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Definizioni economiche
PIL = GROSS DOMESTIC PRODUCT (G.D.P.)
REDDITO INTERNO LORDO = GROSS DOMESTIC INCOME (G.D.I.)
REDDITO NAZIONALE LORDO = GROSS NATIONAL INCOME (G.N.I.)
Il PIL è dato dal consumo nazionale + spesa pubblica + investimento nazionale + importazioni - esportazioni.
Tasso di variazione o tasso di crescita = (X - Xt-1) / Xt-1
PIL NOMINALE (€Y): t, misurato in euro, considerando un certo periodo, rappresenta il valore della produzione espresso in termini di moneta in quel periodo.
PIL REALE (Y): considerato in un periodo t, rappresenta il valore della produzione espresso in termini di beni. In pratica, si utilizzano i prezzi costanti di un anno di riferimento base. In Italia viene misurato dall'ISTAT e viene corretto con valori ipotetici dell'economia sommersa legale ed illegale.
Numero indice: parte, arbitrariamente, sempre da 1 e poi varia. L'importante è la variazione, non il valore assoluto.
ESPANSIONE: quando la crescita del PIL è positiva.
RECESSIONE: quando la crescita del PIL è negativa.
La crescita del PIL è negativa, devono essere almeno due Q (trimestri) negativi consecutivi.
Occupazione (N): numero di persone che hanno un lavoro sul mercato
Disoccupazione (U): numero di persone che non hanno un lavoro sul mercato e numero di persone che non hanno un lavoro sul mercato e lo stanno cercando.
Forza lavoro (L): N + U / L
Il tasso di disoccupazione varia considerevolmente nel tempo e nello spazio, sia in risposta a recessioni ed espansioni, sia come conseguenza di differenti mercati del lavoro. Importante è anche studiarne la durata.
Si misura mediante indagini campionarie: viene definita disoccupata una persona che non ha lavorato in cambio di un salario nella settimana prima dell'intervista ma ha cercato attivamente un lavoro retribuito. Al contrario, se ha lavorato almeno un'ora in cambio di un salario viene definita occupata.
Tasso di occupazione: N/A - numero di occupati relativamente alla popolazione in età lavorativa
Tasso di partecipazione: il numero di
partecipanti al mercato del lavoro (occupati e disoccupati) relativamente alla popolazione in età lavorativa.Inflazione: incremento dei prezzi.
Il tasso di inflazione: variazione relativa da un periodo all'altro del livello generale dei prezzi.
Il deflattore del PIL (P): €Y / Y è dato dal rapporto tra PIL reale e PIL nominale.
Permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in un'economia, è un numero indice.
Da questa definizione si ha che il PIL nominale è uguale al deflattore del PIL moltiplicato per il PIL reale.
In tassi di crescita questo significa che la crescita nominale del PIL è uguale al tasso di inflazione (misurato tramite il deflatore del PIL) sommato alla crescita reale.
Tasso di variazione del deflattore del Pil: misura del tasso di inflazione.
L'indice dei prezzi al consumo (IPC): misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in valuta di.
Un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore urbano. Misura il costo della vita ed è calcolato per i centri urbani, è considerato come un numero indice.
Il tasso di variazione dell'IPC è una misura del tasso di inflazione.
Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC): si calcola come media pesata tra i paesi euro. I pesi dipendono dalle quote di spesa sui consumi di uno specifico paese rispetto al totale dell'area euro.
Il paniere dell'IAPC è aggiornato annualmente in modo da includere nuovi prodotti diventati rilevanti nella spesa delle famiglie ed escludere quelli che non sono più rappresentativi.
Indice dei prezzi alla produzione (IPP): misura le materie prime e altri acquisti dei produttori.
Le tre variabili descritte finora (produzione, disoccupazione e inflazione) sono collegate tra loro e tramite le seguenti leggi vengono messe in relazione.
Legge di OKUN: mette in relazione (negativa) la crescita della produzione e le
variazioni• del tasso di disoccupazione. La curva di Phillips: mette in relazione (negativa) il tasso di disoccupazione e le variazioni• dell’inflazione. Deflazione: riduzione dei prezzi(capitolo) 3 Mercato dei beni (IS – Investment Saving) Consumo (C): beni e servizi nuovi acquistati dai consumatori a scopo di consumo durevole enon. Investimento (I): beni e servizi nuovi acquistati a scopo di investimento residenziale e nonresidenziale. Spesa pubblica (G): beni e servizi nuovi acquistati dal “governo”, include gli stipendi pubblici,non include i trasferimenti (pensioni, sussidi) né gli interessi sul debito pubblico. Importazioni (IM): beni e servizi prodotti all’estero ed acquistati dai soggetti interni: consumatori,imprese e settore pubblico. Esportazioni (X): beni e servizi prodotti internamente ed acquistati dai soggetti esterni. Esportazioni nette (o saldo commerciale): X – IM,differenza tra se maggiore di zero si avrà unavanzo commerciale,se minori dei zero un disavanzo commerciale. Investimento in scorte: variazione dello stock di prodotti (finali e non) nei magazzini. La variazione si calcola facendo Produzione - Vendite. Se maggiore di zero è come se le aziende investissero parte della produzione mettendola in magazzino, se è minore di 0 è come se le aziende investissero vendendo beni che si trovano nel magazzino. Domanda dei beni (Z): Z = C + I + G + (X - IM) Lezione n.4 01/10 Reddito disponibile (Y): fattore principale da cui dipendono le decisione di consumo. La relazione tra il consumo e il reddito disponibile può essere espressa come una funzione lineare. C = C + C Y0 1 D. C corrisponde al livello di consumo quando il reddito è pari a zero (numero sempre positivo). 0C è la propensione marginale al consumo, quando >0 avviene un aumento del reddito disponibile e un conseguente aumento del consumo, quando <1 avviene un aumento del reddito disponibile e un conseguenteaumento meno che proporzionale del consumo. I consumatori consumano solo una parte dell'aumento del loro reddito disponibile. Una variabile (consumo) è spiegata da altre variabile (reddito e imposte) viene definita endogena, definita all'interno del modello. Esogena (reddito e imposte), invece, quando è data, poiché non spiegata all'interno del modello.
