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VIA DEI SECONDI MESSAGGERI
cAMP: via dell’adenosin-monofosfato ciclico
- IP3 e DAG: via dei messaggeri inositidici
- cGMP: via del guanosin-monofosfato ciclico (GMPc)
- Ioni Ca
-
Una volta avvenuti i legami del recettore-ligando, per il recettore a 7 segmenti transmembrana si
attiva quella che è la via dei secondi messaggeri. Prima dei secondi messaggeri abbiamo
l’intermediario, che è la proteina G, e gli enzimi amplificatori; i secondi messaggeri che noi
andiamo ad utilizzare nella via di trasduzione del segnale delle proteine G, dei recettori a 7
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segmenti transmembrana sono essenzialmente l’AMPc, l’IP3 e il DAG e gli ioni calcio, mentre il
cGMP è un secondo messaggero collegato soprattutto al recettore ad un segmento transmembrana
ad attività enzimatica, ad attività guanilciclasica.
VIA DELL’ADENILATO CICLASI-cAMP
La via di trasduzione del segnale che coinvolge l’adenilato ciclasi parte quindi dalla nostra
proteina recettoriale a 7 segmenti transmembrana che agisce con la proteina G e che attiva
l’adenilato cilcasi, l’adenilato cilcasi fa in modo da formare l’AMPc ciclico che poi attiverà la
protein chinasi A che andrà a fosforilare alcune proteine che allora volta andranno a fosforilare altre
proteine e quindi si avrà la cascata fosforilativa e l’amplificazione. Quindi per una sola molecola
segnale che è arrivata dall’esterno alla fine abbiamo numerosissime proteine segnalatrici attivate
all’interno della cellula .
L’AMPc viene formato attraverso l’enzima dell’adenilciclasi a partire dall’ATP.
E’ importante focalizzarsi su due enzimi: l’adenilato ciclasi e l’AMPc-fosfodiesterasi. L’adenilato
ciclasi è l’enzima che trasforma l’ATP in AMP ciclico, ovviamente rilascia 2 molecole fosfato.
L’AMP fosfodiesterasi invece trasforma l’AMP ciclico in AMP quindi mira a togliere la
ciclizzazzione dell’AMPc. L’azione dell’AMPc ,come tutti i secondi messaggeri, deve essere
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transiente perché il secondo messaggero deve dare la segnalazione, deve dare il messaggio ma dopo
deve scomparire dalla cellula e quindi l’azione deve essere un’azione fasica, una volta arrivata la
segnalazione, nel giro di 5 -10 secondi, si può avere un aumento dell’AMP ciclico di 5 -10 volte
all’interno della cellula e dopodiché c’è una rapida degradazione, quindi immediatamente viene
anche degradato. Quindi in 5- 10 secondi aumenta dopodiché va a diminuire. Il caffè o il the
contengono delle sostanze che bloccano l’AMP fosfodiesterasi, per cui mantiene l’AMP ciclico
nella cellula, quindi vengono mantenute le vie di segnalazione tradotte dall’AMPc .Quindi le azioni
dell’ AMPciclico vengono mantenute dalla caffeina o dalla teofillina presenti nel caffè e nel the
perché agiscono bloccando la fosfodiesterasi e quindi bloccano la degradazione dell’AMP ciclico .
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L’adenilato cilcasi è il primo enzima che a trasformare l’ATP a AMP ciclico e nel sito intraceullare
contiene sia il punto di legame dell’ATP che poi dovrà, attraverso la sua azione catalitica,
trasformare in AMP ciclico. All’adenilciclasi si deve legare la proteina G attivata dal recettore a 7
segmenti transmembrana e quindi ci sono dei tipi in cui si può legare sia la subunità alfa di una
proteina G stimolatoria o la subunità alfa di una proteina G inibitoria. Quindi ci possono essere sia
proteine G che vanno ad attivare l’adenilato ciclasi , sia proteine G che me la vanno ad inibire e
quindi a non far formare l’AMPciclico. Quindi nel momento in cui il nostro ligando si lega al
recettore, il legame del ligando al recettore ci va ad attivare la proteina G e una volta che si ha lo
scambio GDP-GTP si ha il legame con l’adenilciclasi che è sempre collegata alla membrana
plasmatica. Questo vi trasformerà l’ATP in AMP ciclico e il GTP sarà trasformato in GDP con
l’attività GTPasica.
Un modo di regolare questa via è la disponibilità dei nucleotidi guanilici, GDP o GTP. Ovviamente
se si diminuisce la disponibilità di GTP all’interno della cellula si va a modulare la via di
regolazione. In alternativa si può ritardare o velocizzare l’attività GTPasica della proteina G
attraverso le proteine RGS che sono appunto delle proteine regolatorie delle vie di segnalazione
della proteina G. Quindi si può regolare a monte la via che coinvolge l’AMP ciclico andando a
regolare il tempo in cui queste proteine G riescono ad idrolizzare l’ATP oppure andando a regolare
il numero di nucleotidi, la quantità di nucleotidi GTP-GDP presenti nella cellula. Quindi, questa è
una regolazione a monte della via di trascrizione del segnale dell’AMP ciclico. La si può regolare
poi attraverso, come abbiamo detto prima, 2 tipi di proteine G, cioè ci sono le proteine G che
vanno a stimolare l’adenilato ciclasi o le proteine G che invece vanno ad inibire l’adenilato ciclasi,
quindi ancora una regolazione a monte, si può regolare la quantità dell’AMP ciclico a secondo delle
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proteine G inibitorie o stimolatorie. Queste sono solo degli esempi di risposte che all’interno delle
cellule sono mediate dall’AMPciclico.
