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SVILUPPO
+livello scuola Livello Livelloelementare scuola universitariosecondariaTemi diARGOME scienze 5 7 9naturali eNTI tecnologicheTemi culturali 2 4 8generaliTemi relativialla storia e 1 3 6alle tradizionilocaliLe lingue che non seguono questo standard (per esempio di dialetti) vengonodette di elaborazione encipiente; le lingue di minoranza hanno un buon gradodi elaborazione ma l’uso a livello locale varierà. (tabella 3.1\ dell’aquila,Iannaccaro) secondo la scala di domini il 5 grado è l’uso ufficiale e burocratico.Differenza tra lingua e dialetto: le dimensioni del sistema lingua e prestigio.Con il primo termine intendiamo il fatto che la lingua ha un numero di voci piùampio del dialetto e più complessa, il dizionario della lingua e più pieno diparole); la lingua elaborata raggiunge dimensioni notevoli. Con prestigio siintende valutazione sociale positiva (ragione sociolinguista), se è prestigiosa sidiffonde facilmente.
E prevale sulle altre lingue. In modo particolare la differenza sta nella standardizzazione di cui sono state elaborate 4 fasi del processo, da Haugen:
Selezione: legata all'aspetto di prestigio di una varietà sulle altre, pero motivi storico-sociali una varietà viene selezionata, singola (italiana - una delle varietà dell'italiano) o un insieme (amalgama di varietà). Può avvenire in un modo preciso politicamente (per esempio nel '68 hanno fondato un nuovo stato in Israele senza parlanti nativi e che aveva solo nella religione un fatto unificante; in questo caso hanno scelto l'ebraico, perché era la lingua derivata dalla loro religione (antico testamento) ed è stato imparato). Quando si sceglie una varietà aumenta di prestigio e la selezione porta ad affermare più rapidamente una varietà.
Codificazione: fissare una norma, definire ciò che è giusto, sbagliato etc. (dizionari, grammatiche etc.); i
cittadini tenteranno quindi di parlarla almeglio; dipende dalla forza di un’attività centrale (per esempio unaccademia) e da lì parte la base dell’insegnamento.
Elaborazione della funzione: il governo centrale stabilisce ambiti eo funzioni di una lingua (per esempio a scuola, in tribunale si usa quellalingua)
Accettazione: vede come protagonisti i cittadini, i quali devono accettareo e usare la varietà. Se ciò avviene la lingua diventa il simbolo della gentee ciò che distingue noi dagli altri (barbaro – diverso dagli altri).
Standardizzazione dell’Italiano
Come lingua di prestigio è tale da pochissimo, viene dal latino. Dalla fine del 5secolo fino al 1200 il latino si è diversificato nelle regioni dell’impero, hannopreso vigore le parlate celtiche per esempio e il rivolgimento delle popolazionigermaniche; in tutta europa tra 800 e il 1000 emergono lingue derivate dalvulgus:latino (lingue volgare- parlata da tutti).
Non esisteva un volgare italiano, ma vi sono alcuni cenni; in un poema nel 915 d.C. viene narrata una storia in "patrio ore" cui si esprime l'espressione (latino), il popolo invece gridava "nativa voce" (lingua nativa, lingua madre), simboleggiando una distinzione tra le due lingue. Nel 960 d.C. invece una "nostrae vulgaris linguae quae latinitati vicina est", frase cita Gregorio VI dice invece "Questo papa usando il francese il volgare e il latino istruì i popoli in tre lingue", significa che chi scrive aveva la consapevolezza della presenza di tutte queste lingue, via di mezzo tra latino e italiano. Queste testimonianze non sono di natura linguistica ma ci comunicano che già a quei tempi c'era patrio, consapevolezza che ci fosse lingue diverse dal latino (definito dai padri); le altre lingue vengono definite volgare o materna (lingua madre). Anche ai tempi la parola volgare copriva diverse aree e l'accesso alla.Scrittura eralimitato (solo persone legate al clero o all'amministrazione). Le attestazioni di una lingua a cavallo tra latino e italiano ci vengono da un testo scritto da pergamena: l'indovinello veronese, un atto che sta al margine di un documento giuridico. Il termine veronese è dato da alcune caratteristiche settentrionali. Primo esempio di lingua scritta non più in latino e non ancora in italiano:
Se pareba boves, (metafora della mano) Si sospingeva avanti i buoi
Alba pratalia araba, (fogli) bianchi prati arava
Albo versorio teneba, (pennsa d'oca) un bianco aratro teneva
Et nigro semen (inchiostro) e nero seme seminava.
