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IL PROTOCOLLO DI KYOTO
è un accordo internazionale che stabilisce degli obbiettivi per le
emissioni (in pratica è la risposta ad un cambiamento che si stava
iniziando a percepire). Esso stabilisce i tempi e le procedure per
realizzare gli obbiettivi del trattato.
punti chiave:
I paesi dell'annex 1 (i più industrializzati), hanno l'obbligo di ridurre
le emissioni di gas serra entro il 2012 di almeno del 5,2% rispetto al
1990.
Sono anche previsti dei "carbon credits", i paesi che emettono più gas
serra possono acquistare dei "bonus" da quelli che ne emettono meno.
Inoltre si possono acquistare "carbon credits" esportando tecnologie
pulite aiutando i Paesi in Via di Sviluppo a evitare emissioni
inquinanti.
Ogni paese dell'annex 1 deve realizzare un sistema nazionale per la
stima delle emissioni di gas serra.
Il protocollo di Kyoto diventa obbligatorio a livello internazionale
quando è ratificato da almeno 55 paesi ed il totale delle emissioni dei
paesi firmatari sia almeno il 55% delle emissioni totali da gas serra
(quindi entrò in vigore a febbraio 2005 grazie alla firma della
Russia).
DISTINZIONE PAESI:
-A= paesi industrializzati
-B=I paesi in via di transizione.
-C=I paesi in via di sviluppo a cui è riconosciuto il diritto a seguire un
proprio sviluppo industriale. Ne consegue che essi non sono soggetti a
vincoli particolari (per evitare di bloccare la crescita).
A+B=paesi Annex 1, responsabili della maggioranza delle
emissioni, sono ora tenuti a ridurle.
I paesi del'Annex 1 devono quindi ridurre del 5,2% l'emissione totale
dei gas serra, tuttavia questa percentuale è suddivisa:
1)Paesi dell'UE nel loro insieme: 8%
2)Stati Uniti: 7%
3)Giappone: 6%
Nessuna riduzione (ma una stabilizzazione) per la Russia, Nuova
Zelanda, Ucraina
Aumento delle emissioni per Norvegia Australia ed Islanda (per lo
sviluppo)
Nell'unione europea, la partizione del 8% è suddivisa non equamente:
-Gran Bretagna, Germania, Lussemburgo= -12 %, -21 %, -28%
-Italia= -6,5%
-Portogallo, grecia= +28%, +25%
MECCANISMI INTERNAZIONALI DI
FLESSIBILITA'
1)MECCANISMO JOINT IMPLEMENTATION (JI)
i paesi industrializzati possono attuare i loro impegni sia
individualmente che congiuntamente, questo meccanismo consente
l'attenuazione congiunta di programmi di cooperazione mediante i
quali si possono acquistare o cedere "unità di riduzione di emissioni".
Inoltre in tutte le opere di riforestazione, mitigazione ecc. , tutti i paesi
collaboranti hanno il loro beneficio in termini di unità di riduzione
di emissioni.
2)MECCANISMO EMISSION TRADING (ET)
Permette ad un paese di acquistare a prezzi di mercato la parte di
quota di emissioni non utilizzabile da un altro paese.
3)MECCANISMO CLEAN DEVELPMENT MECHANISM (CDM):
i paesi industrializzati possono acquistare quote di riduzione delle
emissioni mediante la realizzazione nei paesi in via di sviluppo di
progetti di sviluppo "pulito", cioè basati sull'innovazione
tecnologica e sulle nuove tecnologie ad alta efficienza e a basse
emissioni da gas serra.
Condizioni: la riduzione delle emissioni nei PVS deve essere
certificata e i progetti devono contribuire alla crescita economica
secondo i criteri dello sviluppo sostenibile
per far fronte ai "furbetti" sono stati messi dei limiti ai crediti
acquistati e venduti. Inoltre una parte dei crediti acquistati devono
essere utilizzati per le proprie riduzioni.
SANZIONI DEL PROTOCOLLO
Due tipologie di sanzione:
1) l'ammontare percentuale in eccesso rispetto agli obbiettivi fissati,
maggiorato del 30% va a cumularsi con l'ammontare percentuale di
riduzione di emissioni previsto per la seconda fase di attuazione del
protocollo (quella in discussione per il periodo successivo al 2012
2)Lo stato inadempiente può inoltre essere escluso dalla
partecipazione ad uno o più meccanismi flessibili
LA MULTA:
40 euro per ogni tonnellata in equivalente CO2 emessa in eccesso
dagli operatori (nel periodo 2005-2007) e una multa pari a 100 euro
a tonnellata nei periodi successivi. La sanzione è misurata rispetto
ad un valore pari a 4 o 5 volte il valore di mercato (crediti d'acquisto
da altri paesi), questo per non invogliare gli stati a preferire le multe.
RIASSUNTO:
Nel 2010 l'unità europea (nel complesso) è riuscita a raggiungere
l'obbiettivo di riduzione delle emissioni. L'Italia però non è tra
quelle che ha raggiunto l'obbiettivo, quindi abbiamo un debito
anche in questo fronte.
CONFERENZA DI DURBAN
Il compito delle nazioni unite (durban 2011) è definire gli impegni
di contenimento delle emissioni dei paesi industrializzati e di quelli
in via di sviluppo.
-1a Decisione: Proseguire con un secondo periodo di impegno
del protocollo di Kyoto con obbiettivi vincolanti di riduzione
delle emissioni solo per alcuni paesi dell'annex 1 (europa,
australia, nuova zelanda, svizzera, norvegia e pochi altri
(quelli che contribuiscono al 15% delle emissioni globali).
