vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Capitolo 4
Lo scritto: il destinatario può essere anche molto lontano nel tempo e nello spazio e
può consultare il testo partendo da qualunque punto.
Ha una forte coesione testuale e sintattica perché è diviso in capitoli, paragrafi e
capoversi.
Il parlato: è strettamente legato alla situazione comunicativa e non è possibile
riascoltare, tornare indietro o andare oltre, a meno che non lo si registri.
Viene progettato in tempo reale: esitazioni, “false partenze”, ridondanze possono
valore informativo
avere un . Il parlato si avvale di diversi mezzi non linguistici:
- la prossemica: utilizza lo spazio tra gli interlocutori (es: porsi ad una certa
distanza)
- la gestualità: sguardi, espressioni facciali, gesti.
- pause: silenzio.
- intensità e intonazione
- deitticità: legame di ogni enunciato con il contesto.
- presupposizione: conoscenze date per condivise.
Tipologie di parlato
1. parlato spontaneo: es: conversazione tra amici.
2. parlato non spontaneo ma programmato: il parlato letto o recitato.
3. parlato monologico: discorso pubblico.
4. parlato dialogico: es: interrogazione scolastica, conversazione.
I registri del parlato
1. diafasia (situazione comunicativa): parlato formale/informale.
2. diastratia: differenza legata ai diversi strati sociali.
3. diatopia: chi parla in situazione informale o proviene da uno strato culturale
basso adopera un italiano più vicino al dialetto
Suoni e forme del parlato:
Ortoepia: è il modo corretto di pronunciare l’italiano
A cura di Echo passato prossimo
Tra i tempi verbali è in espansione l’imperfetto, il al posto del
passato remoto presente futuro. il quale, la
, il al posto del I pronomi relativi
quale… che.
perdono terreno a vantaggio di
Sintassi del parlato
1. tema libero o anacoluto: “io speriamo che me la cavo”
2. dislocazione a SX: “il sangue non lo posso vedere”
3. dislocazione a DX: “l’hai comprato tu il latte?”
4. frase scissa: “era lui che guidava”
5. uso di segnali discorsivi: hanno la funzione di connettivi (es. “diciamo…”)
Capitolo 5
Lingua speciale:
È una varietà di lingua che:
- riflette un sapere specialistico condiviso da un gruppo di esperti al fine di favorire
la comunicazione all’interno di quel gruppo.
- tende ad essere univoca e utilizza tratti linguistici della lingua di riferimento.
Caratteristiche
- potenziamento del nome rispetto al verbo
- deagentivizzazione: frasi senza soggetto esplicito o al passivo
- alto grado di coesione testuale
Linguaggio delle scienze dure (matematica, fisica, chimica)
- ricorso alla lingua comune per creare tecnicismi specifici (lavoro, massa…)
- abbondanti i derivati
- maggiore presenza di sigle e di forme abbreviate
Linguaggio burocratico e giuridico
- utilizzo di frasi complesse, ricche di subordinate
A cura di Echo
- numerosi latinismi (dal diritto romano), ma anche di anglicismi
- uso di forme impersonali con il “si” (Si ritiene che…)
- tendenza alla ridondanza
Linguaggio medico
- grande ricchezza terminologica, anche dalla lingua comune
- uso diffuso del greco nella patologia e il latino nell’anatomia
- uso del passivo
- concentrazione dell’attenzione sul nome
- uso di epònimi, nomi di malattie derivati da nomi di uno scienziato
Linguaggio dell’informatica
- uso dell’inglese: fonte diretta e indiretta
Linguaggio dell’economia e della finanza
- non presenta differenze da altre lingue speciali
- fortissima presenza di anglicismi
Linguaggio sportivo
- stretta vicinanza alla lingua comune
- poco ricco il sistema derivazionale
- forte espressività (metafore, metonimie, soprannomi altisonanti, ricorso a
immagini belliche…)
Tecnicismi:
- diffusi grazie ai mass media
- molte parole del linguaggio informatico, burocratico e sportivo penetrano nella
lingua comune
- si trovano già in Dante, nel ‘700 e ‘900.
A cura di Echo
Capitolo 6
L’italiano nei giornali:
Il giornale è una specie di contenitore in cui trovano posto argomenti tra loro molto
diversi e ogni settore ha il suo particolare linguaggio che cambia anche in base alla
tipologia dell’articolo. Con l’influenza dei nuovi media, gli articoli diventano sempre
più brevi, hanno una consistente presenza del parlato e tendono a suddividere il
testo in unità tematiche dotate di un titolo introduttivo.
L’italiano della politica:
- il lessico, ad oggi semplificato, attinge ad altre lingue speciali (quella giuridica e a
quella dell’economia) e ad alcune lingue settoriali (geometria, sport).
- presente una continua produzione di parole nuove destinate ad uscire ben presto
dall’uso.
