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TUBERCOLOSI: una malattia antica
Con la paleo microbiologia (trovare tracce di DNA digermi nei resti umani) è stato possibile trovare tracce dei micobatteriaddirittura nel paleolitico; sono state trovate tipiche alterazioni di mummie escheletri. Sono state tramandate descrizioni assire di pazienti con emottisi. È conosciuta anche con il nome di PHTISIS che deriva da PHTIEIN, che significa decadere. Il problema è il ritardo diagnostico, perché inizialmente non dà segni clinici. In Europa giunse al seguito degli allevatori di bestiame indo europei. Ci sono stati rilevanti epidemie a partire dal XVI e XVII secolo. Nella prima metà del XIX secolo circa ¼ della popolazione europea è morta per tubercolosi. La tubercolosi è correlata alla condizioni igienico sanitarie e di conseguenza allo status economico. La tubercolosi dipende da numerosi fattori:
- Virulenza del ceppo e carica infettante
- Stato immunitario dell'ospite
Apparato o organi colpiti
La tubercolosi è una malattia respiratoria, generalmente il bersaglio più colpito sono i polmoni, ma può avere una diffusione anche extrapolmonare. Dopo lavori di urbanizzazione i casi di tubercolosi a Parigi si ridussero significativamente. L'incidenza e la mortalità da tubercolosi sono diminuite prima dell'introduzione di farmaci efficaci, attraverso il miglioramento delle condizioni di vita e abitative. Il vaccino per la tubercolosi non è particolarmente efficace. L'incidenza in Italia è di circa 8 casi per 100mila abitanti/anno. L'evoluzione della malattia differisce a seconda dello stato immunologico del paziente. TUBERCOLOSI MILIARE: piccole lesioni puntiformi diffuse, clinicamente più grave, meno contagiosa; prevalenza di risposta immunitaria Th2 (non permette una delimitazione dell'infezione). TUBERCOLOSICA CAVITARIA: lesione circoscritta con reazione infiammatoria, clinicamente meno grave.
più contagiosa; prevalenza di risposta immunitaria Th1 (avviene una delimitazione dell’infezione). Si trasmette per via respiratoria. I bacilli della tubercolosi vengono incapsulati nel nostro organismo (delimitazione dell’infezione), con formazione di un GRANULOMA (parte centrale con macrofagi che si mangiano i bacilli della tubercolosi, intorno ai macrofagi si forma una struttura cellulare formata da altri macrofagi e linfociti, cellule dendritiche e fibroblasti). In condizioni normali questa situazione può rimanere così tutta la vita (INFEZIONE LATENTE, microrganismo non viene espulso dall’organismo). Non succede nulla a meno che non si verifichi una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario. I farmaci anti TNF provocano la fuoriuscita dallo stato di latenza (farmaci usati nell’artrite reumatoide), in quanto agiscono sui TNF che provoca la fuoriuscita dei bacilli dal granuloma. Il granuloma è l’elemento
anatomopatologicoessenziale della tubercolosi. Il collante della struttura è rappresentato da duecitochine: TNF alfa e gamma interferon. Se il granuloma si disgrega si ha unariattivazione della malattia. Le cause della riattivazione della malattia sono:deficit del sistema immunitario (fisiologico, patologico o iatrogeno).La fonte dell’infezione è il paziente bacillifero. La trasmissione avviene per viaaerea (goccioline di piccole dimensioni che possono essere trasportate adistanza dall’aria). Un individuo affetto può in media infettare 3-4 persone.Trasmissione tubercolosi primaria (fase molto lieve della sintomatologia, che→guarisce spontaneamente nel giro di sei mesi) tubercolosi latente→(l’organismo è riuscito a contenere l’infezione, che tuttavia può essereriattivata in determinate condizioni). Se prendiamo 100 persone esposteugualmente ad un paziente bacillifero, in 30 si infettano, ossia formano deigranulomi.
Questi 30, il 90-95% non avranno mai una malattia tubercolare nella loro vita. Invece una percentuale dal 5-10% avranno una tubercolosi attiva. I fattori favorenti la progressione della malattia:
- HIV
- Farmacodipendenza (abuso di sostanze stupefacenti)
- Etilismo cronico
- Tumori
- Chemioterapia
- Malnutrizione
- Diabete
- Cirrosi epatica
Ci sono dei sintomi costituzionali che sono: Anoressia, calo ponderale (mangia poco, perché ha poco appetito, difficoltà ad alimentarsi normalmente), febbre (non eccessivamente elevata, generalmente soltanto alla sera), sudorazioni notturne. La tubercolosi primaria è spesso asintomatica, ma può dare febbre, tosse e distress respiratorio generalmente minimo. Altre localizzazioni dei sintomi possono essere:
- Linfadenite: comunemente malattia ad andamento lento con pacchetti linfonodali a lenta crescita, sintomi sistemici spesso assenti. La diagnosi si basa sulla coltura e sull'istologico.
- Genitourinaria: formazione di granuloma e
- RIFAMPICINA
- ISONIAZIDE
- PIRAZINAMIDE
- ETAMBUTOLO
- Coinvolgimento del MMG, che indirizza verso un ospedale o un centro specialistico per la diagnosi e la terapia. Possono essere coinvolti i servizi territoriali per prosecuzione e monitoraggio della terapia.
- Controlli su eventuali contatti
- Controlli dell'aderenza alla terapia sia dai servizi territoriali sia dai centri specializzati per evitare insorgenza di resistenza e contagiosità.
Di questo ci sono quattro specie:
- P. Falciparum
- P. Vivax
- P. ovale
- P. Malariae
Il plasmodium ha due cicli replicativi:
- Asessuato (nell'uomo)
- Sessuato (nell'insetto vettore che è la zanzara anopheles femmina).
L'uomo si infetta tramite puntura della zanzara che inocula i plasmodi e la zanzara a sua volta si infetta dall'uomo. Esiste un quinto plasmodio che è sempre stato un parassita della scimmia e attraverso questo è avvenuto il passaggio di specie. Nel IV secolo a.c in Grecia, pur non conoscendo la causa e la patogenesi della malattia, vi fu una significativa diminuzione dell'incidenza delle febbri mediante bonifica dell'insetto vettore. Attualmente la malaria è diffusa ad una determinata fascia geografica, il continente più colpito è l'Africa, ma anche l'Asia e l'America meridionale. Ci sono oltre 200 milioni di casi all'anno. In Italia ci sono circa 1000 casi all'anno, che sono turisti.
lavoratori in zone endemiche, 'visiting friends and relatives', cioè soggetti nativi di zone endemiche che tornano a trovare i loro cari. Ogni anno ci sono circa 400 mila morti, di cui oltre la metà bambini con età inferiore ai 5 anni, in quanto non hanno alcuna protezione immunologica verso la malaria. Esiste un'immunità naturale chiamata premunizione. PREMUNIZIONE è una risposta immune alla malaria in soggetti residenti in area endemica. È una risposta sia umorale che cellulare. Necessita di ripetute stimolazioni antigeniche e consente un decorso clinico attenuato. Un soggetto nativo di zone endemiche perde tale immunità entro pochi mesi (circa 6) dall'abbandono della zona endemica. La zanzara, pungendo l'uomo, inietta il parassita sotto forma di SPOROZOITA.