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Utilizzo degli avverbi in LIS
LUCA PALLAVOLO GIOCARE PUO'ANNA PARIRE VUOLEBAMBINO SCUOLA ANDARE DEVECORSO LIS FREQUENTARE VUOLE CHI?
AVVERBI DI MODO: possono essere espressi:
- Attraverso le CNM avverbiali simultaneamente al segno per il verbo
- Attraverso la modificazione del segno manuale
Esempio:
LUCA CAMMINARE ZIG-ZAG 'Luca cammina a zig-zag'
LUCA CAMMINARE TRANQUILLO 'Luca cammina tranquillamente'
AVVERBI DI FREQUENZA: seguono il verbo
Esempio:
IX1 TV GUARDARE SEMPRE 'Io guardo sempre la TV'
AVVERBI DI LUOGO: seguono il verbo
Esempio:
MARIA LIBRO LEGGERE FUORI 'Maria legge il libro fuori'
AVVERBI DI QUANTITA': seguono il verbo
Esempio:
DAVIDE STUDIARE MOLTO 'Davide studia molto'
CO-OCCORRENZA DEGLI AVVERBI IN LIS
Gerarchia di realizzazione: l'avverbio di frequenza precede l'avverbio di modo in una frase
Avverbio di frequenza > avverbio di modo
Esempio: ANNA COMPORTARSI SEMPRE BENE
L'avverbio di luogo può precedere o seguire il verbo
seguire l'avverbio di frequenzaAvverbio di luogo > avverbio di frequenza
Esempio: DAVIDE MANGIARE FUORI SPESSO
Avverbio di frequenza > avverbio di luogo
Esempio: DAVIDE MANGIARE SPESSO FUORI
ORDINE LINEARE IN LI
avverbio di tempo > soggetto > oggetto > verbo > avverbio di frequenza > avverbio di modo > fatto/modale
LA STRUTTURA DELL'INFORMAZIONE
Il termine struttura dell'informazione fa riferimento all'organizzazione interna dei costituenti di una frase rispetto ad un contesto in cui la frase è pronunciata.
Es: Il mio vicino è un artista
Se pronunciata all'inizio di una conversazione, questa frase avrà una certa intonazione (discendente in italiano) e presenta un ordine non marcato degli elementi nella frase.
Se invece è pronunciata per correggere un'informazione errata presentata precedentemente nella conversazione allora sarà pronunciata in riferimento ad un
Il contesto diverso e richiede una diversa prosodia: Il mio vicino è un artista (non un giornalista)
In questo caso "un artista" è l'informazione nuova, che si chiama focus.
In entrambe le frasi, "il mio vicino" è invece il topic, ovvero l'informazione nota e condivisa dagli interlocutori.
IL MOVIMENTO SINTATTICO
Il contesto nel quale una frase viene pronunciata può richiedere la presentazione delle informazioni in un ordine diverso rispetto a quello non marcato. Quando questo avviene, l'ordine degli elementi diventa marcato e lo spostamento degli elementi nella frase avviene attraverso il movimento sintattico dei costituenti. Le lingue del mondo possono spostare costituenti della frase da una posizione non marcata della frase ad una posizione marcata alla periferia sinistra (o destra) della frase per dare più visibilità a quel costituente riorganizzando così la struttura informativa della frase.
Topic: la
La struttura dell'informazione viene organizzata in modo da presentare subito l'informazione nota, il topic, e poi quella nuova, il commento.
Focus: la struttura dell'informazione viene riorganizzata in modo da presentare subito l'informazione nuova e poi quella condivisa.
IL TOPIC
Quando un'informazione è condivisa e si vuole far convergere l'attenzione dell'interlocutore su di essa, la si può spostare nella periferia sinistra della frase (esempio 1) -> Esempio 1: Il bambino, il gatto lo sta graffiando -> presentandola subito e riorganizzando così la struttura informativa della frase producendo un ordine marcato degli elementi.
