelle più “pendenti”.
La ghiandola mammaria è una ghiandola tubulo-alveolare composta con diverse modalità di secrezione:
- modalità merocrina: produzione proteine;
- modalità apocrina: produzione lipidi (trigliceridi);
. Consta di più lobi separati da tessuto connettivo infiltrato da una notevole quantità di tessuto adiposo.
Ogni lobulo della mammella (200 alveoli) presenta stadio di produzione diverso (in uno stesso lobulo lo
stadio produttivo è omogeneo), così da garantire una produzione continua di latte; inoltre tra l’epitelio
e la membrana basale sono presenti cellule mioepiteliali che presentano recettori per l’ossitocina e
contraendosi favoriscono l’escrezione del latte.
La produzione del latte è indipendente tra i vari quarti! Qualora si avesse la necessità somministrare dei
farmaci, non ci sarà passaggio di queste sostanze tra quarti diversi.
Nell’adenomero avremo una porzione alveolare e una tubulare; gli alveoli rappresentano la porzione
secernente della ghiandola e sono costituiti da uno strato di cellule cubiche o cilindriche. Gli alveoli sono
avvolti da cellule mioepiteliali (cellule a canestro) a forma stellata la cui contrazione ne favorisce la
secrezione. Più unità ghiandolari formano i lobuli, e sono circondati da tessuto connettivo (setti
interalveolari). Le vie di escrezione sono:
1. dotto alveolare: (uno per alveolo) sono la porzione tubulare che collega gli alveoli ai dotti
intralobulari.
2. dotto intra-lobulare: presenta stesse caratteristiche della porzione tubulare ghiandolare ma
connettivo più abbondante;
3. dotto inter-lobulare: (uno per lobulo) presenta epitelio cubico bistratificato e avviene un
graduale passaggio da cellule mioepiteliali a cellule muscolari lisce; ogni lobulo fa capo a un
dotto interlobulare;
4. dotto lattifero o galattoforo: (uno per lobo) presenta epitelio cubico bistratificato e delle
dilatazioni (nodi del latte);
5. seno lattifero: cisterna di raccolta del latte (nella Vacca 350-400 cc) che presenta stessa struttura
dei dotti, con epitelio più alto; a questo livello non avviene produzione di latte; il seno lattifero è
costituito da:
- porzione ghiandolare: situata nel parenchima (non entra nei processi di produzione);
- porzione papillare: situata nella papilla.
Tra porzione ghiandolare e papillare vi è un restringimento, il rilievo anulare, con presenza di pieghe
mucose e trabecole . Il numero di seni lattiferi in una papilla corrisponde al numero di osti papillari;
6. dotto papillare: epitelio pavimentoso stratificato; presenta pieghe longitudinali della mucosa
che costituiscono la rosetta di Furstenberg , con funzione di chiusura ermetica;
7. ostio papillare.
Il latte viene accumulato nella papilla prima dell’espulsione. Esso rappresenta un ottimo terreno di
coltura per batteri: bisogna fare in modo che dopo la mungitura i seni lattiferi vengano completamente
svuotati. Un canale ristretto, il dotto papillare, separa la papilla dal’ambiente esterno e presenta un
anello muscolare con funzione di sfintere.