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STORIA MEDIEVALE II, LEZIONE DEL 20/11/13
Una delle caratteristiche del XII-XIII sec. è il tema degli universalismi, contrapposto ad una
tendenza di limitare i poteri universali (imperiale –universale sin dall’epoca classica- e papale –
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universale dopo la lotta alle investiture ed il concordato di Worms- ).
1 vengono distinti i due ruoli principali dei vescovi: temporale (imperatore) e spirituale; a partire da
questo concordato cambiano i connotati del papato, che si accinge a diventare un potere universale.
Contemporaneamente l’impero attraversa una crisi dinastica che si chiude a metà del XII sec. con
l’elezione di Federico I.
Federico si trova ad affrontare una situazione d’instabilità politica: i comuni hanno messo in
discussione le prerogative di potere e controllo imperiale.
L’istituzione del comune rappresenta una novità assoluta; nel 1154 e 1158 l’imperatore scende in
Italia per aiutare il pontefice, alle prese con la formazione a Roma di un comune guidato da Arnaldo
da Brescia; il comune romano viene debellato ed Arnaldo giustiziato.
Nel 1178 l’imperatore convoca delle assemblee, nelle quali vengono emanate delle regalie, cioè un
elenco delle principali prerogative imperiali, redatte da un gruppo di giuristi, i quali rispolverano il
diritto romano (diritto di Giustiniano); la maggior parte di queste prerogative sono già state assunte
in maniera informale da una miriade di entità, come i comuni.
La successiva rivendicazione di queste prerogative da parte dell’imperatore provoca attrito, che
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sfocerà nello scontro armato .
2 alcuni comuni settentrionali si coalizzarono ma altri mossero guerra fra di loro (vedi Milano e
Lodi), approfittando della situazione; in una prima fase prevale l’impero (Milano viene sconfitta nel
1162 e le sue mura demolite). Nel 1167 nasce la lega lombarda (non riunisce tutti i comuni
dell’Italia centro-settentrionale). Il papato interviene appoggiando i comuni: ne segue uno scisma
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che dura fino alla soglia della pace di Costanza .
3 atto di concessione da parte di Barbarossa di prerogative ai comuni; sul piano concreto si tratta di
un riconoscimento dell’autonomia dei comuni.
Nel 1176 l’impero viene sconfitto a Legnano: Federico è costretto a porre fine allo scisma.
Nel 1190 muore l’imperatore Barbarossa; il suo erede è Enrico VI (muore nel 1196), che sposa
Costanza d’Altavilla (unione della corona del Regno d’Italia, di Germania e di Sicilia); quando
moriranno i suoi parenti, l’erede al trono (un bambino) sarà posto sotto la tutela del papato.
L’unione delle corone di Sicilia e di Germania è pericolosa: il titolo imperiale verrà conteso.
Alla corte di Federico II si riuniranno quei poeti che daranno origine alla poesia volgare italiana;
non si tratta di un antesignano del monarca moderno ma di un re assolutamente medievale. Nel
Regno di Sicilia, la politica di Federico II è accentratrice: crea una burocrazia centralizzata. Si
riapre lo scontro sia con i comuni che con il papato (Federico viene scomunicato tre volte. Egli
fonda un’università a Napoli ed emana un corpus di norme (costituzione di Melfi).
L’origine dell’universalismo del papato sono le norme di Gregorio VII; vengono convocati altri tre
concili, considerati ecumenici sebbene non ci siano le Chiese orientali: 1123, 1139 e 1179.
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Nel 1140 viene emanato il primo corpus di leggi della Chiesa (codice di Graziano ).
4 uniformazione delle varie leggi delle curie; da questo momento in poi sarà solo il papa ad emanare
leggi.
Nei concili del XII sec. si affrontarono anche tematiche amministrative; furono inoltre dibattuti i
temi del celibato, dell’elezione dei vescovi (collegi). Il concilio del 1179 (300 partecipanti)
stabilisce che l’elezione del papa sia legittima soltanto con la maggioranza dei 2/3 del collegio
cardinalizio; si prendono inoltre le prime misure contro gli eretici.
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Il IV concilio lateranense viene convocato da Innocenzo III (eletto nel 1198 e morto nel 1216). Il
tema dell’universalismo venne fatto risalire alla teoria delle due spade di papa Gelasio (fine V sec.).
5 1215: assemblea grandiosa (circa 1200 partecipanti); in questo concilio sono prese decisioni su una
grande quantità di materie; viene deciso l’obbligo per tutti i fedeli di confessarsi almeno una volta
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all’anno e di comunicarsi con l’acqua.