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Domanda tipo esame
Data un'offerta di moneta della sola Banca Centrale di un sistema economico, come affronta una crisi di liquidità (scarsità monetaria) e con quali strumenti.
COME SI CREA MONETA IN UN SISTEMA ECONOMICO?
Quando deposito, ad esempio, 1000 euro in banca significa che io posso ritirare quella somma di denaro in qualsiasi momento tranne nel caso in cui, lo stesso giorno, tutti i clienti si presentano in banca per ritirare i propri soldi a seguito di una notizia/scandalo riguardo la medesima banca. Infatti, quando sono nate le prime banche, quest'ultime impegnavano una parte dei soldi versate dalle famiglie in forma liquida, e in questo modo potevano assicurare a tutti i clienti una parte del proprio denaro. In seguito, nel mondo economico si è sviluppata la riserva obbligatoria (quarto strumento), ovvero è una quota dei depositi trattenuta in forma liquida dalle banche e versata alla Banca Centrale Europea da parte degli istituti di credito. Dopodiché,
riserva obbligatoria. Di conseguenza, di questi 810 euro, 81 sono trattenuti dal mercato e 729 sono a disposizione del mercato. Questo processo continua fino a quando l'ammontare totale dei depositi raggiunge il limite massimo consentito dalla riserva obbligatoria. In questo modo, la creazione di moneta avviene attraverso il moltiplicatore monetario, che è dato dal rapporto tra l'ammontare totale dei depositi e l'ammontare iniziale depositato. Nel nostro esempio, il moltiplicatore monetario è di 10, poiché l'ammontare totale dei depositi è 1000 euro e l'ammontare iniziale depositato è 100 euro. La creazione di moneta attraverso il sistema bancario è un processo importante per l'economia, in quanto consente di aumentare la liquidità disponibile nel sistema finanziario e favorisce gli investimenti e la crescita economica. Tuttavia, è importante che le banche mantengano un equilibrio tra la creazione di moneta e la gestione dei rischi, al fine di evitare situazioni di instabilità finanziaria.riserva obbligatoria del 10%. Questo meccanismo va avanti a funzionare, creando nuovi depositi, fino a quando la somma delle riserve obbligatorie (100+90...) è pari al deposito iniziale (1000 euro): il seguente meccanismo è definito MOLTIPLICATORE DELLA MONETA che si può scrivere in questo modo: ΔM=ΔD/r ΔM=variazione moneta Δ=variazione depositi In questo caso: 1000 euro /(10/100)=1000/(1/10)= 1000 euro
DOMANDA TIPO ESAME
In un sistema economico, l'autorità monetaria valuta la possibilità di effettuare una manovra di politica monetaria, portando il tasso di riserva obbligatoria da 10% a 5%. Qual è il problema affrontato dalla Banca Centrale e che tipo di problema sta affrontando. Descrivere il moltiplicatore e calcolare la variazione di liquidità partendo dall'ipotesi di 1 milione di euro depositati quotidianamente.
I "MOVIMENTI" DEGLI STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA
Politica espansiva Politica
restrittiva
Tasso di Aumenta Diminuisce
finanziamento
principale
Tasso di riserva Diminuisce Aumenta
obbligatoria
Mercato aperto Acquisto titoli Vendita titoli
obbligazionari obbligazionari
Pronti contro termine Acquisto “ “ “ “ “ Vendita “ “ “ “ “
“ “ 14
La differenza tra “mercato aperto” e “pronti contro termine” è che nel primo posso vendere o acquistare titoli obbligazionari, mentre nel secondo caso posso acquistare un titolo obbligazionario con impegno di rivendita o posso vendere un titolo con impegno di riacquisto.
DOMANDA DI MONETA
Gli economisti si dividono in varie scuole di pensiero in base alle caratteristiche determinanti di moneta, che sono: tasso di interesse nominale, il reddito di Paese e il livello dei prezzi (l’inflazione). Tutte queste caratteristiche determinanti di moneta modificano la domanda di moneta.
TEORIA NEOQUANTITATIVA DI MONETA
La scuola classica sostiene che pur
Essendo presente il tasso di interesse e il livello dei prezzi, a modificare la quantità domandata di moneta sia solamente il reddito. La reazione della scuola classica parte da qui: Md=Y "La domanda di moneta dipende dal reddito". La prima scuola classica che definisce questa funzione è la scuola di Cambridge, negli Stati Uniti. La seguente scuola attribuisce alla pendenza della funzione della quantità di moneta domandata la lettera "k". Per cui si ha: Md=kY. Allora, esiste una relazione diretta-positiva tra il reddito e la domanda di moneta; quindi se cresce il reddito, di conseguenza, crescerà anche la domanda di moneta. La scuola classica incentra la sua attenzione sulla funzione di quantità domandata di moneta come transazione, perciò per fare scambi c'è bisogno di moneta. Inoltre, indica il tempo che intercorre tra la ricezione secondo la scuola classica, la lettera "k" del reddito da parte delle famiglie.
