Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Lezione 29/09 seconda lezione Pag. 1 Lezione 29/09 seconda lezione Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 29/09 seconda lezione Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Cedola Fissa Cedola Variabile

(Natura incerta)

Formata da una componente Mantello, Parametri di indicizzazione

e da una componente cedola dove ha

flussi periodici sempre fissi

Monetario

(es, rendimento di un titolo) Valutario Reale (inflattivo)

Il valore della cedola, nel corso del tempo dipenderà dalle oscillazioni che

subiranno questi parametri al momento della loro rilevazione. In questa cedola

variabile quindi l’emittente determina il primo flusso di pagamenti, i successivi

dipenderanno dal valore del parametro di riferimento a cui è agganciato il

valore della cedola.

-Parametro di indicizzazione Monetario di una cedola Variabile:

1/10 1/04, qui si fa riferimento ad una cedola

semestrale, cioè incassata il 1/04, considerando già l’importo fissato il 1/10. Nel

tempo intermedio c’è la possibilità di vendere il titolo, ma si ricava solo un

pezzo della cedola, perché il resto della cedola andrà a vantaggio di chi entra in

possesso del titolo. Questa parte della cedola viene pagata da chi compra il

titolo. -Parametro d’indicizzazione Valutario di una cedola Variabile: quando si

va a prendere un titolo che è di una valuta diversa, estera. Un titolo che

ha sotto un profilo formale, una cedola fissa, sotto un profilo sostanziale,

una cedola variabile, perché dipenderà dalle oscillazioni che subirà la

moneta estera rispetto all’euro.

-Parametro d’indicizzazione Reale di una cedola Variabile: si lega la

valorizzazione di quest’obbligazione alle variazioni dell’inflazione. Nel

considerare un titolo, il valore può aumentare in relazione all’incremento

dell’inflazione. La sua variabilità dipende dalle condizioni inflattive. Un

titolo che non presenta flussi di cassa intermedi.

sono composte da due elementi: un primo elemento è

Obbligazioni strutturate:

dato da un bond tradizionale, cioè obbligazioni semplici, a cui si agganciano

uno o più strumenti derivati. In realtà questa tipologia di obbligazioni racchiude

due elementi di rendimento e di rischio.

quando si va sul mercato azionario, ci si imbatte in azioni

Mercato Azionario:

ordinarie, privilegiate, risparmio e risparmio non convertibili. Il fatto che ci

siano diverse tipologie di azioni, bisogna verificare se il mercato le valuta allo

stesso modo.

Una distinzione principale tra queste tipologie di voto è quella tra il diritto di

voto ed il diritto patrimoniale; Quando si ragiona in termini di diritto di voto, se

si fa un’operazione di rastrellamento di azioni (ordini di acquisto a gli

intermediari), si ha la piena titolarità del diritto di voto stesso. Ci si affida agli

intermediari per non far salire il prezzo delle azioni stesse, gli stessi cercano di

ottenere l’obiettivo attraverso degli acquisti e vendite temporanee/giornaliere.

- sono quelle che hanno la piena titolarità dei diritti

Le azioni ordinarie,

patrimoniali, e la piena titolarità dei diritti di voto; Il diritto di voto dà la

possibilità di partecipare alle assemblee ordinarie (approvazione del bilancio

d’esercizio) e straordinarie (operazioni straordinarie, come fusioni,

trasformazioni, scissioni o aumenti di capitale). Con l’acquisto di questa azione,

si ha la possibilità di esercitare diritti di voto e diritti patrimoniali con la loro

piena titolarità.

I diritti patrimoniali fanno riferimento al diritto di dividendo ed al diritto di

opzione; il diritto di dividendo è quando la società distribuisce il suo utile

distribuito (una parte) a gli azionisti. Il diritto di opzione invece è quello

connesso all’aumento di capitale, esso mi da la possibilità nel caso dello stesso

aumento di rimanere inalterata la quota di partecipazione.

- sono delle azioni che danno il diritto di partecipare solo

Le azioni privilegiate,

all’assemblea straordinaria, queste azioni vengono valutate di meno rispetto

alle azioni ordinarie. Esse però in prossimità di assemblea straordinaria,

potrebbero avere un’impennata nella quotazione, per effetto del rastrellamento

delle azioni, posso modificare il valore delle azioni ordinarie in prossimità di

assemblea. Il fatto però di non aver piena titolarità del diritto di voto, al

contrario ho il privilegio nel diritto patrimoniale, cioè una maggiorazione del

dividendo della società.

- sono delle azioni che non danno il

Le azioni di risparmio (non convertibili),

diritto di voto, ma danno semplicemente un accrescimento dei diritti

patrimoniali. In termini borsistici queste azioni hanno poco interesse, perché

non possono essere oggetto di rastrellamento.

- sono delle azioni che hanno

Le azioni di risparmio convertibili in azioni ordinarie,

tutta la disciplina riguardo alle semplici azioni di risparmio, ma ad una certa

data possono essere convertite in azioni ordinarie (il valore quindi cresce di

quest’azione).

Nel mercato compaiono tre figure molto importanti:

È un operatore che cerca di ottenere un profitto

Speculatore: assumendosi un rischio, cioè che la sua posizione assunta

(long o short) possa non essere corretta. Lo speculatore

può essere sia rialzista (liquidità) che ribassista (titoli) a

seconda dell’underlying (sottostante).

