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DEFINIZIONI:

Post-umano: nuovo paradigma filosofico-antropologico proposto per comprendere le ‘nuove’ forme di vita

generate dall’avvento dei progressi scientifici in vari campi: biotecnologie, nanotecnologie, tecnologie

dell’informazione e della comunicazione e scienza cognitiva.

Sport: l'insieme delle attività fisico-motorie che: 1) per essere svolte, richiedono un livello minimo di abilità

o competenza intellettuale, quale si manifesta nella conoscenza e nell'assimilazione delle relative tecniche

di gioco; 2) hanno modalità di esecuzione che non dipendono dal volere dei partecipanti e non possono

quindi essere modificate a piacere, ma al contrario si iscrivono in un reticolo di regole; 3) hanno il loro

scopo in un esito finale di carattere formale: vittoria o sconfitta; 4) sono parte integrante di apposite

istituzioni sociali che le hanno inserite nelle loro strutture di produzione e consumo.

Enhancement: o potenziamento è ogni tentativo di superare la finitezza umana e i suoi limiti sia fisici che

psichici, con l’ausilio di interventi che possono essere sia terapeutici sia non terapeutici, ovvero effettuati

su individui sani, con sostanze e mezzi naturali e artificiali.

Doping: somministrazione o assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente

attive e adozione o sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a

modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche

degli atleti (Art. 1, l. 376/2000

Dietro troviamo il legame con l’idea del potenzialmente umano ai fini di alterare le prestazione agonistiche

degli atleti, non si parla di migliorare. Si parla di alterare, è una modifica in senso negativo e quindi che non

siamo dentro alla pratica di allenamenti che possono aiutare a migliorare.

Il fenomeno del doping è sempre esistito, questo tipo di appello è quello alla tradizione: si è sempre fatto

così allora è giustificato nel nostro contesto modificare l’atteggiamento nel confronto al doping. Allora la

contestualizzazione scientifica serve come prima passo per contra argomentare questo appello alla

tradizionale: se guardiamo le tecniche che vanno sotto l’etichetta di doping non sono le stesse che si

usavano in passato, certo non nascono nel vuoto alcune test di potenzialmente erano già state sviluppate

nel secolo scorso soprattutto nel periodo fascista dove l’attenzione per lo sport diventa molto importante.

In passato c’erano ma non erano così invasivi e avevano ricadute diverse.

Quindi per controbattere questo appello alla tradizione (per tener deve essere contestualizzato: vedere se

quello che dicono che si è sempre fatto così è così ancora lì oggi) non tiene da un punti di vista scientifico,

ma non tiene neanche da un punto di vista dei valori e delle funzioni che sono collegabile allo sport oggi e

ieri. PROGRESSI SCIENTIFICI

La grande rilevanza del tema del potenziamento in generale, ma altresì in ambito sportivo, si collega a ben

precisi avanzamenti in campo tecnologico e scientifico e alla loro diffusione su larga scala e ha pertanto una

precisa collocazione temporale:

-la stessa collocazione temporale della categoria del post-umano ovvero a partire dalla seconda metà del

1900 sino a oggi 110

Alla riflessione sul post-umano, ovvero sulla necessità di elaborare una nuova categoria in cui inserire nuovi

gruppi di persone, i super umani, vengono infatti ricondotti quei dibattiti attorno al c.d. enhancement

umano.

Quest’ultimo, infatti, in tutte le sue applicazioni, diviene il centro di accesi dibattiti da quando vi è una

diffusa possibilità di accesso alle tecniche e alle acquisizioni scientifiche nel campo delle bio-e nano

tecnologie.

Il doping come sopra definito si inserisce in questo quadro di nuove possibilità offerte dagli sviluppi della

scienza e della tecnologia, dalle conoscenze sempre più approfondite sull’interazione tra sforzo fisico e

assunzione di ben precise sostanze.

VALORI E FUNZIONI DELLO SPORT:

Nella prima metà dei scolo scorso, nei vari regime totalitari (il nostro era un regime fasciata) lo sport aveva

assunto una funziona particolare di esportazione di valori che erano valori legati all’ideologia fascista

(igiene della popolare, della razza..) che erano confluiti anche come valori e funzione dentro la carta dello

sport del 1928.

Art. 2 Carta dello Sport 1928

“Compiti del Comitato Olimpico Nazionale italiano (CONI) sono l’organizzazione e il potenziamento dello

sport nazionale e l’indirizzo di esso verso il perfezionamento atletico, con particolare riguardo al

miglioramento fisico e morale della razza

L’utilizzo della attività sportiva come una funzione moralizzante e educativa, ossia si intrecciano la funzione

di perfezionamento fisico con la funzione pedagogica dello sport, che c’è ancora oggi ma ha delle

connotazioni diverse.

Questo legame con la razza avviene quando c’è in connubio delle politiche italiane con quelle tedesche,

poco prima delle guerra. Prima lo sviluppo dello sport aveva un fondamento interessante quello del

innovazione del sistema rispetto a un secolo precedente, considerato un secolo di gente vecchia

conservatrice, attraverso lo spot si voleva portare un innovazione, poi c’è stata questa degenerazione che

ne ha risentito anche lo sport il quale è diventato portatore di un ideologie rispetto alla razza.

