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Qualche  evento  originale  che  causa  una  cattiva  codifica  iniziale  (es.  scarsa  illuminazione,  

o mancanza  dell’attenzione  appropriata  ecc);  

Qualche  forma  di  ricostruzione  post-­‐fattuale  (come  inferenze  o  info  suggerite  da  altri);  

o Motivazione  e  opportunità  di  ripetere  le  informazioni  alla  base  del  ricordo  ricostruito.  

o

La  ripetizione  di  questa  memoria  inattendibile  causa  la  formazione  di  un  forte  ricordo,  di  cui  la  

persona  probabilmente  si  sentirà  molto  sicura.  I  bambini  sono  particolarmente  suggesti  bili  alle  

suggestioni  esterne,  specie  quando  sono  interrogati.  Alcune  tecniche  di  interrogatorio  sono  in  grado  di  

produrre  ricordi  e  confessioni  falsi  di  crimini  che  i  sospettati  in  realtà  non  hanno  commesso.  Le  

tecniche  in  quest’ultimo  caso  includono:  

Affermare  che  esistono  prove  inconfutabili  di  colpevolezza  (es.  impronte  digitali);  

 Sostenere  che  il  presunto  colpevole  fosse  ubriaco  o  comunque  in  uno  stato  tale  da  non  poter  

 ricordare  di  aver  commesso  il  crimine;  

Sostenere  che  i  misfatti  più  terribili  sono  rimossi,  e  che  con  uno  sforzo  intenso  il  presunto  

 colpevole  può  riuscire  a  “recuperarli”;  

Accusare  il  soggetto  di  soffrire  di  un  disturbo  di  personalità  multipla  e  di  aver  commesso  il  

 crimine  sotto  l’influsso  di  una  personalità  inversa  rispetto  a  quella  dominante.  

Illusioni  di  memoria  =  “ricordare”  con  sicurezza  eventi  che  non  sono  mai  accaduti  in  realtà.  

Miglioramento  della  memoria:  

Sebbene  non  possiamo  aumentare  la  capacità  della  memoria  a  breve  termine,  possiamo  usare  gli  

schemi  di  ricodifica  per  aumentare  l’ampiezza  di  un  chunk,  e  quindi  aumentare  la  capienza  della  

memoria.  La  memoria  a  lungo  termine  per  i  fatti  può  essere  migliorata  sia  nello  stadio  di  codifica  sia  in  

quello  di  recupero.  Un  modo  per  migliorare  codifica  e  recupero  è  usare  l’immaginazione,  il  che  

rappresenta  il  principio  alla  base  dei  sistemi  mnemonici  come  il  metodo  dei  loci  e  quello  delle  parole  

chiave.  Altri  modi  per  migliorare  la  codifica  e  quindi  il  recupero  consistono  nel  rielaborare  il  materiale  

durante  la  codifica  (l’organizzazione  gerarchica  sembra  il  modo  migliore).  I  sistemi  più  efficaci  per  

migliorare  il  recupero  sono  quelli  di  ripristinare  il  contesto  della  codifica  al  momento  del  recupero  ed  

esercitare  il  recupero  dell’informazione  mentre  la  si  impara.  

 

CAPITOLO  9:  PENSIERO  E  LINGUAGGIO:  

Linguaggio  e  comunicazione:  

Il  linguaggio  è  il  mezzo  principale  di  comunicazione  del  pensiero.  È  strutturato  su  3  livelli:  

1. Il  livello  più  alto     unità  sintattiche,  che  comprendono  i  sintagmi  che  possono  essere  messi  in  

relazione  ai  pensieri  e  alle  proposizioni.  Comprendono  sia  le  frasi  sia  i  sintagmi.  La  sintassi  

serve  a  dare  una  struttura  alle  parti  di  una  frase  in  modo  tale  che  si  possa  dire  come  sono  

collegate;  

2. Il  livello  medio    è  quello  dei   morfemi   (=  parole  e  delle  parti  di  parola  portatrici  di  

significato).  La  maggior  parte  dei  morfemi  è  una  parola.  È  la  più  piccola  unità  linguistica  

portatrice  di  significato;  

3. Il  livello  più  basso    contiene  i  

fonemi.  Un  fonema  è  il  più  breve  segmento  della  lingua  parlata  

dotato  di  significato.  Ogni  idioma  ha  il  suo  specifico  insieme  di  fonemi  e  di  regole  per  

combinarli  in  parole.  La  maggior  parte  dei  linguaggi  umani  non  presenta  più  di  60  fonemi.  

Nella  produzione  del  linguaggio  si    inizia  con  un  pensiero,  che  si  traduce  in  una  frase  e  si  conclude  con  

dei  suoni  che  la  esprimono.  Nella  comprensione  del  linguaggio  si  parte  dall’ascolto  dei  suoni,  gli  si  

attribuiscono  significati  sotto  forma  di  parole,  si  mettono  insieme  le  parole  per  costruire  una  frase.  

Il  linguaggio  è  un  sistema  a  più  livelli  che  serve  a  collegare  il  pensiero  al  discorso  attraverso  le  parole  e  

la  sintassi.  Per  capire  una  frase  non  è  sufficiente  capirne  i  fonemi,  i  morfemi  e  i  sintagmi,  dobbiamo  

afferrare  anche  l’intenzione  dell’interlocutore  mentre  esprime  quella  frase  specifica.  

Le  due  regioni  del  cervello  importanti  per  il  linguaggio  sono  situate  nell’emisfero  sinistro,  e  sono:  

L’area  di  Broca  (situata  nella  parte  posteriore  del  lobo  frontale);  

L’area  di  Wernicke  (situata  nella  regione  temporale).  

Lesioni  di  queste  aree  provocano  afasie:  

Afasia  di  Broca:  il  paziente  presenta  un  deficit  linguistico.  L’eloquio  non  è  fluente,  il  paziente  si  

inceppa  ed  esita  e  anche  nelle  frasi  semplici  le  pause  e  le  esitazioni  sono  numerose;  

Afasia  di  Wernicke:  il  paziente  ha  un  eloquio  fluente,  ma  non  c’è  contenuto  e  talvolta  possono  

creare  neologismi.  

Sviluppo  del  linguaggio:  

Inizia  a  livello  di  fonemi,  prosegue  a  quello  delle  parole  e  dei  morfemi  fino  al  livello  sintattico.  I  

neonati  nascono  predisposti  ad  apprendere  i  fonemi,  ma  impiegano  parecchi  anni  ad  imparare  le  

regole  per  combinarli.  Quando  i  bambini  iniziano  a  parlare,  apprendono  le  parole  che  danno  un  nome  

a  concetti  familiari.  Nell’imparare  a  formare  le  frasi,  i  bambini  iniziano  articolando  una  sola  parola,  

progrediscono  al  linguaggio  telegrafico  di  2  parole,  e  quindi  elaborano  sintagmi  verbali  (=  indica  il  

predicato  della  proposizione)  e  nominali  (=  centrati  su  un  nome).  

Afasia

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Publisher
A.A. 2014-2015
58 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuly-giorgy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Federici Stefano.