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SCHELETRO ASSILE POSTCRANIALE
È composto da notocorda (struttura
unicamente embrionale), colonna
vertebrale (adulto), coste e sterno:
la notocorda è un elemento assile solo
embrionale di forma cilindrica che si
estende anteriormente a livello
dell’ipofisi; è costituita esternamente
da un anello fibroso (rigido ma al contempo elastico) e da cellule morbide all’interno.
La colonna vertebrale sostituisce la notocorda originando, da materiale ad essa laterale, lo sclerotomo (i
somiti). Le vertebre quindi sono strutture ossee o cartilaginee di tipo metamerico poste ventralmente al
midollo spinale, proteggendolo in un canale (o speco vertebrale) che prosegue fino all’estremità
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caudale. In base alla sua composizione finale la colonna vertebrale può essere cartilaginea (quando le
vertebre rimangono di natura cartilaginea) o ossea (quando la cartilagine viene sostituita dall’osso). Nei
tetrapodi, oltre a proteggere, sostiene anche il corpo e
contribuisce alla locomozione.
VERTEBRE
Le prime vertebre comparse sarebbero gli Arcualia,
laminette cartilaginee che si formano dorsalmente e
ventralmente alla notocorda costituendo una protezione
per midollo e vasi a partire da mesoderma parassiale; Le
vertebre si formano a partire dal Mesoderma
dei somiti metamerici, posti ai Iati delle corda
dorsale (Mesoderma parassiale)ma che
rimangono strutture transitorie. Il somita si
differenzia in tre parti: 1- sclerotomo
(scleroblasti), 2- miotomo(mioblasti) 3-
Dermatomo (dermatoblasti); gli sclerotomi
danno origine a cellule specializzate, gli
scleroblasti che origineranno le vertebre e la parte prossimale delle coste. Dai miotomi si formano i muscoli
scheletrici del tronco e della coda che si inseriscono sulle vertebre. All’interno di ciascuno sclerotomo
passerà poi la nervatura spinale dividendolo in due parti: la parte superiore di uno si unirà con la inferiore
di un altro e così via portando ad una metameria secondaria diversa da quella originale dei somiti (spostate
di mezzo segmento circa).
Le vertebre sono ossa composite, infatti sono formate da un corpo o centro (che può presentare una o due
cavità) e da un arco neurale, che delimita il canale vertebrale ed è, generalmente, sovrastato da una spina
neurale. In alcuni casi può essere presente un arco emale
ventrale; lateralmente sono presenti alcuni “processi”, le
diapofisi (con cui si articolano le coste), le postzigapofisi e le
prezigapofisi che fungono da collegamento con le alte vertebre.
Il corpo può assumere diverse forme a seconda della presenza o
assenza di un certo tipo di cavità:
Anficeliche (due cavità, anteriore e posteriore)
Proceliche (solo anteriore)
Opistoceliche (solo posteriore)
Aceliche (senza cavità)
Eteroceliche (diverse tra loro) 19
Nei tetrapodi fu premiato il movimento
a salamandre poiché distribuiva bene il
peso sulla colonna e le zampe: si
comincia a parlare di regioni
specializzate, cervicale (chiamata
Atlante che permette il movimento del
capo) , del tronco (toraciche, articolate
con il cinto pettorale), sacrale (articolata
con il cinto pelvico pur essendo singola)
e caudale. 18.03.14
Tranne che per i cheloni, tutte le
vertebre dei rettili sono proceliche, per
consentire l’allungamento evolutivo del
collo; la colonna però risulta meno
regionalizzata e nei cheloni va a fondersi con il carapace, così, anche se solo parzialmente con le coste. È
interessante il collo, molto flessibile per consentire la
ritirata della testa all’interno del carapace, ma anche gli
arti, ad esso collegati da cinti specifici.
Le vertebre sacrali diventano da 3 a 5 mentre nei
mammiferi fondono in un piastrone unico che
conferisce una rigidità tipica anche degli uccelli: il collo
di quest’ultimi presenta vertebre eteroceliche per la
mobilità ma le sacrali, le lombari e le caudali sono fuse a
formare il sinsacro.
Le ossa pelviche sono riempite da sacche aerifere che le
alleggeriscono e svolgono un ruolo fondamentale anche
nella respirazione.
I roditori, dotati di 7 vertebre cervicali, numerose
toraciche unite alle coste, più di 3 sacrali e caudali, hanno la colonna molto regionalizzati: infatti le vertebre
sono divise da dischi fibrosi esternamente ma morbidi all’interno, da cui si dipartono i nervi spinali.
Atlante ed Epistrofeo sono rispettivamente la prima e la seconda vertebra cervicale; l’atlante ha perso il
corpo della vertebra, mentre l’epistrofeo ha incorporato questo corpo perso in una struttura chiamata
“dente” la cui funzione è fungere da perno in modo da permettere la rotazione del cranio. Tutti i
mammiferi hanno 7 vertebre cervicali, così come i cetacei, in cui però essere sono fuse insieme.
COSTE
Sono unite alla colonna da un lato e dall’altro rimangono libere oppure si associano a livello sternale nella
gabbia toracica, fondamentale per protezione e respirazione.
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SCHELETRO APPENDICOLARE
Cinti: sono elementi che si articolano con le
appendici pari (come pinne o arti) e con la loro
muscolatura; si possono suddividere in due
emicinti articolati tra loro, dotati però di scarsa
capacità di movimento, e con cranio, sterno e
colonna a seconda della specie.