Nel modello da noi preso in considerazione:
- Investimento I=I (investimento= valore dato)
- Imposte T e Spesa Pubblica G vengono prese come variabili esogene.
- La Spesa Pubblica G e le imposte nette T (imposte - trasferimenti) sono le principali leve della politica fiscale. saldo primario del bilancio pubblico
- La differenza T-G è il (prima degli interessi sul debito):
- Surplus primario = (T-G) > 0
- Deficit primario = (T-G) < 0
- Pareggio primario = (T-G) = 0
Studiare bene slide da 69 a 78
Il risparmio è la somma di risparmio privato e risparmio pubblico.
risparmio privato è quella parte di reddito disponibile che non viene spesa dai consumatori. S = Y – C DS = Y – T - C Il risparmio pubblico è la parte di gettito fiscale che non viene spesa dal governo, T - G. Se T > G il governo ha un avanzo di bilancio; Se T < G il governo ha un disavanzo di bilancio. Investimento I = Risparmio privato + Risparmio pubblico. Ricchezza = Moneta + Titoli Moneta circolante: banconote o monete metalliche Depositi: permettono di usare assegni, carte di credito o di debito La moneta è liquida. Il grado di liquidità di una attività finanziaria corrisponde alla facilità di scambiarla con beni e servizi. Funzioni della moneta: - Mezzo di scambio - Unità di conto: le unità monetarie sono utilizzate per esprimere i prezzi in termini di un unico bene e scrivere contratti che prevedono pagamenti. - Riserva di valore: può essere utilizzata per trasferire la ricchezza neltempo.
Aggregati monetari:
- M0: Moneta della banca centrale: valuta.
- M1: M0 + depositi privati non vincolati presso banche utilizzabili direttamente per transazioni.
- M2: M1 + depositi privati vincolati non utilizzabili direttamente per transazioni.
Grado decrescente di liquidità.
Titoli: sono risorse che prestiamo a qualcuno e portano frutto in interesse positivo (i)
- Obbligazioni pubbliche (BOT, CCT, ...)
- Obbligazioni private. rendimento costo opportunità
Il tasso di interesse ha due facce: è il rendimento di un titolo ed è il costo opportunità di detenere moneta.
Detenere moneta significa rinunciare all'interesse che si potrebbe ottenere scambiando quella moneta con titoli. Il tasso di interesse sui titoli è pertanto il:
Tasso di interesse nominale: rendimento di un titolo relativamente al suo prezzo.
p: Acquisto di un titolo ad un prezzo
m: Alla scadenza del titolo ritiro
Rendimento nominale: i = (m-p) / p
= (m / p) - 1
Il rendimento di un titolo e il suo prezzo si muovono inversamente:
- se il prezzo sale il tasso di interesse scende;
- se il prezzo scende il tasso di interesse sale.
Nelle economie moderne la "moneta fiat" ("banconote") è prodotta dalla banca centrale e immessa nell'economia acquistando titoli sul mercato o mediante prestiti alle banche.
La banca centrale è un'istituzione indipendente dal governo che svolge due funzioni pubbliche:
- garantire la stabilità dei prezzi (bassa inflazione);
- supervisionare il sistema bancario e del credito.
Posti due mercati, il mercato della moneta e il mercato dei titoli, possiamo analizzare l'equilibrio in uno solo di questi mercati perché se uno è in equilibrio è necessariamente in equilibrio anche l'altro (legge di Walras).
Mercato della moneta M = ML
l'offerta di moneta è uguale alla domanda di moneta: S d
Per il momento
ignoriamo l'esistenza di banche private.- Quindi l'unica moneta è quella della banca centrale.
- Operazioni di mercato aperto: le operazione con cui la banca centrale regola l'offerta di moneta.
- La banca centrale compra titoli di Stato e obbligazioni private e paga emettendo circolante.
- La banca centrale fornisce liquidità al sistema e aumenta l'offerta di moneta.
- il livello delle transazioni. Il livello di transazioni è proporzionale al r