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Funzione dell'apparato respiratorio: la ventilazione polmonare e gli scambi gassosi o funzionalità respiratoria
L'apparato respiratorio è costituito essenzialmente da vie aeree che hanno il compito di condurre l'aria ai polmoni, riscaldandoli e depurandoli. Si dividono in vie aeree superiori (naso e faringe) e inferiori (laringe, trachea e bronchi).
La funzione dell'apparato respiratorio è quella di garantire un adeguato apporto di O2 alle cellule e garantire un'adeguata eliminazione di CO2 dall'organismo. La respirazione è una successione di atti respiratori, ciascuno dei quali è costituito da un'inspirazione e da un'espirazione.
Durante l'inspirazione, l'aria ricca di O2 entra attivamente nei polmoni grazie all'espansione della gabbia toracica, che aumenta di volume. A questo scopo, il diaframma, che in posizione di riposo è a forma di cupola, si appiattisce e si abbassa.
contemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono e spingono in alto e in fuori la cassa toracica. Insieme a questo si espandono anche i polmoni. Durante l'espirazione l'aria povera di O2 viene espulsa passivamente grazie al rilassamento dei muscoli e del diaframma. Questo determina una costrizione della gabbia toracica e una contrazione dei polmoni che, essendo elastici, espellono l'aria. I muscoli coinvolti nell'inspirazione, quindi muscoli inspiratori sono: il diaframma, gli intercostali esterni, sternocleidomastoidei e gli scaleni. I muscoli coinvolti nell'espirazione invece, quindi i muscoli espiratori sono: intercostali interni, addominali accessori (grande dorsale, dentato posteriore-inferiore, quadrato dei lombi). Lo scopo del sistema cardio-respiratorio è quello di garantire un adeguato apporto di O2 ai tessuti in condizione di riposo e durante lo sforzo. Ovviamente l'attività fisica migliora le performance del sistema. Nel casoperò di patologie cardio-respiratorie tutto cambia, in quanto sono invalidanti poichè limitano la capacità disvolgimento dell’attività fisica a cauda di insufficenza respiratoria. Le cause diinsufficienza respiratoria sono carenza di O2 nell’aria inspirata, deficit di ventilazionepolmonare, deficit circolatori, deficit di trasporto di O2 e di captazione cellulare.2) DISPNEA
Con il termine dispnea si intende una spiacevole sensazione di difficoltà nellarespirazione. Percezione soggetiva di disturbo respiratorio, consistente in sensazioniqualitativeamente distinte e di variabile intensità. Questa percezione deriva dainterazioni multiple tra fattori fisiologici,psicologici,sociali e ambientali. Dopo aver datiquesta definizione alla dispnea è importan dire che essa è quindi un Sintomo. Le causedella dispnea possono essere molteplici: polmonari (BPCO,asma bronchiale)cardiache(coronopatie,artmie ecc..) o non cardiache e non
polmonari (anemia, obesità, cirrosi epatica..). Quindi come detto in precedenza, essendo un sintomo, è molto importante il dato anamnestico per stabilire se la dispnea è acuta o cronica. I meccanismi della dispnea sono un aumento della richiesta ventilatoria, alterazione dei muscoli respiratori, aumentata impedenza ventilatoria, pattern respiratorio anormale e delle alterazioni emogasanalitiche. Essa può essere misurata in diversi modi, attraverso la scala di Borg, ovvero una scala numerica non lineare di 10 punti cui sono affiancati dei descrittori, dove 0= nessuna e 10= massima; utilizzando una scala analogica visiva (VAS), ovvero una linea retta orizzontale o verticale (10 cm) con trattini agli estremi con dei descrittori (espressioni verbali o figure) che ne definiscono la polarità, e con una scala mMRC, ovvero un questionario dove bisogna rispondere ad una sola domanda.
3) VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ RESPIRATORIA: LA SPIROMETRIA
La spirometria è
un test fondamentale per valutare lo stato funzionale respiratorio di un soggetto. È un esame di semplice esecuzione che richiede tuttavia competenze specifiche da parte dell'operatore e richiede una buona collaborazione da parte del soggetto che viene sottoposto al test. Si tratta di un esame semplice, non invasivo e riproducibile. Essa viene utilizzata nelle diagnosi e nella valutazione delle funzionalità polmonari nelle persone con malattie restrittive e ostruttive delle vie aeree. La spirometria deve essere eseguita in un certo modo, bisogna controllare e calibrare il spirometro, spiegare il test, preparare il soggetto ed indagare per contromotricità, misurare peso e altezza senza scarpe, va eseguita generalmente in posizione seduta, posture corrette con il capo leggermente elevato e reclinato ed infine bisogna istruire il paziente e mostrare come si esegue il test. Le manovre che verranno richieste al paziente saranno lente e forzate in successione. La manovra lentanonmisura tutti i valori polmonari.4)ASMA BRONCHIALE: ASME E ATTIVITÀ FISICA
L'asma è una malattia generalmente infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da infiltrazione di cellule infiammatorie, rilascio di mediatori e rimodellamento strutturale delle vie aeree, episodi ricorrenti di dispnea, tosse e senso di costrizione toracica, ostruzione bronchiale (reversibile spontaneamente o dopo trattamento farmacologico). Le cause che portano all'acutizzazione asmatiche sono il scarso controllo della malattia oppure di tipo ambientale, come infezioni virali, inquinamento, infezioni batteriche, stress e sforzo fisico. Per quanto riguarda l'asma e l'attività fisica è importantissimo dire che l'asma non è una contro indicazione all'attività sportiva, deve essere adeguatamente riconosciuto e trattato per consentire lo svolgimento di un'adeguata attività sportiva anche agonistica. L'asma da sforzo si
manifesta dopo e non durante l'esercizio e può esistere un "periodo refrattario" della durata di 40-180 minuti. L'asma di esercizio fisico invece è una sindrome caratterizzata da vertigini, tosse, oppressione toracica associata ad un esercizio fisico continuativo di almeno 6-8 minuti in pazienti con asma. Quindi nel caso in cui un paziente asmatico voglia praticare attività fisica bisogna effettuare, come detto in precedenza, un adeguato controllo dell'asma attraverso anche un adeguato riscaldamento e defaticamento e, se necessario può essere utile una premedicazione 15-20 minuti prima dello sforzo con broncodilatatori a rapida e breve durata di azione.
