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PERICARDITE NELL'INSUFFICIENZA RENALE
Ce ne sono di due tipi:
• pericardite uremica, legata all'aumento dell'azotemia e della creatininemia;
• pericardite in corso di dialisi.
La patogenesi non è chiara. Spesso i pazienti sono asintomatici, il versamento è abbondante, e non ci sono segni elettrocardiografici
caratteristici perché manca il coinvolgimento dell'epicardio.
SINDROME POSTPERICARDIOTOMICA.
Avviene in circa il 5-10% dei pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico e può manifestarsi mesi o anni dopo l' evento. Se non
trattata, può evolvere verso una forma costrittiva. È dovuta a una risposta immunitaria al danno pericardico e miocardico.
PERICARDITE POSTINFARTUALE (SINDROME DI DRESSLER).
Nel postinfarto possono verificarsi due forme di pericardite: una forma precoce, che interviene nei primi giorni, e una tardiva, che
compare dopo qualche settimana. Questa riconosce una patogenesi immunitaria e compare nel 1-5% degli infarti miocardici.
Tamponamento pericardico.
Accumulo di liquido nel pericardio sotto pressione. Il movimento del pericardio parietale si riduce. Il tamponamento cardiaco si ha
quando tutte le camere cardiache si riducono in volume e il ritorno venoso viene ostacolato. È un'emergenza clinica, che deve
essere riconosciuta prontamente al letto del malato e trattata mediante pericardiocentesi. Si instaura quando la pressione all'interno
del sacco pericardico uguaglia o supera quella dell'atrio destro, così da ostacolare il ritorno venosa. Poiché il sacco pericardico è
rigido, possono bastare anche 200-300 cc di liquido per ostacolare criticamente il ritorno venosa, Le cause più frequenti sono la
rottura di cuore o di aneurisma dissecante del primo tipo (in pratica intrattabili), e i versamenti di origine neoplastica.
Fisiopatologia.
Aumenta la pressione intrapericardica per effetto del liquido ivi raccolto. Si suole distinguere un tamponamento "chirurgico", che si
realizza rapidamente con poco liquido, da uno "medico", che si realizza più lentamente con accumulo di ingenti quantità di liquido.
In entrambi i casi l'aumento della pressione comprime le strutture cardiache a I bassa pressione, come l'atrio e il ventricolo destro, e
quindi diminuisce il ritorno venoso. Il meccanismo di compenso è una costrizione arterovenosa periferica generalizzata, con aumento
della pressione venosa e tachicardia con grave riduzione della portata cardiaca
Caratteristica è la comparsa di polso paradosso, che non è che l'accentuazione di un fenomeno fisiologico. Normalmente durante
l'inspirio si ha un pooling di sangue nei polmoni, cosicché aumenta il flusso nel settore destro della circolazione e diminuisce quello
nel settore sinistro. Ne risulta una diminuzione della pressione sistemica di qualche mmHg. Nel tamponamento questo fenomeno è
accentuato dal fatto che, durante l'insplrlo l'aumento del volume ventricolare destro avviene a spese del volume sinistro e quindi
diminuisce ulteriormente il flusso nel settore sinistro. La caduta di pressione inspiratoria è perciò maggiore e, data l'ipotensione di
fondo, il polso può scomparire del tutto in inspirio.
L'alterazione cardiomeccanica fondamentale nel tamponamento è 1'equalizzazione delle pressioni diastoliche nelle quattro cavità
cardiache e l'assenza dell'onda y nel riempimento protodiastolico ventricolare.
Sintomi.
Dolore toracico, discomfort addominale, nausea. Abbiamo una tachicardia riflessa, si eleva la pressione venosa a causa del ridotto
ritorno venoso e ci può essere sfregamento. Compare il polso paradosso. Normalmente tra inspirazione ed espirazione abbiamo una
lieve riduzione della pressione sistolica, perchè l'ispirazione favorisce il ritorno venoso. Il polso paradosso significa che abbiamo
più di 10mmHg di differenza tra inspirazione ed espirazione. In inspirazione si riduce la pressione pericardica e questo aumenta il
flusso cavale a destra. Questo aumenta il riempimento dell'atrio e riempie di più il ventricolo. Quando le camere cardiache si
riempiono si dilatano, ma questo non può avvenire perchè c'è il liquido. Abbiamo uno spostamento del setto verso sinistra, ma questo
riduce il volume del ventricolo sinistro. Questo determina una riduzione della gittata cardiaca sinistra e quindi una riduzione della
pressione sistolica.
Diagnosi.
ECG.
Abbiamo tachicardia sinusale, bassi voltaggi del QRS, alternanza elettrica: i QRS sono uno alto e uno basso. Non è il corrispettivo
del polso paradosso, ma significa che il cuore si avvicina e si allontana dalle pareti toraciche.
Ecocardiogramma.
Non serve solo a vedere quanto versamento abbiamo. Il versamento può essere abbondante ma cronico, per cui il pz si è abituato. Ci
sono poi casi in cui il versamento è poco ma improvviso per cui i sintomi ci sono. Vediamo i collassi delle camere cardiache. L'atrio
destro è il primo che collassa. Si collassa completamente in diastole. Poi c'è una compressione del ventricolo destro. Raramente
abbiamo collasso dell'atrio sinistro e quasi mai un collasso del ventricolo sinistro.
