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PRECAPITALISMO CAPITALISMO

Orientamento volto all’acquisività, atteggiamento

Orientamento volto alla copertura dei bisogni. tendente all'appropriazione di quote crescenti di

Produzione orientata dell’autostima. risorse materiali e immateriali (tra queste ultime, il

prestigio e il successo), cioè al mercato.

Produzione orientata al guadagno, al profitto.

Orientamento tradizionalistico: obbedienza passiva Orientamento razionalistico: ricerca sistematica dei

a regole tradizionali tramandate. mezzi più adatti allo scopo ed è quindi più disposto

all’innovazione.

Orientamento solidaristico Orientamento individualistico

2. ORGANIZZAZIONE ECONOMICA

PRECAPITALISMO CAPITALISMO

Economia vincolata a norme e leggi che ne Libertà economica giuridicamente riconosciuta.

regolano il funzionamento, per esempio Il mercato funziona, ma se ci sono poche restrizioni.

l’ordinamento corporativo delle società medioevali.

Proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Proprietà privata dei mezzi di produzione.

Producono per l’autoconsumo. Produzione per lo scambio, per il mercato.

Piccole imprese di carattere famigliare. Grandi imprese multinazionali.

Sombart nella sua definizione di capitalismo moderno ha in mente gli Stati Uniti, caratterizzati dalla

presenza di Grandi imprese integrate verticalmente (FORD con il FORDISMO), inglobano tutta la filiera

all’interno: produzione, assemblaggio e commercializzazione.

Definizione di sistema capitalistico

Questo sistema è caratterizzato da mentalità acquisitiva, razionalistica e individualistica, che si esercita

nell’ambito di un’organizzazione economica libera (1° punto, tab.2) basato sulla proprietà privata dei

mezzi di produzione e su aziende che producono beni per il mercato, utilizzando il lavoro salariato.

Le 3 fasi dei sistemi

Per ogni sistema si possono individuare 3 fasi:

ALBORI/NASCITA MATURITA’/SVILUPPO TRAMONTO/DECLINO

Fino fine ‘700 fino XIX sec., fino I guerra mondiale dopo la I guerra mondiale

Sombart analizza queste tre fasi e individua una periodizzazione del Capitalismo, destinato comunque al

decadimento.

ALBORI/NASCITA .. e come si passa da una fase all’altra. In questa fase gli aspetti normativi sono rilevanti.

Sombart vuole spiegare il processo di mutamento a partire dalle motivazioni specifiche dei soggetti e

delle conseguenze delle loro azioni (individualismo metodologico).

Egli non si riferisce al mutamento economico in generale, ma alla nascita del primo capitalismo e alla sua

evoluzione verso il capitalismo maturo.

Le forze motrici dello sviluppo sono gli imprenditori.

La mentalità capitalistica risulta da due fattori:

• spirito imprenditoriale: aspirazione al potere, volontà di affermazione e riconoscimento sociale.

Le sue origini sono legate alla storia religiosa dell’occidente e alla progressiva laicizzazione, al carattere

terreno e mondano in cui si esprime sempre di più l’agire individuale.

Questo deve combinarsi con il razionalismo, cioè l’orientamento all’ordinata amministrazione del capitale.

Per gli albori (e solo albori) sono necessari 3 gruppi sociali: eretici, stranieri, ebrei.

Perché? Perché sono gruppi sociali istituzionalmente marginali cioè esclusi rispetto alla società.

Sono tutti e 3 perseguitati, non possono aspirare a cariche pubbliche, hanno quindi lo status di

“semi-cittadini” – Lo Stato si rivela fondamentale in quanto soggetto escludente con la cittadinanza.

MATURITA’/SVILUPPO

Nel Capitalismo maturo sono importanti gli aspetti cognitivi, cioè le abilità, le competenze:

l’apprendimento è tramite istruzione ed esperienze, non più tramite i gruppi sociali.

La “maturità” è caratterizzata dall’estensione della razionalità.

Nell’industria meccanica prevale l’imprenditore tecnico (Schumpeter analizzerà meglio gli imprenditori),

l’imprenditore commerciale e al culmine del processo il finanziere, l’imprenditore finanziario.

Ognuno di essi fa parte a periodi storici diversi: prima il tecnico perché conosce la produzione, il

funzionamento. Dopo il commerciale per l’importanza della distribuzione, con competenze di tipo

commerciale. Oggi l’imprenditore è colui che ha competenze finanziarie (grandi aziende, holding).

Sombart ha in mente gli USA, grandi imprese.

TECNICA-COMMERCIO-FINANZA che si apprendono attraverso:

 Esperienza;

 Istruzione e/o educazione.

I fattori che aumentano e trasformano l’attività imprenditoriale sono:

 Maggiore concorrenza (apertura ai mercati);

 Rafforzamento classe operaia;

 Aumento salario forza lavoro libera;

 Evoluzione della tecnica.

Organizzazione del lavoro nella fase matura del Capitalismo

1) Libertà di movimento dell’impresa e degli individui, separazione tra diritto pubblico e privato,

sistema monetario razionale (produrre all’estero per abbattere i costi, ad esempio);

Perché delocalizzare? Tassazione, regolamentazione sulla sicurezza del lavoro, burocrazia, costo lavoro…

2) Lavoro: organizzazione del lavoro parcellizzato in modo che tutti sappiano fare le mansioni

indicate (si attenua così la discrezionalità e autonomia degli operai specializzati);

3) Razionalizzazione estesa all’azienda: spersonalizzazione dell’impresa, società per azioni composte

da azionisti e manager, non imprenditori. L’impresa sempre meno legata alla figura

dell’imprenditore. Tendenza a organizzarsi sempre più come una burocrazia;

4) Condensazione aziendale, integrazione verticale;

5) Uniformazione dei bisogni, quindi produzione di beni standardizzati (moda).

