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GIORGIO BOCCA

ENZO FORCELLA.

Arrivano più tardi:

PANSA

BRERA

ZUCCONI

RONCHEY

BIAGI

• MARZO 78 : Repubblica è uno dei giornali fermi contro le richieste delle BR riguardo alle

proposte di trattativa tra lo Stato e terroristi, sostenute con maggior forza dal PSI di Craxi.

Qui arriva il salto, dalle 80mila copie alle 140mila, poi la scalata fino a superare il milione di

copie nella battaglia dei gadget con il Corriere.

• Repubblica costruisce la sua fortuna sulla formula politica, l’abbraccio mortale di Scalfari con

i socialisti poi per lo sdoganamento del PCI, infine favorevole alla segreteria democristiana di

Ciriaco De Mita.

Fa politica davvero, fin dagli esordi quando nell’editoriale del giornale si colloca nella vasta area

della sinistra.

• 6 mesi dopo l’uscita del giornale, Scalfari firma in fondo l’appello al voto in cui dice che gli

altri quotidiani ravvisano nella Dc la colonna dell’ordinamento democratico, ma la Dc non è più

il pilastro della democrazia italiana, anzi rischia di esserne il becchino.

3 giorni dopo, appena passato l’appuntamento elettorale in cui la sinistra aveva avuto il massimo

avanzamento, Giorgio Bocca scrive che Craxi non può presentarsi come seria alternativa di

governo e la sinistra ha vittoriosamente perso.

• 1977 : viene assassinato dai terroristi Carlo Casalegno,vicedirettore della fiat,giornalista.

1979: ucciso Guido Rossa,sindacalista comunista che aveva denunciato la presenza dei terroristi

in fabbrica.

Pansa davanti ai cancelli della FIAT, mette sotto accusa quella stessa sinistra.

Tanti da sinistra gli sparano addosso.

• Repubblica diventa in pochi anni il quotidiano di riferimento della sinistra intera: dai socialisti

agli autonomi,dai comunisti ai democristiani.

Un giornale che faceva politica imponendo una presenza politica autonoma, senza inserirsi

dentro una corrente o uno schieramento

• 2° a INTERPRETAZIONE: la spiegazione del successo editoriale, che tiene assieme politica

e copie vendute.

Intini pretendeva che Repubblica fosse una posizione politica,una delle tante voci nel coro, ma

non aveva capito la molla in più: c’è molto di più che un orientamento politico dentro le

posizioni e l’influenza di Repubblica.

Era oltre che un organo di informazione anche un termine di paragone e condivisione dei giudizi,

perchè rappresentava TUTTA la sinistra.

• INNOVAZIONI DI REPUBBLICA

- Scalfari introduce il concetto di settimanalizzazione dei quotidiani: questa formula viene

imposta a tutto il giornalismo italiano.

E’ una trasmutazione di stili, formule e temi: è la manifestazione di una operazione cognitiva.

-si è sempre sforzato di trasformare una notizia in tema, di fare un evento notizia.

- si è mossa contro il tratto della tradizione del quotidiano italiano: voleva quel carattere che il

giornale fosse un neutrale registratore di fatti salienti accaduti il giorno prima

- tecniche stilistiche che ogni notizia fosse una storia in sè conclusa, con attacco,svolgimento e

termine.

-le diverse pagine erano solo dei contenitori difatti,storie,vicende o notizie che non avevano a

che fare l’una con l’altra:

- Gli INTERNI: cronache politiche poco comprensibili per la presenza di pastoni

- Le CRONACHE ITALIANE: cesto in cui finivano in ordine casuale cronaca bianca e nera

- Gli ESTERI: accomunati solo dalla provenienza oltreconfine delle notizie.

- LA TERZA PAGINA: quella della cultura, messa in mezzo tra le cronache.

- Lo schema logico è quello delle diverse redazioni che compongono il giornale

- Sul giornale non c’è tutto: soltanto i temi o le notizie importanti

-I temi erano trattati con schemi innovativi: il tema spalmato su più pagine.( allora era una novità

ecclatante.) ,la notizia del giorno,sulla quale bisogna sapere tutto = questa è l’operazione

cognitiva,l’innovazione che Repubblica ha portato al giornalismo italiano:

LA TEMATIZZAZIONE,la costruzione di un imponente approfondimento giornalistico intorno

al tema di giornata.

Costruzione esplicita di un’agenda delle priorità,4,6 pagine sullo stesso argomento.

• E’ diversa da tutti gli altri quotidiani italiani perchè è da settimanale, ricca di aneddoti,colori,

retroscena, particolari sui personaggi; è ricca di scrittura e narrativa.

• E’ un diverso approccio cognitivo, un modo diverso di raccontare il mondo: racconta solo ciò

che di realmente importante era accaduto il giorno precedente, e di quei fatti racconta tutto, con i

dettagli, che incuriosiscono il lettore.

• TEMATIZZAZIONE IN SENSO STRETTO: la sfida si giocava sull’agenda della politica,

che doveva essere posta al paese in base ad un comune sentire civile e politico, e poi su quella

economica,culturale,sociale,svago..

• Poi nei primi anni di Repubblica vengono anche gli inserti sull’economia, i dossier...

Oggi la pagina tematica è comune in tutti i giornali, ma è stata Repubblica ad inventarla.

• Per leggerla devi avere un minimo di cultura,un minimo di appartenenza ( Caracciolo )

La domanda non è più Da che parte stai? Ma è Chi sei?

L’identità del giornale è la cosa che la gente compra al mattino,c’è un rapporto di appartenenza

strettissimo.

