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WBS - Work Breakdown Structure

Mediante elenchi strutturati e descrittivi, essa mostra tutte le parti di un progetto a diversi livelli di dettaglio, dai primi sotto-obiettivi fino ai compiti specifici. La rappresentazione gerarchica, a forma di albero, definisce sottosistemi sempre più piccoli fino all'individuazione di pacchetti di attività (workpackages). Quest'ultima operazione è lo scopo fondamentale della WBS, ossia identificare chiaramente, all'ultimo livello gerarchico, compiti attribuibili alla responsabilità di un'unica risorsa, e definirli in modo tale che possano essere pianificati, disposti di budget e infine controllati. Essa costituisce un sistema per suddividere un progetto in parti di lavoro, componenti ed elementi gestibili, per fornire una comune struttura per comunicazioni, allocazioni di responsabilità e di monitoraggio e gestione dello scopo del lavoro, dei costi e del programma. Pagina 1 di 2 è l'identificazione, in una

La struttura organizzativa, dei partecipanti o delle funzioni aziendali in un progetto. Essa rappresenta la struttura organizzativa del progetto e consente di individuare i ruoli e assegnare le responsabilità. L'incrocio tra WBS e OBS definisce la matrice compiti/responsabilità, necessaria alla programmazione delle attività, al loro monitoraggio e al controllo dei costi.

La programmazione lineare

Un progetto consiste, in senso generale, nell'organizzazione di azioni nel tempo per il perseguimento di un obiettivo predefinito. Esso ha lo scopo di definire sequenza ed eventuali vincoli di interdipendenza tra le attività. Per la stesura di un progetto bisogna essere a conoscenza di risultati attesi, caratteristiche del contesto (opportunità e limiti), ruoli e risorse disponibili (professionalità, disponibilità, risorse finanziarie, tempo, ecc).

Esso deve definire le date di partenza/termine di ciascuna attività.

l'assegnazione delle risorse alle attività su cui è articolato il progetto, le interdipendenze tra le attività del progetto, l'esplosione fino a un sufficiente (ma non esasperato) livello di dettaglio delle attività (i cosiddetti task), le date di rilascio dei principali oggetti (o gruppo di oggetti) intermedi (i cosiddetti milestone), la data di completamento del progetto.

Una rappresentazione grafica delle attività, della loro durata e della loro successione cronologica è fornita dal diagramma di Gantt. Le colonne rappresentano il calendario operativo. Le righe rappresentano le attività. Il diagramma di Gantt permette quindi la definizione di un calendario di attività, utile al fine di pianificare e coordinare specifiche attività in un progetto. Tuttavia, esso non considera i vincoli di interdipendenza tra le attività. Il suo utilizzo è fondamentale in tre fasi distinte dell'avanzamento.

del progetto:

  • Prima che sia svolto il progetto, per determinare durata e organizzazione del lavoro
  • Durante per controllare la differenza tra l'avanzamento reale e la previsione, per controllare il rispetto di date di rilascio intermedie
  • Dopo per verificare gli errori commessi.

I metodi Pert e C.P.M. studiano lo sviluppo di un progetto attraverso la programmazione delle attività di cui si compone. Entrambi i metodi si occupano soprattutto degli aspetti temporali e quindi vanno visti come metodi di ottimizzazione del tempo di realizzazione di un progetto. Hanno lo scopo di stabilire quanto sia il tempo necessario al completamento del progetto, individuare quali siano le situazioni su cui vanno concentrati gli sforzi per aumentare la probabilità di completare il progetto entro i tempi stabiliti.

Il metodo Pert si basa su stime dei tempi probabilistiche. Per ogni attività si definisce uno scenario migliore, uno peggiore e uno Pert più probabile. Sulla base di

Questi tre parametri si definisce la durata media dell'attività. Il usa una stima deterministica dei tempi. Il suo CPM grafico è caratterizzato da un punto normale, che corrisponde a costo e durata normale, e un punto di crash, con durata ridotta e costi maggiorati. Si fa un'interpolazione lineare tra questi due punti. La pendenza della retta rappresenta l'incremento di costo per riduzione unitaria di durata. Una volta trovata l'inclinazione delle rette che rappresentano ogni attività posso ordinarle in ordine di pendenza, in modo da poter decidere di quale attività ridurre il tempo impiegato, in funzione dell'aumento di costo che ne deriva.

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Fasi operative

Le fasi operative ai fini della stesura di un progetto sono quattro, di cui le prime tre sono svolte precedentemente allo svolgimento del progetto, la quarta in corso d'opera:

  1. Pianificazione e costruzione del modello (reticolo) di dettaglio: si elencano le attività necessarie.

Il loro insieme viene legato in funzione della sequenza logica con cui verranno eseguite. Graficamente, le attività si descrivono con blocchi di forma circolare e i vincoli con frecce. Le attività indicate devono essere non interrotte e non elementari, omogenee, richiedendo competenze e risorse diverse per svolgere una singola attività.

2. Stime dei tempi e analisi dei percorsi: ad ogni attività viene attribuita una stima della durata prevista. Tale stima viene espressa definendo il valore probabile, pessimistico ed ottimistico. Si possono quindi identificare la durata stimata del progetto e i percorsi critici (tempi più lunghi).

