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TRATTAMENTI:

Il trattamento può essere chirurgico, quindi ricostruttivo, o conservativo, lasciando il tempo all'biologia di riparare la parte lesionata con una immobilizzazione.

LCM: il trattamento è conservativo con una rapida immobilizzazione ed è il trattamento di scelta nelle fratture isolate. Nel caso di una frattura isolata, le strutture circostanti, e particolarmente il LCA, svolgono un'azione di compenso.

- Grado 1: riposo dal carico per 2 o 3 giorni, crioterapia, subito esercizi isometrici, a 4 - 5 giorni esercizi isotonici. Ripresa dell'attività sportiva completa alla ripresa completa della potenza muscolare, quindi non supera il mese.

- Grado 2: immobilizzazione con tutore, ripresa del carico non appena il dolore inizia a diminuire (7 giorni). Durante il periodo di immobilizzazione eseguire esercizi isometrici. Il recupero del ROM deve iniziare il più presto possibile. (immobilizzazione di due mesi con sblocco)

```html

seEmanale).

➢ Esempio di protocollo:

-10gg blocco in estensione-10°-17° sbloccaggio 0-30°-17°-24° sbloccaggio 0°-60°-24°-30° sbloccaggio 0°-90°-30°-45° indossato completamente sbloccato

- Grado 3: tra'amento conserva4vo se la lesione è isolata. La chirurgia del LCM si intraprendedurante la ricostruzione in combinata del LCA.

LCE: è più elas4co e resistente del LCM. Le lesioni di 1°e 2° si tra'ano incruentemente così come la lesionedi 3 ° isolata.

LCA: non ripara spontaneamente. La ricostruzione avviene per via artroscopica. I tendini più comunementeu4lizza4 per la ricostruzione sono il rotuleo e i semi-tendinei (gracile e semitendinoso). La mancataricostruzione del LCA porta ad una artrosi precoce per instabilità. Porta ad instabilità importan4 e anche acedimen4.

LCP: rimane controverso il tra'amento della lesione isolata del LCP. La valutazione preoperaroria

```deveessere molto accurata e l'esame clinico deve valutare il grado di instabilità residuo e le lesioni legamentose associate (instabilità postero-laterale). Le lacerazioni si trattano incruentemente (tutore e rinforzo muscolare), le avulsioni, quindi non la rottura ma una disinserzione del legamento, si operano. Il trattamento quindi è artroscopico. LUSSAZIONI DEL GINOCCHIO La lussazione del ginocchio è una lesione traumatica rara. Vista l'elevata energia necessaria per causare la lussazione, possono essere danneggiate anche le strutture anatomiche circostanti. Spesso vengono causate tramite eventi sportivi o con incidenti automobilistici. Con le lussazioni abbiamo molte lesioni ai legamenti e può interessare anche altre strutture come danni vascolari o nervosi. Quindi abbiamo una riparazione chirurgica: - 1° tempo: ricostruzione vascolare (arteria poplitea), fatta in acuto quindi in urgenza. - 2° tempo: ricostruzione con tecnica.

microchirurgica delle lesioni nervose (SPE), sempre in acuto o inurgenza con degli innes4 nervosi.- 3° tempo: ricostruzione legamentosa. La ricostruzione deve essere incentrata sulla ricostruzione delLCP, il LCA viene ricostruito di seguito al LCP. È fondamentale impiantare in modo isometrico ilegamen4 per poter iniziare precocemente la riabilitazione.

Riassunto:

  • Meccanismo trauma4co: valgo puro abbiamo una ro'ura del LCM e della capsula ar4colare equindi avremo una posi4vità al test valgo stress.
  • Meccanismo trauma4co valgo con rotazione esterna abbiamo una ro'ura del compar4mentomediale e in più del menisco mediale e del LCA e a questa ro'ura avremo posi4vità dei test:casse'o anteriore, casse'o anteriore con rotazione esterna, valgo stress, Lachmann test, Jerktest. Un ginocchio che ha subito una lesione di questo 4po si dice è un ginocchio con una ro'uradella triade infausta quindi deve essere so'oposto a

operazione chirurgica.- Meccanismo trauma4co in varo abbiamo la ro'ura del LCE e della capsula esterna e avremo unaposi4vità ai test varo stress e aro stress con rotazione interna.

Meccanismo trauma4co in varo con rotazione interna abbiamo una ro'ura oltre che del LCE edella capsula interna anche del LCA e avremo una posi4va ai test di varo stress, varo stress conrotazione interna, casse'o anteriore con rotazione interna, casse'o anteriore, Lachmann test,Jerk test.

Meccanismo trauma4co in varo con rotazione esterna avremo una ro'ura oltre che del LCE edella capsula interna, anche del LCP con la posi4vità a varo stress, varo stress con rotazioneeterna, casse'o posteriore e casse'o posteriore con rotazione esterna.

Meccanismo trauma4co di iperestensione con ro'ura del LCP e della capsula posteriore conposi4vità ai test casse'o posteriore e con rotazione esterna e il test recurvato.

