Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Lo Stato. Le forme di Stato e di Governo Pag. 1 Lo Stato. Le forme di Stato e di Governo Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lo Stato. Le forme di Stato e di Governo Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

C ITTADINANZA

Il termine cittadinanza indica il rapporto tra un individuo e lo Stato, ed è in particolare uno status,

denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici. In Italia

il moderno concetto di cittadinanza nasce al momento della costituzione dello Stato unitario ed è

attualmente disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91.

La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. Esiste

una possibilità residuale di acquisto iure soli, se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o se i genitori

sono ignoti o non possono trasmettere la propria cittadinanza al figlio secondo la legge dello Stato di

provenienza.

N.B.: Non è necessario sbrigare le pratiche burocratiche per applicare la cittadinanza ad un neonato.

S A S C

TATO PPARATO E TATO OMUNITÀ

Lo Stato è un ente necessario perché si occupa di regolare i rapporti all’interno di una comunità. Per questo

la parola Stato afferiscono due concetti teoretici distinti.

 Stato-comunità è formato dal popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno

a un potere centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione"); questo concetto è largamente

impiegato nel campo delle Relazioni Internazionali;

 Stato-apparato (o Stato-organizzazione): ovvero quel potere centrale sovrano, stabile nel tempo e

impersonale (poiché esiste indipendentemente dalle singole persone che lo fanno funzionare),

organizzato in possibili differenti modi, che detiene il monopolio della forza e impone il rispetto di

determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito; il termine è usato soprattutto

nell'ambito del diritto internazionale.

D P D P

IRITTO UBBLICO E IRITTO RIVATO

Il diritto pubblico è quella branca del diritto che si occupa dello studio delle norme che disciplinano e

regolamentano l'organizzazione e il funzionamento dello Stato, delle istituzioni e degli enti pubblici, oltre ai

rapporti fra il cittadino e gli enti cui sia riconosciuto il particolare status appunto "di diritto pubblico". Il diritto

pubblico disciplina i rapporti fra soggetti che si trovano in posizioni non paritarie, in cui uno dei soggetti del

rapporto è in una posizione di supremazia o autorità sull'altro, costretto a subire le decisioni altrui.

Il diritto pubblico è inoltre suddiviso in diverse discipline, ciascuna riguardante aspetti tipici o particolari

dell'attività degli organismi statali, istituzionali e della pubblica amministrazione in genere, esse sono:

 Area Costituzionale

 Area Amministrativa

 Area Internazionale

Il diritto privato è quella branca del diritto che regola i rapporti intersoggettivi tra i singoli consociati (persone

fisiche e persone giuridiche), in relazione alla sfera patrimoniale ma anche personale e familiare. Disciplina i

rapporti fra soggetti che si trovano in posizioni perfettamente paritarie, siano essi privati cittadini o enti

pubblici. Alla base del ragionamento secondo cui il diritto privato disciplina i rapporti tra i soggetti che si

trovano in posizioni paritarie, sta il concetto di autonomia privata, ovvero quel diritto che la persona ha di

autodeterminarsi perseguendo e regolando nel modo che ritiene più opportuno i propri interessi.

L'autonomia opera al massimo grado in ambito contrattuale, al minimo nel campo della responsabilità civile.

I soggetti privati esercitano questa autonomia compiendo delle attività, dette negozi giuridici dando origine

a rapporti obbligatori e a trasferimenti di diritti.

L F S

E ORME DI TATO

Per forme di Stato s’intende l’insieme delle finalità che uno stato persegue e dei valori cui ispira la propria

azione, i quali determinano le caratteristiche principali del rapporto Stato apparato e Stato comunità. Come

lo Stato risulta strutturato nella sua totalità, ed in particolare in che modo avvengono i rapporti tra i tre

elementi fondamentali: popolo, territorio e sovranità.

Sulla base di questi tre elementi, possono essere dati due contenuti diversi al concetto di forma di stato:

 Come organizzazione dei rapporti tra popolo e sovranità, ossia tra governanti e governati.

 Come organizzazione dei rapporti tra territorio e sovranità, ossia come ripartizione della sovranità

sul territorio (con un maggiore o minore grado di accentramento).

In base a questi due concetti di possono avere diverse forme di Stato. Con il passare dei secoli si sono

succedute diverse forme, ma per vederle più nel dettaglio bisogna fare tre premesse:

 La periodicizzazione è indicativa.

 I passaggi fra le varie forme di Stato sono sempre lenti e graduali.

 La trattazione è limitata geograficamente.

S A (1500 - 1700)

TATO SSOLUTO

Caratteristica essenziale dello Stato assoluto è l’accentramento del potere nella figura del Sovrano, che

finisce per esercitare direttamente o indirettamente, materialmente o formalmente, tutte le funzioni dello

Stato, vale a dire la produzione di norme, l’esecuzione di esse e il dare giustizia.

N.B.: Unica figura (il Re) al potere, eletta per motivi trascendenti, che gestisce ogni aspetto dello Stato, avendo

poteri assoluti a lui concessi, secondo il popolo, per via divina.

Una delle varie motivazioni di ciò è la rinascita dei commerci e le nuove caratteristiche che assume la guerra.