Altra possibilità in italiano è di dislocare l'informazione nota a destra (esempio 2) Il gatto lo sta graffiando (informazione nuova/commento), il bambino (topic)
STRATEGIE ADOTTATE DALLE LINGUE VOCALI PER SEGNALARE IL FENOMENO DELLA TOPICALIZZAZIONE
Strategie fonologiche-
Particolare contorno intonativo: italiano, inglese, russo
Strategie morfologiche
Presenza di un clitico di ripresa nel comment, solo quando il costituente topicalizzato è l'oggetto frasale --> Il figlio di Luca, tutte le maestre lo conoscono
Morfemi legati o particelle che segnalano la funzione di topic di un costituente
Yoko-wa [[Taro-ga sara-no ue-ni keeeki-o iota]-no]-o tabeta
Yoko-TOP Taro-nom piatto-GEN su-LOC dolce-acc mette NML acc mangiò
Strategie sintattiche
Diverso ordine delle parole: ordine marcato (francese e italiano)
IL FOCUS
Alternativamente, si può riorganizzare la struttura informativa della frase presentando subito l'informazione nuova (focus) e poi quella nota, ad esempio per correggere un'affermazione o una credenza sbagliata del proprio interlocutore (focus contrastivo). Esempio: Il bambino (informazione nuova), il gatto sta graffiando (tema)
STRATEGIE ADOTTATE DALLE LINGUE VOCALI PER SEGNALARE IL FENOMENO DELLA FOCALIZZAZIONE
Strategie
- Strategie fonologiche
- Particolare contorno intonativo
- Strategie morfologiche
- Impossibilità di un clitico di ripresa nel commento
- Strategie sintattiche
- Diverso ordine delle parole: ordine marcato (francese e italiano)
- STRATEGIE ADOTTATE DALLE LINGUE DEI SEGNI PER SEGNALARE TOPIC E FOCUS
- Strategie fonologiche
- Impiego di componenti non manuali specifiche (facoltative) sui costituenti topicalizzati/focalizzati (sollevamento sopracciglia, cenno del capo in avanti/indietro, apertura ampia degli occhi, pause)
- Strategie morfologiche
- Particelle focalizzanti preposte al costituente focalizzato: solo, persino, anche, veramente
- Strategie sintattiche
- Diverso ordine dei segni: ordine marcato
- DIVERSI TIPI DI TOPIC NELLE LINGUE DEI SEGNI
- Aboutness topic: introduce ciò di cui la frase parla
- L'aereo, non è arrivato
- Scene setting topics: fornisce un contesto di tipo spaziale e temporale alla frase di riferimento
- In quella discoteca, io ci lavoro come barista
- Contrastive
Topic: creano un contrasto con un costituente già introdotto
Laura è una dottoressa, John è un artista
DIVERSI TIPI DI FOCUS NELLE LINGUE DEI SEGNI
Information focus: il costituente focalizzato è solitamente in situ. Può essere la risposta a una domanda "Cosa hai letto?" "Ho letto il libro di storia"
Contrastive focus: è l'alternativa ad una informazione contestualmente fornita. Susanna, ho incontrato (non Laura)
TOPIC IN LIS Vedere video 1 su moodle
CNM DEI COSTITUENTI TOPICALIZZATI IN LIS
Sollevamento delle sopracciglia
Abbassamento del mento
Apertura ampia degli occhi
Spostamento del corpo in avanti
Battito cigliare dopo il costituente topicalizzato
Pausa dopo il costituente
FOCUS IN LIS Focus contrastivo
Vedere video 2 su moodle
CNM DEI COSTITUENTI FOCALIZZATI IN LIS
Sollevamento delle sopracciglia
Apertura ampia degli occhi
Tensione degli occhi
Mento orizzontale
Battito cigliare e pausa dopo il costituente focalizzato
TOPIC E FOCUS
