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AS e AD nel breve periodo: AS e AD nel medio periodo: AS e AD nel lungo periodo:
Nel punto E il sistema economico si trova in equilibrio di breve periodo. Fintanto che la produzione rimane al di sopra del livello di pieno impiego, l'aggiustamento non solo non è terminato, ma è appena iniziato.
La curva AS è tracciata per un dato livello dei prezzi (P): quando la produzione è al di sopra del livello di pieno impiego, non c'è alcuna tendenza a variazioni dei salari, cosicché anche costi e prezzi continueranno a crescere. Dal momento che i salari aumentano, le imprese continueranno a crescere, perciò in base all'equazione (5) i prezzi continueranno a crescere.
equilibrio lo si periodo del sistema economico(si noti la variazione della raggiunge nel punto E . (punti E , E , ecc.) sono situate2 1 2Confrontando E con E sipendenza della curva AD). Al alla destra di Y*, la curva AS1 2noti che la produzione èlivello iniziale dei prezzi vi sarà continuerà a spostarsi in alto e adiminuita rispetto al primoun eccesso di domanda di beni. sinistra. In conseguenza di ciò,periodo, mentre i prezziLe imprese vedranno diminuire la produzione (e l’occupazione)sono ulteriormentele proprie scorte, di diminuisce tendendo al livello diaumentaticonseguenza assumeranno più . L’aumento dei pieno impiego ed i prezzilavoratori e aumenteranno la salari è stato trasferito “in aumentano. Questo processoproduzione fino a che non si avanti” dalle imprese attraverso continua fino a raggiungere ilraggiunge il punto E di breve uno spostamento verso l’alto punto E nel quale il sistema1 3punto E : sono il conseguenteperiodo.
Nel della curva AS; economico ritorna al livello di1aumentati sia la produzione aumento dei prezzi ha In E i prezzipieno impiego. 3che i prezzi Una espansione ridotto la quantità reale di sono aumentati nella stessa.monetaria ha condotto moneta ed ha indotto un proporzione dello stockquindi, nel breve periodo, ad aumento dei tassi di nominale di moneta così cheun incremento della interesse riducendo così il lo stock reale di moneta èproduzione La crescita dei reddito e la spesa di ancora M/P, al suo livello.prezzi è dovuta ad un equilibrio A partire dal iniziale Nel lungo periodo,. .aumento del costo del secondo periodo si entra dopo che i salari ed i prezzilavoro, dal momento che la dunque in un processo di hanno avuto il tempo diproduzione e l'occupazione aggiustamento in cui aggiustarsi completamente,sono aumentate l'iniziale espansione il modello comporta le. Il punto E 1 monetaria tende ad essere stesse implicazioni del casopresentaGiustificare la presenza di una curva AS inclinata positivamente è la risposta ritardata dei prezzi e dei salari. Un passo importante da compiere è allora capire cosa possa giustificare questo ritardo.
A tale proposito la teoria economica fornisce (almeno) quattro possibili spiegazioni:
- Errore nella formulazione delle aspettative da parte dei lavoratori.
- Errore nella percezione delle variabili reali sia da parte dei lavoratori che da parte delle imprese.
- Viscosità (relativa rigidità) nei prezzi che non si adeguano immediatamente al variare dei costi.
- Viscosità (relativa rigidità) dei salari nominali che non si adeguano immediatamente al variare del livello dei prezzi.
Offerta aggregata aumentata per le aspettative.