- uso di anafore e dell’interrogativa retorica (es. “Ma dove…?”)
L’italiano nella pubblicità:
- lingua del tutto orientata verso la persuasione
- deve essere attraente, accattivante e deve incuriosire il pubblico
- seduzione del consumatore: giochi di parole, uso di lingue straniere, parole del
tutto occasionali, velocità e sintesi
L’italiano alla radio:
- si ispira al parlato spontaneo
- ripetizioni di parole che scandiscono il flusso (i tormentoni)
- variazioni melodiche della voce per sottolineare iperbolicamente eventi e
affermazioni
- alto tasso di dialogicità
- accorciamento dei testi
L’italiano in televisione
- televisione: mezzo più diffuso in italia
- parlato serio semplice delle trasmissioni culturali (Quark, Ulisse…)
A cura di Echo
- parlato sciolto colloquiale (quiz)
- parlato trascurato (talk show, reality show..)
- parlato simulato (fiction, film)
L’italiano al cinema:
- è stato a lungo caratterizzato dal rapporto tra dialetti e lingua nazionale (Sordi,
Totò)
- novità: doppiaggio dei film stranieri
L’italiano nella canzone:
- lessico di origine poetica
- uso del futuro e imperativo
- metafore tradizionali
- recupero di materiale obsoleto
L’italiano digitato:
- la scrittura di testi (brevi/articolati) è diventata attività quotidiana
- la velocità con cui si scrive abbassa il controllo che si ha sulla lingua
- frequenti errori di battitura e di ortografia
- penetrazione di strutture tipiche del parlato
Capitolo 7
Lotta fascista contro i forestierismi VS Neopurismo (di Migliorini)
Migliorini afferma: bisogna accettare tutti quei prestiti per cui manca un
corrispondente italiano
Prestito linguistico: è il fenomeno per il quale una forma passa da una lingua
all’altra (prestiti fonetici, morfologici, sintattici, lessicali)
Calco semantico: grattacielo - skyscraper
Calco traduzione: sito – site
A cura di Echo
Un prestito passa da una lingua all’altra quando c’è un contatto linguistico tra le
due lingue (superstrato, sostrato, adstrato).
Francese e provenzale nell’italiano
- grazie ai rapporti commerciali
- grazie ai modelli letterari (es. chanson de geste)
- esportazione di francesismi nel secolo dei lumi
Inglese nell’italiano
- scambi linguistici nel Rinascimento (Italia>Inghilterra e viceversa)
- ‘800 e ‘900: grandi romanzieri inglesi diffondono la lingua
- ‘900: American way of life
Spagnolo e portoghese nell’italiano
- spagnolo: intermediario dell’arabo
- nel ‘500 con la Spagna di Carlo V, lo spagnolo diventa la lingua straniera più
diffusa in Italia
- ‘900: diffusione di telenovelas e musica
Lingue germaniche e tedesco
- molti vocaboli di ambito militare che risalgono all’epoca delle invasioni
barbariche (Kaiser, Führer, Lager, kaputt nel ‘900)
Arabo e ebraico
- ebraico: vocaboli entrati attraverso la Vulgata della Bibbia
- arabo: molto più intensa l’influenza a causa della dominazione musulmana sulla
Sicilia, soprattutto nel campo della scienza (azimut, zenit, nadir) e ultimamente a
causa del terrorismo
Lingue esotiche
cinese: grazie alle esperienze di Marco Polo
A cura di Echo
- giapponese: commerci del ‘500
Italianismi all’estero
- ambito marinaresco, artistico-letterario, musicale e gastronomico
- repubbliche marinare
- epoca del Rinascimento
- made in Italy
Capitolo 8 conservatività
La lingua italiana possiede una grande rispetto alle altre lingue
europee.
Gli arcaismi, ovvero le parole disusate, e il loro impiego, interessa solo la letteratura.
Neologismo: parole nuove che entrano in una lingua. Lo status di neologismo è la
data della prima attestazione di una parola
Formazione delle parole
Derivazione: possibilità di produrre nuove parole a partire da quelle preesistenti,
tramite l’applicazione di una serie di meccanismi derivativi.
Affissazione: prefissi, suffissi, circonflissi
Composizione: unione di 2 parole per formarne una nuova
Onomaturgo: il creatore di un vocabolo. Le parole d’autore abbondano nei
linguaggi settoriali.
Onomastica: > Antroponimia: studio dei nomi propri di persona
> Toponimia: studio dei nomi propri di luoghi ed elementi geografici
Capitolo 9 grado di
Per definire ciò che è giusto e sbagliato bisogna tener conto del
accettabilità , ovvero la reazione dei parlanti di fronte all’errore (lapsus…)
Ogni parlante verifica continuamente la correttezza linguistica dei suoi
interlocutori.
A cura di Echo