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Estratto del documento

MACROECONOMIA

Indice:

1. MODULO 1 – introduzione alla contabilità nazionale

2. MODULO 2:

a) Il mercato dei beni

b) Il settore pubblico

c) La stabilizzazione automatica

3. MODULO 3:

a) I mercati finanziari

b) Il modello IS-LM

c) Cenni introduttivi di dinamica

d) Il moltiplicatore monetario

e) Consumo e scelte intertemporali

MODULO 4:

4. a) Mercati finanziari e reali in economia aperta

b) Il mercato dei beni in economia aperta

c) Il modello Mundell-Fleming

MODULO 5 – mercato del lavoro

5. a) La disoccupazione

b) Analisi di equilibrio generale : il modello AS-AD

c) Modello AS-AD e inflazione

d) Aspettative razionali 1

MODULO 1 : INTRODUZIONE ALLA CONTABILITÀ NAZIONALE

La macroeconomia è lo studio del sistema economico nel suo complesso che si occupa essenzialmente del

livello e dell’andamento dell’attività produttiva aggregata. Una prima distinzione fondamentale da

considerare in campo macroeconomico è tra le variabili di flusso, ossia una variabile che deve riferirsi ad un

“periodo” ( ), e le variabili stock, ossia una variabile

es: Pil, consumi, movimenti del conto corrente

accompagnata da una “data precisa” ( ).

es: debito pubblico

La nozione chiave della macroeconomia è il prodotto interno lordo ( ) che rappresenta una misura

Pil

sintetica dell’attività produttiva del sistema economico, ossia quanto una nazione produce in un anno

all’interno del proprio territorio al lordo degli ammortamenti. Esemplifichiamo per comprendere meglio le

tre definizioni di Pil, prendiamo un’economia semplificata che produce automobili: le materie prime sono il

ferro ( ), il carbone (

prodotto ogni anno per 10 € prodotto ogni anno per 6 €, di cui 1 € viene trattenuto nel settore per

) e la gomma ( ). Il ferro e il carbone vengono acquisiti da

autoalimentarsi prodotta ogni anno per 5 €

un’acciaieria per 15 € ( ), la quale produce acciaio per 25 €. La produzione della gomma entra

10+(6-1)

nell’industria chimica per 5 €, la quale produce pneumatici e vari componenti per un 15 €. I semilavorati di

acciaio e gomma entrano nell’industria automobilistica per 40 € ( ), la quale produce automobili per 70

25+15

€. Le automobili non vengono vendute direttamente ma vengono immagazzinate, in quanto servono delle

agenzie che colleghino i consumatori alle auto in magazzino: il concessionario vende le automobili al

pubblico per 100 €, che corrisponde al valore finale della filiera produttiva. Possiamo utilizzare tre

definizioni equivalenti di Pil:

1) Valore dei beni e servizi destinati all’utenza finale prodotti in un paese in un certo periodo: i beni

destinati al consumo finale sono le automobili che vengono vendute dal concessionario per 100 €

all’anno ( ).

Pil = 100

2) Somma di tutto il valore aggiunto lungo la filiera produttiva: corrisponde all’incremento di valore

della produzione che si è sommato lungo la filiera produttiva, rispetto al valore ricevuto dagli stadi

precedenti. Dal settore primario otteniamo 10 dal settore del ferro ( ), 5 dal settore del carbone

0-10

( ) e 5 dal settore agricolo ( ); dal settore secondario – manifatturiero otteniamo 10

1-6 0-5

dall’acciaieria ( ), 10 dall’industria chimica ( ) e 30 dall’industria automobilistica ( ); dal

15-25 5-15 40-70

settore terziario otteniamo 30 dal concessionario ( ). Sommando tutti i valori aggiunti

70-100

possiamo trovare il Pil uguale a 100 ( ).

10+5+5+10+10+30+30

3) Somma di tutti i redditi distribuiti ai fattori produttivi lungo la filiera produttiva, ossia i redditi

distribuiti riguardano i salari dati ai lavoratori, profitti e il capitale preso a prestito

dall’imprenditore, ed il valore aggiunto corrisponde al reddito distribuito ( ). Se a livello di

Pil=100

impresa, il valore aggiunto coincide con i redditi distribuiti, a livello aggregato il valore aggiunto

coincide con il reddito interno lordo ( ).

Pil=VA=Reddito lordo

Il Prodotto Interno Netto ( ) considera tra i beni finali solo il valore degli investimenti che eccede

Pin

l’ammortamento ( ), ossia Pin = Pil – ammortamenti.

perdita valore di beni strumentali durevoli nel tempo

Sia il Pil che il Pin si riferiscono a quanto viene prodotto all’interno della nazione; mentre se vogliamo

scoprire quanto guadagnano i cittadini di una nazione, anche se molti di questi vivono in un’altra,

dobbiamo utilizzare il Prodotto Nazionale Lordo ( ), ossia Pnl = Pil + redditi prodotti dai cittadini ma

Pnl

residenti all’estero – redditi prodotti dagli stranieri residenti nella nazione. Generalizzando, il Pnl si ottiene

sommando al Pil di un paese i redditi netti prodotti dai cittadini residenti all’estero e sottraendo i redditi

netti prodotti dagli stranieri nel paese.

Il Pil misurato a costi dei fattori serve per depurare il prodotto interno dell’impatto dell’azione pubblica ( es:

), ossia Pil al costo dei fattori = Pil – imposte dirette + sussidi alle imprese.

incentivi, imposte indirette

Analizziamo ora la distinzione tra Pil nominale e Pil reale:

 Pil nominale o a prezzi correnti ( ) è il PIL dell’anno t misurato con i

quello di cui abbiamo parlato finora

prezzi di t, ossia i prezzi dell’anno in corso. In un’economia in cui esistono n beni finali, il valore

nominale del Pil nell’anno t corrisponde alla somma dei valori correnti ( ) delle

prezzi per quantità

transazioni relative agli n beni finali: nel 2013 abbiamo 10 automobili al prezzo unitario di 10 € ( Pil

) e nel 2014 abbiamo 10 automobili al prezzo unitario di 8 € ).

nominale=100 (Pil nominale=80 € 2

 Pil reale o a prezzi costanti è una misura della produzione annuale all’interno di un’economia

destinata al consumo finale, che non risente della variazione dei prezzi. Esso si ottiene

moltiplicando, per ogni bene finale, la quantità dell’anno corrente t per il prezzo dell’anno base 0 e

sommando tra loro i valori così ottenuti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
45 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elaisa1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cappellari Lorenzo.