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Nevrotica e cervellotica. Se è istinto non è di pancia ma di testa. Musica buffa, ridicola, ricorda
atmosfera circense. Meccanica. Fastidiosa.
Siccome questa musica è fastidiosa io sono favorevole a questa musica. Perchè non è fastidiosa in
quanto non artisticamente realizzata, ma è la realizzazione artistica di qualcosa di fastidioso! È
fastidioso perchè disturba il modello dell'identità americana. Il fastidio è realizzato in modo preciso.
Al nono brano dell'album finalmente inizia una canzone. “Sleeping in a jar”, con inserto parlato che
parla di una “bizzarra relazione” e che dura 50 secondi.
La 12 parodia del doo wap con versi strani “au au”.
“We're Only In It For The Money” disco con copertina uguale a quella dei Beatles.
“Nasal Retentive Calliope Music”, 12° brano, una super-surrealistica soffiata di naso. Ci sono due
modi di gestire la musica: uno parodistico e uno buffo in sé stesso.
“Tengo la minchia tanta” → turpiloquio (distinto dal parlare di sesso). Qui si usa il turpiloquio per
parlare di sesso. Quindi 2 infrazioni. Ed è la prima vera canzone del disco, sul secondo cd. Al di là
del testo, si capisce che non è uno schietto rock perchè inizia subito mugolando, fa quasi la parodia
dei film porno.
Dopo questa canzone c'è un inserto parlato con ragazza che dice che non capisce di cosa sta
parlando quando dice che c'è bisogno di un pollo per misurarlo.
Sta facendo una critica implicita alla morale sessuale americana. Non è una musica porno. Zappa
non è il primo che si scaglia contro il puritanismo. Il fatto del pollo lo rende diverso dalla
pornografia, è un'assurdità che ha un portata teorica.
Già nell'antica grecia e roma con la poesia si parlava di sesso, quindi non ha inventato nulla.
Disco fatto di 31 brani, alcuni che durano meno di 1min, altri durano circa 20minuti, molta varietà;
la stessa presenza una accanto all'altra di generi musicali costituisce la relativizzazione di ciascuno.
Non aderisce a una sola identità rock o pop o punk.. in questo disco c'è di tutto. Ogni canzone è
disturbata singolarmente, ma anche in relazione alle canzoni precedenti e successive, che
presentano generi diversi tra loro. È la giustapposizioni dei generi che ne erode la totalizzante
identità. Il solo fatto che questi stili stiano uno accanto all'altro fa sì che siano delle critiche
musicali. È significativo perchè la spinta va dal basso verso l'alto. Zappa in un certo senso è post-
moderno (attitudine del rimescolare le carte storiche), questa attitudine l'hanno fatta anche altri ma
diversamente, non dal basso all'alto
6.12.13
Cecil Taylor → afroamericano (modo eufemistico per dire negro, prima parola d'uso poi diventato
offensivo).
Jazz, genere musicale privilegiato dai neri. Anche negli stili artistici c'è una segregazione.
“Sweet and Lovely” chiarissima identità jazz. Però con gli anni sviluppa uno stile che si allontana
molto da questo punto di partenza.
A un certo punto degli anni '70, invitato in Italia a suonare per un festival jazz, volle essere accolto
con una limousine bianca guidata da un autista bianco totalmente vestito di bianco. Momento in cui
il conflitto razziale era molto forte.
“Black Power” libro uscito negli anni '60 che riguarda musicisti jazz, scritto da sociologi francesi. I
musicisti free-jazz identificavano la loro innovazione stilistica (che liberava il jazz da convenzioni
stilistiche) con la liberazione personale e collettiva della collettività nera. Perchè free jazz → free:
liberazione razziale ma anche questione stilistica.
Tonalità: il jazz tradizionale è un jazz tonale, come anche la musica classica, una canzone pop. La
tonalità è il sistema musicale dominante in occidente dal 1600 ad oggi. Prima c'era il sistema
modale. La tonalità consiste in una serie di convenzioni su come far stare insieme i suoni. Nel
sistema tonale la convenzione più forte è la scala di 7 note, che hanno una certa distanza tra loro. La
scala è costituita da intervalli, cantarli ci viene spontaneo. In realtà il sistema non è naturale ma
storico, convenzionale, anche se per noi è diventato naturale. Noi troviamo normali le musiche che
sono in questo sistema, e se dobbiamo improvvisare una melodia lo facciamo automaticamente
dentro questo sistema. Concepiamo le musiche che non sono nel sistema tonale come strambe. Il
sistema tonale viene introiettato in modo precocissimo dai bambini piccoli, che lo imparano già a
2/3 anni. La dimensione delle altezze è quella in cui la tonalità è più decisiva.
In realtà ci sono infinite note, ma l'uomo le categorizza per poterle gestire. Il sistema tonale
organizza le note in scale. Altre dimensioni del suono: la durata, l'intensità, la spazialità, il timbro.
Tonalità agisce soprattutto su altezza e durata.
Ci sono cose prime e cose non prime. Le cose prime le puoi chiamare solo con il loro nome ma non
le puoi definire. Il timbro è il colore del suono, non posso dire esattamente cos'è. Posso fare solo
degli esempi: la stessa nota fatta da diversi strumenti ha timbro diverso.
Haydn, compositore 1700, esempio dell'uso della tonalità.
