VINCOLO DI BILANCIO EQUAZIONE DELLA RETTA
- Se il consumatore desidera passare dal paniere A al paniere B, il mercato gli dà informazioni su quante unità
del bene 2 deve rinunciare per avere qualche unità in più del bene 1
∆x 2
∆x 1 - In questo caso per ogni unità aggiuntiva del bene 1 allora devo vendere una quantità di bene 2 sufficiente
a garantire lo stesso prezzo di una unità di bene 1.
- Per ogni unità del bene 1 aggiuntiva, allora devo vendere una quantità di bene 2 sufficiente a garantire lo
stesso prezzo di una unità di bene 1.
1A 2A
Paniere A = x , x
1B 2B 2A
Paniere B = x , x -> SI PUO’ SCRIVERE COME x +∆x 2
2A
x +∆x -> SI PARTE SEMPRE DAL CASO A
2
● Paniere A e vincolo di bilancio:
1a 2a
R = p x + p x
1 2
● Paniere B e vincolo di bilancio:
1A 2a 2A
R = p (x +∆x ) + p x (x +∆x ) -> SVOLGENDO L’EQUAZIONE SI RICAVA: =
1 1 2 2 Rapporto di sostituibilità Rapporto tra i prezzi
- Il rapport incrementale è sempre negativo in quanto il rapporto di sostituibilità è condizionato dal vincolo
di bilancio.
- Il rapporto tra i prezzi prevede: -> Costo/opportunità di consumare il bene 1 rispetto al bene 2
- Il costo/opportunità ci indica a quanto si rinuncia del bene 2 per una quantità aggiuntiva del bene 1
AUMENTO/DIMINUZIONE DI R
- Poiché i parametri del vincolo di bilancio sono i prezzi dei due beni (p e p ) e il Reddito (R) è utile andare
1 2
ad osservare cosa cambia con un aumento o una diminuzione di R.
7
MACROECONOMIA ED ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA
- Se R↑ aumenta anche l’area al di sotto della retta quindi mantiene la stessa inclinazione ma con una
intercetta più alta.
- Le retta di bilancio trasla verso destra se R↑ e verso sinistra se R↓ con una riduzione dell’insieme dei panieri
acquistabili.
AUMENTO DI P
1
- Si ipotizza un aumento del prezzo del bene 1 con prezzo P e R costanti:
2
Aumentano i prezzi e si riduce il potere di acquisto
- In questo caso gli elementi che variano sono:
● Inclinazione
● Intercetta orizzontale, mentre l’intercetta verticale rimane statica in quanto P è costante
2
● L’area sottostante alla retta
1.3 EQUILIBRIO DEL CONSUMATORE
- L’equilibrio del consumatore fa sempre riferimento al sistema delle preferenze in relazione alla funzione di
utilità (curve di indifferenza per rappresentare i panieri che offrono lo stesso livello di utilità) insieme al
1a 2a
vincolo di bilancio (R = p x + p x ).
1 2 8
MACROECONOMIA ED ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA
- Le curve di indifferenza e il vincolo di bilancio vengono rappresentati in uno stesso spazio cartesiano con
una stessa denominazione degli assi.
- Le utilità sono comparabili dal punto di vista ordinale, non ci interessa la distanza tra il loro ma solo il loro
ordine per identificare il loro livello di utilità.
2a
- Il vincolo di bilancio x è una retta inclinata negativamente in cui è identificato l’angolo
= che
descrive l’ascissa e dove è indicato almeno un punto in cui passa .
- Sia R che p1 e p2 sono dati noti al consumatore in quanto sono dati di mercato.
- Le curve di indifferenza rappresentano il lato soggettivo del consumatore che viene confrontato con i dati
oggettivi del problema, cioè i dati di riferimento necessari alla transazione (cioè prezzo e reddito necessario).
- Questi due elementi insieme (curve di indifferenza e vincolo di bilancio) permettono di identificare un punto
di equilibrio, ovvero la scelta ottimale per il consumatore.
- Il consumatore è orientato all’utilità più alta scegliendo tra i panieri che si può permettere.
- Lungo la retta di bilancio si trovano i panieri che il consumatore potrà scegliere.
CONFRONTO TRA IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE (SMS) E IL RAPPORTO
TRA I PREZZI
- Le curve di indifferenza sono infinite e pertanto tra più curve rappresentate ne passano di intermedie la cui
posizione può variare.
- Ci si chiede quindi se la curva che si trova lungo la retta di bilancio rappresenta la massima utilità ottenibile.
- Per verificare questa ipotesi si fa un confronto tra il Saggio marginale di sostituzione (SMS) e il rapporto tra
i prezzi (quindi parte soggettiva vs. parte oggettiva).
- Il SMS costituisce l’inclinazione della curva di indifferenza mentre il rapporto tra i prezzi ha inclinazione
costante:
= Retta di bilancio con inclinazione costante
- Curva di indifferenza e retta di bilancio hanno differenti inclinazioni.
- Retta di bilancio e tangente del punto sulla curva di indifferenza hanno inclinazioni diverse.
9
MACROECONOMIA ED ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA
- Dal punto di vista economico possiamo affermare che nel punto A il SMS è maggiore del rapporto tra i
prezzi:
●IM (indice marginale) SMS >
A A
allora il consumatore valuta il bene 2 in maniera minore rispetto a quanto è valutato
●Se SMS >
A dal mercato
- Ipotizziamo che il consumatore voglia aumentare il consumo marginale del bene 1 di una unità:
● La curva di indifferenza ci dice che per il consumatore al fine di rimanere con lo stesso livello di utilità,
questo è disposto a cedere una certa quantità del bene 2.
