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MANIPOLAZIONE DELLE MONETE DURANTE LA

CIRCOLAZIONE

 SVALUTAZIONE

 Quando c’è crisi si riduce la quantità di argento nella moneta

 Possono essere ufficiali, ma sono false o svalutate volontariamente dallo Stato?

 Sicuramente se le % sono molto più basse sono false

 Se la variazione della lega d’argento è importante (c’è meno argento), l’aspetto cambia

(brillantezza)

 Per nascondere il peggioramento della lega si usava l’IMBIANCATURA

 Metodo chimico

 Fa apparire in superficie solo l’argento

 Immersione in una soluzione acida (acido tartarico con HCl)

 Il rame a contatto con l’acido si toglie, mentre l’argento (inattaccabile) resta

e a vista appare solo quest ultimo

 Adottabile da falsari e dallo Stato

 Si ha meno risparmio, quindi non era molto usata dai falsari

 In più si usura subito ed è sgamabile

 Si usava anche l’ARGENTATURA

 Si immergeva la moneta in una soluzione d’argento

 CONTROMARCHE

 Manipolazioni dopo la fabbricazione

 Segni molto ben identificabili, perché coprono elementi della moneta stessa

 Possono essere segni o scritte

 Scopo

 Alcune servivano per validare le monete (cambiavano di valore)

 Quando cambiava l’autorità della moneta, veniva coperto dalla contromarca con la

nuova autorità (soprattutto nella legenda)

 Per destinare la moneta a usi specifici

 Per vedere se la moneta è vera o false (punzonature)

 Come la moneta ateniese a lezione

 Forse era passata per Egitto o Siria, dove si controllavano così

 Possono essere segni di banchieri

 GRAFFITI

 Segni sul campo (molti incomprensibili, altri sono nomi o dediche)

 Dediche a una divinità

 Molte portano una delta greca per segnare che erano state controllate

 DIMEZZATE

 Alcune possono spezzarsi durante la circolazione spontaneamente

 Altre si spezzano deliberatamente perché mancavano gli spiccioli (es. seconda repubblica

di Sicilia, o tarda repubblica romana, età d’Augusto)

 BUCATE

 Per essere ad es trasformate in gioielli

 Apposizione di ANELLI, GANCI…

 Sempre per creare gioielli

MONETE DI IMITAZIONE

 Aspetto più o meno simile ad un certo tipo di monete, ma non prodotte dove queste sono state

prodotte

 Fabbricate da una popolazione senza una monetazione propria ma che, avendone bisogno, la

copiavano da un’altra popolazione

 Tipico dei popoli barbarici, ai confini dei regni greco e romano

 Tipico dei Galli celtici

 Abituati a fornire forze militari, pagate con monete degli stati per cui combattevano

 Quando i soldati tornavano nel paese natale portavano le monete straniere,

facendole circolare e facendole conoscere

 Quando scarseggiavano si produceva moneta simile

 Fino a modificarla totalmente dall’originale

 In un certo senso sono monete false

 Concettualmente non lo sono, perché non sono state prodotte per frodare

 Semplicemente non si è scelto di inventarsi una moneta diversa, ma di prendere spunto da

un’altra monetazione già esistente

 Non sono false nel senso che sono le monete ufficiali di questi popoli

 Inoltre, quasi sempre sono di peso e qualità uguali alle originali

 Poi mano a mano può peggiorare, ma deriva da modifiche nel tempo

 Monete venetico-celtiche, prima dell’arrivo dei Romani

 Italia settentrionale

 Modello della moneta di Marsiglia

 Interessante perché in Italia non avevano mai visto un leone

 Neanche a Marsiglia, ma questa aveva molti modelli greci di leone

 Circolazione

 Quando l’imitazione è ancora molto simile all’originale si può interscambiare con

l’originale nei suoi territori

 Quando si distaccano, la circolazione diventa locale, del posto dove sono state prodotte

SPECIE MONETIFORMI NON MONETALI

1. TESSERE

 Tondelli di metallo (rame, bronzo o leghe) che portano su una faccia un tipo e/o una

legenda

 Molto diffuse

 Datazione da Augusto ai Flavi (1 d.C. – 70 d.C.)

 Non si sa la funzione precisa

 Molte hanno su una faccia una numerazione romana oppure singole lettere

 Forse erano gettoni per servizi

 Oppure biglietti per anfiteatri/teatri e spettacoli

 Oppure erano contrassegni per ritirare elargizioni di cibo

 Oppure riguardavano dei giochi (tombola, o fiches…)

 Sono molto ispirate alle monete

 Non abbiamo testimonianze letterarie che ci spieghino bene cosa siano

 Ci sono quelle erotiche, o “spintriae”

 Su una faccia c’è un numero, sull’altra scene erotiche molto esplicite

 Rapporti sempre eterosessuali

 A volte specifici numeri corrispondono solo ad una posizione

 Secondo alcuni erano biglietti per entrare nei bordelli

 Svetonio, infatti, dice che era proibito entrare nei bordelli con monete con

l’effige dell’imperatore (venivano cambiate con tessere)

 Secondo altri erano fiches per giochi osè

 Secondo altri ancora sono tessere normali, presupponendo che l’idea di osceno

nostra non era la stessa cosa per i romani

2. CONTORNIATI

 Nome non originale, non sappiamo come venivano chiamati

 Hanno un contorno inciso con un solco

 Datazione tarda (IV-V secolo d.C.)