e il momento in cui esso viene speso. Per cui, il parametro k indica la velocità di circolazione della moneta. Ciò che è stato appena detto, si può scrivere in tal modo:
K=1/V
V = velocità di circolazione della moneta e indica il tempo necessario che serve a un'unità di moneta per percorrere l'intero circuito del reddito. *la relazione avviene solamente tra flussi nominali 15
Se la moneta non viene immediatamente spesa, k indica il verso di velocità della circolazione di moneta: più è grande lo sfasamento temporale tra la ricezione del reddito e il consumo di esso, più è grande k e più la velocità di circolazione di moneta è ridotta.
- Md=kY
- Md=(1/V)*Y
Osservando la seconda equazione, si può affermare che il reddito può essere visto come il prodotto tra il numero delle transazioni (T) e il prezzo medio delle transazioni stesse (P):
Y=T*P
Quindi, avremo:
Md= (1/V) * T*P
P= grandezza espressa in modo uninominale, poiché espressa dall’unità monetaria
La scuola classica di ferma a questo punto, e da questo momento in poi, conl’economista Fisher, si ha l’inizio della scuola neoclassica.
Fisher sostiene che non ha senso parlare di domanda di moneta, ma bisognamaggiormente soffermarsi sul fatto che la domanda di moneta (Md) debba trovarsi inequilibrio con l’offerta di moneta (Ms).
Però ci possiamo porre una domanda: chi offre moneta in un Paese? La risposta aquesta domanda è di facile intuito, infatti si può dire che in un Paese, la moneta èofferta dall’autorità monetaria del sistema economico di riferimento.
EQUAZIONE DI FISHER Md= (1/V) * PT= Ms
Fisher afferma che non parliamo più di domanda di moneta, ma solo di stock dimoneta circolante.
Per cui si ha: M= (1/V) * PT
In seguito, l’economista moltiplica entrambi i membri per V, eMV=PT
"Il prodotto tra lo stock di moneta circolante e la velocità di circolazione della moneta dipende dalle componenti reali e nominali del reddito"
Così facendo, però, Fisher non ci fornisce solamente l'equazione sopra descritta, ma ci dà anche una prima lettura dell'inflazione, in quanto il prezzo medio delle transazioni (P) dà informazioni sul livello di inflazione.
Quindi: P= MV/T* V è una variabile esogena, poiché rimane pressoché costante nel tempo e quindi può non essere considerata.
Anche T è una variabile esogena, quindi può non essere considerata.
Dunque, Fisher afferma che l'inflazione non dipende da variabili reali ma solo da quelle nominali e la variabile che incide sul livello dei prezzi (inflazione) è solo la quantità di moneta che circola. Perciò i governi devono mantenere sempre costante il rapporto tra quantità di moneta domandata e
quantità di moneta offerta (Md=Ms).
SCUOLA DI PENSIERO KEYNESIANA
Dopodiché arriva Keynes, ed egli non la pensa come Fisher ma afferma che sia il reddito ad incidere sulla domanda di moneta e che esiste una relazione negativa tra tasso di interesse uninominale e quantità di moneta domandata (il tasso di interesse corrisponde alla variabile dipendente).
Keynes dice che la collettività sostiene il tasso di interesse uninominale come estensione all'immediata liquidità, ed è per questo che la relazione è negativa poiché: quando il tasso di interesse è alto, il premio di interesse è alto e quindi le famiglie rinunciano all'immediata liquidità. Per cui il tasso di interesse uninominale (i) rappresenta il costo opportunità marginale (COM) di tenere ricchezze sotto forma di moneta (o liquidità) rispetto a detenere ricchezze sotto altre forme.
i = COM
Se il tasso di interesse reale (r) è dato
dalla sottrazione tra il tasso di interesse uninominale dovuto all'acquisto di un'obbligazione e il livello di inflazione (π), allora: r = i - π
Ma noi sappiamo che il tasso di interesse nominale della moneta è zero, quindi: r = 0 - π
Dunque, io scelgo di tenere la moneta in forma liquida quando il tasso di interesse uninominale (i) è maggiore del tasso di interesse reale (r) e avrò: r = (i - π) - (0 - π) = i
Se il tasso di interesse uninominale (i) sale, il costo opportunità marginale di tenere moneta in forma liquida (COM) sale e quindi la domanda di moneta (Md) in forma liquida diminuisce.
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
- Funzione decrescente e asintotica rispetto alla domanda di moneta in forma liquida.
- Arrivati al livello i*, la collettività si tiene solamente la moneta in forma liquida, e si comporta in questo modo perché il tasso di interesse è basso, dunque scatta la TRAPPOLA DELLA LIQUIDITÀ, definita