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Impollinazione nelle piante

2) CHI SONO LE PIANTE COINVOLTE, PARLIAMO DELLA STESSAPIANTA (AUTOIMPOLLINAZIONE) O DI PIANTE DIVERSE (IMPOLLI-NAZIONE INCROCIATA CON ALLOGAMIA)

3) CHI SONO I VETTORI CHE OPERANO L'IMPOLLINAZIONE IN-CROCIATA? Il vento, l'acqua (idrofila), gli insetti (entomofila). E' vero che dauna parte per quanto riguarda il vento vi è un grande impiego energetico nellagrande quantità di pollini prodotti, con distribuzione casuale, ma allo stessotempo il risparmio deriva dal fatto che alla pianta ad impollinazione anemofilanon sono necessari fiori vistosi, con strutture come petali, infiorescenze partico-larmente appariscenti, profumi, nettare ecc.

• IMPOLLINAZIONE ENTOMOFILA: Api insetti impollinatori migliori.COEVOLUZIONE MOLTO ELEVATA - Un ape su di un fiore di salvia: unmeccanismo a bilanciere perfetto. L'ape, con il suo peso, fa abbassare lo stamesuperiore che si strofina sul dorso dell'insetto.

• L'inganno - (deigamia)L'ape maschio

è attratto dalla pianta perché il fiore sembra una femmina recet-tiva come aspetto ed emette degli odori particolari emessi normalmente dallafemmina e durante il frustrante tentativo di copulazione, l’insetto si ricopre dipolline che depositerà su di un altro fiore al successivo volo amoroso.

I coleotteri, possono aiutare nell’impollinazione, rispetto alle api, ma sonograndi masticatori. Mentre questo mangia i petali soprastanti, l’ovario infero neifiori che lo presentano, risulta salvato. Le formiche, i bombi possono impolli-nare, ed anche le farfalle (usa la proboscide, non altre parti del corpo) anche senon operano in maniera molto precisa, volano di specie in specie, mentre le apiportano a termine l’opera di im-pollinazione di una stessa specieprima di iniziarne un’altra, finen-do tutti i pollini di quella specie.

L’impollinazione comunque èper la stragrande maggioranzadei casi spartita tra impollinazio-ne da parte del vento.

o da insetti, in maniera minore invece da parte di uccelli, pipistrelli e l'acqua. Alcune piante, come il salice, non si capisce bene se preferiscano il vento o gli insetti. Il salice è una pianta dioica, come il pioppo (appartengono alla stessa famiglia, quella delle Salicaceae). In aprile quando fioriscono i salici, le piante maschili si riconoscono perché hanno infiorescenze con lunghi stami, antere gialle appariscenti, come dei pennacchietti, quindi è anche una pianta entomofila, viene visitato da molte api, sebbene produca buone quantità di polline, caratteristiche tipiche della pianta anemofila. È una pianta ambofila, ad oggi vi sono disquisizioni per capire se è una pianta che è stata prima entomofila per diventare infine anemofila o viceversa. Non è chiaro.

Sporofito: pianta in toto, comprese le sue strutture fiorali, compresa l'antera, compreso il tappeto, quello strato interno dell'antera, che

ricopre le spore in via di maturazione e poi i pollini, contribuisce a fare la parete dei pollini, questo è tutto sporofito, anche il risultato del lavoro del tappeto, comprese le proteine di riconoscimento del tappeto, dei futuri pollini. Le PROTEINE GAMETOFITICHE sono prodotte dall'interno del granulo pollinico, dai 2 o 3 nuclei. Le PROTEINE SPOROFITICHE, più superficiali sono le prime che escono; quando il polline esce dall'antera, comunque esso viaggi, è disidratato, non funziona neanche, è liofilizzato, sia sopra un ape che trasportato dal vento. Quando il polline si idrata, ricomincia ad attivare il suo metabolismo, assorbendo l'acqua che viene fornita dallo stimma, tutto umidiccio, e il polline rilascia le proteine di riconoscimento, così come le rilascia nel nostro naso o gola, in quanto sente anche qui l'umidiccio. Quelle rosse, che escono per prime, sono quelle prodotte dal tappeto, esterno, in basso c'è l'interno.

men-tre sotto ci sono le proteine prodotte dal DNA del gametofito. Se le proteinedi riconoscimento superificiali, una volta che il polline atterra sullo stimma,hanno una conformazione stereochimica che combacia perfettamente conquelle femminili, come un meccanismo chiave-serratura, ecco che vi è rico-noscimento, ed è consentito l'allungamento del tubetto pollinico, da qui sidice che il polline è germinato. Il polline è un ottimo bioindicatore dell'am-biente, se questo è inquinato o meno ed anche della salute della pianta (si tro-va nel suo areale, nel posto giusto? o soffre un clima a cui non è adattata): avolte l'ambiente seppur sano, non inquinato, subisce la presenza di alberi,piantati dall'uomo, alloctoni, posti in un areale diverso dal loro, in un habitatnon confacente. Per esempio, la betulla, albero molto bello, elegante, tronchibianchi, rametti delicati, foglioline che si muovono lentamente, ma è

La tipica pianta del Nord Europa, non sta bene in Italia centrale. Gli amministratori comunali continuano a farle piantare come verde cittadino, ed hanno resistito diversi anni, fino alla prima estate davvero torrida del 2003. Da allora vi sono state molte estati calde, siccitose, aride, che hanno fatto morire un sacco di queste piante, e non perché si trovavano in una zona particolarmente inquinata, trafficata ecc. Il limite dell'areale a NORD, è l'Italia settentrionale non l'Italia centrale. Così come l'abete rosso, quello che si usa come albero di natale, è un albero che cresce in montagna in condizioni normali. Negli anni '60 era abitudine sradicarli e portarli a casa nel periodo di natale, e poi finite le feste, veniva piantato in giardino. Ora passati più di 40 anni, troviamo molti di questi grandi alberi in giro, ma gran parte di questi sono morti, non hanno resistito ad un clima troppo caldo rispetto al loro habitat ideale.