Trauma dire'o 4bia le

anteriore-posteriore con rottura del LCP avremo positività ai test delasseo posteriore e con rotazione esterna. - Trauma diretto anteriore con rottura del LCA avremo positività ai test delcasseo anteriore, Lachmann test e Jerk test. I test sono le manovre semiologiche. LA SPALLA: CUFFIA DEI ROTATORI E INSTABILITÀ TuE i muscoli che collegano la spalla alla colonna o al costato, sono fondamentali per mantenere la stabilità della spalla stessa, per questo abbiamo il concetto di core stability. L'ANATOMIA DELLA SPALLA: l'articolazione è molto complessa perché parliamo di complesso articolare. Sono 4 gleno-omerale, acromion-clavicolare, sterno-clavicolare, scapolo-toracica questa non è una vera e propria articolazione, ma è una articolazione di scivolamento. Abbiamo una capsula articolare ma la cosa importante sono le strutture legamentose: legamento acromion-claveare, coraco-claveare,

gleno-omerale superiore, gleno-omerale mediale, gleno-omerale inferiore. Se invece guardiamo la spalla in visione sagitale avremo una visione sui i tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori: sopraspinato, piccolo rotondo, intraspinato eso'oscapolare. Abbiamo poi anche il capoluogo del bicipite che si collega al di sopra della glena sultubercolo glenoideo superiore tramite una stru'ura chiamata ancora bicipitale. Abbiamo poi una serie di gruppi muscolari che sono funzionali per la spalla: so'oscapolare, gran dorsale, bicipite, sovrascapolare, sovrascapolare interno, tricipite, piccolo rotondo.

La cuffia dei rotatori: è rappresentata dall'insieme di 4 gruppi muscolari con i loro tendini. In una visione anteriore abbiamo il so'oscapolare che è il vero motore della spalla ed è il più importante sopra abbiamo il sovraspinato, nella faccia posteriore abbiamo il so'ospinato e il piccolo rotondo. C'è un equilibrio

Perfe'otra ques4 4 muscoli che è fondamentale per la funzionalità della spalla e per una corre'a stabilità.

FISIOLOGIA ARTICOLARE: Viene definita come un organo di relazione, che serve per svolgere aE semplici durante la nostraquo4dianità ma anche per relazionarci con le altre persone. Abbiamo diversi movimen4: abduzione che è definita di 180° anche se è un movimento complicato perché per arrivare a 180 usa anche una rotazione, elevazione anteriore anch'essa fino a 180°, abbiamo poi la rotazione interna che è molto variabile dapersona a persona e può superare i 90°, poi la rotazione esterna si divide in rotazione esterna con il braccio al corpo oppure con il braccio in abduzione, abbiamo poi l'adduzione. La spalla è l'ar4colazione che ha imaggiori gradi di libertà.

IL DOLORE ALLA SPALLA

Le cause di un dolore alla spalla vengono tradizionalmente suddivise in:

ovvero processi patologici che non originano dall'ar4colazione della spalla. Il dolore allaspalla può essere un dolore riferito a partenza cervicale, sub-diaframma4ca o da pericardite, può arrivare anche dal gomito o dal tunnel carpale. - Intrinseche: sono patologie proprie della spalla. - Extra-ar4colari: patologie che interessano prevalentemente lo spazio subacromiale quindi lacuffia dei rotatori. - Intra-ar4colari: patologie capsulari legamentose che danno instabilità, patologie degenera4ve-infiammatorie della car4lagine quindi artrosi o a'ri4, lesioni trauma4che come le fra'ure e patologie neoplas4che come gli osteosarcomi. LA CUFFIA DEI ROTATORI Le patologie a carico della cuffia dei rotatori sono la causa piu frequente di dolore ed alterata funzionalità della spalla in par4colare in soggeE dopo i 40 anni. In uno studio francese ha dimostrato che si puo arrivare a un 30% di fra'ura anche in soggeE asintoma4ci. Il dolore, a

sede antero-superiore, è spesso intenso e aumenta durante la notte. Il dolore può aumentare durante esercizio fisico e può aumentare nelle 24 ore successive e irradiarsi verso il gomito. In funzione della gravità del danno, ci può essere debolezza nell'arto che, nei casi di rottura dei tendini della cuffia, non si riesce ad alzare anteriormente. Se il dolore parte dalla spalla e arriva alla mano possiamo avere anche problemi cervicali come ernie discali.

Secondo la teoria di Neer, era un danno di tipo meccanico e aveva ipotizzato il concetto di "impingement" ovvero conflitto.

- Stadio 1: edema e emorragia

- Stadio 2: fibrosi e tendinite

- Senza rottura parziale di cuffia

- Con rottura parziale di cuffia

- Stadio 3: rottura a tutto spessore della cuffia con eventuale concomitante lesione del capo lungo del bicipite ed alterazioni ossee

Armstrong nel 1949 introdusse la sindrome del sovraspinoso o "painful

arc” ovvero la compressione dellaborsa e dei tendini della cuffia dei rotatori sulla ola acromiale, quindi si diceva arco doloroso. Questa sindrome verrà poi ripresa e rivista da Neer. Nel 1934 Codman, ma anche LindBlom nel 1939, svilupparono altre teorie, non teorie meccaniche, ma di problema4che rela4ve al tendine stesso. Con degli studi, si èvisto come i tendini hanno una doppia vascolarizzazione e questo determina una vascolarizzazioneterminale che lascia una zona vicina alla inserzione ossea senza vascolarizzazione; questo, si è visto, fosseun punto più delicato, sogge'o a ro'ura. Abbiamo poi altre teorie anch’esse corre'e andando più avan4 nel tempo, e si può vedere come tuE,anche gli untori preceden4, hanno ragione perché è una sindrome mul4fa'oriale in quanto viene sia dafa'ori interi che da fa'ori esterni, mol4 dei quali devono ancora essere compresi. PATOGENESIE un tessuto

fa'o da cellule ovvero i fenoci4. Quando un tendine viene troppo stressato, le cellule fa4canoa tenere questo ritmo.

Dettagli
A.A. 2020-2021
42 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabriele.pagani1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Marchi Giacomo.