Il polso paradosso ci serve per capire il concetto di interdipendenza ventricolare. Quando il ventricolo non si può espandere
all'esterno, si espandono all'interno. In inspirazione abbiamo la compressione del sinistro, in espirazione avviene il contrario. Questo
si studia con l'ecocardiografia con Doppler. Possiamo studiare il riempimento delle camere con il Doppler diastolico mitralico o
tricuspidale. Normalmente le diastoli dovrebbero avere una minima differenza, ma durante il tamponamento non è così.
Con il Doppler sulle vene epatiche si vede un flusso reverse.
L'ecocardiografia in pancia ci fa studiare la vena cava. Parliamo di pletora quando la vena cava è dilatata e soprattutto non si
collassa in inspirazione.
Nelle fasi iniziali non abbiamo questo fenomeno del polso paradosso, perchè c'è una vasocostrizione riflessa. In inspirazione aumenta
e diminuisce la pressione arteriosa sistemica.
Trattamento.
Se il paziente è stabile possiamo considerare il monitoraggio emodinamico. Se il paziente è instabile va fatta una procedura urgente
di pericardiocentesi. Ci possono essere due possibilità:
• rimozione chirurgica: si fa con versamenti importanti e ricorrenti, sono pazienti neoplastici. Si fa una finestra pericardica:
un drenaggio continuo.
• Pericardiocentesi: serve a rimuovere il liquido.
PERICARDITE COSTRITTIVA.
Non è altro che la conseguenza di pericarditi recidivanti o è dovuta a pregressi interventi o irradiazione del mediastino.È un
ispessimento fibroso cronico del pericardio soprattutto parietale, che può riguardare l'intero sacco pericardico o parti dello stesso,
in cui le calcificazioni non sono un elemento necessario alla sua caratterizzazione e che da un punto di vista clinico presenta
solitamente un esordio incerto, un decorso subdolo, e una diagnosi difficile.
L'ispessimento fibrocicatriziale toglie al pericardio la sua compliance fino a ridurre il riempimento cardiaco, proporzionalmente al
grado di costrizione. La funzione diastolica, pertanto, è la fase del ciclo cardiaco principalmente compromessa. La costrizione
interessa, generalmente, le quattro camere; più rare sono le forme limitate esclusivamente a singole sezioni. la forma idiopatica
rappresenta circa il 35 -40% dei casi,e comprende la postchirurgica e postradiante. Meno dell'1% degli interventi cardiochirurgici
pare essere complicato e il meccanismo con cui si instaura non e noto. La PC postradiante non segue le forme acute e presenta una
prognosi avversa. Le cause infettive possono essere: tubercolosi, virus, batterica. Anche alcuni farmaci possono darla penicilline
isoniazide, metisergide.
Nei paesi in via di sviluppo e negli immunodepressi le cause sono: tubercolosi.
Fisiopatologia.
Tre sono le caratteristiche fisiopatologiche tipiche della pericardite costrittiva:
1. dissociazione tra pressioni intracardiache e intratoraciche con gli atti respiratori. Il cuore e i vasi polmonari sono
condizionati allo stesso modo dalle variazioni della pressione intratoracica. Nella PC il pericardio fibroso isola il cuore e le
pressioni intracavitarie dalle variazioni delle pressioni intratoraciche, diminuisce progressivamente il volume pericardico e,
con esso, la riserva. di volume pericardico fino a diminuire la distensibilità di camera ventricolare sinistra.
2. Interdipendenza del setto interventricolare. L'inspirio comporta un aumento del riempimento ventri colare destro fino
alla comparsa della costrizione pericardica che impedisce l'ulteriore riempimento ventricolare destro provocando un
aumento delle pressioni telediastoliche. Tale aumento comporta uno spostamento a sinistra del setto interventricolare e
dunque un aumento delle pressioni telediastoliche ventricolari sinistre. Questo comporta una riduzione dell'afflusso di
sangue nelle camere ventricolari sinistre. Per contro l'afflusso nelle camere ventricolari sinistre è aumentato con 1'espirio.
3. Alterato riempimento ventricolare e aumento della frequenza cardiaca: c'è questo foglietto fibrotico, calcifico e spesso
più di 4mm; per cui in protodiastole si osserva un aumento della velocità di riempimento (dip), una rapida depressione e un
successivo arresto del riempimento con un aumento pressorio che si mantiene invariato in mesotelediastole (plateau). Al
livello atriale si riflette in un altrettanto profondo collasso diastolico y, mentre si osserva un collasso diastolico x in genere
ugualmente rappresentato. Questi mancano nel tamponamento cardiaco in cui il riempimento atriale destro avviene
principalmente durante la sistole. Nella PC il flusso è generalmente protodiastolico.
Quadro clinico e strumentale.
La sintomatologia e i segni clinici dipendono dal grado di congestione sistemica. L'esordio può essere subdolo o conclamato. La
sintomatologia è costituita generalmente dalla dispnea da sforzo, meno spesso da astenia da sforzo o palpitazioni. Talvolta può essere
presente ortopnea e dispnea parossistica notturna, raramente dolore anginoso. Possono insorgere anche tosse, senso di tensione
addominale, nausea, dispepsia.
L'esame obiettivo evidenzia un contrasto tra la metà inferiore del corpo, enormemente gonfia, e l'aspetto ipotrofico e addirittura
cachettico della metà superiore del torace e degli arti superiori. L'edema può coinvolgere anche lo scroto e le cosce. Può essere
presente anche ittero e cianosi periferica. È presente turgore giugulare e nella maggior parte dei casi il segno di I Kussmaul, che
permette di differenziare il turgore giugulare della PC da quello dello scompenso congestizio. L'ascoltazione del cuore è
caratterizzata dallo "schiocco diastolico pericardico". Si tr