In generale è possibile scrivere la curva di offerta aggregata di breve periodo che incorpora le aspettative (a differenza dell'equazione (5)) nel seguente modo:
Y = Y* + a (P - P )te6. t tO
alternativamente:1P = P + (Y – Y*)te7. t a(6) costruita per un dato livello dei prezzi attesiLa è . Variando le aspettative, si sposta la curva.(7) la pendenza della curva di offerta aggregata di breve periodo èLa evidenzia chegovernata dal parametro 1/α . È agevole mostrare che la rappresentazione della curva di offertaaggregata di breve periodo è compatibile alla curva di Phillips aumentata delle aspettative. Se dalla (7)sottraiamo i prezzi al tempo t-1 otteniamo:18. P – P = P – P + (Y – Y*)te da cui:t t-1 t-1 a19. π = π + (Y – Y*)tet aIl prodotto aggregato è funzione diretta del livello di occupazione (e inversa del livello didisoccupazione) per cui:110. (Y – Y*) = -β (u – u )nt taSostituendo la (10) nella (9) otteniamo il risultato cercato:π = π - β (u – u )te n11. t tOfferta aggregata e l’errore di formulazione delle aspettativeL’importanza delle aspettative
Deriva dalla convinzione che, in qualche modo, influenzino il valore corrente delle stesse variabili economiche. L'esempio più evidente per noi è legato alla curva di Phillips in cui il valore atteso dell'inflazione contribuisce a determinare il tasso di inflazione corrente.
La moderna analisi neoclassica riconosce che il mercato del lavoro non funziona alla stregua di qualsiasi altro mercato. La peculiarità del suo funzionamento risiede nel fatto che i soggetti che offrono e che domandano lavoro, sostengono costi più o meno rilevanti prima di concludere un contratto ma anche successivamente. Tali costi derivano, in larga misura, dalla normativa vigente in materia di assunzioni, di avvio al lavoro e di licenziamento.
Nessuno dei due soggetti, pertanto, è disposto a concludere un contratto di lavoro senza aver prima ben soppesato e valutato i costi ed i benefici implicati, non solo con riferimento al periodo attuale ma anche con riferimento al
periodo futuro di validità del contratto. Per tale motivo, sia le famiglie che offrono lavoro, sia le imprese che lo domandano, devono, da un lato, utilizzare al meglio le informazioni di cui dispongono e, dall'altro, formulare delle aspettative circa l'andamento futuro delle variabili che sfuggono al loro controllo. Tra queste, la variabile più rilevante inaspettativa sull'indice dei prezzi la questa sede di cui tenere conto è costituita dall'. Infatti, domanda e l'offerta di lavoro dipendono dal saggio del salario reale: noto il saggio del salario monetario in quanto previsto nel contratto di lavoro, famiglie e imprese, interessate alle grandezze reali, sono costrette a formulare aspettative sul valore presente dell'indice dei prezzi e sul suo andamento futuro. Infatti, quando le imprese e le famiglie contrattano nel mercato del lavoro non solo non è noto l'indice dei prezzi futuri, ma non è noto nemmeno
l'indice dei prezzi correnti. È noto, invece, nell'elaborare le aspettative l'indice dei prezzi del periodo precedente a quello della contrattazione. Dell'indice dei prezzi, però, le imprese si trovano avvantaggiate rispetto alle famiglie. Non è necessario, infatti, che esse formulino aspettative riferite all'indice generale dei prezzi, ma è sufficiente che si riferiscano ai soli prezzi di vendita dei loro prodotti. Se ogni impresa deflazionasse il saggio del salario nominale pagato ai suoi lavoratori con il prezzo di vendita del suo prodotto è come se, a livello macroeconomico, la totalità delle imprese deflazionasse il saggio del salario nominale con l'indice dei prezzi correnti che effettivamente si stabilisce nel mercato. L'indice dei prezzi correnti rappresenta la media dei prezzi di vendita praticati dalle singole imprese. La domanda di lavoro è una funzione decrescente del saggio del salario. Formalmente,dunque, reale effettivo. Tuttavia la domanda di lavoro può essere rappresentata anche come una funzione decrescente del saggio del salario nominale w, se si considera dato l'indice dei prezzi. Se l'indice dei prezzi fosse pari a P, la funzione di domanda di lavoro è indicata da L(P)D. Ciò significa che, una volta fissato l'indice dei prezzi al livello 0, la domanda di lavoro diventa decrescente rispetto al P, saggio del salario nominale w, in quanto a variazioni di quest'ultimo corr