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L'offerta di moneta e il moltiplicatore monetario
L'offerta di moneta, cioè lo stock di moneta in Italia, è misurabile con 3 grandezze:
- M1 = circolante + C/COltre alla moneta in circolazione, l'offerta di moneta M1 comprende tutti i C/C bancari e postali
- M2 = M1 + DR + CD
- M4 (liquidità) = M2 + titoli pubblici a breve termine (p. es. BOT)
M2 identifica lo stock di moneta, aggiungendo alla componente M1 i depositi a risparmio (DR) ed i certificati di deposito (CD) bancari e postali
La liquidità (M4) è definita (nel rispetto di un'armonizzazione comunitaria) aggiungendo a M2 i titoli pubblici a breve, come i BOT, che quindi sono considerati anch'essi un mezzo di pagamento
È da notare che qualsiasi aggregato si utilizzi per definire lo stock di moneta esistente, esso non può prescindere dall'esistenza del sistema bancario, per la presenza di C/C e DR.
Il moltiplicatore monetario
Abbiamo detto che la Banca Centrale influenza l'economia di un paese,
Politica Monetaria
Attraverso l'attuazione della Politica Monetaria, la quale può essere espansiva (e quindi: + PIL, + occupazione, + consumi, ma anche + inflazione) o restrittiva (e quindi: - PIL, - occupazione, - consumi, ma anche - inflazione). Vedremo adesso come si attua, in concreto, questa Politica Monetaria ed il ruolo fondamentale che svolge il sistema bancario, per trasferire nel sistema gli impulsi monetari che provengono dalla Banca Centrale.
In particolare vedremo che il sistema bancario amplifica la portata della Politica Monetaria attuata, perché moltiplica la quantità di moneta emessa o eliminata dalla Banca Centrale.
Innanzitutto diciamo che la Banca Centrale ha vari strumenti per aumentare o diminuire lo stock di moneta del sistema economico:
- Risconto di portafoglio alle banche (il cui tasso d'interesse è il saggio ufficiale di sconto)
- Apertura di credito alle banche
- Operazioni di mercato aperto (in Borsa)
Di questi, i primi 2 non
Sono più realizzati da molti anni ed esistono solo sui libri di economia (anche se il saggio ufficiale di sconto ha conservato un potere di "messaggio" agli operatori, circa l'andamento dell'economia), mentre il terzo (le operazioni di mercato aperto) è il vero mezzo con il quale la Banca Centrale svolge il suo compito di soggetto decisionale di Politica Monetaria.
Con le operazioni di mercato aperto, la Banca Centrale acquista o vende titoli di Stato nel mercato aperto (cioè in Borsa), in modo da aumentare (quando acquista) lo stock di moneta o diminuire (quando vende) l'offerta di moneta.
Ciò è evidente se si pensa che, acquistando titoli, la Banca Centrale immette moneta in circolazione (la moneta corrispondente al prezzo dei titoli acquistati), mentre, vendendo titoli, rastrella la moneta in circolazione (che è sostituita dai titoli comprati dagli operatori di Borsa).
Questa iniziale variazione della Base Monetaria
è già essa stessa una variazione di M2, ma non finisce qui, perché, alla fine del processo, M2 varia molto di più della variazione iniziale di Base Monetaria, conseguenza, quest'ultima, dell'operazione in Borsa della Banca Centrale. Infatti, ipotizzando un aumento della Base Monetaria, la nuova moneta in circolazione è in parte depositata in banca, dagli operatori che l'hanno incassata, sotto forma di C/C o DR. Le banche che ricevono questi depositi, non terranno immobilizzati tutti i soldi versati, ma li utilizzeranno per concedere prestiti e finanziamenti. A loro volta, i beneficiari dei finanziamenti, faranno dei pagamenti con i fondi ottenuti in prestito e questi fondi saranno depositati, in parte, presso le banche di cui i prenditori delle somme sono clienti. Queste ultime banche utilizzeranno, di nuovo, le somme versate sui depositi dai loro clienti, per fare altri prestiti e così via. Questo processo appena descritto prende ilnome di moltiplicatore monetario, perché, attraverso le banche, la quantità di moneta di un paese aumenta molto di più dell'iniziale aumento di Base Monetaria, operato dalla Banca Centrale. Lo stesso avviene in caso di diminuzione di Base Monetaria (vendita di titoli in Borsa): lo stock di M2 diminuisce molto di più dell'originaria diminuzione di Base Monetaria. Il moltiplicatore monetario è influenzato da 2 valori: - Riserve bancarie, cioè la moneta che la banca tiene per far fronte ai prelevamenti dei depositanti e che quindi non è data in prestito. Esse si distinguono in 2 componenti: a) riserva obbligatoria – che le banche devono detenere per legge, in percentuale dei depositi b) riserva libera o facoltativa – che è l'ulteriore riserva che le banche preferiscono detenere per evitare spiacevoli sorprese, quali le richieste di rimborso dei depositi per importi ingenti - Moneta che il pubblicodetiene liquida e non versa in banca
Se indichiamo con RB la % di ris. obbligatoria, con RL la % di ris. libera e con C (C =circolante/depositi) la % di moneta detenuta dalla collettività in forma liquida, rispetto alla moneta depositata, avremo la seguente formula del moltiplicatore monetario (MP):
MP = (100 + C) / (RB + RL + C)
Per cui
Variazione stock di M = Base Monetaria x MP
Esempio: se C=20, RB=10, RL=5
Una diminuzione di BM di 100 milioni (vendita di titoli in Borsa da parte della BC) comporterebbe una restrizione della Moneta nel paese di circa 343 milioni = 100 milioni x 3,43 (moltiplicatore).
