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E VENE.

A loro volta le arterie possiamo distinguerle in grosse arterie e piccole arterie. Non tanto per il gusto

di darvi delle nozioni in più, ma perché le grosse arterie svolgono un determinato lavoro diverso da

quello che svolgono le piccole arterie. Giacché le grosse arterie, (la aorta per esempio) sono molto

ricche di tessuto elastico adatto a dilatarsi e a riprendere la propria forma originale, perché è

importante questa elasticità delle grosse arterie? L’avrete sentito dire che con l’età le grosse

arterie perdono elasticità, e a che cosa serve l’elasticità nelle arterie? A smorzare l’intermittenza

del ciclo cardiaco. Cioè ad accogliere il sangue pompato istantaneamente dal cuore, dilatandosi, e

poi elasticamente ritornando alla loro posizione di riposo, assicurare la progressione del sangue

durante la diastole. Anche per questo le grosse arterie vengono dette vasi di smorzamento, perché

smorzano, attutiscono, la intermittenza del ciclo cardiaco. Chiaramente con l’età questa proprietà

viene un po’ meno, le arterie si induriscono, perdono un po’ della loro elasticità, e quindi non

svolgono più bene questo loro mestiere. Allora ecco il perché negli anziani, il picco della pressione

sistolica è più elevata rispetto a quella di un giovane. Mediamente la pressione sistolica che noi

osserviamo, quant’è lo sapete? Oscilla, ha dei valori che si osservano durante la sistole e sono di

circa 120 ml di mercurio, e dei valori che invece si osservano invece durante la diastole che sono di

circa 80. Un soggetto che ha le arterie indurite, il picco di pressione sale (140/150) e poi scende. Se

non sale molto non succede niente. Cosa può succedere poi con l’età anche ? Delle cose gravi, ad

esempio che le pareti si sfiancano, si cominciano a de laminare, ed è pericoloso perché può dare

origine a dei fenomeni molto gravi che sono gli aneurismi, cioè la parete si sfianca e si forma una

dilatazione, ed è pericolosissimo. Perché è il preludio a un probabile scoppio!Come quelli che

scoppiano nei diversi rami della circolazione cerebrale, perché queste dilatazioni arteriose non

vengono contenute dal tessuto dove sono questi vasi, perché il tessuto cerebrale è una palpetta.

Oppure aneurismi della aorta, se scoppia una aneurisma della aorta addominale si crea uno stravaso

di sangue interno e la morte è quasi assicurata. Allora ecco che quando funzionano bene, però ci

danno una mano perché con la loro elasticità ci assicurano uno smorzamento dell’intermittenza del

flusso cardiaco, e lo normalizzano questo flusso. Lo rendono più o meno costante. Diverso è invece

il lavoro che svolgono le arterie più piccole, dette anche arteriole. E invece hanno nella loro parete,

una maggiore composizione di tessuto muscolare liscio. Dove si trova il tessuto liscio? Negli

organi viscerali, e tenetelo presente sempre, perché il tessuto muscolare liscio è uno degli effettori

principali del SNV. Quello che si trova nella parete dei vasi, nei bronchi, nella parete dello stomaco,

dell’esofago, dell’apparato digerente, nella vescica. Ed è una componente essenziale della funzione

dei visceri. Questo particolare tessuto muscolare liscio, noi lo ritroviamo come componente

principale nelle arteriole, che quindi faranno sì che queste arteriole possano variare il nuovo calibro,

il loro raggio. E perché questo diventa importante? Perché la loro contrazione determina che

cosa a livello della circolazione? Una fonte di resistenza. Se le arteriole sono compatte, il sangue

fa fatica a passare attraverso di loro, e quindi rappresentano la principale resistenza vascolare, anche

per questo le arteriole vengono definite vasi di resistenza. Il fatto che le arteriole siano in effetti un

ostacolo resistente al flusso da oltrepassare, ce lo dimostra il grafico della pressione. Cioè come

varia la pressione nelle diversi parti del nostro circolo. La pressione che all’inizio nella aorta

quant’è?

