Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CURVA DOSE-RISPOSTA.
La relazione tra concentrazione ed effetto del farmaco è descritta da un iperbole.
L’effetto di un farmaco è proporzionale al numero di recettori occupati, quindi aumenta
all’aumentare della dose.
L’effetto massimo si verifica quando tutti i recettori sono occupati.
L’ED50 è la concentrazione che produce il 50% dell’effetto del farmaco, e da informazioni
sulla potenza, infatti più sarà basso ED50 e maggiore sarà la potenza del farmaco.
La potenza del farmaco è una misura di quanto farmaco è necessario per evocare una
data risposta. Dipende dall’affinità del farmaco per il recettore. La potenza si esprime
come la dose che provoca il 50% della risposta (ED50). Perciò il farmaco A con ED50=1
mg è più potente del farmaco B con ED50=2 mg.
Classificazione dei RECETTORI
A seconda della loro localizzazione, possono essere suddivisi in due grandi famiglie:
Recettori di superficie: anche detti transmembrana, si estendono per l’intero strato
fosfolipidico. Possiedono un dominio extracellulare, uno transmembrana e uno
intracellulare. Si possono a loro volta dividere in:
• Recettori canale: all’apertura si ha un flusso di ioni, agisce in millisecondi.
Sono i recettori nicotinici, gabaergici.
RECETTORE NICOTINICO. È il recettore per l’acetilcolina. È formato da subunità
alfa, beta, gamma, delta. La subunità alfa è quella che lega l’acetilcolina. Il legame
causa l’apertura del canale che determina un flusso di ioni sodio verso l’interno
della cellula. Il canale normalmente è chiuso e si apre solo con il legame
dell’acetilcolina sul recettore. Quest’ultima viene prodotta dal neurone presinaptico
a partire dalla colina. In presenza di uno stimolo avviene il rilascio di acetilcolina
nello spazio sinaptico, che andrà a legarsi al suo recettore sulla placca
neuromuscolare, producendo una contrazione muscolare. L’acetilcolina viene
idrolizzata dall’enzima acetilcolinesterasi poiché la contrazione non deve essere
protratta, altrimenti si avrebbe la paralisi. Quindi questo enzima va a regolare il
tutto. Per aumentare l’effetto dell’acetilcolina non si può agire somministrando la
stessa, poichè potrebbe causare effetti collaterali a livello cardiaco, ma si può inibire
l’acetilcolinesterasi, facendo aumentare di conseguenza l’effetto dell’acetilcolina.
Questi farmaci servono per aumentare la contrazione muscolare come la
fisiostigmina, utilizzata ad esempio anche per il risveglio dall’anestesia. Ci sono
poi antagonisti dell’acetilcolina che avranno effetto opposto, legandosi al recettore e
impedendo il legame. Questi farmaci producono rilassamento muscolare.
RECETTORE GABAERGICO. Il recettore ha struttura pentamerica e comprende
diverse subunità, è regolato dall’acido gammaamminobutirrico (GABA).
Quest’ultimo è un neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale,
produce una diminuzione dell’eccitabilità. Quando il gaba si lega al suo recettore si
ha l’apertura del canale, con flusso di ioni cloro verso l’interno della cellula. Il
muscimolo è un agonista del gaba, si lega quindi al recettore mimando l’effetto del
gaba. Sono inoltre presenti due siti allosterici accanto al sito recettore principale,
spesso sfruttati a livello farmacologico, e sono il sito per le benzodiazepine e quello
dei barbiturici. Queste sostanze sono anch’esse agonisti del gaba. Le
benzodiazepine vanno ad aumentare l’effetto dello stesso causando un aumento
della frequenza di apertura dei canali del cloro, sono utilizzati come ansiolitici. I
barbiturici vengono utilizzati per l’anestesia totale. Alcune sostanze come l’alcol e gli
steroidi possono aumentare l’effetto del gaba perché si legano su altri siti allosterici
e possono portare alla morte del paziente per il blocco dei muscoli respiratori. Gli
antagonisti del gaba, come il flumazenil, occupano il recettore per cui impediscono
il legame, l’apertura del canale e l’ingresso degli ioni cloro, aumentando
l’eccitabilità. Il gaba viene prodotto a partire dal glutammato dal neurone
presinaptico, entra nello spazio sinaptico e si lega al recettore del gaba sul neurone
post sinaptico. Una parte del gaba viene degradato dall’enzima gabatransaminasi,
ci sono poi dei meccanismi di riassorbimento attraverso specifici trasportatori che
permettono la ricaptazione da parte del neurone presinaptico e dalla glia.
Gli anticonvulsivanti agiscono inibendo la gabatransaminasi, in questo modo
aumenta il gaba e la sua attività anticonvulsivante per il trattamento dell’epilessia.
La tiagabina, anch’essa anticonvulsivante, inibisce il trasportatore che permette il
riassorbimento del gaba nelle cellule gliali, permettendo la riduzione dell’eccitabilità.
RECETTORE PER IL GLUTAMMATO. Il glutammato è prodotto a partire dal
glucosio o dalla glutammina. Questo neurotrasmettitore, una volta che si lega al suo
recettore produce la rimozione del magnesio che blocca il canale e si avvia un
flusso di ioni verso l’interno della cellula. Questo produce la depolarizzazione della
cellula quindi aumento dell’eccitabilità. I recettori sul quale agisce sono due:
-AMPA (acido kainico) produce un flusso di ioni sodio.
