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DISTINZIONE IN PERIODI (PRODUZIONE)

Il livello di produzione aggregata è determinato da:

• cioè nell’arco di qualche anno. Inoltre, poiché l’aggiustamento

la domanda di beni nel breve periodo,

dei prezzi richiede tempo, nella teoria macroeconomica si suppone che nel breve periodo essi sono fissi

ad un dato livello

• Il livello di tecnologia, lo stock di capitale e la dimensione della forza lavoro nel medio periodo, cioè

nell’arco di un decennio

• Altri fattori come il sistema educativo tasso di risparmio e la qualità del governo nel lungo periodo, cioè

nell’arco di qualche decennio o più (cioè relativa all’intero sistema economico del nostro paese)

Come si può notare, la domanda aggregata

alimenta (rende possibile), la produzione. La domanda può provenire sia dal settore privato (famiglie e imprese),

sia dal settore pubblico, in caso di carenza di domanda da parte del settore privato

Un ruolo fondamentale è anche giocato dal settore estero. Dalla produzione di beni si origina un reddito e il

reddito fa sì che ci sia altra domanda sul mercato, innescando così un vortice virtuoso.

P Breve periodo

Caso KEYNESIANO:

• sfiducia nel mercato→ non crede nella capacità dei mercati di

aggiustarsi e di produrre l’equilibrio migliore

AS • necessità dell’intervento

❖ Pubblico.

I

AD Questo ha effetto nel breve periodo. Dove i prezzi (p) restano costanti, e

all’aumentare della domanda aumenta anche l’offerta.

AD y Caso intermedio

AS

P Un aumento della domanda aggregata (che potrebbe avere origine da

uno qualunque dei settori che la influenzano famiglie, imprese,

governo, settore estero) produce sia un aumento della produzione, sia

un aumento dei prezzi. L’uno e l’altro comunque sono minori rispetto

I

AD caso Keynesiano e quello monetarista

AD

y Lungo periodo

Approccio monetarista Milton FRIEDMAN (fiducia nelle virtù regolatrici

P AS mercato, non necessarietà dell’intervento pubblico). Questo è quanto

del – –

accade nel lungo periodo (quello nel quale secondo Keynes siamo

tutti morti (viviamo nel breve periodo)). Nel lungo periodo però, si può

I

AD pensare che i mercati si aggiustino spontaneamente, fino a fermarsi ad

un livello di piena occupazione e produzione di equilibrio, quindi con i

AD fattori della produzione (lavoro e capitale) che raggiungono la piena

occupazione. Nel lungo periodo, quindi, si può pensare che la produzione

resti costante, indipendentemente dall’aumentare della domanda. L’unico

effetto che si ottiene è l’aumento dei prezzi! Nel lungo periodo i mercati

raggiugeranno l’equilibrio. E quindi se l’economia è già in equilibrio, non

Y Y ha senso intervenire sulla domanda aggregata. 5

Capitolo 3 - Il Mercato dei Beni

Nel mercato di beni si distinguono DUE SOGGETTI:

1. Consumatori: coloro che DOMANDANO BENI, possono essere di diversa natura:

Famiglie → sono i consumatori per

o eccellenza

Imprese → effettuano una domanda che sia strumentale agli investimenti

o Governo →

o domandano beni e servizi (spesa pubblica)

Estero → Esportazioni nette = esportazioni –

o importazioni

2. Produttori: coloro che OFFRONO BENI

1. LA COMPOSIZIONE DEL PIL

I Componenti della Domanda aggregata che determinano poi la produzione e di conseguenza il PIL, nel breve

periodo sono:

• Consumo (C): acquisto dei beni e servizi da parte dei consumatori

• (I): somma dell’investimento residenziale (effettuato dalle famiglie) e non residenziale

Investimento –

(effettuato dalle imprese acquisto beni capitale che verranno utilizzati per svolgere attività produttiva

futura). Da non confondere con gli investimenti finanziari.

→ l’Investimento, detto anche investimento fisso, dall’investimento

❖ Nota bene va distinto in

scorte che è il differenziale tra ciò che viene prodotto e ciò che viene venduto in un anno.

(Differenza produzione e vendita)

Produzione > Vendita le scorte aumentano.

Produzione < Vendita → le scorte diminuiscono.

• Spesa pubblica (G): acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. Non include né

i trasferimenti (assistenza sanitaria o le pensioni) che non implicano la fornitura di beni o servizi in

cambio dei fondi trasferiti dal governo né gli interessi pagati sul debito pubblico.

❖ Considerazione: altra grandezza rilevante è il disavanzo pubblico (differenza tra spesa

pubblica ed entrate dello stato (tasse))

• Poiché i residenti comprano e vendono all’estero si deve considerare anche il Settore estero abbiamo:

prodotti all’estero da parte dei residenti;

❖ IMPORTAZIONI (IM): acquisto di beni e servizi

❖ ESPORTAZIONI (X): acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo;

❖ ESPORTAZIONI NETTE (NX): detto anche saldo commerciale, si ottiene per differenza tra

esportazioni e importazioni (X-IM)

❖ Considerazioni:

>

a) Avanzo commerciale;

<

b) disavanzo commerciale

2. LA DOMANDA DEI BENI ≡ + + + ( − )

La domanda totale dei beni (Z) può essere scritta come:

Questa equazione è un’identità che definisce Z come la somma di consumo, investimento, spesa pubblica ed

esportazioni al netto delle importazioni.

