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L'UTOPIA DELLA SINTESI DELLE ARTI

Richard Wagner

Drammaturgo compositore risalente agli inizi 900.

La musica era un elemento chiave per i romantici perché attraverso la musica si coniugano codici linguistici diversi, non a caso il primo a teorizzare questa utopia fu un compositore.

Wagner fu, infatti, il primo a teorizzare ipotesi di opera totale: opere in cui diversi elementi potevano produrre un nuovo tipo di arte che racchiude tutte le altre.

Era un teorico, nel 1849 scrisse "l'arte e la rivoluzione" e "l'artista dell'avvenire".

La sua teoria parte dal teatro greco, al quale si ispira e nel quale diversi elementi costituiscono un'opera complessa.

Usa la scenografia come elemento per raccontare o cambiare l'azione di una storia.

Cerca di combattere il teatro d'opera perché secondo lui era un esempio negativo rispetto al teatro greco. Il teatro d'opera poneva infatti la musica come elemento centrale mentre lui lo

vedeva come un elemento che insieme agli altri crea un nuovo linguaggio. La dimensione catartica del teatro antico aveva lo scopo di risvegliare il pubblico da una percezione passiva e scuotere l'animo degli spettatori (arte sociale). I DIVERSI LINGUAGGI NON VENGONO SOMMATI MA INTRECCIATI. Wagner ideò questa teoria innovativa ma non agì a livello pratico perché trovò difficoltà nel cambiare il teatro dell'epoca. La quarta parete è un elemento che distingueva il palcoscenico dalla platea (separazione tra vita quotidiana e finzione) e permette agli spettatori di tenere in considerazione la divisione tra finzione e realtà. Gli artisti del 900 cercheranno di abbattere questo muro, ma Wagner non ci riuscì. Con i suoi testi stimolò una serie di intuizioni che ci porteranno allo sviluppo della drammaturgia. Musica, azione e immagine devono essere unite. Adolphe Appia critica l'arte totale di Wagner perché ritiene.

Importante creare una gerarchia tra i diversi codici. Ideò una nuova pianta per il teatro permettendo una maggiore vicinanza tra spettatore e attore. Cambiare il teatro per cambiare la società. Adolphe Appia è un teorico e scrive saggi teorici rigorosi che mettono al centro la tecnica (fa un passo avanti rispetto a Wagner). Aggiunge una partitura ritmica, vede il ritmo come l'elemento chiave. Il ritmo: il principio regolatore che può produrre l'unità delle arti. Le luci: elemento che scandisce lo spazio e segna il movimento degli attori nello spazio scenico. Bob Wilson si ispirerà ai pannelli di Appia. La luce e lo spazio scenico segnano il ritmo e lo sviluppo di una storia. La scenografia cambia come e con il personaggio. Spazio e tempo vengono uniti dal ritmo. Ejzenstejn è un cineasta russo, uno dei massimi teorici e registi del primo 900. Produce film e scrive anche. Tra '800 e '900 passiamo dalla pittura al cinema attraverso

Il teatro, sono tutti uniti tra loro. Fa parte del cinema delle origini e utilizza il cinema delle attrazioni. Il montaggio non è lineare ma sovrappone punti di vista diversi per produrre un impatto emotivo dello spettatore. "La corazzata Potemkin" (1925) Quello che colpisce non è la sequenza lineare della carrozzina che cade e la reazione dei presenti, ma il fatto che sia intervallata dalle reazioni delle persone, creando un climax emotivo che porta lo spettatore ad immedesimarsi. Il montaggio interpreta la scena, non la mostra così com'è. (Christopher Nolan, regista attuale, porta il montaggio delle attrazioni alla massima esponenza) Lo spettatore deve farsi delle domande su cosa sta vedendo. Ejzenstejn parte dal teatro ma lo considera superficiale. "Non devo perfezionare un aratro quando posso comprare un trattore". Nel 1924 realizza "Sciopero" il suo primo film. Il contenuto è realistico, nel primo 900 gli operai.

scioperano fuori dalla fabbrica.

Crea un cinema che mette in relazione la teoria la pratica, l'astratto e il concreto, attraverso il metodo della razionalità ma anche del sentimento. Vuole coinvolgere lo spettatore (Pathos). Cambia spesso la composizione della scena per sorprendere lo spettatore attraverso il montaggio. Associa elementi distanti creando uno slittamento (quello che non ti aspetti) dà una direzione non consueta attraverso il montaggio. Anche per lui, come Appia, il ritmo è fondamentale.

LE AVANGUARDIE ARTISTICHE E IL CINEMA SPERIMENTALE

Negli anni '20, artisti di diverse discipline hanno provato a sperimentare modalità alternative di fare arte, che mettessero in discussione i luoghi della cultura e il modo di ritrovarsi, le sedi istituzionali dell'arte e la cultura in generale.

Questo desiderio di cambiare i luoghi dedicati a fare cultura, si fa strada un'idea di multimedialità perché un singolo linguaggio non è

più sufficiente ma è necessario rappresentare la realtà che cambia. Utilizzare diverse arti per mostrare il cambiamento della società. Non si osservano più schemi rigidi, si produce un diverso tipo di arte. Douchamp parla di “Possibilità per lo spettatore di creare l’opera”. L’esperienza della fruizione del pubblico e dello spettatore. Lo spettatore crea l’opera. Viene messo al centro, sullo stesso piano dell’autore. Man Ray, un fotografo del 900, crea un ingegno tecnico da posizionare sopra agli occhiali da vista per vedere le immagini in bianco e nero a colori perchè lo amavano. Il cinema fin dai suoi esordi è l’arte privilegiata per sperimentare perchè unisce diversi linguaggi. Uno dei film esempio di queste avanguardie è “Eintracht” che viene presentato all’interno di uno spettacolo teatrale nel 1924 (primo esempio di spettacolo multimediale) Il Cabaret Voltairre

Nasce come spazio alternativo in cui la messa in scena, l'autore e il pubblico si mescolano. Il pubblico trovandosi all'interno dell'opera è egli stesso parte della messa in scena. Sovrapposizione tra realtà e finzione che non si distinguono più. Possibilità di trovarti davanti a qualcosa che non ti aspetti che ti permette di farti delle domande su ciò che hai di fronte. Col teatro futurista si mira a sconvolgere. Rosso e Piatti fanno un'istallazione in cui ingegni inediti vengono istallati nello spazio con un'istallazione sonora. Il suono diventa anche visibile perché occupa uno spazio fisico. Ridefinisce il ruolo dello spazio e quello dello spettatore.

Abel Gance

Quando negli anni '20 il cinema stava diventando un'arte popolare di massa, nel 1927 sperimenta un'opera intitolata "Napoleon" in cui divide lo schermo in tre partite orizzano la polivisione (visione multipla) di immagini diverse che

Attraverso la loro unione potevano creare una narrazione differente, stimolando così l'immaginazione dello spettatore. Vengono unite delle immagini per mettere in relazione la visione di Napoleone con lo scenario di guerra. In questo caso lo spettatore si trova coinvolto nella battaglia stessa. La sua idea si svilupperà con le avanguardie, lo schermo viene stappato, moltiplicato, proiettato su materiali diversi, ... È un cinema che sperimenta modalità diverse.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tortialice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Drammaturgia multimediale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Brera - Accademiadibrera o del prof Rocco Valerio.