Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 74
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 1 Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Programmazione e controllo II Pag. 71
1 su 74
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE DIVISIONI COME CENTRI DI PROFITTO

Gli schemi operativi di struttura organizzativa riguardano scelte concrete in materia di divisione,

raggruppamento, coordinamento, decentramento del lavoro, specie ai livelli medio-alti della struttura

organizzativa

Vincoli posti dalle altre unità di business

Si verificano in situazioni di scambio e riguardano:

decisioni sul prodotto/servizio: determinazione di un prezzo interno di trasferimento a seconda

• del potere decisionale che le divisioni hanno

decisioni di carattere commerciale;

• decisioni di approvvigionamento.

Vincoli posti dal corporate

Possono essere suddivisi in tre categorie:

vincoli legati a considerazioni strategiche: il corporate definisce la strategia aziendale e la

• divisione deve conformarsi;

vincoli legati a condizioni di uniformità: il corporate da linee guida sul comportamento da

• tenere nei confronti del cliente o del fornitore, oppure del personale ecc...

vincoli derivanti da economie di accentramento: se gestisco in modo accentrato l'aspetto di

• funzione di staff e la finanza riesco ad avere dei risparmi e delle opportunità maggiori. Il

corporate decide l'ammontare di capitale che destina alle divisioni

MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE ECONOMICA DEI CENTRI DI PROFITTO

Qual è l’indicatore reddituale più idoneo per misurare la performance di un centro di profitto?

→Performance economica

Elementi da considerare nell’individuazione dell’indicatore tenendo conto delle caratteristiche delle

divisioni in quanto hanno costi e ricavi propri. Esistono costi generali e comuni delle divisioni

sostenuti da corporate perchè le divisioni esistono, quindi bisogna addebitare questi costi alle varie

divisioni

1. la scelta dell’indicatore di profitto deve includere l’allocazione alla divisione dei costi e dei

ricavi comuni;

2. la determinazione dei prezzi di trasferimento da attribuire alle merci scambiate tra i centri di

profitto. Divisioni hanno scambi tra di loro → definire le condizioni degli scambi

Principali indicatori di redditività:

1. Margine di contribuzione

2. II Margine di contribuzione (direct profit)

3. Reddito controllabile

4. Reddito ante imposte

5. Reddito netto

1. MARGINE DI CONTRIBUZIONE = Ricavi – Costi variabili

La premessa è la controllabilità esclusivamente sui costi variabili, ma ciò può risultare impreciso.

2. II MARGINE DI CONTRIBUZIONE (direct profit). Sconta anche i costi fissi direttamente

controllabili dal centro di profitto. I costi generali sostenuti dal corporate, ma controllabili dal CDP

sono esclusi. Sono controllabili perchè esiste una tariffa. Il responsabile di divisione può incidere

utilizzando o meno questi servizi. Limite: non responsabilizza i manager di CDP sui costi generali.

3. REDDITO CONTROLLABILE: i costi sostenuti dal corporate sono

suddivisibili in:

• costi controllabili (almeno in una certa misura) dal CDP

• costi non controllabili dal CDP

In questo caso vengono dedotti i costi controllabili, cioè influenzabili dal CDP.

4. REDDITO ANTE IMPOSTE: in questo caso sono inseriti anche costi non controllabili

direttamente dal CDP, ma allocati ad esso in base ad una ripartizione del corporate. Si addebita a

tutte le divisioni una quota di costi generali in base a un criterio stabilito dal corporate.

Vantaggi: responsabilizzazione, risultato realistico. Si cerca di spingere le divisioni a contenere

determinati costi.

Limiti: critiche relative alla controllabilità e alla significatività della ripartizione. Il criterio di ripartizione

dovrebbe essere in linea con il principio causale

5. REDDITO NETTO

Limiti:

• Le imposte sono spesso determinate in % sul RAI, quindi non ci sono particolari vantaggi nel

considerare il Reddito netto piuttosto che il RAI

• Le principali scelte con impatto fiscale sono effettuate dal corporate

CASO DUNDEE MOTORS

impresa familiare: produzione di tubi di acciaio per diversi settori. Capogruppo--> due divisioni tra cui

la ESCO → varie filiali tra cui Cleveland.

si ingrandisce grazie a due fattori:

fidelizzazione del cliente

• fidelizzazione dei lavoratori

Struttura multidivisionale

Divisione ESCO (in base all'area di business) con varie filiali (in base all'area geografica

Filiale di Cleveland:

centro di profitto non totate. Libertà decisionale su magazzino e gestione crediti. Vincolo di

• dotazione del capitale da Esco. Il compito è far crescere questo capitale.

Piano di profitto presentato annualmente dal direttore di divisione.

• ROI 9%: standard di profitto dato al manager di filiale, imposto dalla direzione generale, su cui

• il manager viene valutato. È il tasso che deve essere applicato al capitale= al costo del

capitale. Devo far rendere il capitale almeno del 9% per poi restituire alla divisione ESCO. È

una redditività minima ma anche un costo del capitale.

