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FLAVOVIRUSI

flavivirus sono un gruppo di specie virali che includono circa 53 specie, di cui circa 40 sono causa di infezione e malattia nell'uomo. Sono virus a RNA, questo da un'idea della variabilità tassonomica, antigenetica e antigenica (complessa classificazione), sono a singolo filamento e hanno un'organizzazione con un capside che contiene RNA a singolo filamento virale, costituito da una componente proteica (proteina del capside), una parte esterna (proteina di membrana) e l'envelope al di fuori del quale ci sono le proiezioni glicoproteiche (proteine dell'envelope).

Proteina di membrana, proteina dell'envelope e proteina capsidica sono componenti strutturali. L'RNA poi codifica proteine non strutturali, che non rientrano nella struttura del virione ed hanno funzioni enzimatiche, come ad esempio le polimerasi, e sono dette NS (non strutturali).

Identifichiamo nel gruppo delle encefaliti giapponesi una serie di virus:

  • West Nile virus
  • Japanese encephalitis virus
  • Saint Louis encephalitis virus
  • Murray Valley encephalitis virus
  • Kunjin virus
Nile virus quello più conosciuto perché abbiamo a che fare con esso da qualche decennio definito westnile perché è stato identificato in un caso umano che proveniva dal distretto di West Nile in Uganda. Da questi territori, poi, c'è stata una progressiva diffusione del virus grazie alla diffusione di vettori e volatili. Uno studio recente ha datato la circolazione di questo virus in Italia negli anni 90', prima ancora del primo grande focolaio di cavalli in Italia del 98'. Questo studio è stato possibile grazie ad un'indagine epidemiologica retrospettiva, conservare campioni biologici di uomo e animali ha un utilità perché ci permette di attingere a banche biologiche per fare questi studi retrospettivi (in dietro nel tempo), per acquisire informazioni che prima non erano state ritenute utili o necessarie (prima questo virus non era proprio considerato).dimostrano una stretta parentela con il WNV, come ad esempio il virus Usutu, il virus Kunjin e il virus Zika. Questi virus appartengono tutti alla famiglia Flaviviridae e sono trasmessi principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. SINTOMI E TRATTAMENTO La maggior parte delle persone infette dal WNV non presenta sintomi o presenta solo sintomi lievi simili a quelli dell'influenza, come febbre, mal di testa e affaticamento. Tuttavia, in alcuni casi, il virus può causare una malattia neuroinvasiva grave, che può portare a meningite, encefalite o paralisi. Attualmente non esiste un trattamento specifico per l'infezione da WNV. Il trattamento è principalmente sintomatico e mira a alleviare i sintomi. Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero in ospedale per fornire cure di supporto. PREVENZIONE La prevenzione dell'infezione da WNV si basa principalmente sul controllo dei vettori, ovvero delle zanzare. È importante adottare misure per ridurre la presenza di zanzare, come ad esempio eliminare i luoghi di raccolta di acqua stagnante, utilizzare repellenti per insetti e indossare abiti protettivi. Inoltre, è importante proteggere gli animali domestici, come cavalli e uccelli, che possono essere sensibili all'infezione da WNV. Esistono vaccini disponibili per la protezione dei cavalli, mentre per gli uccelli non esistono vaccini specifici. CONCLUSIONE Il virus del Nilo occidentale è una malattia emergente che rappresenta una sfida per la salute pubblica. La sua diffusione è in aumento in molti paesi, compresa l'Italia. È importante adottare misure di prevenzione per ridurre il rischio di infezione e monitorare attentamente la circolazione del virus.

Circolano in territori europei come il lineaggio 3 della Repubblica cieca e il 4 del Caucaso fino ad arrivare anche all'8 in Spagna.

CLASSIFICAZIONE USUV

La classificazione genetica permette di fare una classificazione in lineaggi, vengono identificati due gruppi più importanti:

  1. L'africano, l'originario
  2. L'europeo che è più recente, registrato negli anni 90'

Per entrambi abbiamo una sottoclassificazione in lineaggi, 3 nel gruppo africano e 5 nel gruppo europeo.

DIFFUSIONE

Queste complesse classificazioni genetiche non sono fini a se stesse, la somiglianza e la differenza permette di fare delle ipotesi su come il virus si sposti e circoli nelle varie aree geografiche.

Uno studio ha ipotizzato che, per quanto riguarda l'Usutu virus, ci sia stata una prima introduzione nei territori europei durante ai primi anni 50' seguita poi da una seconda reintroduzione negli anni 70' quando ancora non si faceva diagnosi di Usutu virus.

Le modalità di introduzione sono rappresentate dalla migrazione dei volatili, perché spesso sono competenti nel sostenere la moltiplicazione del virus, quindi le fasi viremiche, c'è la possibilità che gli stessi uccelli infetti possano rappresentare una fonte di contagio per gli artropodi e, muovendosi su lunghe distanze, sono molto efficienti nel trasportare con loro i ceppi virali. Dopodiché, una volta entrato nei territori europei, probabilmente nei primi anni '50 non c'è stata una successiva diffusione del virus cosa che è avvenuto poi negli anni '70 (circolazione interna nei vari territori europei).

Già intorno agli anni '90 c'era una certa positività nei campioni e quindi le popolazioni delle specie ospite avevano esperienza di contatto con questo virus.

