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Il moltiplicatore nell'aumento del reddito
C.L'aumento del reddito aumenta la domanda, che muove l'economia nel punto D. In D la produzione aumenta ed è così via no A'. A' diventa il nuovo punto di equilibrio.
- Aumento domanda (distanza AB) = 1 miliardo di euro.
- L'aumento della domanda causa aumento produzione (distanza AB) = 1 miliardo di euro.
- L'aumento della produzione causa aumento reddito (distanza BC) = 1 miliardo di euro.
- Secondo aumento domanda dei beni di consumo (distanza CD) = 1 miliardo di euro moltiplicato per la propensione marginale al consumo (c1 = miliardo di euro).
- Secondo aumento domanda causa aumento produzione (distanza CD) e reddito (distanza DE).
- Il terzo aumento della domanda è uguale a c1 miliardo di euro (il secondo aumento di reddito) moltiplicato per c1, la propensione marginale al consumo, esso è uguale a c1 x c1 miliardi di euro = c1 alla seconda.
Fattore importante è il moltiplicatore in questo caso.
ovvero: l'aumento della domanda causa un aumento della produzione, l'aumento della produzione fa aumentare il reddito e di conseguenza fa aumentare la domanda ecc. Il moltiplicatore è la somma di tutti questi aumenti successivi della produzione. Il moltiplicatore è sempre maggiore di 1. La dimensione del moltiplicatore dipende dalla propensione al consumo: quanto è più alta la propensione marginale al consumo, tanto maggiore è il moltiplicatore. In equilibrio la produzione è uguale alla spesa autonoma moltiplicata per il moltiplicatore. Es: propensione al consumo = 60% = 0,6. Ciò significa che 1 euro aggiuntivo di vendita porta ad un aumento del consumo di 60 centesimi. Un aumento di SA causa un aumento delle sue componenti, per cui: fi ff fi. Ciò implica che nel breve periodo il Pil è influenzato da: - variazioni nelle decisioni autonome dei consumatori (C0), - variazioni nelle scelte degli investitori (I0), - variazioni nellescelte del governo sulle tasse (T0
) e spesa pubblica (G0
). Il processo dinamico non è istantaneo. Variazioni in G
possono avere ripercussioni negative sul disavanzo pubblico. Variazioni in SA
possono avere ripercussioni negative sulla bilancia commerciale (aumento import). Variazioni in SA
possono avere ripercussioni negative sull'inflazione (quando il reddito aumenta, i prezzi possono aumentare). Investimenti = Risparmio: un modo alternativo di pensare all'equilibrio nel mercato dei beni. La condizione di equilibrio sul mercato dei beni può essere espressa anche come eguaglianza tra risparmio ed investimenti. Risparmio privato (Spr
): risparmio dei consumatori, esso si calcola come differenza tra reddito disponibile meno consumo (Spr = Y - T - C
). Usando la definizione del reddito disponibile, possiamo riscrivere il risparmio come reddito meno imposte meno consumo. Risparmio pubblico (Spu
): differenza tra entrate ed uscite dello stato. Avanzo in bilancio: risparmio pubblico positivo, ovvero le imposteEccedono la spesa pubblica. Disavanzo in bilancio: risparmio pubblico neg, ovvero le imposte sono inferiori alla spesa pubblica. In equilibrio il risparmio è uguale all'investimento. Ciò significa che in equilibrio le decisioni di chi investe (le imprese) devono essere compatibili con le decisioni di chi risparmia (consumatori). La produzione deve essere uguale alla domanda, che a sua volta è la somma di consumo, investimento e spesa pubblica: Per far sì che il mercato sia in equilibrio, l'investimento deve essere uguale al risparmio (Spr+Spu). CURVA IS. Questo spiega perché la condizione di equilibrio nel mercato dei beni è chiamata (investimento=risparmio). Quanto le imprese vogliono investire deve essere uguale a quanto i consumatori e il governo sono disposti a risparmiare. Riassumendo esistono 2 modi per esprimere la condizione di equilibrio nel mercato dei beni: Produzione=domanda. Investimento=risparmio. Un aumento del risparmio nel breve.
periodo produce una caduta del reddito. L'aumento degli investimenti ha creato il proprio risparmio.fi fi ff ff fl fl
Propensione marginale al risparmio: ci dice quanta parte di un incremento di reddito viene risparmiata.
I consumatori risparmieranno una parte del reddito disponibile perché non possono risparmiare più del reddito che percepiscono. Il risparmio privato aumenta all'aumentare del reddito disponibile ma meno che proporzionalmente.
In equilibrio, l'investimento deve essere uguale al risparmio aggregato, dato dalla somma di risparmio privato e pubblico.
Sostituendo Spr otteniamo: Questa applicazione è stata messa per la prima volta in evidenza da Keynes (paradosso del risparmio).
Capitolo 4
I mercati finanziari
Reddito: ciò che un soggetto guadagna in un dato periodo di tempo (stipendio annuale di un individuo).
Ricchezza: ciò che un soggetto possiede in un dato istante nel tempo (immobili e titoli posseduti da un individuo oggi). ricchezza
Per analisi dei mercati finanziari consideriamo la ricchezza finanziaria di un soggetto. La ricchezza finanziaria è la differenza fra le attività finanziarie possedute (azioni, obbligazioni) e le passività finanziarie emesse (azioni, obbligazioni).
La domanda di moneta
Assumiamo che esistano solo 2 attività finanziarie: moneta e titoli.