Arbitraggista: È un operatore che cerca di ottenere un profitto, senza

assunzione di rischio, godendo del disallineamento del

prezzo sui mercati diversi. Bisogna intravedere il canale

di arbitraggio e si definisce “cost of curry” ,cioè il

trascinamento della posizione da un punto ad un altro.

Posso quindi fare un arbitraggio se il canale di

arbitraggio è sufficientemente ampio.

È un operatore che si “copre” dalle oscillazioni dei titoli

in portafoglio ,ma rispetto alle due figure precedenti,

Hedger: l’evidenza evidente è che ha delle posizioni ex ante.

Ha il portafoglio in tempo precedente. In T-0 si ha la

costituzione del portafoglio, e prende liquidità (in

prestito), assumendo una long position. Nel periodo

intermedio (T-5), se il titolo si è prezzato di valore, si

può chiudere la posizione, ma avendo in preso in

Chiaramente, sempre prestito la liquidità devo cederne una parta come

parlando dell’hedger, in commissione.

caso si ha una

percentuale negativa di profitto (sbagliato il timing), l’operatore può rinegoziare

la liquidità o accettare la perdita.

L’arbitraggista invece deve essere in grado di avere una buona capacità di

prendere in presto liquidità o di prendere in prestito titoli, egli va sul mercato e

deve essere in grado, qualunque sia la sua posizione (short o long) di prenderla

ad un prezzo molto basso, senò non esiste proprio un canale di arbitraggio, per

questo viene detto che l’arbitraggio è un canale di nicchia.

L’Hedger è colui che ha tendenzialmente un portafoglio, creato in T-0,

pensando che l’azione “tira”. Una politica di Asset Allocation Strategica, vuol

dire che si lavora in medio/lungo periodo, si compone un portafoglio e che lo

stesso si possa prezzare nel medio/lungo termine; a differenza dell’Asset

Allocation Tattico, cioè si lavora in breve termine. Nel T-1 e T-2 si può aver

timore che la tendenza rialzista che è il presupposto per chi ha in T-0 creato il

portafoglio, possa subire delle oscillazioni, allora bisogna cercare di scegliere se

fare o meno un’operazione di hedging, cioè utilizzare uno strumento che

consenta di minimizzare le perdite, perché l’obbiettivo è quello proprio di

minimizzare le perdite, e l’obbiettivo massimo sarebbe se la perdita fosse

uguale a 0.

I derivati che si andranno a determinare saranno.. Futures, Opzioni,

Derivati:

Swap e Fra.

Si chiamano derivati perché, la loro esistenza deriva dall’esistenza sul mercato

del bene sottostante (contratto derivato). Definendo il bene sottostante o

anche più specificamente chiamato Underlying, potrebbe essere formato da

azioni, tassi di interesse, obbligazioni, valute, indici, merci.. ecc. Questo bene

sottostante potrebbe essere un bene consegnabile ed un bene non

consegnabile, cioè si può alla scadenza del contratto, consegnare il bene

sottostante (dev’essere fisico), a differenza di un indice azionario per esempio,

che non può essere consegnato, è un valore composto da un certo numero di

azioni presente all’interno di un indice.

Un altro aspetto dei derivati è che si parla di mercato a termine, cioè vuol dire

che in T-0 si potrà manifestare l’intenzione, che poi si materializza alla

scadenza del contratto o in un tempo intermedio.

Da qui scaturiscono i Futures, un mercato regolamentato e standardizzato, cioè

si è in presenza di mercati non OTC, ma in presenza di mercati dove i soggetti

sono sottoposti a dei controlli. I termini contrattuali sono stabiliti già. Una prima

definizione di Futures può data definendolo come un contratto in cui una parte

si impegna ad acquistare ad una certa data ed ad un certo prezzo, il bene

sottostante; quest’impegno ad acquistare non è derogabile; si arriva quindi alla

scadenza contrattuale (delivery settlement). Quindi possiamo chiudere in due

modi la nostra posizione:

- con un disegno opposto a quello inizialmente

Cash Settlement, (chiudo

assunto, in qualsiasi momento, quindi monetizzo l’eventuale guadagno o

mi assumo l’eventuale perdita, nel caso di vendita mi disinteresso e

posso uscire in qualsiasi momento dal mercato)

- (chiudo alla scadenza naturale del contratto, e

Delivery Settlement,

quindi posso aprire una posizione lunga controvalore, od in una

pago

posizione corta consegno bene sottostante, dove lo stesso bene

sottostante deve avere i requisiti come detto prima di consegnabilità)

La differenza fra un Futures ed un Opzione. Nelle opzioni abbiamo due posizioni

asimmetriche, perché da una parte abbiamo una facoltà che può essere più o

meno esercitata, quindi in sostanza nel Futures ho un impegno ad acquistare

ed a vendere, mentre nelle opzioni i due contraenti hanno profili diversi;

Nelle opzioni infatti una parte acquista il diritto o facoltà di acquistare (Call) o

di vendere (Put) il bene sottostante a una certa data (periodo d’esercizio), ad

un certo prezzo (prezzo di esercizio/strike price) dietro pagamento di un

corrispettivo iniziale denominato Premio(base).

Quindi per capire meglio acquisterò la facoltà di acquistare quando prevedo

che ci potrà essere un rialzo del prezzo del titolo, acquisto la facoltà di vendere

quando prevedo che ci possa essere un riba

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
6 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fede282 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dei Mercati Finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Boido Claudio.