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Studi su Lisia

Gli studi su Lisia sono stati guidati per molto tempo dal pregiudizio moralistico sul fatto che sia un logografo opportunista, cioè che faccia giustizia in base alla convenienza giudiziaria. Lisia difende aristocratici: sono comunque sempre aristocratici che si dichiarano onesti. Equilibri complessi e intrecci personali nell'Atene democratica.

Problemi di riconoscimento dello 'stile di Lisia': ci sono 425 scritti attestati a lui attribuiti secondo lo pseudo Plutarco [forse già nei Pinakes di Callimaco], per cui nascono questioni sull'autenticità. Dionigi di Alicarnasso e Cecilio di Calatte ne ammettevano circa la metà.

Ci è stato tramandato così tanto pur essendo il logografo un mestiere screditato perché:

  1. il logografo ha interesse nel farli circolare il più possibile perché sono esempi della sua arte, che vuole vendere;
  2. i discorsi giudiziari sono molto importanti per il, perciò.

Sono conservati in famiglia;

Era interesse anche del libraio venderli (venivano anche riciclati per nuovi processi), anche perché alcuni processi diventavano famosi oppure i discorsi erano particolarmente piacevoli alla lettura;

Erano usati come modelli di insegnamento nelle scuole.

CODICI

Il codice fondamentale per i discorsi di Lisia è il Palatino di Heidelberg. Non è chiaro l'ordinamento dei discorsi: nel codice Palatino di Heidelberg (codice Palatino greco del XII secolo siglato X) sono premessi la Per l'uccisione di Eratostene e l'Epitaffio, probabilmente come capolavori (veri o presunti: alcuni pensano a una confusione con la Contro Eratostene); per le orazioni 3-31 il Palatino è fonte unica, mentre per le orr. 1 e 2 ci sono altre attestazioni. L'ambrosiano Am Af (dello scriba Andronico Callisto? Del 1400) ha un ruolo perché raccoglie intuizioni che anticipano congetture moderne.

Delle 34 orazioni (35 con l'Erotico, il

discorso contenuto nel Fedro) le ultime 3 arrivano dalla Vita di Lisia di Dionigi di Alicarnasso: Contro Diogitone, Olimpico, Sulla necessità di non abbattere la costituzione dei padri. Nella sua Vita, Dionigi di Alicarnasso formula un giudizio letterario e biografico sull'autore, con esempi dei tre generi oratori, in cui assegna a Lisia il primato in quello giudiziario (soprattutto nella narratio), a Isocrate in quello epidittico e a Demostene in quello deliberativo.

ALTRE ORAZIONI

  • Contro Simone (3) > discorso di difesa per accusa di ferimento premeditato, con tratti di contro-accusa;
  • Contro Eratostene (12) > Lisia in tribunale, discorso di accusa rivisto;
  • Per l'invalido (24) > un insolito discorso di esame o dokimasia pronunciato davanti alla dei500: un invalido si è visto contestare il sussidio di invalidità, che andava riconfermato ogni anno;
  • Contro Diogitone (32) > una narratio esemplare (con voce di donna ricca di pathos) e un discorso

Diun sinegoro [mancante di parte di pisteis e di epilogo]: causa per mala tutela da parte di un giovane (per questo c'è il sinegoro), di cui Diogitone è zio e nonno; o Epitafio per i caduti in difesa dei Corinzi. Dopo i discorsi di accusa e difesa potevano esserci anche repliche di entrambe le parti. C'era anche la rarama possibile procedura di interrogare l'altra parte, come nell'oraz. 12: non si faceva perché c'era il rischio di non sapere come ribattere; perciò l'oraz. 12 è rivista tenendo conto delle risposte di Eratostene. Il tribunale eliastico e il tribunale professionista: discorso rivolto a semplici cittadini o a ex magistrati esperti non di diritto ma di pratica di cause discusse. Nei discorsi ai tribunali non professionisti si parla agli individui, anche se ci si rivolge a loro come 'giudici'. Lisia avvocato non altera i fatti (sarebbe aperto comunque alla confutazione) ma invita a riflettere.

