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LINGUISTICA ITALIANA
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Linguistica scienza che studia il linguaggio e le lingue.
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Linguaggio insieme dei fenomeni di comunicazione e di espressione; può essere umano e non.
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Lingua modo concreto e storicamente determinato in cui si manifesta la facoltà del linguaggio.
1. Il linguaggio e la lingua
Dovendo spiegare: il linguaggio è la capacità di usare qualsiasi sistema di segni per comunicare, non
appartiene soltanto all’uomo, bensì anche al mondo animale, basti pensare al cinguettio degli uccelli, alla
danza delle api o ai gesti delle scimmie. Oltre alle due precedenti categorie, il linguaggio può appartenere
anche a cose inanimate, quali macchine e computer (spie, icone..). Il linguaggio, come specificato, non deve
essere obbligatoriamente verbale per comunicare: si può comunicare anche con il linguaggio dei gesti, la
segnaletica stradale, l’alfabeto Morse etc. Il linguaggio verbale, però, è il più potente (a differenza di quello
animale che ha finalità elementari) essendo capace di esprimere qualsiasi cosa e di superare anche ostacoli
fisici quali la distanza o il buio. Accanto ad un linguaggio verbale, l’uomo fa uso anche di linguaggi non
verbali:
Comportamenti cinetici: gesti, movimenti del corpo, espressioni facciali etc.
Paralinguaggio: tonalità di voce, interruzioni, sospiri, pianti etc. usati per esprimere stati d’animo
Uso dello spazio e rapporto spaziale: ad esempio ci si tiene a distanza da una persona che si rispetta o della
quale si ha timore, invece ci si avvicina a persone con cui si è più in confidenza
Uso di artefatti, quali abiti e cosmetici
Le lingue parlate sono definite lingue storico-naturali, nate nel corso della storia riflettendo condizioni,
mentalità e culture diverse e in modo naturale, a differenza dei linguaggi artificiali, che sono meno potenti e
articolati di quelli umani.
I segni e il codice
Tutti i linguaggi si basano su dei segni, su qualcosa che sta al posto di qualcos’altro, un qualcosa che ci fa
subito capire cosa sta succedendo. I segni si suddividono in:
– –
Segni naturali Indici Segni artificiali Arbitrari
Strettamente legati ai rispettivi significati Stabiliti in base a una convenzione
da un rapporto di causa-effetto comune, non possono essere modificati
Es: il fumo è indice di qualcosa che a piacere del singolo individuo.
Es: il rosso indica l’alt al semaforo
brucia, il rossore in viso è indice di
vergogna o imbarazzo.
I segni di uno stesso tipo si combinano tra loro per formare un codice. I codici a loro volta si
suddividono in: – –
Codici elementari segni globali Codici artificiali complessi
Non presentano un secondo livello di Si possono scomporre in costituenti
analisi Es: codice Morse
Es: luce rossa della spia della
benzina
La regola fondamentale per il funzionamento di un codice prevede che i segni, con i loro rispettivi significati,
una volta attribuiti a un codice non possano essere cambiati a meno che non cambi la convenzione che
regola il funzionamento di quel codice.
La comunicazione
Quando parliamo a qualcuno, inconsapevolmente nel nostro cervello si svolgono tre operazioni:
. Decidiamo un argomento e lo chiariamo a noi stessi
Troviamo l’espressione adatta per comunicare tale contenuto
.
. Controlliamo se la comunicazione è avvenuta in modo adeguato
(dall’interno all’esterno, ovvero dalla nostra mente passa all’apparato di fonazione) assume
Questo processo
il nome di codificazione, ovvero attribuiamo un codice al contenuto del nostro pensiero, in questo caso il
“lingua italiana”. Chi ci ascolta esegue il processo inverso (dall’esterno all’interno, dall’apparato uditivo
codice
alla mente), che assume il nome di decodificazione.
– –
NB: parlante locutore, destinatario ascoltatore
Può succedere, però, che l’intenzione comunicativa del locutore non arrivi all’ascoltatore per mancanza di
attenzione o chiarezza.
Le funzioni del linguaggio
La lingua serve per comunicare, ma non solo: può servire anche per parlare con sé stessi, ad esempio
quando si ripete ad alta voce ciò che si è studiato, a svolgere un ragionamento interno per far nascere nuovi
pensieri e nuove idee e/o si può inventare un mondo tutto nostro. Tramite la lingua si possono affermare i
ad esempio con un superiore si usa sempre il “lei”, se ben usata la lingua può
rapporti tra interlocutori,
fornirci il potere della persuasione, talvolta parlando si compiono delle azioni (una promessa, un giuramento).
Il linguaggio può parlare anche di sè stesso, ad esempio quando si analizzano i componenti di una frase
(analisi grammaticale) e questa funzione è definita metalinguaggio.
Roman Jakobson, un linguista russo, ha stabilito sei fattori della comunicazione: Mittente, Destinatario,
Messaggio, Contesto, Codice, Contatto.
