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OGGETTIVITÀ:

 Cose
 Cose stesse
 Cosalità
 Cose e storia

Fondamentale è la relazione tra cosa e oggetto.

Due bambini che con una ciabatta imitano il gesto di farsi un selfie, cambiamento di significazione di un oggetto che diventa cosa (ciabatta).

IMMAGINE 2: la Chancla (ciabatta in spagnolo) che diventa lo strumento usato per educare i bambini.

Stesso oggetto ma con valore e interpretazione diverso.

Nietszche: interroga a prestare attenzione a ciò che è vicino, quello che è vicino è più pericoloso perché spesso lo diamo per scontato e prestiamo davvero attenzione. Pensiero che incontra l'imprevisto è un pensiero pensoso. Possono aiutarci artisti con le loro opere o anche le immagini pubblicitarie perché devono colpire in poco tempo l'attenzione di chi la osserva.

PUBBLICITÀ 1: sensibilizzazione per le barriere architettoniche, per qualcuno dei semplici scalini sono il monte

Everest.PUBBLICITÀ 2: sito di previsioni meteo, cartellone vuoto dove viene riflessa l’immagine del cielo che sta dietro.
IMMAGINE 3: foto di Steve McCurry, realizzata in India, un bravo fotografo deve saperaspettare il momento giusto, bisogna essere anche fortunati, ma prima c’è un lavoro dicontemplazione (sguardo lento, che non ha fretta e sa stare in attesa). Non riusciamo avedere la faccia del bambino e non sappiamo verso dove sta correndo. Le immaginiincomplete ci fanno sorgere delle domande, ci interrogano di più rispetto alle immaginidove vediamo tutto.
Video: palline rimbalzino che vagano per la città di San Francisco. Pubblicità di una Tv, le palline servivano a rispecchiare la nitidezzadelle immagini e dei colori che vedevamo.
IMMAGINE 4: foto di cammelli o dromedari, nel deserto. Quello che vediamo non sonodavvero gli animali ma sono le loro ombre. La grandiosità del fotografo è stata quelladi osservare e capire.quando ci sarebbe stato quel tipo di luce in quel preciso momento del giorno. Scena del film "profondo rosso" di Dario Argento: doppia attenzione, una acustica e una visiva, il protagonista ha solo quella acustica, mentre noi che guardavamo la scena avevamo anche quella visiva (la polvere, la soggettiva dell'assassino). È possibile tenere intensione una persona, la conoscenza non deve essere una rivelazione ma un processo portato avanti insieme all'educando. SGUARDO - Incantato: in origine non si riferisce solo allo sguardo ma anche dal punto di vista acustico, l'incantesimo è una magia che si fa con le parole, le donne per incantare cantano gli uomini parlano (guardiamo qualcosa che ci piace, quando ci provoca sorpresa). Non è solo la parola che veicola ma anche lo sguardo, disincanto: è l'opposto rispetto all'incanto. - NARCISO: si pensa che Narciso si specchi spesso nell'acqua mentre è l'unica volta chesi è specchiato cadde in acqua. Bellissimo ragazzo voluto da ninfee e donne, egli rifiuta qualsiasi tipo di proposta e scappa. Arrivato a un ruscello si specchia ma è la prima volta che lo fa (rappresentato da Caravaggio). Narciso è curioso della sua figura e si avvicina sempre di più all'acqua. Da qui Freud parlerà del concetto di narcisismo perché dice che Narciso si innamora della sua figura. Ovidio ci racconta che inizia a parlare con quella figura dicendo "chiunque tu sia esci da qui", per poterlo incontrare. Si sporge, cade in acqua e muore. Il giovane si trasforma in un fiore presente da marzo in poi. È un fiore con il bulbo per cui se viene messo a riposo durante l'inverno è poi possibile riutilizzarlo l'anno seguente. Spicca per il suo giallo acceso, che è in grado di rinascere. Narche: in greco significa sonno, derivano tutta una serie di parole come narcolessia, narcotico. Una parte del

Giovane ragazzo si addormenta e ne sorge un'altra. L'esercizio di osservare è nullo se non ci interroghiamo anche su noi stessi. Lo strumento che può aiutarci è la scrittura.

Prospettiva personale: lame di acciaio che rappresentano la figura di Nelson Mandela, una lama per ogni anno di prigionia. Solo nel punto scelto dall'artista vediamo Mandela, bisogna esercitare il nostro sguardo a descrivere quello che vediamo prima che spiegarlo. Bisogna imparare ad avere pazienza e descrivere quello che vediamo. La scrittura può essere molto importante.

Kierkeegard: "Se qualcuno mi impedisce di entrare in un territorio dove io voglio entrare e volessero recintarlo comincerei a percorrere il perimetro."

Heidegger: condizione di gettatezza (nessuno sceglie dove e come nascere), subiamo dove essere gettati. Se sono stato gettato l'unica cosa che possa cambiare è da quel momento in poi, bisogna metter davanti a gettatezza pro, divento un progetto.

divento progetto quando mi proietto in avanti. Fare della propria esistenza un progetto. Si deve dar forma al tempo (disegnare di senso i sentieri dell’esistere), siamo soggetti al tempo e ogni istante ci espone al rischio del nulla, Narciso si progetta proiettandosi nel conoscere la sua figura.

