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Epidemiologia

Le spore tetaniche sono largamente diffuse in natura, tanto da essere rinvenibili negli strati superficiali del terreno, nel pulviscolo atmosferico, nel letame, nei foraggi e nel contenuto intestinale di erbivori, ruminanti, suini, animali da laboratorio e uomini. Gli animali recettivi sono rappresentati da: uomo, cavallo, bovino, ovino, suino, roditore, cane e gatto, anche se quest'ultimo solitamente resistente. I volatili risultano invece refrattari all'infezione. Il tetano è una malattia diffusa su scala mondiale, a carattere sporadico, ed è maggiormente frequente in aree caratterizzate da un elevato quantitativo di calcio nel terreno, il quale favorisce la colonizzazione dei tessuti da parte del batterio (aree tetanigene). È una malattia professionale che colpisce prevalentemente i veterinari, allevatori, operatori, e così via.

Patogenesi

L'infezione naturale insorge solitamente per contaminazione di ferite della cute e delle mucose.

soprattutto se si tratta di ferite penetranti contaminate da terriccio o strumenti contenenti spore, la cui disinfezione e risoluzione risulta più complessa e in cui più facilmente si vengono a creare le condizioni ambientali di anaerobiosi ideali per la germinazione delle spore. Questa è la ragione per cui bisogna prestare particolare attenzione alle ferite da chiodo e a quelle da fucile, alle fratture esposte e agli interventi chirurgici come castrazione, caudotomia (amputazione della coda), tosatura, ernia ombelicale e così via. Nelle ferite lacero-contuse la necrosi tissutale crea una zona scarsamente ossigenata ideale per la germinazione e la riproduzione dei clostridi. Anche la contaminazione del cordone ombelicale è causa di infezione da tetano soprattutto in agnelli e puledri. Una volta penetrate nel sito di inoculo, le spore vanno incontro a germinazione trasformandosi nella forma vegetativa e inizia la produzione delle tossine. Non diffondono.nell'organismo, I batteri restano localizzati nel punto di penetrazione. L'azione patogena è attuata solamente dalle tossine prodotte. Cosicché: SINTOMATOLOGIA Il periodo di incubazione varia da 4 a 20 giorni o più e la sua durata dipende sia dal sistema nervoso centrale che dalla taglia dell'animale. La distanza del sito di ingresso è un fattore determinante. Equini: Negli equini è frequente la forma generalizzata di tetano, mentre quella locale è rara. Infatti, le contrazioni spastiche non iniziano quasi mai dagli arti ma dalla testa. Il quadro clinico è progressivo ed inizia con: - Difficoltà di masticazione e deglutizione, narici e pupille dilatate (narici atromba), occhio retratto e terza palpebra procidente. - Segue poi tetania di diversi gruppi muscolari: le orecchie sono tese e ravvicinate, si osservano trisma (contrattura spastica dei masseteri, che provoca difficoltà o impossibilità ad aprire la bocca) e opistotono con irrigidimento.

e contrazione dei muscoli del collo.- Successivamente vengono coinvolti i muscoli toracici e addominali, con difficoltà di respirazione, cianosi delle mucose, iperemia, edema polmonare e ritenzione di urina e feci. L'appetito è conservato ma il trisma impedisce l'alimentazione. La coda è immobile e sollevata, e gli arti sono tesi e divaricati. Tuttavia l'eccitabilità riflessa è notevolmente aumentata. Il sensorio è conservato, infatti stimoli eccitatori, come luce intensa, rumori ed eccitamento meccanico, possono aggravare la situazione. La sudorazione è continua e profusa. La temperatura è generalmente aumentata e nelle forme ad esito letale può raggiungere i 42-43°C nella fase preagonica e anche i 48°C post mortem a seguito dell'eccessiva contrazione muscolare nei casi più gravi. La morte sopraggiunge per asfissia provocata da spasmo della glottide o da paralisi dei muscoli respiratori.

oppure per arresto cardiaco.

Ruminanti. Anche nei ruminanti la forma prevalente è data dal tetano generalizzato. L'andamento e la sintomatologia è molto simile a quella osservata nel cavallo, tuttavia manca l'esaltazione dei riflessi, qui per cui non si osservano reazioni violente agli stimoli eccitatori, ed inoltre la paralisi dei muscoli addominali porta anche ad arresto della peristalsi intestinale e conseguente meteorismo.

Suini. Anche qui si osserva tetano generalizzato con sintomatologia simile a quella dei equini, tuttavia in questa specie la morte spesso sopraggiunge per incapacità di alimentazione e di assunzione di acqua a seguito della contrazione dei muscoli masticatori, conducendo a morte gli animali prima della manifestazione della sintomatologia generalizzata.

Cane. Nel cane la forma più frequente è data da tetano localizzato, la forma generalizzata invece è rara. Si osserva coinvolgimento della testa con trisma, occhi infossati,

orecchie dritte e immobili, angoli della bocca retratti e rima palpebraleristretta, dando il tipico aspetto di risus sardonicus (contrattura dei muscoli facciali,come un sorriso), procidenza della terza palpebra.
Gatto. Il tetano è raro e quando è presente si manifesta in forma localizzata.Il decorso va da qualche giorno a qualche settimana. Nei casi a rapida evoluzione lamorte sopravviene in 2-3 giorni, mentre nei casi a decorso lento e graduale i sintomitendono ad intensificarsi sempre più fino a condurre a morte il soggetto dopo 10-15giorni. La lenta progressione dei sintomi può anche condurre ad un esito favorevoledella malattia. La mortalità oscilla tra il 45% ed il 90% negli equini, è più bassa neiruminanti ma raggiunge anche picchi del 100% quando colpisce agnelli e puledri con laforma neonatale.
DIAGNOSI
La diagnosi è essenzialmente clinica, in quanto la sintomatologia è caratteristica edindicativa, soprattutto se

Sono presenti ferite lacero-contuse. Non esistono test di unica conferma possibile è data da esami di laboratorio per confermare la diagnosi, microscopici come isolamento e ricerca della tossina.