5) BPCO (BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA) E ATTIVITÀ FISICA
La BPCO è una malattia frequente, prevenibile e trattabile, ed è caratterizzata da una limitazione persistente al flusso aereo, che è in genere evolutiva e si associa ad una aumentata risposta
infiammatoria cronica agli inquinanti inalatori a carico delle vie aeree e dei polmoni. Nella BPCO i meccanismi di sviluppo dell'ostruzione bronchiale sono le malattie delle piccole vie aeree (infiammazione, fibrosi delle pareti, tappi intraluminari, aumento delle resistenze) e la distruzione del parenchima polmonare (perdita di attacchi alveolari e bronchioli respiratori, riduzione di forza di retrazione elastica). I principali fattori di rischio nella BPCO sono il fumo di sigaretta, poveri e sostanze lavorative, inquinamento ambientale da fumo di tabacco, inquinamento domestico e atmosferico, i fattori genetici, le infezioni, lo stato socio-economico e l'invecchiamento. I sintomi della BPCO sono la dispnea, che in genere è evolutiva, persistente e peggiora sotto sforzo, la tosse che può essere intermittente o persistente e l'espettorato cronico, ovvero in genere i pazienti con BPCO espettorano (espellono per via orale) catarro insieme alla tosse. Quando
compaiono i sintomi il paziente ha già perso buona parte della funzionalità respiratoria. Una riacutizzazione di questi sintomi può comportare una modificazione della terapia, porta ad un peggioramento della qualità di vita e una possibilità di sopravvivenza più bassa. I pazienti che soffrono di BPCO sono maggiormente a rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi, infezioni respiratorie, ansie e depressione, diabete e tumore polmonare. Per i pazienti che presentano sintomi ripetuti o sono maggiormente esposti a questi fattori di rischio è consigliabile sottoporsi ad una diagnosi di BPCO, che potrà essere effettuata solo e indispensabilmente con una spirometria. Per quello che riguarda l'attività fisica il paziente è costretto a ridurla drasticamente a causa della dispnea e quindi a perdere trofismo e forza nei muscoli periferici. Si sviluppa quindi nel soggetto disabilità, perdita dell'autonomia, limitazione.Nell'attività della vita quotidiana, riducendo spesso la qualità della vita. Per combattere e curare la BPCO possono essere utilizzate diverse operazioni terapeutiche, partendo dagli stili di vita (smettere di fumare, attività fisica per la possibilità del soggetto) e una terapia farmacologica per la riduzione dei sintomi. Infine, con una BPCO stabile vengono utilizzate anche delle terapie non farmacologiche come la riabilitazione (durata minima 6 settimane), l'ossigeno terapia a lungo termine (somministrazione di ossigeno per più di 15 ore al giorno) e ventilazione meccanica a lungo termine. La BPCO costituisce una importante causa di mortalità a livello mondiale.
6) RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE E PRESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ FISICA NEI SOGGETTI CON FATTORI DI RISCHIO.
Il rischio cardiovascolare globale è la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare fatale o non fatale nei successivi 10 anni.
tutti i pazienti devono essere classificati in termini di rischio cardiovascolare globale risultante dalla presenza di diversi fattori di rischio, danno d'organo o patologie. I fattori di rischio cardiovascolare possono non essere correggibili come i fattori genetici (sesso o familiarità) o temporali (età), oppure correggibili come i fattori comportamentali (fumo, alimentazione, stress) o fattori patologici (ipertensione, diabete mellito, ipercolesterolemia). Per valutare il rischio cardiovascolare globale vengono utilizzate le carte del rischio, che sono strumenti per valutare, nelle persone esenti da precedente evento, il rischio cardiovascolare globale assoluto, cioè la probabilità di ammalarsi nei successivi 10 anni sulla base del livello dei principali fattori di rischio. Nei soggetti che presentano fattori di rischio patologico, l'attività fisica è considerata una vera e propria terapia dal momento che riduce la massa corporea, aumentaLa concentrazione di HDL riduce il livello di LDL, riduce e stabilizza valori pressori, riduce la frequenza cardiaca di base.