Riassunto complessivo che prende in considerazione WNV e USUV per fare una "storia"

I primi casi umani di WNV ci furono nel 2008,

infezione dell'ecosistema è la presenza di volatili che fungono da serbatoio per entrambi i virus, WNV e USUV. Gli artropodi, come zanzare e zecche, svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione dei virus agli ospiti vertebrati, inclusi l'uomo e il cavallo. Per quanto riguarda la circolazione dei virus, si è osservato che per il WNV sono presenti entrambe le linee genetiche 1 e 2, sia negli ospiti vertebrati che negli artropodi. Per l'USUV, invece, si riscontra principalmente la circolazione del ceppo europeo, soprattutto delle linee genetiche 2, 3 e 4, solo negli ospiti vertebrati. Dal punto di vista sanitario, sia il cavallo che l'uomo sono considerati importanti per il mantenimento dell'infezione nell'ecosistema. Tuttavia, entrambi sono ospiti accidentali e vengono definiti ospiti a fondo cieco, poiché la viremia che raggiungono è insufficiente per consentire agli artropodi di alimentarsi e acquisire le particelle virali durante il pasto di sangue. In conclusione, la presenza di volatili come serbatoio, la circolazione dei virus nelle diverse specie ospiti e il ruolo degli artropodi nella trasmissione sono elementi chiave per comprendere l'epidemiologia di WNV e USUV.

clinica ma inutile per il ciclo epidemiologico. Per il ciclo epidemiologico delle infezioni sono importanti le specie selvatiche, volatili in particolar modo, che, a seconda dei casi, a seconda della linea genetica considerata del virus, a seconda del tipo di virus, possono dare vita nella maggior parte dei casi a infezioni assolutamente asintomatiche (senza grossa compromissione dello stato di salute) oppure per alcuni ceppi particolarmente virulenti possono esserci episodi di mortalità anche importanti.

Infine, i vettori più importanti sono gli insetti artropodi ematofagi, appartenenti al genere Culex o Aedes. Di solito, quando si parla di WNV, si associa sempre la malattia alla zanzara tigre del genere Aedes ma in realtà non è così perché anche altre zanzare possono trasmettere il virus.

I passeri svolgono la stessa funzione che nell'influenza virus, sono gli epifenomeni o interfacce ecologiche che riescono a permettere una diffusione del

Virus anche in ambienti urbani o suburbani, insieme a loro c'è anche l'estrema adattabilità dei vettori che non si alimentano di una sola specie animale ma riescono a fare il pasto di sangue su diverse specie, cosa che aumenta la loro competenza vettoriale.

  • Zanzare Culex (C. pipiens) vettore ponte più importante (overwintering, trasmissione transovarica e dalla diffusione di numerosi ibridi);
  • L'overwintering sta avvenendo negli ultimi anni, ovvero il surriscaldamento climatico, il fatto che in inverno le temperature non si abbassano per un tempo così prolungato da determinare un'eliminazione fisica degli insetti. Anche la loro capacità di posizionarsi in una condizione di ipobiosi in inverno fa si che gli insetti riescano tranquillamente a superare la stagione invernale, sopravvivendo poi anche nella stagione primaverile ed estiva, momenti in cui sono più efficienti a trasmettere il virus.
  • Trasmissione transovarica

Altra strategia importante per l'epidemiologia, la zanzara può trasmettere il virus anche alle uova che depone, quindi si ha trasmissione transovarica, perché anche nella zanzara c'è un ciclo di infezione e il virus non si limita a stare nelle ghiandole salivari ma si distribuisce ad altri organi anche nel riproduttore, uova già infette.

Diffusione di numerosi ibridi gli ibridi sono molto adattabili, possono eseguire passi di sangue tra varie specie.

  • Volatili ospiti amplificatori (Passeriformi, Caradriformi, Strigiformi, Falconiformi) e uccelli migratori per introduzione del virus in Europa e nel bacino del Mediterraneo.
  • Amplificatori: per alcune tipologie di volatili, queste riescono a mantenere per molti giorni il livello di viremia elevata quindi aumentano la possibilità che gli insetti vettori che si alimentano di loro possano prendere il virus, questi sono gli amplificatori.

I migratori hanno la caratteristica di spostarsi lungo.

per ogni rotta migratoria sono riportati i punti in cui è stata evidenziata una positività, o negli uomini o nei cavalli e si vede che c'è una certa sovrapposizione tra queste positività. Queste rotte hanno favorito la diffusione di questi virus verso le aree europee. I vettori appartenenti al genere culex sono tantissimi, appartengono a tante specie e sono soprattutto trasversali, ovvero possono permettere la circolazione di più virus in specie animali differenti: volatili, cavalli e uomo. Quando si infettano con più virus, questi hanno anche comunanza antigenica e facendo un'indagine sugli ospiti definitivi il fatto che sia stato introdotto anche l'usutu virus complica la conoscenza dell'epidemiologia delle infezioni, perché possono esserci cross reattività e quindi falsi positivi, o

meglio positivi che agiscono in modo indifferente sia con gli antigeni dell'USUV che del WNV. Questo è stato visto sia nell'uomo che nel cavallo e ancora di più, cercando L'RNA, si è visto che nello stesso ospite possono esserci entrambi i virus.

In genere Culex pipiens è tra le specie più efficienti ed è anche la più diffusa numericamente, è competente sia per USUV che per WNV, però se la temperatura ambientale supera i 28° si ha una maggiore competenza per USUV (questo è stato rilevato a livello sperimentale, perché solitamente le temperature sono inferiori).

Altri vettori sono l'Aedes albopictus come vettore per USUV, però tendenzialmente il genere culex è il maggiormente presente e competente in correlazione con altri generi come Aedes e Anopheles.

In più, spaziando tra gli artropodi è stata segnalata la positività anche per le zecche per l'USUV.

e questa è una novità che solleva diversi interrogativi sulla possibilità che questo virus possa adattarsi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
115 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/05 Malattie infettive degli animali domestici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AmLor di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie infettive 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Marsilio Fulvio.