I verbi latini dovrebbero avere una desinenza in consonante, non c'è la desinenza su versorio e nigro che perdono la -um, pare(b)a la b e ancora latina e non c'è ancora la sonorizzazione dell'italiano pare(v)a. Questo e un testo accessorio senza valore se non per diletto.
Un altro esempio è pervenuto
natura e l'importanza di questo documento.lontananza dal latino e chi giurava lo faceva nella lingua che tutti capivano. Tutti questi documenti ci dicono che non c'è più il latino e che solo nel 10secolo arriveremo ad una varietà. La storia della standardizzazione dell'Italiano I primi cenni e i primi testi: tra X e XIV secolo si ha la fase di selezione dove i diversi volgari si sono fatti strada, legandosi alle corti dove venivano prodotti documenti (Firenze, Roma, Napoli etc); di fatto il fiorentino è emerso perché è la lingua della toscana (tra Firenze e Pisa) dove i commerci e lo sviluppo sociale e storico rendeva l'area attiva. Le prime grammatiche: XV secolo, la grammatica vaticana prima attribuzione che detta le regole della lingua italiana. La codificazione e la stampa: XVI secolo si ha la codificazione in cui Bembo si confronterà con Manzoni per la scelta linguistica; si sviluppa anche la stampa che compie il grande passo per la diffusione culturale, prima si.ricopiavano a mano i manoscritti quindi il numero era limitato. L'unificazione nazionale e linguistica: XIX secolo si approda ad una base storico sociale che fa sì che questa lingua si innesti; vi sono due passaggi per giungere all'unificazione nazionale: 1) 1859, obbligo scolastico 2) i Savoia avevano un regno fatto da due parti una franco provenzale e l'altra italiana e per definire i diritti dei cittadini di entrambe le parti, codificano l'uso di italiano e francese come lingua obbligatoria per differenziare le parti. Questo statuto rimane fino ad oggi l'unica legge che dice che l'italiano è la lingua ufficiale nella parte del loro regno. Con questi passaggi si descrive grossomodo la fase della standardizzazione. L'Italia nel 1861 diviene lingua amministrativa dell'Italia unita (lascia fuori il regno della chiesa) ma questa lingua era pochissimo diffusa (ciò è attestato da statistiche che suppongono che l'usoAttivo dell'italiano era appannaggio del 2%. Nel corso del XX secolo seguenti fattori furono alla base della diffusione dell'italiano come lingua nazionale, effettivamente condivisa dalla nazione:
- La burocrazia: tramite leggi rendeva forme uguali ovunque.
- Il servizio militare: la leva obbligatoria significava che le persone per comunicare utilizzavano una sola lingua per capirsi; e considerato un motore dal basso perché per esempio i soldati che scrivevano a casa si facevano aiutare dai loro compagni e a casa loro la traduzione veniva aiutata dal prete, dal medico o dal farmacista, gli unici che conoscevano la lingua ufficiale nel paese. Il fascismo si spinto nella diffusione non solo per ideologie politiche ma anche perché si resero conto che molte persone erano morte perché non capivano la lingua e i comandi.
- Industrializzazione: urbanesimo (spopolamento delle campagne), migrazioni interne, da sud a nord e da est a ovest e all'estero.
- Obbligo
- Variazione diatopica
- Variazione diafasica: rientra nello stato emotivo nel parlante.
- Variazione diastratica; stratificazione sociale, genere, età, etnia
- Variazione diamesica: attraverso il mezzo che realizza la comunicazione è stata introdotta dallo studioso Alberto Mioni;