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Il linguaggio artistico di Tiziano

Tiziano in modo semplice riesce a tradurre un linguaggio complesso: posti al livello terreno, umano, agitato, ci sono gli apostoli, salendo al piano ultraterreno troviamo Maria aiutata dagli angeli, mentre Dio è circondato dalla luce d'oro del Paradiso; aiutato dal colore rosso, usato per le vesti di alcuni apostoli, Maria e Dio, Tiziano fa salire l'occhio dello spettatore. Questa pala, ma non solo, dimostra che Tiziano si è aggiornato nell'opera di rinnovamento di linguaggio.

Un altro eloquente esempio di come Tiziano modifica il suo linguaggio lo troviamo nel Polittico Averoldinel, terminato nel 1522, commissionato dal legato pontificio di Ferrara, Altobello Averoldi, per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso a Brescia. Ma perché tornare indietro ad un polittico con 5 tele diverse, di tradizione medievale? Una scelta del committente o semplicemente la forma più opportuna per rappresentare insieme l'Annunciazione, il committente e i santi.

il martirio di S.Sebastiano e Cristo risorto? Tiziano inizia da S. Sebastiano, che emozionerà tutti a Venezia, tanto è che si creeranno delle processioni per ammirarlo; ma perché tanto entusiasmo? Si intravede S. Rocco, i due sono i santi protettori dalla peste. È un'immagine molto drammatica: il santo ha una sola freccia nel costato ed un volto di uomo adulto. È un S. Sebastiano "Alter Christus": è come se Tiziano volesse comunicare che questa fase del martirio del corpo l'ha vissuta anche Cristo. In un disegno si nota quanto Tiziano abbia studiato la posa di S. Sebastiano, che ricorda quella degli michelangioleschi, traducendo le statue nella pittura. Il Pordenone: un artista che spaventò Tiziano? Vasari traccia la competizione tra Tiziano e il Pordenone. Tiziano ha fatto avvelenare il Pordenone? Certamente no, ma questa leggenda diffusa mostra la loro rivalità. Il tema della

La competizione tra gli artisti è tipicamente del '500, ma quali sono le motivazioni? Sicuramente per fama, ma anche per ragioni economiche, infatti, possedere un grande cantiere garantiva la ricchezza familiare.

Giovanni Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone, nasce nel 1484. Dapprima segue l'esempio del Pellegrino e del Mantegna, aggiornandosi poi con Giorgione.

Lo scontro diretto tra Tiziano e il Pordenone avviene per la pala di Martire ai santi Giovanni e Paolo (1526 - 1528). Pietro (santo domenicano contro ogni tipo di eresia), è ucciso da alcuni sicari, con dei colpi di accetta; prima di morire, caduto a terra, scrive con il suo sangue "Io credo". I domenicanipropongono questa pala a diversi artisti e sceglieranno il disegno di Tiziano.

Disegno del Pordenone: la composizione è molto moderata, data la committenza, ed è ispirata al di Tiziano.

Disegno di Tiziano: c'è uno scorcio di natura molto

selvaggia; il santo cade verso●lo spettatore, aggredito dal muscoloso sicario, che terrorizza anche l’altro frate;due angioletti portano a Pietro la palma del martirio, ostacolati però da un forteDavide e Goliavento; tutta la scena riprende il dramma di di Michelangelo. Lapala di Tiziano verrà distrutta da un incendio nell’800; al suo posto oggi c’è lacopia di Johann Carl del 1691.Le pale d’altare negli anni 1516 – 1530AssuntaPala dell’♥ Pala Gozzi (Ancona, Pinacoteca civica): Alvise Gozzi, il committente, era un♥mercante di Ragusa, stabilitosi ad Ancona, e voleva donare una pala ad una chiesafrancescana (oggi andata distrutta). Ci sono il committente, il santo vescovo dalui scelto, ovvero S. Biagio (protettore di Ragusa), S. Francesco (semprericonoscibile per le stigmate, come S. Caterina, che sono il punto massimo dellaImitatio Christi) e la Madonna col bambino, il quale benedice il committente,mentre accanto

Un angelo e due puttini la glorificano. Nel paesaggio c'è Piazza S.Marco: Ancona aveva una "servitù mercantile" nei confronti della Serenissima dominazione di Venezia sull'Adriatico.

Pala Pesaro Devozione e committenza(S. Maria dei Frari): R. Goffman scrive in ,♥di aver scoperto che Jacopo Pesaro voleva essere glorificato allo stesso modo disuo fratello in quella chiesa, dove per quest'ultimo era stato fatto il monumento funerario. Tiziano per questa pala sceglie l'impostazione diagonale: S. Francesco, S. Pietro, il gruppo maschile dei Pesaro, la Madonna col bambino (c'è l'invenzione del bambino che gioca con il velo di Maria: un artista che si rinnova, non invecchia), poi due colonne e in alto una nuvola con dei puttini, che portano in gloria la croce (molto venerata dai francescani). Variata è la distribuzione dei colori. Pietro, rappresentando la Chiesa, fa da mediatore e introduce Jacopo Pesaro al gruppo sacro.

Pietro è vestito di blu e giallo, uno dei suoi colori tipici (come per Giuseppe ed Elisabetta), per via della radice giudaica.

S. Pietro Martire

Pala di♥

Gli dèi crudeli: Giove, Apollo, Diana

Il mito nelle opere di Tiziano del 1516 – 1522 per Alfonso d’Este

Venere e

La maturità e le opere mitologiche per Filippo II di Spagna, ad esempio

Adone

Tiziano e le corti:

Carlo V con il cane - Ritratto di (1533)

Carlo V a cavallo - Ritratto di Carlo V seduto - Ritratto di

Carlo V nominerà Tiziano “conte palatino” e per estensione anche i suoi figli.

