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MACCHINE
RICHIAMI DI TERMODINAMICA
ΔU = Q + L
- ΔU = energia
- Q = calore
- L = lavoro
Per un sistema chiuso Q = L
Esprimendo il lavoro meccanico in un sistema cilindro pistone vediamo un'espressione del lavoro di questo genere
dL = -F dx = -p A dx = -PdV
Per sistemi aperti in generale possiamo esprimere il primo principio della termodinamica in questo modo:
dU = ∑i dme He - ∑i dmu Hu + dQ + dL
Se il sistema risulta a regime stazionario dU = 0 =>
∑i dme He - ∑i dmu Hu = Q + L
Per i sistemi aperti l'entalpia sostituisce l'uso dell'energia
dH = dQ + dL
In realtà dH è uguale a dU solo se d(pV) = 0
TURBOMACCHINE
Possiamo distinguere le turbomacchine in 2 macrocategorie:
- motrici
- operative
Si effettua una ulteriore distinzione:
- macchine dinamiche: → se il lavoro è funzione della velocità del fluido
- macchine volumetriche: → se lo scambio di lavoro avviene per campi di pressione statici
Nello studio delle macchine si distinguono 3 tipi di velocità:
- VELOCITÀ DEL FLUIDO
- VELOCITÀ DELLA MACCHINA
- VELOCITÀ RELATIVA
Descriviamo ora lo STADIO di una turbomacchina; esso è composto da:
- DISTRIBUTORE;
- GIRANTE;
- DIFFUSORE.
Il DISTRIBUTORE ha il compito di convogliare il flusso di fluido verso la girante in maniera opportuna ossia in modo che la velocità di ingresso corrisponda a quella di progetto.
La GIRANTE scambia lavoro meccanico con l'esterno mediante l'asse ed è costituita da una palettatura posta su un disco rotante. La forma della girante varia molto da macchina a macchina.
Wm = W sen(β)
Vm = V cos(α)
U⃗ = V⃗ + W⃗
Ut = Vt + Wt = Va cos α + Wa cos β
α e β sono gli angoli
caratteristici di palestramento
di macchina, lo scambio
di lavoro dipende, oltre che
dalla velocità, anche da
questi angoli caratteristici
l = q⋅h1° - h2°
l = ∫sr dLatt
h° = cost ⇔ g = l
ρ° = cost ⇔ l = latt
Le stesse equazioni possono essere scritte per macchina e per componenti interne.
loss.ext = q + h1 - h2 + v22 - vz2/2 + g(z2 - zz)
loss.sol. = q + h1 - hz + wr - wz/2 + g(zz - z2) + lfc
loss.ext = lavoro dell'osservatore esterno
loss.sol. = lavoro dell'osservatore solidale
lfc = lavoro della forza centrifuga
w = velocità relativa
vr = velocità assoluta
dEfc = - Fc dr = - dm w ωr dr
lfc = ∫12 - w x dr = ω r22 - r12/2 = Mz2 - Mu2
Forza centrifuga
dEc = dm⋅w2r
dl = -> M = ωR + wdω
dm -> μ = ω·r
Siccome l è u2 → U è √l e quindi a √Nh, da cui
Ua √g ΔHa Ub = √g ΔHb
Esprimendo ΔHA e ΔHB con la precedente formula e sapendo che n: W = u possiamo sviluppare, sostituendo il rapporto Ka/Kb
wa Qa wb Qb = (Qa)1/2 (√g ΔHB)1/n wa = √g ΔHa Qb (√g ΔHA)1/n wb √g ΔHB
Quello a cui siamo interessati in questo caso è il legame tra WA e WB, quindi
wa Qa g ΔHA (√g ΔHA)1/2 = wtB QB g ΔHB (√g ΔHB)1/2
wa Qa = wB QB legame tra la velocità (√g ΔHA)1/2 (√g ΔHB)1/2 angolare.
Possiamo definire adesso la velocità specifica wS come
ws = w√Q (√g ΔHA)3/4
E da questo anche il diametro specifico
Per deviare il fluido in tempi brevi si usa il tegolo deviatoire.Il tegolo deviatore devia il flusso in modo tale che il getto non investa la turbina successivamente viene lentamente chiusa la valvola e la spina compatibilmente con i tempi di impianto
ΔP = 2L - v2 / ts
variazione di pressione dovuta a una chiusura nel tempo t
Terminata la manovra di arresto il tegolo viene ritrattato e portato in posizione di riposo.
CARATTERISTICHE DELLA GIRANTE
Le pale di una turbina Pelton presentano forma a doppio cucchiaio, le pale dritte comporterebbero rendimenti bassi, verifichiamo
Troviamo quindi un rendimento
energia trasferita η = u1v1 - u2v2 = u1V1 - u2V2 / vm2v2e2
Vt1 = v1Vt2 = v2 = u2 = ucoo significa che la velocità del fluido che impatta contro le pale coincide con la velocità delle pale, in termini di triangolo delle velocità
Dimensionamento Girante
Anche la girante della turbina Pelton viene dimensionata in proporzione al diametro del getto incidente sulle pale.
dg = 10 ÷ 24
Il diametro della girante (Dg) deve essere 10 ÷ 24 volte maggiore del diametro del getto dg
Anche nel dimensionamento di questo apparato abbiamo la necessità di considerare alcune grandezze come portata e salto geodetico, infatti
Q = v2 • π dg2/4
Q = v2 √2gΔH • Φ • π dg2/4
dg = diametro getto
ΔH = salto
Φ = rapporto velocità reale ÷ ideale
Φ = v2 effettiva / v2 ideale
v2 id = √2g ΔH
Nota quindi la portata e il coefficiente Φ possiamo ricavare in maniera semplice il diametro del getto, parametro fondamentale per il resto del dimensionamento.
Φ = 0,98 ÷ 0,99 con spina nuova
dg = √4/π (Q/√2gΔH Φ)
Impianti Idroelettrici
Il pozzo piezometrico ha la funzione di assorbire le variazioni di pressione dovute a eventuali colpi d'ariete.
In caso di piena, i 2 fiumi raggiungono lo stesso livello e la centrale non produce
I principali parametri che caratterizzano i bacini sono
- capacità (volume acqua tra quota min e max)
- durata di invaso (tempo necessario a riempire il bacino)
- capacità in energia (energia producibile mediante completo svaso)
l = vi2 - v22/2 lavoro di azione
wr2 - w22/2 lavoro di reazione
vr2 - v22/2 lavoro di reazione
Quando l'angolo del Fink varia si hanno perdite per brusca variazione.
TUBO ASPIRATORE-DIFFUSORE
Questo elemento ha la duplice funzione di recuperare l'energia cinetica allo scarico trasformandola in energia di pressione, inoltre permette di recuperare il salto a valle.
- z3: salto bacino di scarico turbina
- z2: salto turbina
- zn: salto complessivo al bacino di presa
l12 = g(z1 - z2) + v22/2 + (po - p2) 1/ϱ
p1 = patm, v1 = 0 (bacino fermo)
l23 = g(z2 - z3) + v22 - v32/2 + (p2 - p3) 1/ϱ = 0
p3 = patm, v2 = v3
⇒ l23 = 0 ⇒ po = patm/ϱ - g(z2 - z3)
scarica sincrona da defluvio acqua in caso di interruzione