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Attività criminali nell'Europa dell'Est

URSS e in Europa. La Romania è diventato un crocevia internazionale anche per lacocaina. In tali traffici sono implicati anche alti gradi della polizia, collegati con membri della 'ndrangheta calabrese. In Romania la mafia controlla anche il racket delle adozioni di minori. In Bulgaria, dopo la crisi delle esportazioni di tabacco, prima dirette soprattutto in Russia, sono aumentate le coltivazioni di cannabis e di papavero da oppio e le case farmaceutiche producono sostanze psicotrope e amfetamine. La Polonia produce amfetamine: il 20% di tali sostanze sequestrate nei paesi scandinavi negli ultimi anni proveniva da laboratori polacchi. Come abbiamo già accennato, le attività e le organizzazioni di tipo mafioso nell'ex URSS non sono una novità in assoluto. Da un punto di vista organizzativo, il precedente più significativo è rappresentato dai cosiddetti "ladri nella legge" o "ladri che obbediscono a un codice", cioè

Criminali organizzati secondo regole rigide, attivi fin dagli anni '20. Si tratta di una setta segreta formata da ladri che non riconoscevano l'abolizione della proprietà privata ed erano anche eversori dell'ordine costituito e oppositori politici.

Oggi i "ladri nella legge", in tutto poco più di duecento, sono autorità riconosciute nel mondo del crimine, ma sono alquanto lontani dalle regole quasi ascetiche del periodo sovietico.

Un fenomeno molto più consistente, maturato all'interno dell'istituzione Partito-Stato, era la cosiddetta "mafia sovietica" o "mafia politica" (Vaksberg 1991). Il termine è usato con due significati, che si intrecciano e sovrappongono: il PCUS, soprattutto nella periferia, ma con la piena consapevolezza e complicità dei vertici centrali, agiva con modalità criminali-mafiose (normalità della corruzione, ricorso sistematico all'estorsione e talvolta anche.

all'omicidio) e aveva rapporti continuativi e non episodici con gruppi e personaggi del mondo criminale. Tale fenomeno, che può considerarsi un aspetto di una realtà più complessa, che si manifestava con lo sviluppo dell'economia sommersa e del mercato nero, la cosiddetta "economia-ombra", può spiegarsi come un correttivo all'economia di piano e una sorta di democratizzazione come risposta alla fossilizzazione del potere, privo di ricambio, e alla spoliticizzazione di massa. Le istituzioni sovietiche hanno avuto un ruolo decisivo nella "transizione", gestendo operazioni illegali come la vendita delle riserve auree e di enormi masse di rubli. Nel corso del 1991 l'ambasciata sovietica di Roma ha svenduto 2.000 tonnellate di oro (per un valore di 22 miliardi di dollari); delle riserve d'oro sovietiche a fine anno non era rimasto neppure un grammo. L'operazione è stata gestita dal falso monsignore Roberto Coppola.

Nominato "console itinerante" dell'URSS, con credenziali firmate da Eltsin.

Le fonti primarie dell'economia illegale russa risiedono nell'acquisto-vendita dei beni importati e nella truffa finanziaria.

Sempre nel '91 il KGB, con la complicità della criminalità internazionale e probabilmente dei servizi segreti occidentali, portò a termine una colossale truffa, avviata negli anni precedenti, svendendo 140 miliardi di rubli (cioè la somma equivalente a tutto il denaro contante esistente in Russia, corrispondente a 224 miliardi di dollari secondo la quotazione commerciale e a 10 miliardi sul mercato nero) per qualcosa come 7 miliardi e 800 milioni di dollari.

Già nel 1989 la famiglia mafiosa di S. Lorenzo di Palermo aveva acquistato 500 milioni di rubli. I gruppi criminali hanno comprato i rubli utilizzando dollari falsi e proventi di traffici illeciti. Nella truffa erano implicati esponenti della vecchia e della nuova nomenklatura.

ciò si aggiunga la fuga di capitali in valuta straniera dall'ex URSS:dal '90 al '93 si calcola che abbiano preso il volo 30 miliardi di dollari, ma secondo il Fondo monetario Internazionale solo nel '92 sarebbero stati esportati illegalmente 17 miliardi di dollari. La svendita del patrimonio dell'ex URSS ha trovato il suo coronamento con le operazioni di privatizzazione, condotte con una sorta di "furore ideologico", seguendo i consigli del Fondo monetario internazionale. Dato che i principali acquirenti sono stati i gruppi criminali, ci si può chiedere: le privatizzazioni sono state una grande operazione di criminalizzazione dell'economia o di legalizzazione delle mafie? A Mosca la mafia ha fatto man bassa di negozi, alberghi e servizi. C'è stato un vero e proprio appalto alla mafia e il capo del Comitato per la privatizzazione del consiglio comunale lo ha così giustificato: "Se la mafia garantisce legge e ordine,cibo sugli scaffali e pavimenti puliti, allora io sono per la mafia". In tal modo la mafia non solo si sarebbe legalizzata ma appare come, improbabile, garante di legalità. 2) I riti di affiliazione nelle organizzazioni criminali italiane. L'ingresso di un giovane in una struttura mafiosa avviene attraverso una vera e propria cerimonia che si chiama battesimo, salvo rare eccezioni vi partecipano solo i maschi, il giovane è presentato da un padrino che si assume le responsabilità davanti al capo-famiglia. Naturalmente col battesimo cattolico quello malavitoso ha solo in comune la parola, ma c'è da sottolineare che parte delle organizzazioni malavitose hanno sempre fatto un massiccio ricorso alla terminologia e simbologia cattolica, probabilmente perché sin dagli albori della loro nascita hanno sempre avuto bisogno di non consentirsi un corpo estraneo alla società, cercavano una sorta di legittimazione sociale. Nella ritualità di cosanostra requisiti richiesti perl'arruolamento sono: salde doti di coraggio e di spietatezza,c.d. prova d'onore(siricordi che Leonardo Vitale divenne "uomo d'onore" dopo avere ucciso un uomo);una situazione familiare trasparente (secondo quel concetto di "onore" tipicamentesiciliano, su cui tanto si è scritto e detto) e, soprattutto, assoluta mancanza di vincolidi parentela con "sbirri".La prova di coraggio ovviamente non è richiesta per queipersonaggi che rappresentano, , la "faccia pulita" della mafia e cioè professionisti,pubblici amministratori, imprenditori che non vengono impiegati generalmente inazioni criminali ma prestano utilissima opera di fiancheggiamento e di copertura inattività apparentemente lecite.Il soggetto in possesso di questi requisiti vienecautamente avvicinato per sondare la sua disponibilità a far parte di un'associazioneavente lo scopo di "proteggere i deboli ed