3. Programmazione operativa: sulla base dei risultati ottenuti dall'analisi dei percorsi inizia il lavoro di definizione di risorse da impiegare. Vengono analizzati impegni di manodopera, carico degli impianti, ecc. È la seconda fase di ottimizzazione, a volte risolta in termini di

compromesso traspendere di più e finire prima.

4. Controllo delle operazioni sul progetto in corso d'opera: il progetto parte ed è necessario controllare che il svolgersi delle attività sia quello previsto, in sequenza, tempi e risorse impiegate. Variazioni in corso d'opera (anticipi, ritardi, ecc.) vengono gestiti anche rivedendo il modello PERT/CPM.

- Metodo Pert

Il primo passo è la suddivisione del progetto in varie attività, cercando di mantenere un grado di dettaglio omogeneo. Ad ogni attività si attribuiscono i parametri di tempo (Pert) o di tempo e costo (CMP). Si definisce quindi il diagramma a blocchi, i cui blocchi devono contenere operazioni omogenee ed elementari. Si valuta quindi l'ordine di svolgimento delle attività, determinando quindi i vincoli temporali e logici. Si può quindi cominciare a definire il reticolo delle attività. Per ogni attività si determinano quattro valori: early start,

early finish, late start, late finish. I valori early rappresentano l'inizio al più presto e la fine al più presto. Ci permette di stimare il massimo ritardo tollerabile per ciascuna attività, e individuare il percorso critico, cioè il percorso in cui il ritardo di una singola attività comporta il ritardo complessivo del progetto. All'inverso ci sono delle attività non critiche. I late finish vanno calcolati a ritroso, da valle amonte. La differenza tra late finish e early finish rappresenta il ritardo ammissibile per quella determinata attività. Nelle attività critiche early start e late start coincidono, come anche early finish e early finish. Si definisce quindi tempo minimo il tempo in cui si verificherà l'evento stesso supponendo che tutte le precedenti attività siano iniziate il prima possibile e siano durate esattamente quanto stimato. Se in un nodo convergono più attività, si

dovrà prima calcolare il tempo minimo di ogni ramo. Il massimo di questi tempi sarà il tempo minimo del nodo in cui convergono. Si definisce tempo massimo come massimo tempo di svolgimento di un'attività senza provocare ritardi. Si definisce tempo di slack la differenza tra tempo massimo e minimo, quindi rappresenta il massimo ritardo ammissibile di quell'attività. Metodo CPM Per ogni attività si fissano un punto normale e uno di crash. Si calcolano le pendenze dei segmenti relativi ad ogni attività, e si ordinano queste ultime in funzione della pendenza. Questo parametro rappresenta l'incremento di costo per riduzione di tempo, risulta quindi utile per capire come ridurre il tempo totale tramite un incremento di costo minimo: in particolare si prendono in considerazione le attività critiche, e tra queste si opera su quelle che presentano una pendenza minore. Pagina 2 di 202.01 Micro-macro localizzazione La localizzazionedegli stabilimenti Lo studio ubicazionale ha come fine: • La scelta del luogo geografico in cui collocare un sistema produttivo: è definito il prodotto, e ricerca una zona in base alla vicinanza del mercato delle materie prime ecc. L'individuazione delle attività industriali più adatte per un'assegnata ubicazione: scelta una possibile ubicazione geografica, si individua quali possono essere i migliori prodotti per quell'area Si definisce la catena dei fornitori, che si dividono in livelli in base alla vicinanza logica allo stabilimento. Analogamente si può definire la rete a valle dello stabilimento, fino ad arrivare ai consumatori finali. La posizione dell'azienda all'interno della supply chain dipende da numero, localizzazione, capacità, ruolo delle strutture. Una volta definita la posizione all'interno della supply chain, si possono intraprendere due strategie di espansione: • si integranoall'interno dell'impianto fornitori critici (a monte) oppure parte dell'integrazione verticale della catena di distribuzione (a valle) in modo da essere più a contatto con il consumatore finale. L'avvicinamento all'utilizzatore finale rende le previsioni più precise, poiché dipendono meno dalle previsioni delle aziende intermedie. È un sistema per ampliare la capacità produttiva: si acquista un'azienda con la mia stessa produzione per ampliare il mercato. Analogamente potrebbe essere conveniente acquistare prodotti o servizi esternamente rispetto a produrli da sé aggiungendo dei nodi nella supply chain. Si sceglie quindi di appaltare servizi ad aziende esterne. Questa strategia può essere vantaggiosa per processi che richiedono tecnologie e competenze molto specifiche (ad esempio cicli termici). Bisogna quindi decidere la capacità dell'impianto e dimensionarlo di conseguenza, insono le competenze necessarie per svolgere il lavoro e definire i requisiti minimi richiesti. Infine, è importante valutare la disponibilità di risorse e budget per l'implementazione del progetto. Per quanto riguarda la formattazione del testo, puoi utilizzare i seguenti tag HTML: - `

` per definire un paragrafo - `

Dettagli
A.A. 2018-2019
61 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zarrillidaniela di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di impianti industriali e sicurezza sul lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Chiaraviglio Alessandro.