L'isolamento batterico dalla ferita è molto difficile perché il più delle volte i tessuti sono contaminati da altri germi anaerobi.

Ricerca della tossina. Può essere effettuata sul surnatante di centrifugati di tessuto patologico proveniente dalla ferita e inoculato in cavie o topi dal laboratorio per via intramuscolare.

TERAPIA

Per bloccare il focolaio di replicazione batterica occorre procedere mediante: radicale pulizia delle ferite con asportazione dei tessuti necrotizzati (i tessuti devono sanguinare per far sì che ci sia ossigeno), detersione e disinfezione con perossido di idrogeno, infiltrazione con globulina antitetanica della zona circostante in modo da attuare una immunizzazione passiva, somministrazione di antibiotici (metronidazolo,

doxixiclina, no penicillina perché può aggravare l'ipertonia), somministrazione di tranquillanti come benzodiazepine e miorilassanti.

L'immunizzazione passiva si effettua quindi con antitossine per il tetano, ovvero anticorpi neutralizzanti specifici per la tetanospasmina.

Le antitossine agiscono legandosi alle tossine di tetanospasmina presenti in circolo, rendendole indisponibili e quindi incapaci di legarsi irreversibilmente ai motoneuroni.

Tali preparati vengono anche definiti seri iperimmuni, e la loro somministrazione deve essere effettuata per via intramuscolo in più punti perché non si conosce il numero esatto di batteri penetrati. La somministrazione di siero iperimmune per il tetano è efficace solo se la sintomatologia nervosa non è già iniziata. In caso contrario infatti le antitossine non possono più bloccare le molecole di tetanospasmina, in quanto queste si sono già legate irreversibilmente ai motoneuroni del.

PROFILASSI
Rientra nella profilassi diretta la sterilizzazione dello strumentario chirurgico ed il mantenimento dei normali standard igienici nelle operazioni quali castrazione, caudotomia, ecc. La profilassi indiretta, o immunizzante, viene praticata solamente negli equidi, soprattutto cavalli, in quanto sono animali altamente recettivi e sottoposti a continui rischi anche gravi per la frequenza dei traumi e delle ferite a cui possono andare incontro. La vaccinazione viene effettuata solo nel cavallo ovvero una tossina batterica privata del potere tossico ma non di quello immunogeno in modo tale da conservare la sua capacità di indurre la produzione di anticorpi. In questo caso la tossina utilizzata è la tetanospasmina, che viene purificata e inattivata. La vaccinazione determina la produzione di anticorpi anti-tetanospasmina in modo da impedire lo sviluppo della malattia in caso di contagio. Il piano vaccinale prevede

lasomministrazione della prima dose a 6 mesi (insieme alla vaccinazione anti-influenzale), richiamata dopo 3-4 settimane e poi annualmente.

Schema in caso di trauma con sospetta contaminazione da spore tetaniche:

  • Soggetto vaccinato con richiamo da meno di 1 anno: nessun trattamento.
  • Soggetto vaccinato da oltre 1 anno: richiamo immediato con anatossina (vaccino).
  • Soggetto mai vaccinato: inoculazione immediata a simultanea in più parti del corpo di antitossina (siero iperimmune) e di anatossina (vaccino) seguita da un'altra inoculazione di anatossina a distanza di 3 settimane (richiamo vaccinale), accompagnata da terapia antibiotica sistemica. In questo modo si ottiene uno stato di immunità passiva a effetto immediato, seguita da immunità attiva derivante dalla somministrazione dell'anatossina.

TETANO NELL'UOMO

A rischio sono le persone con più di 60 anni (declino delle immunità), immigrati e tossicodipendenti (inoculo non sterile e uso di sostanze).

chinina per tagliare l'eroina). L'incidenza di 1 milione di casi l'anno (18/100000); nei Paesi in via di sviluppo la mondiale è letalità è superiore al 30% e il 50% dei casi riguarda neonati. Si ha spasmodica contrattura muscolare generalizzata che inizia dai muscoli facciali (masseteri, trisma erisus sardonicus), poi raggiunge il collo, la muscolatura della colonna vertebrale e i muscoli di addome e arti. In un paziente con tetano si ha dispnea, copio sa sudorazione, ipertermia e infine collasso cardiaco e insufficienza respiratoria, i quali possono portare a morte o al superamento della fase acuta con conseguenti danni neurologici. Per l'uomo la vaccinazione è obbligatoria (legge 419/1968).

Permanenti. Dopo una prima vaccinazione con anatossina (vaccino spento), si effettua un richiamo dopo 3-4 settimane e poi dopo 10-11 anni.

CARBONCHIO EMATICO

Il carbonchio ematico è una malattia infettiva contagiosa,

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Publisher
A.A. 2020-2021
59 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/05 Malattie infettive degli animali domestici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher www.lalla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di malattie infettive degli animali da reddito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Martino Barbara.