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PATOLOGIE A EZIOLOGIA BATTERICA

Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni causate da Stafilococchi oppure da Streptococchi, batteri

ubiquitari con i quali ciascuno di noi viene a contatto ogni giorno.

La malattia avrà gravità maggiore quanto più l’infezione si approfonda negli strati cutanei.

Piodermiti

Sono malattie infettive batteriche estremamente frequenti, soprattutto nel bambino in età scolare o pre-

scolare. I bambini sono più suscettibili allo sviluppo di queste infezioni sia perché la loro immunità non è del

tutto sviluppata, sia perché la loro cute si presenta in genere meno cheratinizzata e più facilmente aggredibile

da agenti esterni. Tutte le condizioni di non integrità della barriera cutanea predispongono il paziente a

sviluppare questo tipo di infezioni (es. pz con dermatite atopica).

Le piodermiti si trasmettono per contatto diretto e le sedi più frequenti di infezione sono volto e arti.

La terapia consiste nella disinfezione locale e nell’uso di antibiotici topici e sistemici.

Dobbiamo tenere a mente anche la componente psicologica del paziente, che potrebbe presentare resistenze,

ansie o timori nei confronti della propria condizione, soprattutto per avere anche una migliore gestione della

compliance del paziente.

Piodermiti superficiali

Si possono suddividere in infezioni bollose o non bollose. In questo tipo di infezioni, la

presentazione clinica stessa può essere un valido strumento per l’identificazione

dell’agente patologico; se, per esempio, si individuano delle bolle è molto probabile che

si tratti di infezioni da Staphylococcus Aureus. In ogni caso la diagnosi eziologica di

certezza deve essere svolta tramite l’esecuzione di un tampone cutaneo con eventuale

antibiogramma.

Le bolle si localizzano in genere attorno alla cavità orale e nasale e si possono rompere facilmente.

Le impetigini non bollose hanno invece come agente eziopatologico lo Streptococcus

Pyogenes che determina la formazione di piccole bolle o vescicolette a livello

superficiale, che si rompono velocemente andando poi a formare concrezioni e

successivamente erosioni di colore giallognolo. Tutte le erosioni con colorazione

giallastra sono manifestazioni di sottostanti infezioni batteriche.

A questo proposito dobbiamo fare una differenziazione tra i termini di impetigo e impetiginizzazione.

Impetigo è il termine latino che si usa per indicare la vera e propria impetigine

(= piodermite), mentre per impetiginizzazione si intende una sovrainfezione

batterica secondaria a una dermatosi preesistente. Per esempio, a una dermatite

atopica o alla psoriasi si può sovrapporre un’infezione da stafilococco:

parleremo perciò di impetiginizzazione. Nelle lesioni infiammatorie

impetiginizzate può associarsi una sintomatologia dolorosa caratterizzata da

sensazioni di bruciore e prurito.

Piodermiti degli annessi cutanei

Si tratta di infezioni che si localizzano attorno al follicolo pilifero, struttura che attraversa il derma reticolare

e papillare.

Ne distinguiamo 4 forme: foruncolo, follicolite, idrosadenite e sicosi batterica.

Foruncolo: si tratta di un’infezione che interessa il follicolo pilifero e la ghiandola sebacea (che sfocia con il

proprio dotto all’interno del follicolo). Generalmente si tratta di un’infezione da Staphylococcus Aureus e si

trasmette per contatto diretto con un soggetto con infezione in atto oppure per auto inoculazione (ovvero

grattandosi).

Le lesioni si presentano come noduli duri, dolenti ed eritematosi che possono presentare una pustola in

sommità che talora ha carattere necrotico e suppurativo.

In certi casi può essere necessaria una diagnosi differenziale tra foruncolo e pseudofollicolite.

In caso di pseudofollicolite si identificheranno papule-pustole a origine follicolare che tuttavia non sono

altro che granulomi causati da corpo estraneo (ad esempio pelo ricurvo dopo la depilazione). La natura della

pseudofollicolite è perciò di tipo infiammatorio e non infettivo.

Il foruncolo può avere dimensioni discrete e può interessare virtualmente qualsiasi distretto corporeo. Si può

accompagnare anche un interessamento dei tessuti circostanti che appaiono caldi, eritematosi e dolenti.

La follicolite si differenzia dal foruncolo poiché è spesso costituita da lesioni multiple. Si tratta di

un’infiammazione suppurativa che coinvolge tutta l’unità del follicolo pilifero e le regioni circostanti. Le

lesioni sono delle pustole, quindi circoscritte, elevate, con raccolta purulenta e circondate da un alone

La Sicosi piogenica è un’infezione che interessa la porzione terminale del follicolo

pilifero.

Anche in questo caso l’agente eziologico è lo Staphylococcus Aureus. Si caratterizza

per la presenza di placche sormontate da numerose pustole. Le zone più

frequentemente colpite sono quelle con maggiore densità di follicoli terminali come la

barba oppure il capillizio.

Fistole odontogene: si tratta di infezioni piuttosto rare, che si presentano come

noduli che sono la manifestazione esteriorizzata di una sottostante infezione

dentaria o gengivo-parodontale. L’orifizio fistoloso si apre a livello cutaneo, ma

non è sempre evidente a un esame visivo. La terapia consiste nella disinfezione

e nell’otturazione della cavità pulpare del dente interessato; questo trattamento

ottiene l’estinzione del processo suppurativo e la guarigione della fistola; può

rimanere una cicatrice retraente.