Se pensiamo oggi quali sono i valori e le funzioni che lo sport svolge?

Lo sport oggi è un diritto umano. Lo sport non ha funzione di migliore aspetto fisico e della razza, ma si

pone con una funzione di antidiscriminazione in quanto è un diritto umano. Appare per la prima volta nelle

carte della UNESCO del 1998 e lo interpreta come un mezzo per portare certi tipi di valori (presenti nella

carta dell’ONU, contesto europeo nazione, costituzioni, carte) e cambia completamente immagine,

funzione e i valori che vengono trasportati.

L’attività sportiva oggi va contestualizzata anche rispetto alla cornice normativa che disciplina le relazioni

sociali, ovverosia la cornice dei diritti umani

Se è un diritto umano andrà interpretata la sua funzione sulla base di tutti gli altri diritti (salute, non

discriminazione ecc,)

I termini del dibattito: questioni etico-giuridiche e argomentazione razionale (etica critica)

Una volta messi sul tavolo i principali attori in gioco nella contestualizzazione dell’attività sportiva

oggigiorno, vediamo in che termini essi possono collegarsi fra di loro seguendo un’argomentazione

‘razionale’.

Perché è importante partite da questa riflessione per contro argomentare: molti degli argomenti portati a

sostegno della necessita di liberalizzare il doping è renderlo lecito insieme a un controllo medico, si scontra

con la cornice di riferimento da un punto di vista giuridico e valoriale. 111

L’etica intesa come contesto di argomentazione razionale in prospettiva analitico-metodologica è «un

discorso di natura argomentativa atto a far risultare mediante ragioni che qualcosa nel campo del fare (una

decisione, un’azione, una disposizione all’azione, un giudizio di valore, una norma, una regola) è giusto in

un senso lato, cioè da accettare, da preferire, da scegliere, da perseguire, appunto sulla base di ragioni». È

cioè un discorso in cui le proposizioni sono «controllabili in base a criteri di controllo propri dell’universo

del discorso.»

Le ragioni di fatto consentono un controllo intersoggettivo di tipo empirico, le ragioni di principio

consentono un controllo rispetto alla coerenza logia della mia argomentazione.

Consente una riflessione in questo senso questo ambito:

Contestualizzazione di fatto perché vado a controllare se le pratiche sono uguali rispetto a prima, possono

fare tramite un controllo empirico, ma mi consente anche un controllo di principio perché se è rispetto ai

principi che sono presenti nel diritto (uguaglianza, discriminazione) posso fare un controllo logico e vedere

che i valori e principi non sono uguali.

QUALI QUESITI?

-l’appello alla tradizione può essere controllato tramite la contestualizzazione, perché vado a controllare se

le pratiche dopante di oggi sono esattamente uguale è un controllo che possono fare empiricamente, posso

andare a vedere le pratiche di oggi e di ieri se sono uguale, ma mi consente anche un controllo di principio

perché se è rispetto ai principio che sono presenti nel diritto o a livello etico in generale posso fare un

controllo, smonto la tradizione controllando che i valori e le funzioni siano sempre uguali: sono uguali i

valori e le funzioni nello sport sempre? No, e questa diversità dipende dai progetti politico giuridico che lo

sport trova attuazione.

-Rispetto all’enhancement e/o doping nello sport quali sono i quesiti etici rilevanti ai fini della

predisposizione di una regolamentazione in materia? (Individuare il/i problemi!): bisogna per individuare

i problemi. Nel contesto americano perché alcuni bioeticisti si sono messi a dire che bisogna liberalizzare il

doping? Perché dietro c’è un interesse anche qui non esplicitato delle case farmaceutiche, di chi vende

determinati prodotti e allora aver un supporto in quel contesto specifico di chi cominciare ad argomentare

a favore di questa liberalizzazione. La modalità di argomentazione che viene proposta per arrivare a una

liberalizzazione del doping è fatta a compartimenti stagni , vengono individuate singole questioni si

argomenta solo sulla singola questione ma non si prende mai in considerazione la cornice di riferimento e

invece il riportare il discorso dentro le cornici di riferimento che possono essere normative, storiche è un

punto fondamentale per avere una visione completa della problematica e per far venir fuori quello che a

volte sta dietro certe argomentazioni ossia altri questioni, altri interessi che altrimenti non vengono

esplicitati.

-Enhancement e/o doping sono mala in sé o mala quia prohibita?: sono dei mali in se, sono

intrinsecamente qualcosa di negativi o sono negativi perché li qualifichiamo negativamente, attraverso ad

esempio norme giuridiche: la mia posizione non è quella di dire che il doping sia qualcosa di malvagio in

quanto tale nelle nostre società e nei contesti in cui viviamo ciò che è lecito e non è lecito da un punto di

vista giuridico è tracciato dalla seconda opzione e quindi anche questo va considerato in realtà il motivo di

fondo perché oggi c’è una regolamentane così rigida nei confronti del doping? (Consideriamo come reato) e

a livello nazionali (siamo un paese che qualifica il doping come reato) ma anche a livello

Dettagli
A.A. 2017-2018
116 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher melissa.trevisan92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bioetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Salardi Silvia.