- NMTA (N-metilaspartato) produce un flusso di ioni calcio. Si ritiene che l’ingresso
di calcio abbia un ruolo nell’ischemia cerebrale, poiché potrebbe essere
responsabile della necrosi del SNC.
CANALI VOLTAGGIO-DIPENDENTI. Sono anch’esse proteine di membrana che
permettono il passaggio selettivo di ioni. Sono canali che si aprono in seguito ad
una depolarizzazione della membrana. Al potenziale di riposo della membrana sono
perciò chiusi. Caratterizzati da una soglia di attivazione, ossia da un valore minimo
che il potenziale di membrana deve raggiungere perché il canale si apra. Ne
esistono per il sodio, per il potassio e per il calcio. Quelli per il sodio sono localizzati
nel SNC e periferico, a livello cardiaco e dei muscoli scheletrici. Questi canali si
aprono per condurre alcun segnali importanti come le sensazioni dolorose. Gli
anestetici locali agiscono a questo livello bloccando i canali del sodio e la
trasmissione del dolore. Gli antiaritmici bloccano i canali del sodio
• Recettori accoppiati a proteine G: essi sono i recettori più importanti,
costituiti da 7 alfa-eliche transmembrana, con un dominio extracellulare e uno
intracellulare. Il recettore attivato dal ligando subisce una modificazione
conformazionale e attiva la proteina G. La proteina G consiste di tre subunità, alfa
(che lega il GDP), beta e gamma, che si trovano ancorate alla membrana
plasmatica. La subunità alfa è quella provvista di attività enzimatica e catalizza la
conversione del GDP in GTP. Il legame della molecola endogena al recettore
provoca il distacco della subunità alfa, che attiva la chinasi A. La chinasi A ha tre
effetti principali: aumenta la lipolisi attivando le lipasi, riduce la sintesi di glicogeno
poiché inattiva la glicogenosintetasi e produce un aumento della glicogenolisi con
aumento del glucosio. Meccanismo di azione:
Ligando lega il recettore
1. Attiva la proteina G situata sul versante citoplasmatico
2. La proteina G modifica l’attività di un effettore, canale o enzima
3. Produzione secondo messaggero
4. Porta il segnale al destinatario finale producendo effetto desiderato
5.
Le protein-chinasi sono una famiglia di enzimi appartenenti al gruppo delle chinasi. Le
protein-chinasi modificano altre proteine aggiungendo ad esse un gruppo fosfato, cioè
per fosforilazione. La fosforilazione comporta solitamente un cambiamento funzionale
della proteina bersaglio (substrato), ad esempio l'attivazione del substrato stesso. Le
protein-chinasi ricoprono, per questo motivo, un ruolo centrale nel processo di
trasduzione del segnale e delle risposte.
• Recettori ad attività tirosin-chinasica:
Costituiti da una catena polipetidica che attraversa una sola volta la membrana
cellulare. Hanno un’attività tirosino chinasica intrinseca, quindi possono fosforilare
substrati proteici in corrispondenza di residui tirosinici.
Hanno un sito esterno alla cellula e uno catalitico all’interno.
Meccanismo d’azione:
interazione ligando-recettore in corrispondenza di una porzione
1.
extracellulare della
sequenza di aa;
autofosforilazione dei residui tirosinici nel citosol porta all’associazione
2.
con proteine citoplasmatiche
cascata enzimatica e produzione di secondi messaggeri
3.
Sono ad esempio il recettore EGF (epidermal grow factor), quello dell’insulina,
dell’eritropoietina. Nel caso delle citochine, esse inducono la fosforilazione della
proteina jack che fosforila stat. 2 stat dimerizzano e traslocano nel nucleo dove si
ha la risposta.
Recettore dell’insulina: espresso nei tessuti caratteristici come fegato, muscoli,
tessuto adiposo. È formato da due subunità alfa extracellulari, bersaglio
dell’insulina, e due subunità beta intracellulari con attività tirosin- chinasica. Il
legame dell’insulina permette l’autofosforilazione delle subunità beta. Il recettore
attivato permette la propagazione del segnale con un effetto a cascata.
Recettori intracellulari: si individuano nel citoplasma o nel nucleo. A differenza dei primi,
questi agiscono in tempi più lunghi, anche ore. Bersaglio di ormoni steroidei e tiroidei, dei
retinoidi e delle vitamine D e A. Proteine citosplasmatiche o nucleari che in seguito al
legame con il proprio ligando sono in grado di controllare l’espressione genica.
• Citosolici: recettore dei glucocorticoidi e dei mineralcorticoidi.
• Nucleari: recettore degli ormoni steroidei, della vitamina D ecc.. il recettore
solitamente si lega al dna andando a modificare la trascrizione del gene e quindi la
sintesi delle proteine.
FARMACOLOGIA SPECIALE
Principi generali delle classi di farmaci più importanti.
FARMACI CONTRO L’OBESITà
L’IMC (indice di massa corporea) si calcola con il rapporto kg/altezza al quadrato.
di30=obesità.
¿
Imc tra 18-23 = normopeso, 25-30 = sovrappeso,
I soggetti obesi hanno maggiori probabilità di soffrire di ipertensione, diabete, malattie del
sistema vascolare, coronaropatie. L’obesità è associata ad una maggiore frequenza di
tumore alla mammella e al colon.
ANORESSIZZANTI: sono in grado di ridurre l’appetito e quindi l’introduzione di cibo
causando un calo ponderale.
ORESSIZZANTI: sono in grado di aumentare l’apetito.
Nella terapia dell’obesità i primi