Si modificano a seconda del tipo di movimento; il
pettorale nei pesci è saldato al cranio mentre nei
tetrapodi vi si svincola e, con la comparsa del
collo, se ne allontana, articolandosi con lo
sterno. Sono presenti ossa di sostituzione (più diffuse) come la coracoide, la scapola e la sovrascapola, di
tipo cartilagineo (unito alla muscolatura) o dermico (presenti nella zona ventrale).
Nei tetrapodi si riduce per la comparsa delle ossa dermiche, ma rimangono la coracoide e la clavicola,
articolate tra loro dalla fossa glenoide, da cui partirà l’omero; il conto scapolare si articola poi allo sterno
con una interclavicola. Negli uccelli tali strutture si adattano al volo: le coracoidi si
uniscono agli omeri (e alla clavicola) e allo sterno, di elevate
dimensioni e con la caratteristica carenatura per ospitare la
muscolatura alare.
Nei mammiferi sparisce la coracoide come elemento singolo data
la sua fusione con lo sterno nel processo coracoideo-scapolare;
in alcuni la clavicola scompare garantendo mobilità e scioltezza.
Il cinto pelvico forma un anello con il bacino in modo da proteggere gli apparati genitali, la fine del
digerente e l’escretore. Inoltre, articolandosi con l’ileo, scarica il peso del corpo sulle zampe posteriori.
Nei pesci è piccolo ed inglobato nella muscolatura, rappresentata da una laminetta ischio-pubica che si
articola.
APPENDICI
I pesci sono dotati di pinne che evitano il rollio e controllano la direzionalità; sono le dorsali e le caudali
invece le responsabili della propulsione. Nei tetrapodi sostengono il corpo agendo contro la forza di gravità
e consentono il movimento.
I pesci hanno pinne impari (dorsale, anale e caudale) e pari (pelviche e pettorali) costituite da ossa basali,
articolate con il cinto pettorale, e radiali; sono elementi chiamati pterigofori associati a raggi connettivali
rivestiti da una piega caudale. Le pinne biseriate hanno due serie, destra e
sinistra, di ossa radiali, che si dipartono dall’osso basale mentre quelle
monoseriate ne hanno solo una: queste ultime hanno evoluto gli arti dei
tetrapodi a partire da ossa basali (omero, ulna e polso) e radiali (radio e
intermedio), mentre le falangi sono neoformazioni senza omologie nelle pinne.
Nei tetrapodi l’appendice più primitiva è l’arto pentadattilo, con 5 dita,
formato da 3 porzioni:
Stilopodio: primo osso, articolato con i cinti
Zeulopodio: ulna-fibula, radio-tibia
Autopodio: divisibile in polso (basopodio), metacarpi o palmi
(metapodio) e falangi (acropodio).
Le articolazione sono ormai fisse e più rigide.
21
Negli uccelli molte modifiche favoriscono il volo: gli arti anteriori mantengono ed allungano l’omero, il radio
e l’ulna ma viene ridotto di molto l’autopodio; infatti l’ala non è sostenuta da falangi (pipistrello) ma dalle
penne oltre che dal radio e dall’ulna. Il femore si accorcia rispetto alla tibia che si unisce al metatarso solo
nella fase post-embrionale. 21.03.14
APPARATO TEGUMENTALE
È rappresentato dalla pelle (o cute) e svolge molte funzioni:
Protezione: da agenti meccanici, microrganismi, patogeni, scambi osmotici tra organismo e
ambiente (vertebrati acquatici), disidratazione (vertebrati terrestri) e raggi UV.
Secrezione: difesa/offesa, cura parenterale (latte), sali, cataboliti
Respirazione: vascolarizzazione (anfibi)
Termoregolazione: penne, peli, vasi e ghiandole sudoripare
Mimentismo: cellule pigmentate o cromatofori
Attività sensoriale: recettori cutanei e fibre nervose libere (sensibilità tattile, termica e dolorifica)
Comunicazione intraspecifica: cromatismo, feromoni
VERTEBRATI
I mammiferi sono gli unici organismi dotati di peli e hanno tegumento diviso in un epitelio superficiale,
l’epidermide, e dal derma sottostante (che insieme formano la cute o pelle), dalla tela sottocutanea o
ipoderma e da numerosi annessi cutanei. Il derma è molto irrorato a differenza dell’epidermide.
22 ORIGINE EMBRIONALE
Dopo la chiusura del tubo neurale, a
lato di esso si notano dei somiti
formati da sclerotomo (future
vertebre), miotomo (muscolatura) e
dermatomo, il quale originerà il
derma andando a comporre con
l’ectoderma il derma. Le creste neurali
migrano tra ectoderma e mesoderma
originando i melanofoti ed i
melanociti.
CHERATINIZZAZIONE
I cheranociti cutanei contengono la
cheratina, parte integrante dei
filamenti intermedi del citoscheletro, e, mano a mano che invecchiano, si riempiono di questa sostanza,
perdono il nucleo ed organelli e vanno a costituire, in seguito alla morte, uno strato corneo protettivo
contro urti e fenomeni di disidratazione.
CONFRONTO ITTIOPSIDI-TETRAPODI
L’epidermide in entrambi è composta da cellule vive, con funzioni simili a originatesi per diverso tipo di
stratificazione: gli Ittiopsidi hanno stratificazione Meccanica che origina una epidermide poco differenziata
con medesime funzioni in tutte le sue zone, mentre i Tetrapodi subiscono quella Funzionale: in cui strati
diversi svolgono funzioni diverse.
PIGMENTAZIONI
I cromatofori,
responsabili delle
pigmentazioni
sono suddivisibili
in 3 categorie:
Melanofori
(eumelanina e
feumelanina),
Xantofori/Eritrofo
ri (pteridine gialle,
rosse, arancioni,
gocciole di
carotenoidi) e
Iridofori (cristalli
di composti
purinici).