Nuova occasione: magazzino inutilizzato viene sfruttato attraverso la collaborazione con una società

farmaceutica. Attività di: immagazzinaggio dei prodotti, consegne ai negozi, gestione dei crediti Cut-

Rate

ROI calcolato con Utile netto di filiale (vengono considerate anche le imposte) / capitale investito

Centro di investimento per la Dundee: questo quindi è un indice di investimento confrontabile con il

9%. l'investimento CUT RATE può non essere considerato conveniente perchè la filiale è

responsabilizzata sul ROI e in questo caso il ROI diminuisce:

a livello di filiale: operazione non conveniente in quanto il manager è responsabilizzato sul ROI

– a livello aziendale: operazione conveniente perchè supera il livelo di redditività minimo del 9%

– previsto per ogni filiale

L'investimento non avverrà: manager di filiale vuole avere una promozione e diventare dirigente della

divisione Esco e un abbassamento del ROI può comportare una sua non promozione.

Il capo della filiale ESCO aveva come obiettivo di succedere Corbett, ma il calo della redditività

minava questo.

26/03

Vantaggi del ROI:

semplicità di calcolo

– valori facilmente reperibili

Svantaggi del ROI:

generali: limiti che troviamo in tutti i casi: ottica di BP, fattore di rischio non viene tenuto conto,

• risente delle stime contabili

particolari: parametri non controllabili dal manager; si utilizza l'utile netto, indicatore non

• controllabile in quanto c'è il problema delle imposte. Addebito di spese dalla sede centrale non

controllabile e stime del costo da parte della sede centrale

Il livello del capitale investito non è quantificato dalla filiale, però presentando al corporate

un'iniziativa molto remunerativa la filiale potrà chiedere più capitale.

Utile netto: anche se di dovrebbe partire dal reddito operativo ma già nel ROI è stato usato l'utile

netto: oneri finanziari impliciti

• reddito controllabile: reddito residuale, migliore perchè considera il costo del capitale investito

• ma non considera ancora i costi addebitati dal corporate

Nel breve se si usa il ROI l'investimento non viene fatto perchè il POI diminuisce. Se il manager

viene valutato e responsabilizzato sul reddito controllabile l'iniziativa viene effettuata perchè esso

aumenta.

LEZIONE

INDICATORI DI RENDIMENTO DEI CDP

In moli centri di profitto, il responsabile di divisione ha autorità non soltanto nel prendere decisioni

operative sul mix di prodotti, prezzo, relazioni con la clientela e metodi di produzione, ma anche nel

determinare il livello e il tipo delle attività utilizzate nell’unità.

Per tali unità, quindi, l’indicatore economico – finanziario usato per valutare i rendimenti dovrebbe

collegare l’ammontare di reddito generato in relazione al livello di capitale investito; il capitale si

presta ad utilizzi alternativi, perciò i manager devono preoccuparsi che i rendimenti che si generano

sul capitale investito siano superiori al costo del capitale stesso. La misurazione del rendimento

degli capitale investito è importante per

definire un criterio oggettivo di valutazione degli investimenti alternativi, sulla base del quale

elaborare il sistema di autorizzazione dei nuovi impieghi di capitale, soprattutto in fase di allocazione

dello stesso

tra le diverse divisioni.

A seconda dei soggetti che prendono le decisioni vengono prese delle valutazioni in base a chi

prende le decisioni per avere una valutazione oggettiva.

Indicatori:

rendono oggettiva la scelta

• valutazione e responsabilizzazione dei manager per rendere la valutazione oggettiva. Le

• valutazioni economiche devono essere accompagnate da una valutazione oggettiva

Indicatori maggiormente utilizzati:

- ROI (Return on Investment)

- Reddito residuale (Residual Income, RI)

ROI= reddito operativo prodotto dalla divisione/capitale investito dalla divisione, può essere

utilizzato un reddito che non sempre è il reddito operativo.

Capitale investito: il responsabile di divisione ha una leva indiretta=far rendere la sua divisione. Più la

divisione rende più il corporate investe nelle divisioni.

Limiti: non considera fattore rischio

• limiti contabilità BP

• sul LP fa perdere di vista qual'è la creazione di valore

Vantaggi:

agevole da calcolare

• dati disponibili senza indicatori da calcolare

• comprensibile a tutti

• permette di fare confronti

Roi è scomponibile: leve utilizzate per ottenere un certo ROI

ROS: redditività delle vendite

• turnover ratio: rotazione del capitale investito

La leva su cui agire sarà quella che connota l'azienda in base alle sue caratteristiche.

Esempio

Buon incremento ROI in ogni quadrimestre;

- l’incremento della redditività mitiga la caduta del tasso di rotazione;

- nel 2° e 3° periodo, incremento della produzione accumulando prodotti finiti;

incremento redditività;

- nel 2° e 3° periodo i costi di periodo vengono assorbiti nelle rimanenze à

- accumulo del magazzino è segnalato dalla discesa del tasso di rotazione.

Reddito residuale: reddito netto ante imposte – costo del capitale

il costo del capitale caratterizza questo indice: può essere difficile da calcolare

Capitale investito:

capitale proprio: remunerato in via residuale e non facile da determinare

• capitale di terzi: noto e remunerato a certi interessi

La non applicazione del residual income deriva dalla difficoltà di determinazione del costo del

capitale.

- Il costo del capitale per divisione, nelle diverse aree d

Dettagli
A.A. 2014-2015
74 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angelica.delfino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Brusa Luigi.