Il figlio di Carlo V, Filippo II, gli chiederà non solo ritratti, ma anche quadri a

Paolo III

Soggetto mitologico. Contemporaneamente Tiziano lavora al ritratto di

Farnese con i nipoti in una “triangolazione” del potere e per farlo alla fine del 1545

Danae

si reca a Roma. Nel 1546 il nipote del papa, Alessandro III, gli chiede una , e

nel 1553 ne dipingerà una anche per Filippo II.

Danae era figlia di un re, il quale grazie ad un indovino scopre che morirà per mano di un nipote; per evitarlo, rinchiude Danae in una torre, ma Giove, sotto forma di nuvola e pioggia d'oro, la feconda, così nascerà Perseo, che ucciderà suo nonno.

Danae del 1546: è molto aggraziata, in una posizione sensuale, pronta ad accogliere la pioggia d'oro, luminosa, calda, ben definita. Nel '500 questo mito era diventato una metafora: Giove = i potenti le donne dovevano essere lusingate → dal loro amore il cardinale Alessandro III voleva regalare il dipinto alla sua amante è un dipinto d'amore: c'è Cupido. →

Danae del 1553: è morbida e fluida, con una gamma di colore più scura; è sovrastata dalla nuvola temporalesca, da cui scaturisce una pioggia di monete, che vengono raccolte da una vecchia nel suo grembiule; Danae divide il letto con un cagnolino, che potrebbe sottintendere

La fedeltà dell'amata di Filippo II; diversamente dall'altra Danae, questa non ha un panno sul pube.

Danae di Vienna: prima considerata di bottega, dopo il restauro, è apparso il ♥ nome di Tiziano, anche se qualche dubbio rimane. Elemento aggiuntivo sono le rose e le monete al posto della pioggia d'oro, che una vecchia, dall'aspetto meno grottesco, raccoglie in un vassoio; mentre è assente il cagnolino.

Perseo e Andromeda

Sempre per Filippo II, Tiziano realizza , a cui Ovidio ha Metamorfosi dedicato molto spazio nelle . Perseo, figlio di Danae, dopo aver ucciso Medusa, salva Andromeda dal drago marino, e la sposa, dopo lo scontro con il suo fidanzato. Come quasi tutti gli artisti, Tiziano sceglie il momento del salvataggio: mostra Andromeda incatenata, ma in una posa elegante, ovvero la manierista "serpentinata"; intanto Perseo precipita dall'alto, per cui Tiziano ha preso spunto da Jacopo Tintoretto. Il tutto, in un'armonia.

tonale di grigio –azzurro tipicamente tizianesca.Pendant = opere complementari: la coppia deve avere una coerenza per colore,Diana e Callistostile, argomento, finalità o altro elemento unificante), comeDiana e Atteone(Edimburgo, National Gallery) e (Londra, National Gallery) diTiziano per Filippo II di Spagna…

Diana e Atteone●Tiziano parteggia per l’innocenza di Atteone, rendendolo l’elemento principale delsuo dipinto, che arriva casualmente e impaurito alla fonte di Diana. Mentre ilsenso di rovina della fontana, dell’arco e della colonna, connota Diana e le ninfenon positivamente: c’è un senso di decadenza dell’immagine. Il drappo tra lorosottolinea che il divino non può essere svelato e la fonte divide i due mondi. Ildrappo bianco di Diana, non le copre il corpo, ma il volto divino. L’anforatrasparente e l’acqua sono elementi spesso accostati alla Vergine (Diana infatti èancora pura, perché

violata solo con lo sguardo), ma in questo caso simboleggianola riflessione, fisica e del pensiero, tant’è che c’è anche uno specchio che riflettela visione della realtà. Diana (il Giorno) e la serva nera (la Notte) rappresentano ladoppia faccia di Diana, ovvero della Luna; qui l’espressione di Diana, con losguardo fiero, corrucciato e offeso, è una delle più crudeli della storia dell’arte.Molti interpreti ritengono che Ovidio, attenuando le azioni di Atteone, abbiacome voluto difendere sé stesso: esiliato da Augusto, riteneva di esser statopunito ingiustamente, perché non colpevole Diana = Augusto (e tutti i potenti).→Secondo Augusto Gentili, Tiziano ritiene che in Diana e in generale nei potenti, cisia un atteggiamento di crudeltà, e che chi, come il cacciatore Atteone, non licontempla sapientemente, può incorrere in punizioni spietate.Qualche anno dopo, Tiziano dipingerà

un'altra versione del mito, in cui Atteone viene dilaniato dai cani, mentre Diana caccia nella foresta: così Tiziano evidenzia anche la sfida sulla caccia tra Diana e Atteone. Il dramma e la velata polemica contro i potenti, Tiziano li metterà in risalto anche nel Ratto di Europa (1560 - 1562), sempre su commissione di Filippo II: nel '500 l'intellettuale era consapevole del suo servilismo verso il potente. Diana e Callisto Zeus, dopo aver preso le fattezze di Diana per avvicinarsi a Callisto, si rivela e la violenta; Callisto non ha cuore di raccontarlo alla dea, perché le ninfe di Diana facevano voto di castità, ma è rimasta incinta e, spogliata dalle altre ninfe, viene cacciata da Diana. Giunone, gelosa, la picchierà e la
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Svelo1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Iconografia e iconologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Grasso Monica.