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5.5 La scelta tra attività finanziarie nazionali ed estere .................................................................. 16
5.6 Uno sguardo più attento alla parità dei tassi di interesse .......................................................... 17
5.7 Domanda nazionale di beni e domanda di beni nazionali .......................................................... 17
5.8 Le determinanti delle esportazioni e delle importazioni ........................................................... 17
5.9 L’equilibrio, la bilancia commerciale e il moltiplicatore ............................................................ 18
5.10 Un riesame dell’equilibrio nei mercati reali e finanziari ............................................................ 18
5.11 Il modello IS-LM in economia aperta ........................................................................................ 18
2
1 I PIL, P I L
L RODOTTO NTERNO ORDO
1.1 D PIL
EFINIZIONI E MISURE DEL
Vi sono tre modi di definire e misurare il PIL. Ciascuna definizione produce lo stesso valore del PIL.
• Il PIL è il valore dei beni e dei servizi finali prodotti nell’economia in un dato periodo di tempo;
• Il PIL è il valore aggiunto totale, di ogni produttore, nell’economia in un dato periodo di tempo. Il
valore aggiunto, ad un certo stadio della produzione, è pari al valore della produzione al netto del
valore dei beni intermedi (escluso il lavoro) usati in quel particolare stadio del processo produttivo.
Il valore aggiunto è l’aumento di valore, rispetto ai beni intermedi, che si realizza nel processo pro-
duttivo;
• Il PIL è la somma dei redditi di tutta l’economia in un dato periodo di tempo. La differenza tra il valore
della produzione finale di un’impresa e il valore dei beni intermedi deve prendere almeno una delle
seguenti forme: (i) retribuzioni ai lavoratori; (ii) profitti alle imprese; (iii) imposte indirette al governo.
1.2 PIL REALE E NOMINALE
• Il PIL nominale nell’anno t è semplicemente la somma delle quantità dei beni e dei servizi finali pro-
dotto nell’anno t, moltiplicate per i loro prezzi correnti. Per questo il PIL nominale è anche chiamato
PIL a prezzi correnti;
• Il PIL reale nell’anno t è la somma delle quantità dei beni e dei servizi finali prodotte nell’anno t,
moltiplicate per i prezzi degli stesi beni e servizi in un particolare anno, chiamato anno base. Il PIL
reale nell’anno t sarà quindi il valore dei beni e servizi finali prodotti nell’anno t e misurati ai prezzi
dell’anno base. Il PIL reale è anche chiamato PIL a prezzi costanti.
1.3 D ( )
EFINIZIONE E COSTRUZIONE DEL TASSO DI DISOCCUPAZIONE U
Il tasso di disoccupazione rappresenta la percentuale della forza lavoro che non è impiegata. In particolare
u= U/L, dove U è il numero di individui disoccupati, L è il numero di individui che compongono la forza lavoro
(cioè il numero di disoccupati più il numero di occupati, L=U+N. Per essere considerato disoccupato un indi-
viduo: (i) non deve avere un lavoro e (ii) deve avere cercato un lavoro nelle prime quattro settimane.
Il tasso di partecipazione è definito come il rapporto tra la forza lavoro e la popolazione in età lavorativa. Un
elevato tasso di disoccupazione è generalmente associato ad un basso tasso di partecipazione. Questo perché
quando il tasso di disoccupazione è zero, un maggiore numero di disoccupati esce dalla forza lavoro, accre-
scendo il numero dei lavoratori scoraggiati.
1.4 I PIL ’ (IPC)
L DEFLATORE DEL E L INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO €,-
Il deflatore del PIL nell’anno t è definito come il rapporto tra PIL nominale è PIL reale nell’anno t: .