EDUCAZIONE E I SUOI LIMITI

  • Il sapere che serve alla vita non si accumula né si trasferisce
  • È un sapere che si costruisce alla luce dell’esperienza (circolarità)
  • Educazione/sapienza
  • Educazione: guida per il soggetto ad apprendere metodi di ricerca (che danno forma all’essere)

Riflessività: quando l’altro ci nega sia nei gesti che nelle parole ci sentiamo soli. Quando racconto il mio passato non mi interessa dire tutta la verità, perché non sono utili. È molto difficile raccontare la verità. Diciamo ciò che per noi ha avuto senso, le altre le vogliamo perdere.

Differenza tra vita e il vissuto. La vita

è presente anche il personaggio di Efesto, che nasce da una divinità e ha una storia complicata. Efesto è il figlio di Zeus e di Era, ma la sua nascita non è avvenuta nel modo tradizionale. Infatti, Zeus ha generato Atena dalla sua testa, senza l'intervento di Era. Questo ha suscitato la gelosia di Era, che decide di concepire Efesto da sola, sbattendo una mano sulla Terra. La nascita di Efesto è descritta in modi diversi nel mito: alcuni dicono che sia nato storpio, altri che sia stato gettato giù dal Monte Olimpo e che abbia subito una lesione che lo ha reso zoppo. In ogni caso, il destino di Efesto è segnato dalla sua zoppia e dal suo rifiuto da parte degli dei.È molto presente il tema del rifiuto di chi non è "uguale" a noi, si sa che nell'antica Grecia, specialmente a Sparta i bambini con delle malformazioni venivano gettati da un dirupo perché ritenuti un peso per la società. Efesto nel suo zoppicare assomigliava sempre ai bambini, addirittura delle volte saltellava, aveva un contatto alternato con la Terra, perché nonostante tutto apparteneva anche all'Olimpo. Per combattere la sua solitudine inizia a lavorare, con il battere del ferro dà un ritmo, un senso alla sua esistenza. Trasforma il ferro in molteplici oggetti (gioielli, armi). INTERVIENE SULLA PROPRIA GETTATEZZA. Con un inganno (trono truccato per Atena) riesce a tornare temporaneamente nell'Olimpo, riesce a sposare Afrodite, che lo tradirà con Ares da cui nascerà Armonia (non è come erroneamente si pensa assenza di conflitto ma è l'effetto instabile (temporaneo) trabellezza.

E conflitto). Nel gesto di battere il ferro fatto da Efesto è possibile trovare quello che Maria Zambrano chiamava "Lavoro del cuore" cioè rendere gradevole, ritmare la propria angoscia, in un certo diventare interiormente aperti.

Omero = colui che non vede, significa raggruppamento, unione. Molto probabilmente Omero non era per davvero un non vedente, nell'Odissea leggiamo molte immagini descritte da chi ha già esperienza visiva. Rapporto tra Ulisse e Omero (non vede ma racconta tutto ciò che Ulisse vive).

Mito di Tiresia: non vedente per motivi particolari, è stato sia uomo che donna, ha avuto una vita ciclica. Stava passeggiando in un bosco quando vide due serpenti in un amplesso, infastidito dalla cosa inizia a colpirli con un bastone, gli dei lo vedono e lo puniscono trasformandolo in una donna, dopo 7 anni risuccede la stessa scena e si comporta nello stesso modo. Sapeva cosa volesse dire essere sia donna che uomo.

Video di Andrea

Camilleri che impersonifica Tiresia: ci racconta cosa le succede, scrive anche un testo dedicato alla sua figura dove finge di essere Tiresia che viene interpellata da Zeus, discussione tra i due su chi tra l'uomo e la donna godesse di più e provasse più piacere. Afferma che ci sono 10 gradi di piacere e la donna ne prova 9 mentre l'uomo 1. La dea Era si arrabbia e lo acceca. Tiresia chiede a Zeus di intervenire ed egli gli offre il dono della preveggenza. Tiresia lo ritroviamo in diversi miti come quello di Edipo, il quale ha avuto una storia molto sofferta. Edipo è un altro soggetto collegato alla gettatezza. Edipo si rivolge a Tiresia quando ha bisogno di aiuto per togliere la peste da Tebe ma Tiresia gli dice che riuscirà a togliere la peste da là solo se troverà chi ha ucciso Laio (suo padre). Pier Paolo Pasolini inscena un contrasto tra Tiresia ed Edipo. Edipo è saggio perché pensa ed è stato capace di sciogliere.

Una logica mentre Tiresia è saggio perché non vede ma intravede (sa leggere). Tiresia gli chiede di chiedersi da dove viene, gli svela la verità ma Edipo non vede oltre, non si fa domande su niente. Adriana Cavanero dice che se Edipo avesse avuto di fronte la domanda "chi è quell'essere" lui avrebbe fatto attenzione al soggetto. Giocasta moglie e madre di Edipo, capisce quello che è successo. 2 tipi di cecità: Tiresia è inquieto da un punto di vista esistenziale. Edipo è inquieto su chi sono io (costruzione di verità). Edipo si accerchierà quando scopre la verità. Sofocle si accorge che forse è stato troppo duro e scrive "Edipo a Colono". Pericle ha inventato il teatro ad Atene. Piccola galleria di inquieti: Prometeo (colui che vede davanti, va da Atena perché vuole entrare nell'Olimpo, entra nella cucina di Efesto prende il fuoco e lo dona agli uomini, commettendo un

gesto tremendo agli occhi degli dei. Il fuoco era uno strumento di potere, crea potere. Viene punito perché Zeus chiede a Efesto di creare la prima donna che si chiama Pandora (tutti i doni). Viene mandata in sposa al fratello di Prometeo cioè Epimeteo (colui che distribuisce i doni).
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tinez1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mancino Emanuela.