● Il punto C rappresenta un punto dove l’utilità è superiore rispetto A e B e per questo si trova su una curva
di indifferenza maggiore di A e B poiché richiede un sacrificio richiesto dal mercato inferiore rispetto a
quello cui il consumatore era disposto.
● Si può cercare una maggiore utilità muovendosi lungo la retta di bilancio fin tanto che SMS >
● Nel punto C l’inclinazione della curva di indifferenza non è ka stessa del vincolo di bilancio,
ma risulta più inclinata e quindi vale sempre la condizione:
IM (indice marginale) SMS > dove = INCLINAZIONE DELLA RETTA DI BILANCIO
C C
● Anche in C è possibile mettere in pratica una strategia di sostituzione del bene 2 con il bene 1 migliorando
la propria utilità (vedi punto D in piano cartesiano).
FUNZIONE RETTA DI BILANCIO E FUNZIONE CURVA DI INDIFERENZA TANGENTI
- Inserendo il punto D all’interno del grafico precedente, possiamo osservare che questo si trova su una curva
di indifferenza più alta rispetto a C.
- Se consideriamo D come punto finale (assumiamo non sussista più la condizione di interesse a muoversi,
cioè SMS > ASSUMIAMO SMS = -> In qualunque altro punto l’utilità del consumatore è più bassa.
D
- Il punto D è un punto dove l’inclinazione della retta di bilancio e della curva di indifferenza è la stessa (solo
in quel punto) e dunque le due funzioni (retta del vincolo di bilancio e curva di indifferenza) sono tangenti
cioè si toccano per un istante senza attraversarsi. 10
MACROECONOMIA ED ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA
- Nel punto di tangenza il Saggio marginale di sostituzione (SMS) deve essere necessariamente uguale al
rapporto tra i prezzi e dal punto di vista economico significa che il mercato valuta il bene allo stesso modo
del consumatore ed esprime il massimo risultato che il consumatore può ottenere nella scelta del paniere
ottimale poiché si trova sulla curva d’indifferenza più alta tra quelle che hanno almeno un punto in comune
col vincolo di bilancio (retta).
CONCLUSIONI SU EQUILIBRIO DEL CONSUMATORE
- Il punto di tangenza osservato in precedenza rappresenta il punto di equilibrio ottimale (E).
SMS = -> Ottimo del consumatore
E
quindi VALUTAZIONE SOGGETTIVA DEI BENI = FALUTAZIONE FATTA DAL MERCATO
- Poiché il punto E rappresenta il punto ottimale, tutti gli altri punti sono sub-ottimali.
● E (x *, x *) -> Punto di equilibrio
1 2
● (x *, x *) -> Punto di equilibrio
1 2 1.4 MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
- L’obiettivo di massimizzazione del profitto prevede per ogni impresa che ciascun fattore della prodizione
sia impiegato in una quantità tale per cui il suo prodotto marginale (MP) ad un certo punto diventi uguale al
suo costo in termini reali.
PRODOTTO MARGINALE AGGIUNTIVO E COSTO DEL LAVORO
W (salario nominale)
L* (lavoro ottimale) tale che MPL (prodotto marginale lavoro) = P (costo reale)
(moltiplicazione)
Esplicitando W otteniamo un valore nominale quantitativo in euro: P* MPL = W
- Se si aumentano le ore di lavoro, questa ora aggiuntiva (marginale) genererà una quantità aggiuntiva di
prodotto pari a MPL (il suo prodotto marginale) del lavoro.
- Attraverso MPL l’impresa si chiede: Quanta quantità di prodotto genera 1 ora in più di lavoro?
- La quantità marginale prodotta viene venduta sul mercato dall’impresa al prezzo di mercato (si considera
il caso di concorrenza perfetta). 11
MACROECONOMIA ED ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA
- Ne consegue che P*MPL rappresenta il valore in termini monetari generato da un’ora di lavoro aggiuntiva
(si tratta di prezzo*quantità) espressa in euro.
- W è il salario nominale e rappresenta il costo nominale di questa ora aggiuntiva in più.
- Ne consegue che P e W sono costanti, mentre MPL è decrescente in quanto superata una certa quantità di
MPL, il valore generato di quantità marginale e W (salario nominale) dovranno essere uguali.
- Successivamente il lavoratore verrà a costare più del valore generato in questa ora di lavoro aggiuntiva.
- Se MPL > W, allora il valore della produzione generata, in termini nominali, è maggiore del suo costo.
- La quantità prodotta in questa ora in più può essere venduta ad un prezzo tale per cui il valore di produzione
di questa ora aggiuntiva è superiore al valore del costo dell’ora di lavoro aggiuntiva e allora sarà ottimale e
d’interesse per l’impresa incrementare la quantità di lavoro L finché P*MPL > W.
- Se L↑ (sale) tuttavia a poco a poco MPL↓ (scende), arrivando sempre più vicino a W finché non saranno
uguali e quello è il momento in cui l’impresa deve smettere di incrementare L per non ottenere P*MPL <
W, caso in cui il costo del lavoro diventerebbe maggiore del valore generato causando una perdita.
CASO PRATICO
- L’impresa aumenta le ore di lavoro o assume nuovi dipendenti
L↑ -> ∆L > 0 (variazione positiva di L, che aumenta)
● L’aumento di L comporta una variazione della produzione pari a:
∆Y (produzione aggiuntiva) = MPL*∆L
Dove ∆L rappresenta un impatto di variazione di L su Y (produzione) che prevede una variazione di Y
tale a riflettere la quantità di lavoro variata e come la tecnologia filtra questo nuovo lavoro
trasformandolo
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