Moneta: può essere usata nelle transazioni ma non paga alcun interesse. Vi sono 2 tipi di moneta: circolante (moneta metallica e cartacea), e depositi di cc (è possibile emettere assegni o utilizzare una carta di credito/debito).
Titoli: pagano un interesse positivo "i" ma non possono essere utilizzati per le transazioni.
Il problema che sorge è la suddivisione ottima della ricchezza finanziaria (w) fra moneta e titoli.
Md: moneta desiderata dagli individui (domanda di moneta)
Bd: quantità di titoli desiderata dagli individui (domanda di titoli). B sta per bond.
Perché gli individui desiderano
- Vantaggio moneta: liquidità, viene detenuta per scopo transattivo.
- Vantaggio titoli: remunerazione, vengono pagati interessi.
Sulla base delle considerazioni precedenti:
- Data la ricchezza W, Md dipende pos dal livello delle transazioni (+ alto è il n. di transazioni che dobbiamo sostenere più moneta dobbiamo detenere).
- Data la ricchezza W, Md dipende neg dal tasso di interasse i (+ alto è i, tanto inferiore sarà la domanda di moneta). reddito nominale (€Y)=Può essere approssimato dal livello del più il reddito è elevato > è il numero di transazioni.
Derivazione della domanda di moneta
Domanda di moneta (Md): ammontare di moneta che le persone vogliono tenere. (d sta per domanda).
La domanda di moneta di un economia nel suo insieme è la somma di tutte le domande di moneta individuali, provenienti da imprese e individui.
La domanda di moneta dipende dal livello totale delle
transazioni nell'economia e dal tasso di interesse che pagano i titoli. Il livello totale delle transazioni è più o meno proporzionale al reddito nominale (misurato in €). Possiamo scrivere la relazione tra domanda di moneta, reddito nominale e tasso di interesse come: €Y: reddito nominale. Esso è esogeno (valore costante). (-): il tasso di interesse ha un effetto negativo sulla domanda di moneta. Un aumento del tasso di interesse riduce la domanda di moneta, perché gli individui preferiscono detenere più ricchezza in titoli che pagano un più elevato tasso di interesse. Questa equazione ci dice che la domanda di moneta Md è uguale al reddito nominale €Y moltiplicato per una funzione decrescente nel tasso di interesse 'i' indicato con L(i). Riassumendo: - la domanda di moneta aumenta proporzionalmente al reddito nominale. Se il reddito nominale raddoppia, da €Y a 2€Y, anche la domanda di moneta raddoppierà da
€YL(i) a 2€Y L(i).-la domanda di moneta dipende negativamente dal tasso di interesse. Questa relazione è descritta dalla funzione L(i) e dal segno negativo riportato sotto: un aumento di i riduce la domanda di moneta. Per esaminare l'equilibrio dei mercati finanziari dobbiamo esaminare la condizione: domanda di moneta = offerta di moneta. Man mano che i sale, si detiene < moneta. Se i è basso, si detengono pochi titoli perché hanno un rendimento basso, e si detiene > moneta. Assumiamo che la BCE controlli completamente l'offerta di moneta (Ms). Ms è esogena e non dipende da 'i' (scelta dalla BCE). Se l'offerta di moneta aumenta, la retta si sposta verso destra. Supponiamo quindi che la BCE offra un ammontare di moneta uguale a M, cosicché: L'equilibrio di mercato finanziario richiede che l'offerta di moneta sia uguale alla domanda di moneta, cioè: questa equazione ci dice che 'i' deve essereTale da indurre gli individui a tenere una quantità di moneta pari all'offerta di moneta M, dato il loro reddito €Y.
Un aumento del reddito nominale fa aumentare i.
Per indurre gli individui a tenere una quantità < di moneta, e ristabilire l'equilibrio, è necessario che il tasso di interesse aumenti.
Un aumento dell'offerta di moneta riduce il tasso di interesse.
La riduzione del tasso di interesse fa aumentare la domanda di moneta, in modo da eguagliare la nuova maggiore offerta di moneta. L'equilibrio iniziale è nel punto E con un tasso di interesse pari a i.
Un aumento dell'offerta di moneta da Ms a Ms' sposta a destra la curva di offerta.
L'equilibrio si sposta da E a E' e il tasso di interesse da Ie a Ie'.
In conclusione:
Aumento reddito nominale = aumento I
Aumento offerta di moneta = diminuzione Ie. (Aumenta l'offerta di moneta costringendo a chi vuole dare a prestito moneta, di
Abbassare il tasso di interesse per convincere gli altri operatori a prendere a prestito.
Politica monetaria e operazioni di mercato aperto
La BCE può effettuare due manovre:
- Offerta di moneta: aumento, immette nuova moneta nel sistema economico (compra titoli e li paga immettendo nuova moneta nel sistema). Effetti: diminuzione stock titoli posseduti dai privati e aumento circolazione di moneta.
- Diminuzione offerta di moneta: preleva moneta dal sistema (vende titoli e rimuove dalla circolazione moneta che riceve in pagamento). Effetti: aumento stock titoli dei privati e diminuzione della moneta in circolazione.
Per effettuare le 2 manovre la BCE opera sul mercato aperto dei titoli (operazioni di mercato aperto della BCE).
Il bilancio della BCE
Intervento espansivo di mercato aperto: la banca centrale aumenta (espande) l'offerta di moneta.