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CURA
costruttività: atteggiamento che ho nel costruire contenuti. Non solo fruire contenuti altrui, ma
ü anche crearne di propri.
Usabilità: lo strumento/servizio/prodotto che produco deve essere accessibile a tutti
ü ricorsività: i contenuti sul web ritornano, non spariscono mai.
ü autenticità: la reputazione che si ha nella realtà, dovrebbe coincidere con quella che si ha sul web.
ü
LEZIONE 6
Mondo dell’oralità: mondo che nasce con l’uomo. Ci sono circa 3.000 lingue parlate nel mondo ma
ü solo 78 hanno una letteratura e una scrittura, tutti gli altri idiomi sono puramente orali. La parola
nel mondo dell’oralità è una parola che agisce e vive. Le difficoltà dell’oralità è tenere a mente
quello che bisogna dire. Il mondo ha quindi trovato degli schemi (forme rituali fisse) che facilitano
la memorizzazione. Il mondo orale è un mondo collettivo, che comprende molte persone, vive solo
nella comunità e vive solo nel presente. Mondo istantaneo e sincronico. La parola orale, deriva dal
latino oro, ovvero bocca (voce). Il principale senso coinvolto è l’udito. Noi siamo assolutamente
immersi in un mondo orale, anche se abbiamo inventato la scrittura. Tecniche di apprendimento
del mondo orale, 3 fasi: ascoltare e osservare, imitare e sperimentare, consolidamento
dell’apprendimento e quindi pronti a parlare il nuovo idioma. La trasmissione dell’oralità si fa
attraverso la voce e il ricordo. Importante è la comunità.
Mondo della scrittura: è una tecnologia, non naturale come l’oralità. È l’invenzione più antica
ü inventata dall’uomo. È una tecnologia della parole e necessita di strumenti (penna, carta, tavoletta,
ipad, tastiera). La scrittura rimane, dura nel tempo. La stampa ha rivoluzionato il mondo della
scrittura. La scrittura è nata nel 3500 a.C. in Mesopotamia con i Sumeri che hanno creato la
scrittura cuneiforme. Il mondo della scrittura è individuale, sia quando si scrive, sia quando si legge.
La parola non è più viva ma è un ricordo, una parola fredda, esterna a noi, la leggiamo. Il senso più
sviluppato nel mondo della scrittura è la vista. Nella scrittura ci sono regole, l’apprendimento
avviene attraverso libri e materiali che fissano i contenuti nella mente.
LEZIONE 7
Flusser, filosofo. Sostiene che possiamo realizzare i progetti comunicativi in modo tale che l’aspetto
comunicativo, quello intersoggettivo e quello dialogico siano più forti dell’aspetto oggettivo. Un oggetto
non è solo utile per la sua funzione, ma possa anche comunicare qualcosa. Un oggetto non è progettato
solo secondo una logica di progettualità ma anche una logica comunicativa. Flusser si chiede come si possa
fare questa cosa.
Design: applicare l’arte agli oggetti di consumo ma soprattutto design significa progettazione. Design deriva
dal latino de-‐signare ovvero lasciare un segno. Progettare invece deriva da pro-‐iectare: gettare in avanti.
Cos’hanno in comune il design e lo storytelling?
Processi di memoria emozionali, tattili, visivi, storici, sonori, educativi, semantici, procedurali, dichiarativi.
La narrazione è un ponte, una fonte, comunione, dialogo. Si pensa che la narrazione sia sempre inventata e
falsa ma in realtà non è vera, è sempre un aggancio, un nodo, ponte, senso, dialogo.
Un progetti di design è fatto da un idea, un piano e infine un’azione.
Storytelling, educazione e design hanno in comune il fatto che vanno a lavorare su entrambi gli emisferi del
cervello, i tre termini hanno in comunque il senso, l’esperienza, design, significato, etica e riferimento
valoriale, culturale, estetica, azione.
Il design/progettazione porta nuovo significato e senso alla cosa che stiamo raccontando, e ridefinisce il
rapporto che si ha con quella cosa. Di conseguenza il designer non fa mai un gesto neutro, ma è un gesto
educativo. È un gesto che ha delle conseguenze sui processi di conoscenza.
LEZIONE 8 (Salatin)
1. La comunicazione può essere un oggetto di approfondimento della pedagogia in quanto la
pedagogia studia i comportamenti relazionali dell’uomo che si esprimono attraverso la
comunicazione. Studiando quindi la comunicazione abbiamo modo di capire meglio aspetti della
pedagogia.
2. Non educative: programmi che mostrano lati della realtà che esaltano comportamenti non consoni
alla vita della comunità e cercano di persuadere allo scopo di cambiare gli atteggiamenti della
massa in modo negativo. Es: reality show
Educativa: programmi e pubblicità che promuovono la cultura, il sociale, la sfera etica facendo in
modo di convincere le persone a cambiare atteggiamenti mostrando, spesso, le conseguenze che
quell’atteggiamento provoca. Es: pubblicità sociale, programmi culturali
3. I comunicatori si trovano a comunicare con una massa non omogenea, quindi ciò li porta ad
affrontare sfide per combattere barriere culturali e razziali. In una società in continua evoluzione, i
comunicatori devono continuamente essere aggiornati ed adattarsi a nuo