Il commercio per svilupparsi richiede difatti il mantenimento dell’ordine all’interno del regno e l’eliminazione

dei vari dazi e ostacoli che i diversi feudatari impongono al passaggio dei beni e delle persone. La nascente

borghesia commerciale cerca e trova nella monarchia lo strumento per limitare il potere di una nobiltà, che

rappresenta un ostacolo alla propria egemonia. Se il nuovo vigore degli scambi spinge verso un monopolio

della forza nelle mani del Monarca, allo stesso risultato induce la nuova intensità e la lunga durata delle

guerre.

N.B.: La borghesia era economicamente decisiva per le sorti dello Stato, pur non avendo potere su di esso. Ciò

ha portato alla crisi dello Stato assoluto.

Il Sovrano inoltre non si preoccupa esclusivamente di difendere i propri confini, ma persegue il bene comune

della collettività o, per meglio dire, persegue finalità di carattere generale. Diventa quindi possibile parlare

propriamente di “Stato”, come ente politico monopolizzatore della forza e con finalità di carattere generale.

La volontà di perseguire tali finalità spinge lo Stato ad assumere sempre nuovi compiti e ad intervenire con

sempre maggiore intensità, tanto che il Monarca è indotto ad avvalersi di un complesso di funzionari reali

alle sue dipendenze. Presto il Re non è più in grado di intervenire direttamente su tutte le questioni per le

quali si richiede una pronuncia del potere regio e il nascente apparato burocratico.

Esercito permanente e apparato burocratico professionale richiedono inoltre un flusso di entrate costante e

sempre più consistente. Tale necessità non può essere garantita dai tributi occasionali tipici del sistema

feudale, ma richiede l’istituzione di un sistema in grado di reperire costantemente e stabilmente risorse per

le casse statali: il fisco.

N.B.: Il ceto borghese non partecipa alla gestione dello stato. L’illuminismo ha avuto forti influenze culturali

sulla crisi dello stato assoluto.

S L ( 1700 – 1900)

TATO IBERALE FINE INIZI

Per stato liberale s'intende una forma di Stato che si pone come obiettivo la tutela delle libertà o diritti

inviolabili dei cittadini, assicurata dalla legge. Essi sono generalmente dotati di una Carta Costituzionale, la

quale garantisce e riconosce i diritti fondamentali e sottopone la sovranità dello Stato ad una ripartizione dei

poteri.

Il carattere principale è il non interventismo da parte dello Stato in ambito sociale ed economico, in modo

tale che domanda e offerta, non siano influenzate dallo Stato, anche se spesso questi interventi ci sono,

soprattutto in ambito di macroeconomia e in periodi di crisi. Inoltre lo Stato interviene comunque nei casi di

difesa e ordine pubblico. Infatti lo Stato liberale è uno Stato "minimo", nel senso che ha il compito di tutelare

la libertà di ciascuno, ma non interviene nel sistema economico per riequilibrare la distribuzione della

ricchezza fra i cittadini. L'attività economica viene infatti considerata di esclusiva competenza dei privati.

Era uno stato di diritto perché tutti i cittadini sono tutelati anche contro gli atti illeciti commessi da organi

pubblici. Una Costituzione stabilisce i diritti dei cittadini nei confronti dello Stato (chi governa trova perciò un

limite al suo potere). A garanzia di questo limite, i poteri con cui la sovranità viene esercitata (cioè i poteri

legislativo-esecutivo e giudiziario) sono affidati a organi diversi dello Stato. Il diritto di voto è garantito solo

a una piccola parte della popolazione: la più ricca. Il diritto di proprietà e la libertà di iniziativa economica

sono considerati valori importantissimi da tutelare.

N.B.: Gli organi di governo dei tempi erano l’interno, la giustizia, gli esteri, la difesa e le finanze.

La crisi dello Stato liberale:

 La rivoluzione industriale, lo Stato era incapace di fronteggiare adeguatamente le richieste della

classe operaia che si era formata a seguito della rivoluzione.

 L’uguaglianza solo formale, lo Stato era basato su un sistema elitario che non teneva conto della

classe operaia.

 Nessun riconoscimento di libertà associative, lo Stato non riconosceva diritti ad associazioni

politiche o sindacali.

N.B.: Il suo termine dà vita a nuove forme di stato, tutte interventiste.

S T (D )

TATO OTALITARIO ITTATORIALE

Lo Stato totalitario è una forma di Stato che non ammette alcuna opposizione legale, impedisce perciò sia a

singoli individui sia a movimenti politici di criticarlo e a maggior ragione di opporglisi. Per mantenere il potere

usa in modo massiccio l'intimidazione, la violenza, il terrore.

Il regime totalitario è caratterizzato soprattutto dal tentativo di controllare capillarmente la società in tutti

gli ambiti di vita, imponendo l'assimilazione di un'ideologia: il partito unico che controlla lo Stato non si limita

cioè a imporre delle direttive, ma vuole mutare radicalmente il modo di pensare e di vivere della società

stessa. Al punto da far identificare essi nello Stato.

Il termine viene utilizzato per indicare molte situazioni verificatesi nel secolo scorso: dalla Germania di Hitler

all'Italia di Mussolini, al regime comunista nella ex Unione Sovietica.

I fattori che fecero nascere questa ideologia sono:

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
9 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matthew93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Pinardi Roberto.