A CONFRONTO TOPIC FOCUS TOPIC IN ASL Vedere video 3 su moodle TOPIC + NEGAZIONE IN ASL Vedere video 4 su moodle WH + TOPIC + WH IN ASL Vedere video 5 su moodle LA NEGAZIONE IN LIS LA NEGAZIONE FRASALE O DI COSTITUENTE frase 1: Claudio saluta Fiamma e Laura La negazione può essere una negazione che ha portata su tutta la frase (cioè nega il valore di verità espresso dal verbo della frase, quindi nega l'intera frase) negazione frasale: Claudio non saluta Fiamma e Laura Oppure può negare una sola parte della frase, un costituente negazione di costituente: Claudio saluta Fiamma e non Laura Gli elementi negativi possono essere usati per negare la frase intera o per negare costituenti più piccoli. Noi ci occuperemo della negazione frasale. GLI STUDI SULLA NEGAZIONE IN LIS Due sono gli studi condotti fino ad oggi sulla negazione in LIS: Il primo studio sulla negazione in LIS risale alla tesi di dottorato di Geraci (2006) In questo studio Carlo Geraci analizza solo una
Piccola parte della popolazione di sordi in Italia (concentrati nel nord Italia, in particolare Milano e Como) e analizza solo alcuni elementi di negazione. La seconda descrizione della frase negativa è recente ed è contenuta nel volume "Unagrammatica della lingua dei segni italiana" (2020) frutto del progetto europeo SIGN-HUBLA NEGAZIONE IN LIS (GERACI 2006).
Geraci prende in considerazione tre marche negative, corrispondenti ai segni:
- NON
- MAI
- ANCORA
E due quantificatori negativi, chiamati anche n-words (negative words = parole negative):
- NIENTE
- NESSUNO
Differenza principale tra marche negative e quantificatori negativi:
Marche negative: sono puri elementi funzionali, grammaticali
Quantificatori negativi: sono anche l'argomento del verbo (NIENTE e NESSUNO possono essere il soggetto o l'oggetto del verbo)
LE MARCHE NEGATIVE (GERACI 2006)
Il primo elemento di studio di investigazione di Geraci sulle marche negative è la verifica della posizione che le marche negative
devono occupare nella frase (o possono occupare nella frase)
Posizione delle marche negative nella frase Altri ordini non consentiti
GIANNI CONTRATTO FIRMARE *GIANNI CONTRATTO NON FIRMARENON *GIANNI NON CONTRATTO FIRMARE“Gianni non (ha) firma(to) il contratto”
NON GIANNI CONTRATTO FIRMAREGIANNI CONTRATTO FIRMARENON-ANCORA“Gianni non ha ancora firmato il contratto”
GIANNI CONTRATTO FIRMAREMAI“Gianni non firma(erà) mai il contratto”
In tutti e tre gli esempi (del blocco a sinistra) le marche negative occupano una posizione post-verbale (seguono il verbo in LIS).
Altri ordini di questi elementi (delle marche negative) nella frase non sono consentiti (comemostrate nel blocco a destra, con l’asterisco).
MARCHE NEGATIVE: RESTRIZIONI DI CO-OCCORRENZA
Geraci verifica che le marche negative in LIS non possono essere realizzate con tutti gli elementi(hanno delle restrizioni di co-occorrenza). Ad esempio, non possono coesistere in una stessa frasedove
Vi è la marca aspettuale FATTO (come mostra il blocco di sinistra)
Perché?
Marca aspettuale FATTO: indica che l'azione espressa dal verbo è compiuta
Negazione: nega che l'azione sia realizzata
Quindi: i due elementi sono in contrapposizione e semanticamente incompatibili (dunque non possono co-occorrere nella stessa frase)
FATTO Un'altra marca negativa
GIANNI CASA COMPRARE FATTO NON
GIANNI ARRIVARE NON NON-ANCORA
GIANNI CASA COMPRARE NON FATTO
GIANNI ARRIVARE NON-ANCORA NON
GIANNI ARRIVARE NON MAI
GIANNI ARRIVARE