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Questo approccio terapeutico incoraggia la creatività e l'esplorazione personale,

utilizzando il linguaggio del movimento per sviluppare nuove prospettive sulla propria vita

e sulle proprie relazioni. La danzamovimentoterapia espressivo-creativa mira non solo a

migliorare il benessere emotivo dei pazienti, ma anche a facilitare il cambiamento

psicologico profondo attraverso l'integrazione di esperienze corporee, emotive e cognitive.

LEZIONE 24

Definire la danzamovimentoterapia espressivo creativa a orientamento

psicoanalitico

La danzamovimentoterapia espressivo-creativa a orientamento psicoanalitico è una

metodologia che utilizza il movimento e la danza come strumenti terapeutici per esplorare

e intervenire sui processi psicologici ed emotivi dell'individuo, basandosi sui principi della

psicoanalisi. Questo approccio considera il movimento corporeo come espressione diretta

delle dinamiche interne e dei conflitti psichici, facilitando l'integrazione fisica, emotiva e

cognitiva. Attraverso il movimento creativo, il paziente può esplorare simboli e archetipi

dell'inconscio secondo le teorie di Jung, favorendo così la trasformazione personale e

l'integrazione di esperienze emotive e relazionali. La relazione terapeutica, con la sua

dinamica di trasferimento e controtransfert, è cruciale per comprendere e intervenire in

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modo efficace. Questo approccio mira alla crescita personale, alla gestione dei conflitti

interiori e al miglioramento del benessere psicologico, sia individualmente che in contesti

di gruppo.

LEZIONE 25

tecniche a mediazione corporea : psicomotricità

La psicomotricità è una terapia che si focalizza sulla relazione tra il paziente e l'operatore

attraverso il movimento e il gioco. Si propone di ridimensionare e coscientizzare i vissuti

emotivi emergenti, favorendo l'autonomia e la capacità di relazionarsi liberamente con gli

altri. Fondamentale è il ruolo del corpo come strumento di espressione emotiva, cognitiva

e relazionale, essenziale per l'autoconoscenza e la gestione dei conflitti interiori. Questo

approccio considera il bambino come un essere globale che esplora, conosce,

rappresenta e gestisce il mondo attraverso il movimento e l'azione. La psicomotricità

valorizza il gioco come linguaggio primario del bambino e promuove un ambiente dove il

suo sviluppo emotivo e cognitivo può essere supportato e compreso.

In breve, la psicomotricità facilita l'integrazione di corpo, mente ed emozioni, promuovendo

la crescita globale del bambino attraverso l'esplorazione e l'espressione corporea.

LEZIONE 26

mediazione grafico-pittorica e scultorea in arteterapia:

L'arte è stata utilizzata come mezzo espressivo fin dalle epoche preistoriche, evolvendo

fino all'arte contemporanea. L'arteterapia, una tecnica non verbale, sfrutta materiali artistici

per permettere alle persone di esprimere il proprio mondo interiore e la vita psichica.

Gli arteterapisti mirano a sostenere l'atto creativo, rafforzare l'identità e l'autostima, e

alleviare la tensione. Questa pratica si distingue dall'attività artigianale e dalla terapia

occupazionale, poiché il suo focus è sulla crescita personale attraverso l'arte.

La scelta dei materiali artistici (rigidi, ad acqua, plastici) e dei supporti (carta, tela) è

fondamentale, poiché ogni elemento ha un significato soggettivo e simbolico. L'atelier, uno

spazio protetto per l'attività artistica, e l'operatore, che facilita un clima favorevole e

custodisce il processo creativo, giocano un ruolo cruciale.

L'attività di gruppo è essenziale in arteterapia, poiché il coinvolgimento attivo e la

condivisione delle opere d'arte finite rafforzano il senso di identità e l'autostima.

LEZIONE 27

Tecniche e mediazione musicale

La musicoterapia combina arte e scienza, richiedendo competenze in psicologia,

comunicazione, medicina e musica. Essenziale è la capacità di utilizzare strumenti

musicali e interpretare i simbolismi musicali durante le sedute. Gli approcci principali

includono modelli somatici, psicosomatici e psicoanalitici, ciascuno con obiettivi specifici

come lo sviluppo cognitivo, espressivo, sociale e motorio.

La pratica si applica in ambiti clinici, riabilitativi, terapeutici e pedagogici, mirando alla

prevenzione e promozione del benessere. La relazione terapeuta-paziente è centrale, con

la musica che facilita l'espressione e la percezione delle emozioni.

Le scuole di musicoterapia riconosciute a livello mondiale utilizzano metodi come la

Musicoterapia Creativa, il Metodo Benenzon, la Musicoterapia Analitica, l'Improvvisazione

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Sperimentale e la GIM. Secondo la Federazione Mondiale di Musicoterapia, questa

disciplina facilita comunicazione, relazione, apprendimento e motricità, migliorando la

qualità della vita.

Rolando Benenzon vede la musicoterapia come disciplina scientifica e paramedica che

utilizza suono, musica e movimento per il recupero del paziente. Il modello di Postacchini

promuove l'integrazione delle componenti identitarie e lo sviluppo armonico di sensi,

motori, cognitivi e affettivi. La relazione terapeutica, basata su empatia, accettazione

incondizionata e congruenza, è essenziale per le dinamiche evolutive, valorizzando la

persona nella sua globalità e dando priorità alla componente affettiva.

In sintesi, la musicoterapia unisce arte e scienza, richiede un approccio interdisciplinare e

pone al centro la relazione terapeutica e l'espressione musicale per il benessere e la

crescita personale.