Un esempio di messaggero extracellulare che agisce tramite la via dell’AMPc è la vasopressina,
come anche il glucagone. La vasopressina è l’ormone antidiuretico, l’ADH che a livello del rene
determina il riassorbimento di acqua. La vasopressina regola l’AQP attraverso una via di
trasduzione del segnale che coinvolge l’AMPc. Nella seguente tabella è importante notare che
l’AMPc ci dà la lipolisi del tessuto adiposo, quindi in teoria potrebbe essere un target per il
dimagrimento perché ci fa muovere i grassi dal tessuto adiposo. Tra gli ormoni che stimolano la
lipolisi ci sono l’adrenalina, il TSH, l’ACTH e il glucagone, sono 4 ormoni diversi che vanno tutti
quanti ad agire sulla stessa via, cioè , pur avendo ognuno il suo recettore,evocano la stessa risposta
tramite l’AMP ciclico. Quindi 4 recettori diversi con 4 ligandi diversi arrivano sulla stessa cellula e
attivano la stessa via di traduzione, AMP ciclico e attivazione della lipolisi nel tessuto adiposo.
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D’altra parte, l’adrenalina in tessuti diversi abbiamo già visto può avere funzioni diverse, perché se
nel tessuto adiposo l’adrenalina stimola la lipolisi, nel muscolo scheletrico stimola la demolizione
del glicogeno. In tutti i casi l’adrenalina è l’ormone della fuga, dobbiamo aver substrati per fuggire,
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prende gli acidi grassi dal tessuto adiposo e scinde il glicogeno per avere il glucosio come substrato
appunto per il tessuto muscolare, per la fuga. Però l’adrenalina che è uno stresso ormone, in 2
tessuti diversi va ad attivare vie di segnalazione diverse. Mentre prima abbiamo visto 4 tipi di
ormoni diversi che sullo stesso tessuto stimolano la stessa azione, cioè, la lipolisi, l’adrenalina
invece in due tessuti diversi stimola due vie di segnalazione diverse: in una stimola la lipolisi,
nell’altra, nel muscolo scheletrico, la demolizione del glicogeno. Quindi l’azione dell’ormone
dipende dal corredo enzimatico della cellula, in entrambi casi l’adrenalina va ad attivare una via di
trasduzione del segnale dell’AMP ciclico e da qui si attiva una cascata fosforilativa, ma dipende da
quali enzimi trova da fosforilare: in un caso, nel tessuto adiposo, troverà gli enzimi per la lipolisi,
nell’altro, nel muscolo scheletrico, troverà gli enzimi per la demolizione del glicogeno, quindi la
risposta dipende dal corredo enzimatico della cellula.
L’AMP ciclico è una delle via di trasduzione del segnale più presente nel nostro organismo,
presente in vari settori e che va ad attivare davvero numerose risposte. Quindi quando prendiamo il
caffè andiamo ad inibire la fosfodiesterasi, con l’adrenalina andiamo a demolire il glicogeno però,
ovviamente, a lungo andare il nostro sistema si stancherà e il caffè non avrà più effetto perché non
avrà più l’effetto che dovrebbe avere.
E’ molto compleassa la via attraverso cui l’AMPc va ad attivare la glicogenolisi. Il glicogeno viene
sintetizzato attraverso la glicogeno sintetasi che vi lega tante molecole di glucosio 1 fosfato insieme
e viene scisso attraverso la glicogeno fosforilasi. Questi 2 enzimi in genere sono regolati dalla
protein fosfatasi 1, la proteina fosfatasi 1 va ad attivare la glicogeno sintetasi, quindi che vi forma il
glicogeno, e va ad inibire la glicogeno fosforilasi che scinde il glicogeno. Quando arriva l’AMP
ciclico e va ad agire attivando la protein chinasi A, questa protein chinasi A va ad attivare una
proteina che inibisce la protein fosfatasi 1 e quindi se prima la proteina fosfatasi 1 era attiva e
attivava la glicogeno sintetasi ed inibiva la glicogeno fosforilasi, l’AMP ciclico che arriva va ad
inibire attraverso una proteina inibitrice la protein fosfatasi 1, per cui verrà attivata la glicogeno
fosforilasi e inibita la glicogeno sintetasi e quindi il glicogeno viene scisso in glucosio e il glucosio
è utilizzabile,ad esempio, dalla cellula muscolare scheletrica come substrato energetico per la
contrazione. La PKA attivata dall’AMP ciclico però contemporaneamente va ad inibire anch’essa
con un’azione diretta la glicogeno sintasi e dall’altra parte va anche ad attivare una fosforilasi
chinasi calcio-calmodulina dipendente che va ad attivare la glicogeno fosforilasi. Quindi questa
PKA ha tre azioni contemporaneamente: attiva la glicogeno fosforilasi attraverso una fosforilasi
chinasi Ca-dipendente, inibisce la glicogeno sintetasi però contemporaneamente attraverso una
proteina inibitrice va ad inibire la proteina fosfatasi che vi inibiva la glicogenolisi e attivava
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glicogenosintesi. 275 DICIOTTESIMA LEZIONE 15/05/13
Ricordiamo che la via dell’AMPc viene attivata da recettori a 7 segmenti trans membrana.Nella via
dell’AMP ciclico viene coinvolta una proteina G trimerica che va ad attivare l’adenilato ciclasi,il
quale abbiamo detto che trasforma l’ATP in AMP ciclico; questo aumento dell’AMP ciclico deve
essere fasico e quindi deve essere rapido e come viene ad aumentare così deve diminuire e a
contribuire a togliere di mezzo l’AMP ciclico che non serve c’è la fosfodiesterasi che trasforma
l’AMP ciclico in AMP.
In questa via di segnalazione ci sono vari punti di regolazione,uno di questi è proprio a livello della
proteina G e un ritardo o meno grazie a queste proteine che regolano l&rsq