Quello che caratterizza la musica tonale è l'alternanza tra tensione e rilassamento, ci sono delle
aspettative rispetto a certe note che investono l'alternanza sia dei rapporti a breve termine che a
lungo termine delle note. Esiste un fraseggio.
Nei brani più tardi della sua discografia, Cecil Taylor compone musica “disordinata”, sia nell'altezza
che nell'intensità. Usa tutte le 12 note della scala cromatica, l'ascoltatore non può più fare
riferimento alla scala tonale diatonica. L'uomo comune non sa cantare melodie cromatiche, mentre
tutti sanno cantare melodie diatoniche. Ogni civiltà ha le sue scase. L'occidente ha sviluppato l'usa
della scala cromatica ma non è una seconda natura. Non riusciamo con queste musiche a prevedere
le melodie.
Questa musica è del tutto priva di ordine, riferimento, costanti, varianti?
Un tratto tipico della musica tonale è anche quello della gestione delle durate, per esempio 4/4. Lui
non tiene un tempo periodico ma nonostante ciò una coerenza c'è. Mancano pulsazione periodica e
prevedibilità melodica però c'è confronto tra oggetti diversi che produce forma. Livello logico di
base: uguale, simile e diverso. Questo nella sua musica rimane anche se vengono meno i punti di
riferimento.
Mentre noi sentiamo suonare Cecil Taylor anche se non lo vediamo c'è un senso gestuale, corporeo,
che percepiamo. Idea intuitiva del senso fisico di questa musica. Il principio creativo di Taylor è la
danza, non nel senso che fa della musica da danzare, ma nel senso che la musica è prodotta dalla
danza, dalla gestualità del suo corpo. È come se le sue dita danzassero e quindi la forma musicale
deriva dal gesto e non il contrario come avviene di solito. Lui può fare gesti strabilianti sul
pianoforte e resistere per decine di minuti continuando a variare e a inventare. A cosa ci serve
riguardo al discorso sull'identità → Anche le musiche africane hanno questa origine gestuale, per
esempio improvvisazione su tamburi africani. Ritmo complicatissimo che magari non si riesce a
trascrivere nasce in realtà da gesti semplici.
Questa musica jazz così gestuale è quindi potentemente afro. Negli anni 60 Cecil Taylor diventa
uno dei campioni del free jazz, poi fa una musica più africana per ribadire la propria identità.
Coincidenza perfetta tra identità musicale e identità extra-musicale.
L'estrema conseguenza a cui arriva è l'esplosione del sistema: il punto di riferimento fraseologico
tonale viene sostituito da quello fraseologico gestuale. La musica qui diventa qualcosa di diverso
nel momento in cui cambia il gesto.
Dario Buccino concerto giovedì aula 156 ore 15.00
musica → arti performative, ma anche oggettuali (grazie al CD).
La musica può essere anche a-performativa. La musica di Dario Buccino è molto legata al fatto che
si svolga in una performance e non su disco, iper-performativa. Si fonda su azioni fisiche, atti del
corpo.
13.12.13
In una voce precipita un'intera personalità (punto di vista psicologico).
L'analisi di una voce può considerare:
− i dati empirici sonori
− i dati empirici fisiologici
− cifrati, i dati psicologici
cfr Patrik N. Juslin – Klaus R. Scherer, Vocal Expression of Affect, → l'analisi della voce considera
questi tre livelli: fisiologico, fonatorio-articolatorio, acustico
è una competenza diffusa quella che consente di decifrare i dati psicologici, antropologici,
sociologici cifrati in una voce. Saranno cifrati, ma sono evidenti, gli esseri umani hanno questa
capacità.
C'è un metodo di studio del canto inventato da Estill: la prima che ha reso analitico il metodo vocale
del canto. Ha trovato 13 diverse parti vocali utilizzabili, in modo che abbiano effetto sulla voce,
separatamente. Possiamo gestire una di queste cose separatamente dalle altre.
Controllo corde locali, laringe, labbra, testa, collo, torso, cartilagine tiroidea...
questo è il livello fisiologico guardato in modo molto analitico.
L'impostazione vocale di un individuo dipende dalla natura ma anche da scelte (perlopiù
inconsapevoli) → il nostro apparato fonatorio ci è dato dalla natura e certe cose non le possiamo
cambiare, ma altre le possiamo costruire. Il canto è elaborazione del materiale che è il mio corpo.
La mia voce è me, non come la chitarra che è qualcosa di esterno. I cantanti lo fanno in modo più
consapevole rispetto a chi non canta, o comunque dovrebbero farlo, sono tenuti a farlo. Ci sono
diversi livelli di consapevolezza. Certo noi non cantiamo come ci ha dettato la natura, c'è una presa
in mano del naturale. Per esempio in certi casi chi canta in falsetto diminuisce la propria virilità;
oppure posso cantare con voce rauca per manifestare che sono complessivamente arrabbiato (heavy
metal).
Bob Dylan
I Threw It All Away → 1969
Pay In Blood → 2012 circa, ultimo disco
non sembra nemmeno lo stesso cantane. Sono passati più di 30 anni quindi c'è anche il fattore
dell'età ma non solo. Nella prima è soave, nella seconda è rauco. Lui ebbe un incidente per cui
smise di fumare; mentre agli inizi della carriera (62) aveva