 Su una faccia c’è un viso, sull’altra scene varie

 Traiano, Nerone, Caracalla

 Oppure personaggi importanti, come Alessandro

 Oppure personaggi culturali importanti, come Omero, Aristotele, Platone, Erodoto

 Scene di circo e gare di animali

 Forse erano oggetti di PROPAGANDA PAGANA, contro il Cristianesimo dilagante

3. MEDAGLIONI

 Forma di moneta, ma non lo sono perché sono molto grandi e hanno pesi non compatibili

col sistema di pesi in uso in quel momento

 Molte volte sono bimetallici (oricalco e bronzo)

 Visto che hanno colori diversi

 Molta cura nella fabbricazione

 Scopo estetico

 Scopo celebrativo

 Diffusi dall’età di Adriano ai Severi (III sec. d.C.)

 Molto spesso erano fabbricati in modo ufficiali

 Abbiamo degli esemplari uguali

 Forse erano ornamenti di vestiti

LA VITA DELLA MONETA

FABBRICAZIONE

 Serve metallo

 Aree minerarie

 Prima dei regni greco e romano i principali siti erano in Asia minore e a nord della

Grecia

 Vicino ad Atene c’era un importante giacimento di argento, la miniera del Laurion

(legame con l’autonomia di approvvigionamento)

 Chi non aveva giacimenti vicini dovevano importare metallo prezioso

 Es. Corinto che, pur avendo una grande produzione monetaria, non aveva

un proprio giacimento

 Legame con ESPANSIONISMO

 Per i Romani erano importanti i giacimenti in Spagna, secondariamente in Romania

 Per l’oro Alpi orientali e occidentali, Dacia

 Per l’argento la Gran Bretagna

 Le miniere sono controllate dallo Stato, militarmente

 Riutilizzo metallo che era già stato usato (oggetti, monete stesse, rivestimenti di

statue o edifici, gioielli, bottini…)

 Raffinazione del metallo in lingotti, il più possibile puri

 L’oro era puro al 99,5%, l’argento fino al 99%

 Quindi monete che avevano % di purificazione più basse,erano dettate da precise decisioni,

non da incapacità

 Bronzo, piombo, stagno

 Oricalco

 Serviva lo zinco

 I romani non sapevano che era un metallo a sé

 Era nelle concrezioni metalliche dei forni

 Trovati lingotti con stampati simboli di garanzia

ZECCA

 Luogo fisico dove la moneta viene fabbricata

 Edifici alle volte molto diversi fra loro

 Legami con la produzione (limitata o diffusa)

 Conosciamo pochi edifici antichi identificabili come zecche perché erano poco riconoscibili e con

poche strutture fisse specializzate

 Importante

 Acqua

 Spazio libero

 Forno

 Le zecche molto grandi (Roma, Antiochia, Alessandria…) sono più complicate

 Si riconoscono perché sono stati trovati resti di lavorazione di metalli, di tondelli, di

attrezzature specifiche

 Roma

 Una zecca era sul Campidoglio, vicino al tempio di Giunone Moneta (moneta=zecca)

 Un’altra era sul colle Celio (resti visitabili sotto la chiesa di San Clemente)

 Una sola entrata

 Muro molto massiccio

 Facile controllo di movimenti di metallo e persone

 Potevano impiegare molti schiavi pubblici

 Quelle piccole forse una decina di persone o meno

 Trovate epigrafi a Roma

 Funzioni

 Nel massimo dell’espansione della zecca romana potevano lavorarci alcune migliaia di

persone (2000 o forse più)

 Ipotesi di 3 dipartimenti nell’età imperiale

 Amministrazione e contabilità

 Controllo quantità del metallo che entra e di quello che esce

 Trasformazione del metallo

 Produzione vera e propria

 FAMILIA MONETALIS/FAMILIA MONETARIA

 Insieme delle persone che lavoravano nella zecca

 PROCURATOR MONETAE

 Direttore di rango equestre

 A RATIONIBUS/RATIONALIS

 Magistrato che si occupava anche della zecca

 Dal 350 d.C. viene sostituito con il COMES SACRARUM LARGITIONUM

 La produzione non avviene con macchine, ma a catena

 Produzione di diverse migliaia di pezzi l’anno

 Unica produzione in serie dell’antichità (insieme alle armi e al vasellame)

 Opera artigianale ma fatta in serie

 Punto debole

 Bisogna rispettare delle specifiche che vengono dal potere centrale politico

 Delicato punto di snodo fra potere politico e forza lavoro

 Per far si che le monete prodotte fossero quelle desiderate erano eletti dei MAGISTRATI

MONETALI, che garantivano che la moneta era fatta secondo le decisioni prese in

senato/bulè…

 Hanno un certo controllo sulle monete

 Molti mettono la firma sulle monete

 Ci sono magistrati che si occupano solo di moneta (rango basso, giovani inesperti)

e altri che si occupano anche di moneta (alto livello, hanno più mansioni)

 Nella Roma Repubblicana c’erano magistrati alle prime armi

 Forse dal 289 a.C.

 TRESVIRI MONETALES

 Magistrati giovani alle prime armi, per iniziare la carriera

 Firmavano, ma la loro carica era un po’ apparente, oppure operavano sotto

la guida di qualcuno più esperto

 Durata annuale

 La carica poteva essere una possibilità di far pratica in campo finanziario

 Molte famiglie aristocratiche piazzavano i proprio giovani come magistrati

monetali per poter mettere il nome della famiglia nelle monete e

Dettagli
A.A. 2014-2015
28 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/04 Numismatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.b.cester di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Numismatica antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Lucchelli Tommaso Maria.