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INSEGNAMENTI DI STORIA GRECA E ROMANA
Il centro della vita religiosa erano naturalmente i templi, al cui interno era custodita la statua del dio, ed i santuari.
Le feste erano molto frequenti, distribuite per tutto l'anno. I ricchi pagavano le spese, ma tutti si sentivano impegnati. I cittadini attendevano questi momenti di gioia, che duravano più giorni, tra canti, balli e banchetti. Venivano indetti giochi e gare di ogni genere: da quelle di atletica alle rappresentazioni teatrali.
La religione permeava tutti i momenti della vita personale e sociale dei Greci. Per questo ogni polis aveva il suo che era circondato da un sacro recinto, dove si svolgevano le cerimonie. La parte più interna era occupata da una cella, dove si conservava la statua della divinità protettrice della città: qui potevano accedere solo i sacerdoti.
Le prime forme di tempio furono certamente delle costruzioni in legno. Dal VII al V sec. a.C. tale
Il edificio sarà la più importante e impegnativa realizzazione architettonico-urbanistica delle poleis greche. Gli elementi strutturali del tempio rimarranno uguali in tutto il mondo greco; varieranno solo la forma decorativa delle colonne, secondo diversi stili definiti in relazione alle aree in cui si diffonderanno: il dorico, nella Grecia occidentale, nella Magna Grecia e in Sicilia; lo ionico, nelle città dell'Asia Minore, nelle isole dell'Egeo e in Attica; il corinzio, nato a Corinto, ma ereditato poi dalla cultura ellenistica e romana.
Erano luoghi sacri, dove si svolgevano culti in cui tutti i Greci si riconoscevano e i santuari panellenici che, in occasione delle celebrazioni ufficiali per questo erano definiti "panellenici". Erano così importanti in onore del dio del santuario, cessavano persino le guerre in corso e tutti si trovavano uniti nei riti sacri. Le città dei dintorni, inoltre, si riunivano in una sorta di leghe religiose,
politiche ed econo-anfizionie,miche, per tutelare i comuni interessi e occuparsi della gestione del santuario. I più noti di questi san-tuari furono quello di Zeus, ad Olimpia e quelli di Apollo a Delo e a Delfi.fu, forse, il più importante per l'oracolo del dio, che prevedeva il futuro degli uomi-Il santuario di Delfini e delle poleis, parlando attraverso la Pizia, la sua sacerdotessa, in modo oscuro e ambiguo. Gli ora-coli - ritenuti tanto importanti da condizionare spesso la politica estera delle poleis - si basavano sul con-cetto che i disegni degli dei (ed il Fato, che superava la stessa volontà divina) erano praticamente inac-hy-cessibili ai comuni mortali; il peccato più grande per un uomo era superare i suoi limiti (peccato dicioè di orgoglio e di superbia); tentare di farlo significava subire la punizione degli dei.bris,I GIOCHI OLIMPICISe il santuario di Delfi era famoso per l'oracolo di Apollo, quello di Olimpia lo era per una
Particolare fori più celebri dell'antichità. Si trattava di garema di culto, cioè i giochi in onore di Zeus, detti Olimpiadi, anni e a cui partecipavano Greci di tutte le poleis. Essi costi-di atletica che si ripetevano ogni quattrotuivano l'evento centrale di una festa religiosa, i cui giorni di inizio e chiusura erano dedicati a riti e sa-crifici.
I vincitori come premio ricevevano solo una corona di alloro, ma la loro fama (valore fondamentale per i Greci) diventava universale, motivo di orgoglio per la polis di provenienza (che spesso li manteneva avita) e oggetto delle poesie dei maggiori poeti, come Pindaro.
Il criterio di datazione della loro storia: essiper i Grecida diventarecosì importantiLe Olimpiadi furonomisuravano il tempo in base alla scadenza quadriennale delle varie Olimpiadi, a partire dalla prima, col-locata per tradizione nel 776 a.C. istituite di nuovo mol-le Olimpiadi nel IV sec. d.C. (Venneroad abolireTeodosioromanoFu)
L'imperatore de Coubertin).ti secoli dopo, nel 1896, ad Atene, su iniziativa del francese P.Questo era il programma completo delle gare olimpiche: sulla distanza di 185 m. Dacorsa veloce sulla distanza; era chiamata stadio (stadion) e si correva• esso derivavano la corsa a velocità prolungata (diaulo), di 370 m circa, e la corsa di fondo (il do-veniva dato con uno squillo di tromba;lico) di 4440 m. Il segnale della partenzail• salto, corsa a piedi di velocità, lancio del disco, lan-pentathlon, che consisteva in cinque gare:cio del giavellotto e lotta;• lotta;• pugilato;• pancrazio (combattimento misto di pugilato e di lotta, una specie di lotta libera);• corsa a piedi dei ragazzi;• lotta dei ragazzi;• pugilato dei ragazzi; 5LINEAMENTI DI STORIA GRECA E ROMANA• corsa con armi;• corsa delle quadrighe;• corsa con cavalli montati da fantini o al galoppo.I giochi, non solo olimpici, erano rigorosamente riservati agli
uomini; oltre alle donne erano esclusi gli stranieri e gli schiavi.2. La Grecia delle poleis (VIII-VI a.C.)