A volte le fistole odontogene possono essere scambiate per tumori, con questo

aspetto nodulare, esofitico e comparsa relativamente rapida.

Idrosadenite suppurativa: è un’infezione delle ghiandole sebacee (a volte anche

delle ghiandole sudoripare apocrine) delle pieghe maggiori, come regione

interglutea, ascellare, inguinale, che vede ancora una volta lo Staphylococcus

Aureus come agente eziologico.

Per spiegare la patogenesi di questa infezione non si può fare riferimento solo a una

componente infettiva; si è recentemente scoperto che l’idrosadenite suppurativa è

accompagnata da un aumento di citochine infiammatorie (come il TNFα), come in

altre patologie croniche infiammatorie quali la malattia di Crohn o la Colite

ulcerosa.

L’impiego di farmaci anti TNFα potrebbe rivelarsi utile per la terapia di quei pazienti particolarmente

sfortunati che presentino rettocolite ulcerosa, idrosadenite suppurativa e psoriasi, data la comune

eziopatogenesi di queste patologie.

Le lesioni si caratterizzano per la presenza di noduli dolenti e infiammatori che possono anche evolvere

verso la fistolizzazione.

Anche in questo caso c’è un aumentato rischio di sovrainfezione batterica, dato dal continuo sfregamento dei

tessuti. L’infezione primaria può dunque evolversi e vedere lo sviluppo di ascessi e fistole che possono

suppurare rilasciando materiale maleodorante, con possibili esiti di cicatrici retraenti.

Si tratta di una malattia abbastanza rara, si pensa che possa colpire circa l’1% della popolazione e ne esistono

diversi gradi di gravità, da forme lievi fino a forme gravi che possono avere effetti molto destruenti.

Piodermiti profonde

Le piodermiti profonde sono dermoipodermiti ed erisipele.

Queste infezioni necessitano sovente di terapie antibiotiche per via endovenosa, perciò non è infrequente

vedere pazienti ricoverati nel reparto di dermatologia per problematiche di questo genere.

L’eziopatogenesi è sempre a carico di batteri come Streptococcus e Staphylococcus. Si tratta di infezioni più

profonde, che riguardano il derma oppure l’ipoderma, non sono suppurative, ma infiammatorie con rapida

insorgenza.

Erisipela: si tratta di un’infezione dermoepidermica acuta non

suppurativa, la cui eziologia riconosce lo Streptococco β-

emolitico di gruppo A. La trasmissione avviene per contatto

diretto e le lesioni si caratterizzano per la manifestazione di un

eritema rosso vivo con superficie lucida, talora con bolle. In certi

casi si può anche formare un edema di tale importanza da

formare il cosiddetto ”scalino”, cioè la formazione di un bordo

rilevato tra la cute sana e quella interessata dal processo

infettivo. Questo è dovuta alla genesi di bolle a livello

intraepidermico.

Può comparire in diverse sedi, ma più frequentemente colpisce il viso oppure gli arti inferiori o superiori.

Avere un deficit nel ricircolo linfatico può predisporre allo sviluppo di erisipela e dermoipodermiti. Queste

infezioni possono anche essere secondarie a un morso di insetto, poiché la puntura causa l’inoculo di

streptococchi direttamente nel derma più profondo.

L’erisipela si presenta sempre in associazione a febbre, brivido e malessere generale; in caso di assenza di

piressia si parla invece di dermoipodermite. Ricordiamo che le complicanze dell’infezione da streptococco

beta emolitico possono essere anche molto gravi, come nefropatie che possono portare a insufficienza renale,

scarlattina e fascite necrotizzante.

La dermoipodermite è un’infiammazione del derma e dell’ipoderma

simile all’erisipela, ma ha un carattere meno violento e più cronico.

L’eziologia vede più di sovente responsabile lo Staphylococcus Aureus.

Le lesioni si caratterizzano per la presenza di chiazze eritematose, calde,

dolenti, i cui margini sono più sfumati rispetto all’erisipela. Si può

accompagnare a edema, linfangite o linfoadenite satellite.

In genere l’esame microbiologico viene effettuato su tamponi, ma nei casi in cui questi risultino negativi

oppure il paziente non risponda alla terapia antibiotica a largo spettro, è possibile effettuare delle biopsie

cutanee profonde. Il rischio di tale procedura è legato al fatto che in questi pazienti spesso sussistono

problematiche vascolari o linfatiche, perciò la ferita chirurgica dovuta alla biopsia potrebbe avere una

guarigione difficoltosa.

In ogni caso, per ottenere l’antibiogramma occorreranno una decina di giorni, perciò in prima istanza si

sottopone il paziente a trattamento per endovena con antibiotici ad ampio spettro.

Intertrigine

Di per sé questo termine indica solamente un’infiammazione

delle pieghe e non indica necessariamente un processo infettivo,

i termini “batterica” o “micotica” specificheranno il tipo di

eziologia.

E’ possibile che i due tipi di infezione (batterica e fungina)

coesistano nel paziente nello stesso momento, perciò è sempre

importante effettuare dei tamponi per avere una diagnosi certa.

Intertrigine interdigitale a livello di un piede, si tratta

presumibilmente di intertrigine da Pseudomonas, data la

colorazione verdastra e il caratteristico odore male

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
16 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Peppino28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dermatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Calzavara Pinton Piergiacomo.