sullemotivazioni dei fatti e dei diversi punti di vista, che ne danno la corretta lettura. La logica dell'eikos domina in tutti i discorsi, insieme all'entimema, il sillogismo retorico. I testi invece variano sotto altri aspetti per la loro natura (accusa, difesa, deuterologia, sinegoria) e ambito, per esempio un discorso di un sinegoro è per definizione di parte (es. Lisia 32, Contro Diogitone), una deuterologia non è completa (es. probabilmente Lisia 30, Contro Nicomaco, un'accusa di illeciti nel compito della revisione delle leggi; potrebbe esser un discorso di replica, che dà quindi per scontato il discorso principale di accusa). La narratio è comunque una narrazione orientata che tende a rallentare nei momenti che poi si rivelano decisivi, con considerazioni generali, richiami alla consuetudine, riserve, commenti; l'argomento dell'eikos è centrale soprattutto nella confutazione e serve a invitare il pubblico ad accettare.quanto suggerito. Affermazioni di carattere generale con valore di sentenza e in cui l'aderenza al fatto specifico è suggerito, riserve di credibilità circa le tesi dell'avversario, uso frequente del kaitoi, particella logica parentetica che ricorre anche in contesti che prevedano affermazione, considerazione generale, applicazione al caso pratico, inviti a soppesare le cose, spesso con ricorso all'argomento a fortiori ("a maggior ragione") che è particolarmente indicato per aggravare l'accusa, gioco della contrapposizione e le ipotesi (spesso per assurdo). Il discorso giudiziario si serve della comicità per: - delectare; - mettere in ridicolo l'avversario. Battute fondate sull'antitesi, uscite paradossali inattese e iperboliche: molte battute folgoranti le abbiamo per tradizione indiretta e non dai discorsi conservati. Ce ne sono molte nella Per l'invalido. Lisia prende dalla , ma nella Per l'invalidoriprende Aristofane: si influenzano i generi e non gli autori; forse la commedia e l'orazione giudiziaria sono simili solo perché rispecchiano la stessa società. Tuttavia, in ciò che abbiamo, in Lisia è rarissimo l'attacco personale per nome. Quanto è consapevole il pubblico (sorteggiato) del logografo che sta dietro al discorso? Sul momento poco, aveva una percezione di autenticità tanto più i logografi erano abili; l'arte di Lisia si vede dopo. Dionigi di Alicarnasso, a proposito di Lisia, dice "ars (= artificio) latet arte sua". Dover (1968): alta interazione Lisia-cliente, mette un po' in dubbio il ruolo autoriale di Lisia. Nella fase di creazione il cliente spiegava al logografo il suo punto di vista, ma era il logografo a essere esperto delle leggi. Il cliente quindi accetta il testo e lo impara senza intervenirci (cfr. De garrulitate), mal'autore della performance orale è il cliente, chemagari la modifica lievemente, anche se i discorsi erano già "cuciti" sui clienti. I testi logografici si sono conservati per secoli perché la partecipazione della città era totale e in età ellenistica diventano modello di oratoria: piacciono e danno diletto; in più si riconosce l'auctoritas di Lisia.

PER L'UCCISIONE DI ERATOSTENE

Scritta nel 403-380 circa, ma la vicenda non si può datare. Eufileto, un cittadino non particolarmente abbiente che possiede una piccola casa a due piani in città e un appezzamento agricolo fuori Atene dove talora si ferma a dormire. Dopo avere ignorato una serie di indizi, Eufileto viene a sapere da una terza persona che sua moglie è stata sedotta da un giovane (νέανίσκος) già 'adultero seriale', Eratostene del demo di Oe. Dopo qualche giorno è informato dalla serva che Eratostene si è introdotto in casa: va

Allora, Eufileto cerca in gran fretta testimoni e irrompe nella stanza dell'adulterio. Lì pubblicamente uccide Eratostene.

Come si evince dal testo, Eufileto è accusato di premeditazione: avrebbe teso una trappola al giovane mascherandola sotto il reato di adulterio; avrebbe inoltre ucciso Eratostene mentre costui era rifugiato presso il focolare domestico.

Δίκη καί φόνου, causa ('privata') per omicidio, intentata solo da chi è coinvolto (la era invece la causa scritta da un cittadino per problemi della collettività). Un uomo (Eufileto) si difende in relazione al fatto di aver ucciso l'amante della moglie (Eratostene): deve dimostrare che l'omicidio sia davvero legittimo.

Eufileto è accusato di premeditazione e di omicidio contro il sacro. Alla fine del V secolo era ancora concesso ai cittadini, come previsto già dalle leggi di Dracone (VI sec.), uccidere un uomo colto in flagrante adulterio.

con donne della propria famiglia. Tuttavia, era consentito e probabilmente prassi comune risolvere la questione diversamente, accettando un indennizzo, come Eufileto stesso ammette che Eratostene voleva fare; doveva anche esser consuetudine far subire umiliazione di contrappasso all'adultero. La 'contro-accusa', definita più tardi come linea difensiva nei manuali: Eufileto è una vittima di un gravissimo crimine; - Eratostene è trattato da colpevole quasi 'presente' in scena ('quest'uomo'); - gli accusatori di Eufileto restano nell'anonimato e nell'ombra; - in conclusione del suo discorso, Eufileto può ribadire che non ha preso vendetta ma ha agito come - braccio armato della legge della città violata da Eratostene. Eufileto sta probabilmente parlando davanti al Delfinio (accanto al santuario di Apollo Delfinio): il suo è un φόνος,

Un omicidio compiuto secondo la legge, poiché ha sorpreso in casa un μοιχός (un cittadino ha diritto di punire con la morte chi seduce le donne della sua famiglia: madre, sorella, moglie, figlia, concubina). Quindi (probabilmente) parla davanti a 51 efeti (o invece eliasti sorteggiati? Ovvero cittadini di pieno diritto, di più di trenta anni di età), uomini con esperienza legale che dovranno non solo provare simpatia per lui ma anche potenzialmente identificarsi con lui. Eufileto deve quindi dipingere il giovane Eratostene come criminale incallito e reo confessò; se stesso come uomo ingenuo e vittima di un reato che sovverte la città, ma capace, visto il gravissimo reato, di procedere con fermezza e senza passioni alla sua punizione. La donna che subisce la seduzione è condannata al divorzio e all'espulsione dalla collettività femminile - privazione dell'accesso ai culti, privazione dei gioielli.

L'uomo la cui moglie è stata sedotta deve divorziare, pena la sua atimia (privazione dei diritti di cittadino). Se Eufileto mostra di aver agito con premeditazione o peggio, rischia confisca di beni e pena di morte.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ireneneb22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Berardi Elisabetta.