Per determinare Z, si introducono alcune semplificazioni:

1. Le imprese producono uno stesso bene che può essere usato come bene di consumo, investimento o

spesa pubblica;

2. Le imprese forniscono qualsiasi quantità di tale bene ad un dato prezzo, P. Questa ipotesi è valida solo

nel breve periodo;

L’economia

3. è chiusa: non avvengono scambi con il resto del mondo (esportazioni e importazioni sono

≡ + +

uguali a 0. 6

2.1. CONSUMO

Le decisioni di consumo dipendono in particolar modo dal reddito disponibile (ciò che rimane del reddito percepito

dopo aver ricevuto trasferimenti dal governo e pagate le imposte). La relazione tra il consumo e il reddito

( )

=

disponibile può essere espressa come: (+)

= − →

Reddito disponibile: dove Y è il reddito lordo e dove T sono le imposte.

Tra reddito disponibile e consumo esiste una relazione positiva, questo comporta che all’aumentare del reddito

disponibile aumenterà anche il consumo. La formula sopra riportata però non dice precisamente in che modo il

consumo è influenzato dal reddito disponibile, pertanto questa è una formula implicita.

Assumendo che questa relazione sia lineare, è possibile rappresentare il consumo tramite la seguente funzione

= +

esplicita: Dove:

• consumo autonomo rappresenta il livello di consumo quando il reddito disponibile è 0 (Intercetta)

0

• esso esprime l’effetto sul consumo di 1€

propensione marginale al consumo (inclinazione)

1

aggiuntivo di reddito disponibile

Due restrizioni naturali sulla propensione al consumo:

❖ > 0 (un aumento del reddito disponibile genera un aumento del consumo)

1

❖ < 1 (un aumento del reddito disponibile genera un aumento meno che proporzionale del consumo. I

1 Interpretazione: Questa equazione ci dice di

l’altra la risparmiano)

consumatori consumano solo una parte del loro reddito disponibile,

quanto aumenta il consumo al variare del

reddito disponibile. Se aumenta il reddito

disponibile, il consumo aumenterà, tuttavia c’è

una parte del consumo che devo sostenere

0

anche se si ha un reddito pari a 0 (devo

mangiare anche se non guadagno soldi, quindi

sfrutterò i miei risparmi e non il reddito

disponibile). L’inclinazione positiva ci dice che

per ogni unità di reddito che mi aumenta, il

consumo mi aumenta di (la parte verticale),

1

1

così che la pendenza è 1

es: se = 0,8 vorrà dire che per ogni unità di

1

reddito disponibile il consumo mi aumenta dello

0,8 quindi se ad esempio il mio reddito è di 1000

il consumo è di 800 (80% del mio reddito)

2.2-3. INVESTIMENTO E SPESA PUBBLICA

Nei modelli economici troviamo due variabili:

• ̅

→ = ).);

variabili esogene: prese come date (

• spiegate all’interno del modello.

variabili endogene: –

La spesa pubblica (G) descrive insieme alle imposte (T), la politica fiscale del governo le scelte del governo

circa le entrate e le uscite del settore pubblico. La spesa pubblica è considerata come una variabile esogena.

Motivazioni (perché la consideriamo esogena):

• Il governo non presenta regolarità di comportamento come i consumatori e le imprese, così che non esiste

un'unica funzione per G e T;

• I macroeconomisti hanno come compito quello di consigliare il governo circa decisioni di spesa e di tasse.

Funzione: Spesa pubblica

❖ →

pro-ciclica: orientata nella stessa direzione del ciclo ec. (effetti negativi riduzione spesa pubblica)

❖ →

contro ciclica: orientata nella direzione opposta al ciclo ec. (effetti negativi aumento spesa pubblica)

7

3. LA DETERMINAZIONE DELLA PRODUZIONE DI EQUILIBRIO

In assenza di investimento in scorte, l’equilibrio sul mercato

Condizione di equilibrio sul mercato dei beni: → =

dei beni richiede che la produzione (Y) sia uguale alla domanda (Z) .

• Se Y > Z eccesso di offerta Squilibrio

• Se Y< Z eccesso di domanda

A sua volta la domanda dipende dal reddito, che è uguale alla produzione, quindi:

̅) ̅ ̅

(

= + − + +

0 1

Strumenti usati per la determinazione: ̅ ̅

= + − + +

I. Algebra per assicurare la coerenza logica del modello. Partiamo da 0 1 1

1 −

Riordinando i termini (manipolando l’uguaglianza) otteniamo: (

= + + − ) dove:

0 1

1−

1

̅

✓ ( + + − ) = Spesa autonoma

0 1

1

✓ = [(1 − )

moltiplicatore Keynesiano è la propensione marginale al risparmio].

1

1−

1

Moltiplicatore: moltiplica la spesa autonoma, tipicamente assume un valore dipendente da , tanto

1

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Publisher
A.A. 2020-2021
120 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davideman2010 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Della Posta Pompeo.