Con la nascita della polis si conclude il Medioevo ellenico ed inizia la cosiddetta Età arcaica, che comprende i secoli dall'VIII al VI a.C. circa.
Il periodo di formazione della polis fu accompagnato da un deciso incremento della popolazione, all'interno della quale iniziavano a emergere classi sociali più intraprendenti, come gli artigiani, oppresse politicamente e socialmente dall'aristocrazia, contraria ad ogni cambiamento.
Pressione demografica, oppressione politica e sociale, ricerca di nuove terre e nuovi mercati su cui collocare i prodotti artigianali: queste furono le cause all'origine di quel vasto movimento di migrazione dal mondo greco, che fu chiamato seconda colonizzazione.
A partire dall'VIII e fino al VI secolo a.C. circa, migliaia di individui, infatti, si diressero verso le coste dell'Italia.
meridionale (detta in seguito Magna Grecia), della Sicilia, della Gallia, dell'Iberia (Spagna), del Mar Nero e degli Stretti.
Non tutta la Grecia fu interessata da questa attività colonizzatrice: la maggior parte dei coloni proveniva dalle città dell'Eubea (Calcide ed Eretria), dalle città ioniche dell'Asia Minore (Mileto, Focea, Samo), dal Golfo di Corinto (Corinto e Megara), dalle isole egee (Rodi, Paro, Tera, Creta).
Il numero delle città fondate fu imponente. Le colonie, resesi ben presto libere ed indipendenti dalla madrepatria (secondo una caratteristica tipica della colonizzazione greca), divennero a loro volta fondatrici di colonie. dell'economia greca e La colonizzazione creò le basi per la costituzione di un mercato mediterraneo per un intenso sviluppo economico, basato sul commercio e sulla produzione artigianale, che avrà un'influenza determinante per la sperimentazione - in un'ampia parte delle poleis -
di forme di democrazia del tutto nuove nel mondo antico. La crescita economico-sociale e le trasformazioni politiche che hanno luogo nella polis acuiscono lo scontro tra i nuovi ceti e la vecchia aristocrazia. In numerosi casi, il monopolio politico dell'aristocrazia viene messo in discussione dall'emanazione di nuove norme scritte, che sanciscono l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Successivamente il potere viene conquistato da tiranni che, pur provenendo dalle file dell'aristocrazia, cercano il sostegno popolare mediante una politica tesa a favorire i nuovi ceti e a promuovere lo sviluppo della polis, la cui costituzione è un'innovazione straordinaria nel mondo antico. Ma ciò non avviene ovunque. Con la conquista persiana, ad esempio, nelle póleis dell'Asia Minore il potere torna nelle mani dell'aristocrazia. Aristocratici sono, poi,I regimi di Sparta e di altre città greche e della Magna Grecia. Ed è in questa fase che si afferma - gradualmente - sulle altre città, la potenza egemone di Sparta e Atene. Tra tutte le poleis greche Sparta e Atene furono le più importanti dal punto di vista della potenza militare ed economica, oltre che le più significative per lo sviluppo della struttura politica della polis; esse assunsero il ruolo di città-guida della Grecia.
Si contesero da una parte, rappresenta il modello della polis costruita soltanto sulla forza militare e su un governo oligarchico, rimasto pressoché immutato. Impegnata con tutte le forze a conservare l'ordine interno, Sparta impose, invece, tra l'VIII e il VII sec. a.C., la sua egemonia sulle poleis del Peloponneso; per consolidarla e assicurarla, nel VI sec. a.C. istituì la Lega del Peloponneso, consacrandovi il comando a Sparta, affidato alle principali città.
della penisola, che, in caso di guerra, avrebbero do in questo modo la sua supremazia militare. invece, rappresenta il modello della polis più aperta all'elaborazione di forme di governo demo- Atene, 6 LINEAMENTI DI STORIA GRECA E ROMANA cratiche e alla ricerca culturale, che ha raggiunto livelli altissimi nell'arte, nella filosofia, nella letteratura e nel teatro. Essa ebbe una storia più dinamica, aperta alle trasformazioni sociali, al progresso e al rin- novamento. Più volte mutò la propria organizzazione e le istituzioni politiche, le quali per un lungo pe- riodo assunsero carattere democratico, sia pure con i limiti che presentò sempre la democrazia antica, cioè l'esclusione di donne, meteci e schiavi. L'AGORÀ E IL NUOVO SPAZIO POLITICO Con la polis nasce un nuovo tipo di città: tramontano definitivamente la città-rocca, la città-fortezza, la città-palazzo e nasce la cittàdell'agorà. È proprio l'agorà il centro attorno a cui si costruisce e si estende la polis. Simbolicamente essa diventa il cuore della vita stessa della città, lo spazio del "senso civile", il luogo delle riunioni, dei dibattiti, del confronto, delle decisioni. L'agorà è la sede delle assemblee dei cittadini.
Il termine "cittadini" inizialmente designò soltanto una piccola parte degli abitanti della polis: gli aristocratici, i nobili e i militari; solo questi avevano il diritto di partecipare alle assemblee, di avere proprietà terriere e di rappresentare la polis nelle guerre. Erano esclusi da questi diritti una larga parte di abitanti: artigiani, lavoratori agricoli, marinai, immigrati (detti meteci), oltre a tutti gli "uomini non liberi". Sarà proprio attorno all'estensione di questo