• Non è più l’appoggio a questo o quel partito, è L’IDENTITA’ del giornale, che è più forte delle

posizioni assunte di giorno in giorno, riesce a stendere un filo di continuità più forte delle

posizioni o degli schieramenti quotidiani.

• I giornali comprati e venduti per scambiare favori non potevano avere nessun segno di

continuità.

Il Corriere può richiamarsi al suo essere istituzione nella cultura e nella società italiana,ma

sull’identità delle testate solo i quotidiani di partito e quelli locali posso creare

quell’appartenenza che crea Repubblica.

• Mauro dice che Repubblica porta una novità: quella di sopravvivere alla successione al suo

fondatore

Scalfari dice che fino al 77 i quotidiani erano tutti OMNIBUS: per tutti i lettori, invece

Repubblica fin da subito si è ritagliata una fetta di pubblico precisa: la classe dirigente, non per

reddito ma per ruoli nella società.

La classe guida sono gli studenti,i quadri sindacali,gli imprenditori,gli insegnanti, i politici locali

e nazionali.

• Gli altri giornali non prendono posizione apertamente, sono liberal,invece Repubblica prende

posizione dicendo di appartenere alla sinistra italiana.

Poi, per recuperare la funzione di informatori oggettivi giudichiamo i fatti positivi o negativi

anche se si producono nell’area di sinistra dove militiamo.

• Successo: l’intuizione di un gruppo giornalistico che ha fatto dei suoi umori,dei suoi gusti, dei

suoi stili i meccanismi sui quali creare un rapporto duraturo con il pubblico che li ha condivisi e

continua a condividere.

• Sul versante editoriale, c’è la vera novità: la miscela tra identità politica e culturale è la formula

per la vittoria della testata,ma ciò che fa vincere il GRUPPO E’ LA DIFFERENZIAZIONE

DEI PRODOTTI EDITORIALI:

- Quando l’Espresso cominciava ad andare bene, Caracciolo cominciò a preoccuparsi

dell’andamento ciclico dei giornali d’opinione potesse mettere in pericolo la casa editrice, pensò

di affiancare all’Espresso altri giornali e si interessò di quelli locali, ancora prima di Repubblica:

L’ALTO ADIGE E IL PICCOLO (anni 70) = i quotidiani locali non risentono della ciclicità.

Poi anche IL TIRRENO (77)

• Dopo Repubblica i quotidiani locali porteranno nella provincia italiana l’imitazione dei modi,

dei formati e degli stili di Repubblica.

• Dopo i primi locali arriva la concessionaria di pubblicità MANZONI,

poi altri giornali locali

- le riviste ( Micromega, limes, e la coedizione del National geographics )

poi oggi con la massima differenziazione ci sono anche:

- i supplementi di Repubblica

- le edizioni Repubblica ( prodotti editoriali veicolati con il quotidiano)

- le radio

- KATAWEB, la società con la quale il Gruppo ha tentato di mettere a frutto la fortuna di

Repubblica.it

• Dei primi anni del quotidiano rimane oggi il carattere politico, un tratto che ha saputo

coesistere con la dimensione imprenditoriale di una grande impresa multimediale.

Questo tratto ha portato il Gruppo ad avere un socio come CARLO DE BENEDETTI

Questo tratto ha mostrato tutti i suoi rischi quando la dimensione finanziaria si era affacciata in

tutta la sua forza, come nei due anni dell’ascesa e poi del vertiginoso ridimensionamento in

Borsa, tra il 98 e il 2000.

2. VIA SOLFERINO, IL MIELISMO

• I giornali italiani hanno fatto fatica a capire Repubblica e il suo successo, a comprenderne le

innovazioni e i meccanismi e quando l’hanno capito, hanno compreso che dovevano prendere un

uomo che venisse da Repubblica.

Era necessario sposare la modernità di Repubblica alla tradizione della Stampa o del Corriere

• PAOLO MIELI = PRIMA A ROMA A REPUBBLICA,

POI A TORINO ALLA STAMPA NEL 86

E INFINE A MILANO AL CORRIERE NEL 92,

il più giovane direttore del Corriere.

Resta al Corriere dal 92 al 97, poi va alla Rizzoli alla direzione editoriale dell’RCS

• MIELISMO = Mieli unisce la modernità di Repubblica con la tradizione della Stampa prima e

del Corriere poi.

- Porta al Corriere una ventata di modernità, anche se il giornale ne aveva già avuta una:

Dopo la tempesta della P2 e dell’amministrazione controllata degli anni 80, avvenne il

sorpasso di Repubblica, e la prima ventata di modernità la porta Paolo Pietroni direttore di Max e

Amica, facendo

Uscire 7 poi chiamato Sette nel 1987 anticipando la Repubblica che rispose con il Venerdì.

Piu importanti dei giochi a premi come Replay e Portfolio perchè più duraturi nel tempo,

portatori di introiti pubblicitari e scelte di marketing innovative .

• Quando arriva al Corriere Paolo Mieli trova dunque qualcosa che non è più tradizione.

IL MIELISMO = la grande novità portata da Mieli al Corriere era quella già sperimentata con

la Stampa: il Corriere come “ Vecchia signora messa in minigonna “

- miscela di spirito alto e materia bassa

- attenzione a tutto ciò che è televisivamente popolare e popolarmente televisivo

- anti retorico

- apparente leggerezza

- allegra e spavalda disponibilità al gossip

-visione conflittuale della realtà con sottolineatura di polemiche e duelli seminato di

zizzania per politici e intellettuali

• All’impronta del mielismo si è fatta risalir

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
38 pagine
30 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbaravivino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Agostini Angelo.