LEZIONE 28

Tecniche Espressive: Il Laboratorio di Comunicazione Non Verbale

La comunicazione non verbale include elementi cruciali come il luogo dell'incontro,

l'aspetto esteriore delle persone, le espressioni facciali, i gesti e le posture. Non si tratta

solo del contenuto, ma anche della relazione e del modo in cui si trasmette il messaggio.

Un laboratorio di comunicazione non verbale ha l'obiettivo di aumentare la

consapevolezza di aspetti come l'ascolto, la fiducia, la gestione delle emozioni e l'uso delle

risorse personali. La metodologia incoraggia i partecipanti a non utilizzare il linguaggio

verbale, sperimentando linguaggi non convenzionali come il silenzio, il respiro e i segnali

non verbali.

L'importanza dell'ascolto di sé stessi, dell'ambiente circostante e dell'altro viene messa in

evidenza, distinguendo le diverse declinazioni dell'ascolto in relazione a sé stessi, agli altri

e ai ruoli assunti. Inoltre, viene sottolineata la necessità di riflettere sulla soggettività

individuale nella decodifica dei messaggi non verbali.

LEZIONE 30

Esplicare il primo principio malaguzziano e le strategie connesse

Il primo principio è che l'educazione inizia con l'immagine di bambino, che rivela

l'indeterminatezza dell'essere umano.

Le strategie connesse sono:

 La pedagogia dell'ascolto

 L'osservazione attraverso sonde di ricerca

 L'idea di progettazione in contrapposizione a quella di programmazione

Questo principio pone il bambino come soggetto aperto, da ascoltare e osservare

attentamente attraverso un approccio di ricerca, per poi progettare percorsi educativi

flessibili anziché programmi rigidi predefiniti. L'indeterminatezza del bambino richiede uno

sguardo aperto e una progettualità dinamica.

LEZIONE 31

Descrivere le critiche espresse da Malaguzzi alle tesi piagetiane

Loris Malaguzzi criticò principalmente le tesi di Piaget riguardo allo sviluppo cognitivo dei

bambini. Le principali critiche includono: 12

1. Riduzione della conoscenza: Malaguzzi contestava l'idea che lo sviluppo

cognitivo fosse principalmente una questione di adattamento agli schemi mentali

preesistenti (assimilazione e accomodamento), sottolineando invece l'importanza di

un processo più ricco e interattivo di costruzione del significato attraverso

l'esperienza diretta.

2. Omissione del contesto sociale e culturale: Piaget tendeva a trascurare

l'influenza del contesto sociale e culturale nello sviluppo cognitivo, mentre

Malaguzzi enfatizzava l'interazione continua tra il bambino e l'ambiente sociale,

sostenendo che lo sviluppo intellettuale e emotivo fosse intrinsecamente legato alle

esperienze culturalmente mediate.

3. Visione unitaria dell'intelligenza: Contrariamente alla teoria delle intelligenze

multiple di Howard Gardner, che riconosceva diversi tipi di intelligenza, Malaguzzi

sosteneva che l'intelligenza fosse unica ma capace di manifestarsi in modi diversi,

adattandosi alle esigenze e alle sfide dell'ambiente circostante.

Queste critiche riflettono il pensiero di Malaguzzi sulla necessità di un approccio più

olistico e contestualizzato allo sviluppo cognitivo dei bambini, in cui la cultura, l'ambiente

sociale e le esperienze personali giocano ruoli centrali nella costruzione dell'intelligenza e

del significato.

LEZIONE 32

L’immagine del bambino

L'approccio pedagogico di Malaguzzi, fondatore della pedagogia Reggio Emilia, si

distingue per l'immagine costruttivista del bambino. Malaguzzi vede il bambino come un

soggetto attivo e partecipe, dotato fin dalla nascita di grandi potenzialità creative. Egli

promuove l'idea che l'apprendimento avvenga attraverso la costruzione di conoscenze

intersoggettive, dove i bambini interagiscono tra di loro e con gli adulti per elaborare

significati e teorie sul mondo. Questo approccio si basa sulla pedagogia relazionale, che

valorizza il dialogo, la cooperazione, e la costruzione condivisa del sapere. Malaguzzi

critica l'empirismo e il razionalismo tradizionali, enfatizzando invece l'importanza di un

insegnamento che stimoli il pensiero critico e creativo dei bambini, rispettando i loro ritmi e

modalità di apprendimento. In sintesi, Malaguzzi sostiene un'educazione che riconosce e

valorizza l'autonomia e la partecipazione attiva del bambino nel processo educativo.

LEZIONE 33

Esplicare il concetto di intelligenza in Malaguzzi

L'intelligenza secondo Malaguzzi è un processo dinamico che si sviluppa attraverso le

interazioni sociali e culturali del bambino. Non è semplicemente la capacità di risolvere

problemi razionalmente, ma comprende anche l'aspetto emotivo, creativo e relazionale

dell'individuo. Malaguzzi adotta una prospettiva costruttivista, dove l'intelligenza emerge

attraverso l'attiva partecipazione del bambino ai contesti culturali e sociali, costruendo

significati personali e condivisi. Questo processo avviene anche grazie al supporto degli

adulti e dei coetanei più competenti, facilitando il raggiungimento della "zona di sviluppo

prossimale", dove i

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frux1985 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi espressivi nei processi di apprendimento e crescita personale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Lucariello Rosaria Ljuba.