Riassumendo .. negli albori prevalgono gli aspetti normativi (religione, marginalità sociale..);

nel Capitalismo Maturo prevalgono gli aspetti cognitivi (competenze acquisite in base al settore in cui si opera).

Si “democratizza la figura dell’imprenditore”: tutti possono diventare imprenditori se hanno un’idea

imprenditoriale.

Le banche giocano un ruolo fondamentale per la “democratizzazione dell’imprenditore”, poiché prestano

denaro solo se il progetto risulterà interessante.

In quel periodo negli USA (anni 1950):

 Istruzione di massa

 Accesso al credito

In Italia i principali creditore delle start-up è la famiglia. E’ meno democratico poiché influenza la classe sociale,

la famiglia d’origine.

DECLINO DEL CAPITALISMO/TRAMONTO .. Sombart parte dal lavoro di Marx e lo modifica.

3 punti per rappresentare il declino, partendo dal lavoro di Marx:

 Non vi è caduta tendenziale del saggio di profitto: la produttività aumenta (tecnologia).

La disoccupazione non è destinata a crescere strutturalmente fino al collasso;

 Economia di piano: maggiore intervento dello Stato, maggior peso del settore cooperativo e forma più

estesa di regolazione politica dell’economia: capitalismo stabilizzato e regolato.

Il processo prevalente è quello della razionalizzazione e della Burocratizzazione (Weber). Se il mercato

è molto regolato, il Manager è più rilevante dell’imprenditore;

 Nell’impresa moderna, tutto è regolato e basato sul calcolo razionale, vi è meno spazio per il rischio, la

volontà di potere dell’imprenditore. Tendenza graduale alla decadenza della mentalità

imprenditoriale.

Schumpeter (economista 1883 – 1950) CRESCITA ≠ SVILUPPO

Crescita= E’ un fenomeno graduale fatto di continui aggiustamenti, qualcosa di continuo che aumenta

sempre; es. i-phone4S – i-phone 5

Sviluppo= indica la “rottura”, una discontinuità alla crescita. Lo sviluppo è caratterizzato da innovazione.

Es. invenzione dello smartphone. Economia pianificata o di piano è

Schumpeter si focalizza molto sull’innovazione; Innovazione come

“Distruzione Creatrice” poiché distrugge l’equilibrio precedente, cambia il quel sistema economico che viene

mercato. Es. Computer. realizzato nei paesi socialisti o

comunisti, dove terra e capitale

L’imprenditore (che ha un’idea organizzativa) che introduce innovazione ha il sono di proprietà collettiva. Esso

monopolio di quell’innovazione, ergo è concorrenzialmente avvantaggiato. può distribuire i beni in base ai

Innovazione per … : bisogni o può favorire chi produce

di più, fornendo in tal modo

 Nuove fonti di approvvigionamento di materie prime; incentivi.

 Nuovi mercati (apertura ai mercati);

 Riorganizzazione dell’industria;

 Creazione di nuovi prodotti;

 Introduzione di metodi di produzione.

L’innovazione è lo “step one”, le altre sono crescita:

Innovatore Gestore dell’innovazione

È l’imprenditore, e per E’ il Manager: fanno modifiche incrementali

continuare a esserlo dello stesso prodotto.

deve innovare sempre

“imprenditore-innovatore”.

L’imprenditore può essere il manager, non sempre ha la proprietà dei mezzi di produzione.

Gli imprenditori, per Schumpeter, non possono essere considerati “classe sociale” perché chiunque può

esserlo e quindi non si condividono gli stessi rapporti di produzione, le stesse relazioni di potere, e sono

solo a tempo determinato!

Per Schumpeter si è imprenditori per un periodo limitato di tempo.

Il Ciclo Economico di Schumpeter

Imprenditore monopolista dell’innovazione (c)

Equilibrio iniziale (a) innovazione (b) altre aziende copiano l’innovazione (d)

d e

c

a b Ritorno all’equilibrio, non si è più imprenditori (e)

Circolo virtuoso dell’Imprenditore : Spesso dopo aver realizzato l’innovazione, l’imprenditore vende la

“start-up”. Con il guadagno ne apre una nuova e pensa a un’altra innovazione.

Qualità extraeconomiche dell’imprenditore

1. Qualità di leadership;

2. Intuizione

3. Capacità di visione

4. Competenza

5. Determinazione

Sono qualità individuali legate alla sfera psicologica, ma si creano in base al contesto.

I tipi di imprenditore di Schumpeter

Schumpeter individua 3 tipi di imprenditore:

Padrone di Fabbrica Capitano d’Industria Fondatore di imprese (imprenditore puro)

1) Padrone di Fabbrica: unisce compiti amministrativi, commerciali, tecnici. E’ anche proprietario dei

mezzi di produzione. In questo contesto gli imprenditori vengono più spesso da famiglie

imprenditoriali già consolidate. Non c’è distinzione tra le diverse funzioni, tra le coordinazioni

economiche parziali: amministrativo, commerciale, tecnico.

Capitano d&r

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
20 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Psymico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Andreotti Alberta.