Ognuno di questi fattori fa uso di una funzione: il mittente fa uso della funzione emotiva se cerca di
manifestare nel messaggio il suo stato d’animo, ad esempio modulando la voce in un certo modo,
allungando le vocali toniche o alterando l’ordine delle parole. Se il mittente vuole convincere il destinatario
usa la funzione conativa, usando imperativi o tendendo un tono fermo della voce. Quando invece si vuole
rimarcare un fatto in sé (contesto) si usa la funzione referenziale. Orientandosi sul canale attraverso il quale
passa il messaggio, ci si può voler assicurare che quest’ultimo arrivi e che il contatto sia attivo, facendo uso
della funzione fàtica. Il linguaggio che parla di sé stesso si serve della funzione metalinguistica.
si può usare la funzione poetica per porre l’attenzione sull’aspetto fonico delle
Concentrandosi sul messaggio
parole, sulla scelta dei vocaboli o la melodiosità; in questo caso si dà un’importanza fondamentale alla forma
del messaggio. Contesto
F.Referenziale
Contatto Messaggio Codice
Mittente Destinatario
F.Fàtica F.Poetica F.Metaling.
F.Emotiva F.Conativa
Suddivisione e sviluppo dello studio linguistico
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Fonologia studio delle unità distintive minime della lingua, fonemi
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Morfologia struttura della parola e varie forme che la parola assume
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Sintassi regole di combinazione delle parole per formare delle frasi di senso compiuto
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Semantica studio dei significati di parole e frasi
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Linguistica interna funzionamento ed evoluzione della lingua, indipendentemente da storia e società
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Linguistica esterna influsso del mondo esterno (storia e società)
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Linguistica sincronica la lingua di un determinato periodo storico
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Linguistica diacronica lo sviluppo di una lingua o varietà linguistica
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Linguistica storica tentativo di ricostruzione di fasi della lingua
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Linguistica comparata relazione tra lingue di una stessa famiglia (ceppo)
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Linguistica generale analisi del linguaggio verbale umano
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Linguistica applicata applicazione dei principi della linguistica a varie discipline e tecniche particolari:
insegnamento delle lingue vive (glottodidattica), traduzione etc.
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Sociolinguistica rapporti fra lingua e strutture sociali
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Psicolinguistica rapporti fra lingua e pensiero professore all’Università di Ginevra; i suoi alunni hanno
La linguistica generale nasce con F. De Saussure,
raccolto le sue lezione nel “Corso di linguistica generale” (1916 – postumo alla morte di De Saussure nel
1913) che è oggi la base dello Strutturalismo (lingua sistema complesso in cui tutto si tiene).
I vari significati della parola “grammatica”
La grammatica ha per oggetto la conoscenza sistematica del funzionamento di una lingua, può avere
carattere didattico o scientifico e ne esistono di vari tipi:
finalizzata all’insegnamento, insieme di norme che regolano l’uso della lingua
Grammatica normativa:
Grammatica descrittiva: descrive uno stato della lingua in un determinato periodo storico
Grammatica storica: considera gli aspetti evolutivi della lingua
Grammatica comparata: rapporti genealogici fra più lingue sulla base di corrispondenze sistematiche
Grammatica generale: stabilisce leggi comuni a tutte le lingue –
Ad ogni ramo della grammatica corrisponde un ramo della linguistica (es. grammatica storica linguistica
storica..), da qui possiamo affermare che allo strutturalismo corrisponde una Grammatica strutturale.
Significante e significato –
Ciascun segno linguistico possiede due facce: immagine acustica successione di suoni linguistici e
concetto espresso. La prima prende il nome di significante, il secondo quello di significato.
Segno linguistico = Significante + Significato
Il legame che unisce i due fattori, però è arbitrario, in quanto in lingue diverse un certo significato corrisponde
a significanti diversi. Questo legame ha spesso una motivazione storica, ma ci possono essere altri motivi,
come ad esempio: Altopiano e Aeroporto sono costituite da due parole delle quali significati, sommati,
ricostruiscono il significato complessivo; lo stesso vale per i derivati. Bla bla bla, coccodè, patatarac sono
onomatopee, cioè parole che imitano i suoni reali. Queste sono tutte forme di iconismo.
Parlando di iconismo, possiamo identificarne diverse forme:
A livello fonologico, oltre alle onomatopee, ci sono parole che riportano a suoni reali (sussurrare, strisciare,
zanzara).
A livello morfologico, una nozione più complessa viene solitamente espressa con una definizione più lunga
(comparativo e superlativo sono più lunghi degli aggettivi di grado positivo, il plurale si forma con l’aggiunta di
una desinenza..) l’ordine è iconico quando la sequenza delle frasi segue l’ordine cronologico
A livello sintattico-testuale, degli
eventi.
La lingua è un sistema
La lingua è composta da un insieme di elementi tra loro indipendenti; ciascun elemento ha un valore e un
funzionamento in rapporto al valore e al funzionamento degli elementi che gli sono vicini.
Le parole sono dette lessemi. Ogni lessema può essere ulteriormente analizzato in morfemi, ovvero i segni
più piccoli della parola, le unità-segno. I morfemi a loro volta si possono dividere in fonemi (in italiano ce ne
sono 30). Secondo la linguistica strutturale la lingua è un sistema costituito da sottosistemi correlati tra loro:
–
Sistema fonologico costituito da fonemi
–
Sistema morfologico-sintattico costituito da morfemi (monemi gramm) e da strutture sintattiche
–
Sistema lessicale costituito da lessemi (monemi lessicali)
Questi sistemi rappresentano altrettanti