-2a decisione: E' stato istituito un gruppo di lavoro per
definire entro il 2015 un nuovo protocollo o altro strumento
legale o esito condiviso dotato di forza legale che comprenda
tutti i paesi (l'obbiettivo è quello di innalzare il livello di
ambizione globale)
CONCENTRAZIONE DI OZONO
NELL'ATMOSFERA
La concentrazione dell'ozono raggiunge un massimo (fino a 5 ppm)
nell'ozonosfera (strato della stratosfera compresa tra i 35 e 30 km
dalla superficie terrestre). Sotto questa quota le concentrazioni
diminuiscono rapidamente (al suolo è circa di 0,03 ppm)
in questa figura le concentrazioni sono date in millipascal, bisogna
convertirle con la legge di Dalton (per trasformarla in ppm)
l'ozono è molto
importante per
l'assorbimento dei raggi
UVB e UVC...
come si può vedere in
figura grazie
all'ozono riusciamo a
proteggerci da raggi
che sarebbero
disastrosi (cancro
della pelle, problemi
agli occhi ecc)
La presenza di questa elevata concentrazione
di ozono deriva dalla presenza di un'intensa
radiazione di UV di origine solare
(lambda<2400 A) che provoca la
dissociazione dell'ossigeno presente, rarefatto
in atomi che si combinano con le molecole
secondo le reazioni: la velocità di produzione cresce
con l'altitudine
L'ozono, che così si forma, a causa del suo forte potere di
assorbimento delle radiazioni UV (2400<lambda<3400 A)
subisce una decomposizione: il tempo di dimezzamento
diminuisce al crescere della
quota
Si verifica così un equilibrio tra l'ozono che si forma e quello che si
decompone, ciò porta allo stabilirsi di una concentrazione pressoché
costante nello strato sopra ricordato.
BUCO DELL'OZONO:
è stato scoperto nel 1985 tramite
osservazioni della stazione di
Halley Bey, in antartide, dagli
studiosi del British Antarctic
Survey.
UNITA' DOBSON:
Spessore in millesimi di centimetro che avrebbe l'ozono
atmosferico se fosse portato tutto a condizioni normali di
pressione e temperatura (1 atm 0°C)
Nella pagina seguente sono riportate alcune analisi
riferite all'unità dobson negli anni...
Perchè la diminuzione dell'ozono è così massiccia nella
primavera antartica?
Causa: particolari condizioni climatiche che si instaurano durante
l'inverno. Principalmente a causa dell'assenza della radiazione
solare, nella stratosfera durante l'inverno si forma un'intensa
circolazione ciclonica, detta vortice polare, all'interno del quale si
instaura un regime di isolamento che impedisce il mescolamento
con masse d'aria esterne.
Il raggiungimento di temperature molto basse può portare alla
formazione di PSC (nubi stratosferiche polari)
La formazione di PSC attiva una serie di processi che modifica
sostanzialmente il bilancio dei composti azotati e delle specie che
contengono cloro principalmente cloro e bromo
consumano l'ozono
Quando un CFC (clorofluorocarburo) previene nelle zone alte della
stratosfera al di sopra dello strato dell'ozono, esso viene
fotodecomposto dalle forti radiazioni UV presenti, con liberazione di
atomi di Cloro. Il cloro messo in libertà dalla fotolisi del CDC
consuma ozono per formare l'ossido di cloro:
inoltre il Cl O si combuna con l'ossigeno atomico messo in libertò
dalla reazione di fotosintesi dell'ozono per riformare nuovamente
atomo di cloro che riprendono il ciclo di distruzione dell'ozono
In questo modo ogni atomo di cloro può distruggere molte molecole di
ozono, quanto detto si ripete per i composti con altri alogeni (bromo)
guardarsi da soli i cicli frigoriferi
Ozono Depletion Potential (ODP):
Potenziale di deupaperamento dell'ozono in ogni singola sostanza in
rapporto al potenziale del triclorofluorometano (R11)
Sostanze lesive per l'ozono stratosferico: valori ODP GWP
più atomi di cloro ci sono più è alto il ODP
più atomi di fluoro ci sono più è alto il GWP (Global Warming
Protection) OBBIETTIVI FISSATI DALLA
NORMATIVA
Con il protocollo di Montreal (1987) le parti firmatarie si
impegnano a stabilizzare, ridurre e quindi bandire le
produzioni e i consumi delle sostanze lesive per l'ozono
secondo uno schema articolato per obbiettivi e scadenze
temporali. SOSTANZE
LESIONANTI
DELL'OZONO
Osservazione finale:
anche se verranno rispettati gli impegni previsti dal protocollo, le
sostanze accumulate nell'atmosfera continueranno la loro azione
distruttiva ancora per un lungo periodo. Solo a partire dal 2005
inizia il processo di ripristino della fascia dell'ozono che non si
concluderà prima del 2060 PIOGGE ACIDE
Piogge acide: ricaduta dall'atmosfera di particelle, gas e precipitazioni
acide.
Se questa deposizione acida avviene per effetto di precipitazione meteo
(pioggia, neve) si parla di deposizione umida. In caso contrario il
fenomeno consiste in una deposizione secca (per motivi di gravità).
Le piogge acide sono causate
essenzialmente dagli Ossidi di
zolfo, e, in parte minore, dagli
ossidi di azoto, presenti in
atmosfera sia per cause
naturali, sia per effetto delle
attività umane. Un ancora
minore contributo è dovuto
all'ammoniaca. In natura molti composti chimici si
dissociano in acqua per formare
soluzioni che hanno un particolare pH
(capacità di produrre ioni H+
reagendo con l'acqua).
l'acqua in atmosfera è co