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fondamenti di scienze sociali 7/10/2013
progresso in Koselleck
… eravamo rimasti alle parole che servono per mettere un ordine ai fenomeni, perché noi abbiamo
bisogno di mettere un ordine nei fenomeni. qualche volta la parola che diciamo davanti a questi
fenomeni è, più che una parola è un espressione di stupore,……
la prima parola che Koselleck sceglie di analizzare è quella che caratterizza la modernità, ovvero
la parola PROGRESSO , la spiegazione comincia con un aneddoto che all’autore viene raccontato
dal protagonista di questa storia. il protagonista di questa storia è il testimone di una cosa che è
successa all’interno della sua famiglia, verso la fine dl 1800, al fratello. cosa succede al fratello?
nel giorno della sua cresima, nella religione cristiana la cresima era il momento in cui si entrava
nell’età adulta. cosa succedeva il giorno della cresima? nel giorno della cresima il ragazzo riceveva
la sua ultima sberla che stava a significare che di li in poi il padre non poteva più toccarlo, e, il
ragazzo del racconto, veniva invitato al “tavolo dei grandi”, quindi anziché mangiare in disparte
veniva invitato alla tavola dei genitori. il giorno della cresima del fratello dell’amico di Koselleck,
che era più piccolo, viene anch’egli invitato al tavolo dei grandi, la madre sbigottita dice: “ma che è
questa novità?”; il padre risponde così: “è il progresso”. una cosa nuova a cui la madre non riesce
a trovare il nome viene chiamata il progresso .
quando mia madre ha cominciato a vedere beautiful ad un certo punto sono cominciati ad
accadere fatti per lei inesplicabili, e l’osservazione di mia madre è stata: “lo vedi il progresso”.
volendo dare, mia madre, una connotazione negativa al progresso, continuava: “lo vedi il
progresso dei costumi a cosa porta? che uno si può sposare più volte!” riferita al divorzio. quindi
sia nell’esempio di Koselleck che nell’esempio di mia madre il progresso è un termine sinonimo ed
equivalente in significato di NOVITA’ (PROGRESSO=NOVITA’). “ma guarda tu che novità!”, una
novità che è così nuova che non so neppure chiamare, non so definire. ovviamente in questa
espressione relativamente, al progresso ci si può dare una connotazione positiva oppure negativa.
voi sapete che molti anni fa delle malattie più banali come un raffreddore, ci si poteva morire ora
no! allora in questo caso il progresso assume la connotazione positiva. oppure si può dire che il
progresso soprattutto con riferimento ai costumi, ha avuto un incidenza negativa, per mia madre
l’istituto del divorzio, come per Durckhaim lacera un unità fondamentale del rapporto fra mondo
sociale e mondo naturale e il mondo trascendente; lo lacera e davanti a tutte le possibilità che si
pongono davanti a te, siccome tu hai perduto l’unità di misura allora scegli a caso, tutte le scelte
che fai sono così poco vincolanti perché possono essere tutte revocate in un momento successivo
della tua vita.
la prima cosa che possiamo dire è che la parola progresso ha a che fare con qualcosa che si
ripresenta davanti a i nostri occhi. il povero amico di Koselleck l’indomani comincia a girare x il
villaggio, descrive anche il villaggio, e l’unica risposta che è riuscito a rimediare è stata una
risposta del tipo: “non so esattamente cosa sia il progresso, è una cosa che viene dalla città” è una
cosa che ha il suo cuore pulsante nella città, quindi vuol dire che, come per tutti i fenomeni storici o
x tutti i fenomeni culturali, il progresso è un fenomeno che noi possiamo collocare come un
fenomeno che si espande, come un fenomeno che contagia via via gli ambienti più vicini o più
lontani; parte dalle città per poi arrivare in periferia. significa che nel momento in cui un fenomeno
si stabilisce, si stabilisce in un punto del tempo e in un punto dello spazio e a mano a mano che
questo fenomeno si espande, cioè dal punto in cui inizia al punto in cui arriva, quanto tempo
passa? koselleck parla della fine dell’800, volendo così dire che in un villaggio della Germana
arriva la parola progresso alla fine dell’800, e non è solo la parola che arriva ma un modo di