Quanto dovrebbe-ro stare solo in montagna. Il polline funziona quindi da bioindicatore, facen-dolo germinare. Un polline si considera germinato quando il suo tubetto pol-linico raddoppia in lunghezza il diametro del polline.• Si pensa che se la pianta originariamente vive in un clima più caldo, e poiquesto è diventato più freddo, essa passerà dall’avere una impollinazione en-tomofila ad anemofila, oppure viceversa. Un esempio pratico: girasole, che èuna infiorescenza, molto vistosa, è ovvio che un insetto passando su un cam-po di girasoli, li avvisti, e dove si deposita nel disco centrale, comunque sonotutti fiori molto polverosi di polline. All’interno della famiglia delle Composi-tae, dove si trova anche la magherita, si trovano anche altri due generi, l’Am-brosia e l’Artemisia. Anche queste hanno infiorescenze a capolino fatte ditanti fiorellini. La famiglia delle Compositae è tutta entomofila, eccezion

fattaper queste due piante. Sono piante spontanee, vivono in consorzi, tutte rag-gruppate sullo stesso suolo, quando sono così messe ravvicinate le une allealtre, basta il vento che fa bene il suo lavoro, perciò da entomofile quali sicu-ramente erano, sono poi diventate anemofile, e liberano pollini in atmosferain grandi quantità, Artemisia lo fa di solito la settimana prima di Ferragosto,intorno al 7-8-9 Agosto, in maniera molto precisa. Ambrosia invece libera asettembre, ed è molto allergogena, è responsabile di gravi reazioni asmatichenei bambini. E’ stato problematica la lotta contro Ambrosia, sopratutto nelNord Italia, in Lombardia, dove è molto più diffusa rispetto al Centro-Sud,sono le erbacce presenti su tutto il bordo stradale.

  • Nei nostri studi ovviamente, l’importanza aerobiologica maggiore è data allespecie anemofile, e sono quelle che riescono a dare allergie soprattutto, rara-mente sono le specie entomofile.
La concentrazione che raggiungono le pian-te anemofile può essere anche di qualche migliaio di pollini per metro cubod’aria. Chi funge da allergene sono le proteine di riconoscimento superficiali. Se un polline rilasciato dalla pianta che lo ha liberato, incontra l’acqua, o nel suolo, o nell’atmosfera, come in una condizione di nebbiolina, una volta rag-giunto il bersaglio, con l’umidità, con la pioggia, perdono le proteine di ricono-scimento e cadono nel terreno. Dopo 10-20 giorni una giornata ventosa li può risollevare; per esempio alcune piante, come i cipressi, normalmente finiscono d’impollinare a marzo, ma in Umbria, in Toscana, con il catturatore sul tetto si continuano a catturare i pollini del cipresso fino a giugno, che sono stati risolle-vati dal terreno. Se il polline è stato in giro tanto tempo nel terreno sotto le piogge, ha viaggiato con la nebbia, e ha buttato via queste proteine di ricono-scimento, a quel punto,diciamo in generale, difficilmente riuscirà a scatenare una reazione allergica dopo un mese quando sarà risollevato, non ha più il suo elemento offensivo, che è l'allergene ovvero la proteina sporofitica. L'Allergo-logia, che indaga su queste molecole comunque, è una scienza ancora nuova, affronta in ogni periodo, situazioni nuove, inquinanti nuovi che trasformano le proteine, la scoperta anche che i pollini sotto una pressione osmotica eccessiva, sotto le scariche dei temporali, possono esplodere e liberare in aria particelle submicroniche (più piccole di un micron): questi sono pericolosi perché essendo molto piccoli possono raggiungere le vie aeree più profonde come gli alveoli e possono contenere allergeni non previsti, visto che dei pollini finora si conosce bene l'allergene di superficie, le proteine sporofitiche, quindi c'è molto da indagare. I pollini superano i 10 micron normalmente. Quindi un

Il polline, per essere allergenico e causare allergie negli individui predisposti, deve avere queste 3 caratteristiche:

  1. Deve essere trasportato in atmosfera e respirato.
  2. Deve presentare gli allergeni, le proteine presenti sulla sua parete.
  3. Deve raggiungere concentrazioni in grado di scatenare la reazione allergica.

In collaborazione con gli allergologi a livello nazionale, venivano redatti diari insieme ai pediatri per capire l'entità degli attacchi allergici nei bambini. Venivano annotati il numero dei starnuti al giorno, l'entità dei sintomi, il fastidio nel naso, negli occhi, ecc. Veniva poi fatta una media riferita al periodo dell'anno di questa sintomatologia pollinosica correlata con la concentrazione dei pollini della famiglia incriminata. Ad esempio, il cipresso dà allergia ai bambini. Studiamo l'entità di questa allergia. Quando è che tutti i bambini cominciano a...

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
16 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luna_M. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica generale e sistematica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Bricchi Emma.