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Macroeconomia - Autunno caldo Pag. 1
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Significato dell'espressione "Autunno Caldo"

Con questa espressione ci si intende riferire all'autunno 1969 e primo semestre 1970, stagione caratterizzata dal più grande scontro sindacale del dopoguerra per il rinnovo di contratti di lavoro dell'industria e agricoltura e le riforme nel settore edilizio e fiscale.

Scioperarono 4-5 milioni di lavoratori per il periodo di 3-4 mesi e per il totale di 520 milioni di ore (Giugni). Gli imprenditori Confindustria e Confagricoltura subirono una netta sconfitta e dovettero accettare quasi tutte le richieste e l'approvazione in Parlamento dello Statuto dei lavoratori. Il Governo avviò le riforme dell'edilizia, fiscale e sanitaria.

Sul piano storico resta tuttora controversa l'interpretazione di quella stagione. Si confrontano due tesi: quella sindacale e quella spontaneistica. Per la prima "L'autunno" è il risultato di una lunga e coerente azione aziendale e di settore.

che muove fin dal 1962. Per la seconda l'influenza del movimento studentesco prima mondiale poi italiano avrebbe "dal basso" influenzato i lavoratori esorpreso e superato l'incertezze del sindacato. E' da ritenere più valida l'ipotesi di una prevalenza del sindacato.

III CONTENUTI E MOTIVAZIONI DELLE RICHIESTE SINDACALI E DELLE RIFORME

Fin dal 1962 i metalmeccanici (FIOM - CGIL, FIM - CISL, UILM) avevano ottenuto nel rinnovo del contratto di lavoro, il riconoscimento della legittimità dell'azione aziendale (premi di produzione, superminimi, cottimo, ecc.). Tale conquista era stata ribadita nel rinnovo del contratto del 1966.

Prima del settembre 1969 l'azione aziendale era stata esercitata con successo crescente dalla Federazione industriali e agricole (metalmeccanici, chimici, edili, tessili, alimentaristi, tipografici e braccianti) col risultato di migliaia di accordi.

Agli inizi del 1962 con scioperi generali

effettuati dalle Confederazioni CGIL, CISL, UIL, si era conseguita una buona riforma delle pensioni ed erano state abolite le "gabbie salariali" cioè le differenze salariali fra Nord e Sud. La tensione era forte ovunque. In questo quadro si andava alla scadenza dei contratti prevista nell'autunno delle più importanti categorie dell'industria fra le quali i metalmeccanici organizzati in FIOM – CGIL, FIM – CISL, UILM. Per la prima volta, dalla scissione sindacale del 1948, l'elaborazione delle rivendicazioni era avvenuta in assemblea unitarie nelle quali si erano particolarmente distinti i giovani meridionali. Era presentata agli imprenditori Confindustria e Intersind (che riuniva allora l'industria pubblica, siderurgia, meccanica, cantieristica, automobile) una piattaforma rivendicativa di 5 punti principali: a) un aumento salariale di £ 75 orarie eguali per tutti operai e impiegati. Per la prima volta era prevalsa nelleIl testo formattato con tag html sarebbe il seguente:

assemblea questa linea egualitaria espressione anche essa del forte impegno di cambiamento.

b) Riduzione dell'orario settimanale di lavoro a 40 ore pagate 48

c) Parità normativa operai impiegati (malattia, ferie, infortuni)

d) Revisione norme malattia e infortuni

e) Diritti sindacali (assemblee, sede, affissione, disciplina, ecc.)

Obbiettivo di questa impostazione contrattuale: un forte miglioramento economico e normativo quale lo consentiva il buon andamento economico del Paese e la scarsa disoccupazione.

IV S VOLGIMENTO DEL CONFRONTO E RISULTATI

Iniziale e imprevista offensiva imprenditoriale dal 2 settembre 1969 basata su due elementi: sospensioni alla FIAT e pregiudiziale sulla contrattazione aziendale (abolizione). Pronta e generale reazione dei lavoratori attraverso:

a) scioperi generali e grandi manifestazioni a Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli. 2

b) Scioperi aziendali di 12 ore alla settimana decise dai comitati sindacali unitari per i mesi di settembre, ottobre, novembre

E dicembre. 4 ore di lavoro al giorno 4 ore di sciopero, assemblea in fabbrica;

Sostegno delle Confederazioni (CGIL-CISL-UIL) con scioperi per le riforme dell'edilizia e del fisico.

Il governo convocò le parti più volte senza risultati. Le trattative non interrompevano gli scioperi.

Il 10 dicembre accordo con l'Intersind. È ritirata la pregiudiziale sulla contrattazione aziendale.

Inoltre:

aumento salariale eguale per tutti di £65 per operai e 13,500 per impiegati;

riduzione graduale orario a 40 ore settimanali pagate 48;

parità normativa operai-impiegati per malattia e infortunio;

miglioramenti per giovani e apprendisti;

diritti sindacali (assemblea, sede, affissione, disciplina).

La Confindustria firmò un contratto eguale il 21 dicembre dopo l'attentato di Piazza Fontana.

V A P F 12 1969

ATTENTATO DI PIAZZA FONTANA DICEMBRE

Fino a quella data l'ordine pubblico, malgrado le tensioni non era stato turbato da nessun grave incidente.

Le Confederazioni si erano impegnate con grande attenzione per evitare che le tensioni creassero problemi di ordine pubblico. Improvvisamente nel pomeriggio del 12 dicembre mentre era stato già firmato l'accordo con l'Intersind e si prevedeva la fine della vertenza, a Milano nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura scoppiava una bomba che provocava 16 morti e 90 feriti. E' stato l'inizio della strategia della tensione. Mandanti ed esecutori malgrado i vari gradi di processo tuttora sconosciuti. VI VALUTAZIONI E CONSEGUENZE POLITICO SINDACALI Il raggiungimento degli accordi segnava nella situazione economico politica del Paese una svolta profonda. Erano capovolti i rapporti di forza. Il sindacato conquistava da allora un ruolo di grande importanza nello sviluppo dell'economia e della politica italiana. Accanto a questo dato di fondo: - nelle fabbriche si afferma la democrazia. Le vecchie Commissioni Interne sono sostituite dai Consigli di fabbrica.

Il consiglio è composto da lavoratori iscritti o non iscritti al sindacato. Esso esercita e promuove la contrattazione aziendale.

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Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Simonazzi Annamaria.