L'amplificazione operata dal moltiplicatore monetario ci fa capire quanto sia importante l'attuazione di una giusta Politica Monetaria, in un senso o nell'altro.
Prima di concludere, un'ultima considerazione.
La politica della Banca Centrale, oltre ad essere decisiva per la Politica Monetaria di un paese, può avere riflessi anche sulla politica fiscale (PF)
attuata dal governo centrale. Infatti, il disavanzo o deficit pubblico, che è dato dalla differenza positiva fra la Spesa e le Entrate dello Stato, può essere finanziato in 2 modi:
- Attraverso l'emissione di titoli del debito pubblico (BOT), ma in questo modo aumenta il debito dello Stato verso i cittadini, misurato appunto dalla quantità di debito pubblico, cioè dei titoli da rimborsare più gli interessi (più precisamente il debito pubblico è misurato, non in assoluto, ma in percentuale sul PIL)
- Attraverso l'emissione di moneta, con la quale la Banca Centrale finanzia il disavanzo dello Stato. È chiaro che in quest'ultimo caso ci sono evidenti conseguenze sul sistema economico, in termini di trasmissione degli impulsi monetari, accentuati dal moltiplicatore.
Mercato della Moneta e Investimenti. Vedremo nella prossima lezione in quale modo, la Politica Monetaria della Banca Centrale è utilizzata per indirizzare
l'economia di un paese verso l'espansione o verso il contenimento (in quest'ultimo caso, generalmente, per problemi legati all'inflazione). Ma già adesso ci deve essere chiaro che il passaggio degli stimoli di politica economica, dal mercato monetario al mercato reale (produzione, prezzi, ecc.), avviene attraverso gli investimenti (cioè la domanda dei beni destinati alla produzione, come le macchine). Vediamo perché. Prendiamo la figura seguente, raffigurante l'equilibrio nel mercato della moneta, con il valore dell'equilibrio del tasso d'interesse i*, corrispondente al punto E. Nella figura l'offerta di M* è rigida (asse verticale) ed è stabilita dalla Banca d'Italia. Essa può variare la quantità di moneta offerta, modificando la Base Monetaria, con un'operazione di mercato aperto, instaurando cioè il processo visto nel paragrafo precedente. Per esempio, il risultato di un aumento.dalla necessità di affrontare imprevisti o situazioni di emergenza. Questa domanda è inversamente proporzionale al reddito, poiché è plausibile ipotizzare che un aumento del reddito comporti una maggiore capacità di risparmio e quindi una minore necessità di liquidità precauzionale. Pertanto, Dp = k/reddito, dove Dp è la domanda precauzionale e k è una costante positiva. 3) Domanda speculativa. È la domanda di moneta legata alle aspettative degli individui riguardo ai tassi di interesse e alle opportunità di investimento. Se gli individui prevedono un aumento dei tassi di interesse o un calo delle opportunità di investimento, potrebbero preferire detenere una maggiore quantità di moneta rispetto ad altri asset finanziari. Al contrario, se prevedono una diminuzione dei tassi di interesse o un aumento delle opportunità di investimento, potrebbero preferire detenere una minore quantità di moneta. Pertanto, Ds = f(tassi di interesse, opportunità di investimento), dove Ds è la domanda speculativa e f è una funzione che dipende dai tassi di interesse e dalle opportunità di investimento. In sintesi, la domanda di moneta di un individuo è determinata dalla sua necessità di liquidità per transazioni quotidiane, dalla sua volontà di accumulare una riserva precauzionale e dalle sue aspettative riguardo ai tassi di interesse e alle opportunità di investimento.all'improvviso ed inaspettatamente. Anch'essa è legata in maniera diretta al reddito.
3) Domanda speculativa. Questa è la domanda di moneta dovuta alla necessità di detenere sempre in portafoglio una certa somma, da utilizzare qualora diventi appetibile acquistare un titolo particolarmente fruttifero d'interessi. In altre parole, s'ipotizza che un individuo medio detenga una somma di denaro sempre pronta ad essere investita in speculazioni, nel caso in cui l'interesse di un titolo di credito diventi vantaggioso. In questo movente, la domanda di moneta è in relazione inversa col tasso d'interesse (i), perché maggiore è il tasso d'interesse, maggiore sarà l'acquisto speculativo di titoli e, di conseguenza, minore sarà la liquidità tenuta in tasca (la domanda speculativa di moneta). In formula matematica: Ds = -k(i), cioè la domanda speculativa Ds è inversamente
moneta verso destra. Questo accade perché un aumento del reddito porta ad un aumento delle transazioni economiche e quindi ad una maggiore richiesta di moneta per effettuare pagamenti. D'altra parte, una diminuzione del reddito avrà l'effetto opposto, spostando la domanda di moneta verso sinistra. Inoltre, il livello generale dei prezzi (P) influisce sulla domanda di moneta. Un aumento dei prezzi riduce il potere d'acquisto della moneta, quindi la domanda di moneta diminuisce. Al contrario, una diminuzione dei prezzi aumenta il potere d'acquisto della moneta, spingendo la domanda di moneta verso l'alto. Infine, il tasso di interesse (i) influisce sulla domanda di moneta. Un aumento del tasso di interesse rende più attraente il risparmio rispetto alla spesa, quindi la domanda di moneta diminuisce. Al contrario, una diminuzione del tasso di interesse rende meno attraente il risparmio, spingendo la domanda di moneta verso l'alto. In conclusione, la domanda di moneta dipende da vari fattori, tra cui il reddito, il livello dei prezzi e il tasso di interesse. Questi fattori influenzano la decisione delle persone di detenere moneta per scopi transazionali o speculativi.monetatransazionale e precauzionale verso l'alto, determinando un valore d'equilibrio di i, maggiore del precedente. Questi spostamenti del tasso d'interesse d'equilibrio