eliminare le soverchierie". Ottenuto l'assenso, il neofita viene condotto in un luogo defilato dove, alla presenza di almeno tre uomini della famiglia di cui andrà a far parte, si svolge la cerimonia del giuramento di fedeltà a Cosa Nostra. Egli prende fra le mani un'immagine sacra, la imbratta con il sangue sgorgato da un dito che gli viene punto, quindi le dà fuoco e la palleggia fra le mani fino al totale spegnimento della stessa, ripetendo la formula del giuramento che si conclude con la frase: "Le mie carni debbono bruciare come questa santina se non manterrò fede al giuramento".

Lo status di "uomo d'onore", una volta acquisito, cessa soltanto con la morte; il mafioso, quali che possano essere le vicende della sua vita, e dovunque risieda in Italia o all'estero, rimane sempre tale. L'iniziato nella 'Ndrangheta si chiama contrasto onorato quando diventa Picciotto d'onore deve compiere il rito di battesimo,

Nome preso dalla tradizione cristiana che lo farà entrare nella onorata società. Un affiliato, il quale garantisce per lui con la vita, lo presenta davanti agli altri componenti della 'ndrina che devono essere almeno 5 più un anziano della famiglia che celebrerà il rito. Il contrasto onorato è chiamato a giurare nel nome di nostro Signore Gesù Cristo. Dovrà giurare con la figura di San Michele Arcangelo tra le sue mani mentre brucia e dovrà pronunciare: "Io giuro dinanzi a questa società di essere fedele con i miei compagni e di rinnegare padre, madre, sorelle e fratelli e se necessario, anche il mio stesso sangue." Infine l'anziano con il vangelo in mano che non è altro che il codice mafioso pronuncia la frase finale di completamento del rito: "Battezzo questo locale santo, sacro e inviolabile nella stessa maniera nella quale lo hanno battezzato i nostri avi dai quali noi discendiamo i cavalieri spagnoli Osso."

Matrosso e Carcagnosso, e se un tempo questo luogo era un posto comune da questo momento diventerà un luogo santo, sacro e inviolabile. Se qualcuno non lo riconoscerà come tale ne pagherà le conseguenze con cinque zaccagnate nella spina dorsale come è scritto sulla regola sociale. A differenza di Cosa Nostra e della 'ndrangheta, nella camorra non ci sono particolari criteri di selezione, né strutture rigide o particolari rituali di iniziazione. L'unico a delineare uno statuto ed a dare all'organizzazione una gerarchia interna è stato che era il "Vangelo". I componenti della direzione strategica erano detti "santisti", "sgarristi" e "capizona", mentre alla base c'era i picciotti. La cerimonia di affiliazione (o "fedelizzazione") doveva rafforzare lo spirito di gruppo soprattutto nei giovani chiamati a contrastare l'espansione di Cosa Nostra che, come avvertiva

Cutolo, voleva colonizzare la camorra. La ritualità è stata sempre di rilievo nelle organizzazioni criminali. In particolare, nell'ambito della Nuova Camorra Organizzata, Cutolo aveva predisposto un suggestivo "giuramento di sangue". Il rito cominciava con il "battesimo" del luogo in cui veniva svolto il giuramento, pronunciando le seguenti parole: "Battezzo questo locale come lo battezzarono i nostri tre vecchi antenati. Se loro lo battezzarono con ferri e catene, io lo battezzo con ferri e catene. Alzo gli occhi al cielo, vedo una stella volare, è battezzato il locale". Dopo il rito continuava: "Tengo cinque damigelle alla mia destra, cinque bei fiori alla mia sinistra, una ciampa di cavallo alla romana che forma società divina e sacra. Cade una stella, scende una belata: con parole d'omertà, è formata società. Quanto pesa un picciotto? Quanto una piuma sparsa al vento. Cosa rappresenta un picciotto?

Una sentinella d'omertà che gira e rigira sette cantoni e che quello che vede e che sente lo porta in ballo alla società.
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
14 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi della devianza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.