Cosa c’è scritto qui? 93! E da dove è sbucato? Quanto avevamo detto che era la pressione

nella aorta? Da 120 a 80. E allora 93 che cosa è? E’ la pressione media. Invece la pressione reale

è oscillante da 80 a 120, quella media è 93. In realtà la pressione media, è un po’ meno della media

aritmetica, perché la sistole dura la metà della diastole, e quindi la pressione media è non 120 + 80 :

2, ma 120 + 80 + 80 : 3. (120 sistole, 80 80 diastole : 3) se fate questa operazione verrà fuori 93. Ma

in ogni caso vedete come questa pressione nelle grosse arterie resta elevata, poi attraversando le

arteriole cala bruscamente. Perché cala? Perché queste arteriole rappresentano una sorta di

strozzatura, una resistenza. Infatti se noi guardiamo il sangue all’uscita delle arteriole a livello dei

capillari, ci andrà con la pressione che 35/40 ml di mercurio. Uno si potrebbe chiedere se nei

capillari il sangue ci deve arrivare in maniera ottimale con una pressione di 35/40 ml di mercurio,

ma perché abbia fatto fare questo gran lavoro al cuore di pompare sangue con pressione di

90ml di mercurio? E poi gli creiamo l’ostacolo delle resistenze? Queste resistenze nelle arteriole,

è come se intrappolassero il sangue ad alta pressione nel compartimento delle grosse arterie. E

questo sangue reso ad alta pressione nelle grosse arterie è la migliore garanzia che questo sangue

vada dappertutto, soprattutto dove gli verrebbe difficile andare al sangue se avesse il compito

facilitato? Il sangue pompato dal cuore dove avrebbe più facilità ad andare se avesse una

bassa pressione? Verso i piedi! Il cervello potrebbe essere penalizzato, se il sangue avesse una

pressione bassa. Invece con queste arteriole si crea un deflusso ostacolato per cui il sangue è

intrappolato nelle grosse arterie ad alta pressione, essendo ad alta pressione allora si cerca le strade

anche le meno favorite, soprattutto quelle della circolazione cerebrale che è sfavorita dalla gravità, e

quindi grazie ad una buona pressione ottimale del sangue noi possiamo garantire un flusso ottimale

al cervello. Tanto è vero che appena a comincia a calare la pressione, cominciano i capogiri e si

sviene, svenendo uno casca per terra, in ogni caso la testa diventa allo stesso livello del cuore. Se si

alzano le gambe la circolazione cerebrale invece di essere sfavorita, comincia a diventare favorita,

perché il sangue ci andrà più facilmente alla testa. La pressione alta è molto più pericolosa di quella

bassa, perché la seconda rischia di rompere i vasi. La pressione del sangue è una forma di energia

potenziale, che il sangue sfrutta trasformandola in energia cinetica, man mano che fluisce. Non solo,

queste arteriole sono importanti per generare resistenze solo per il gusto di generare resistenze, ma

il fatto che queste resistenze siano dovute al loro calibro ridotto, che è dato dalla propria

muscolatura liscia fa sì che questo calibro possa essere variato, essendo muscolatura liscia

opportunamente comandata dal SNV (Sistema nervoso vegetativo), o anche dagli ormoni circolanti,

e perché può essere importante i calibri di questi vasi? Per due motivi: uno per mantenere

ottimale il livello di pressione, perché se a un certo punto la pressione dovesse essere più alta

del normale allora che succede? Che le arteriole vengono indotte a dilatarsi un pochino e quindi a

far abbassare la pressione. Se invece la pressione dovesse scendere molto, allora le arteriole

sarebbero ridotte a costringersi di più per fare rialzare la pressione. Ma un’azione altrettanto

importante la svolgono perché le arteriole possono essere comandate in maniera settorializzata. Nel

senso che si possono comandare in maniera differente, le arteriole che vanno alla cute rispetto a

quelle che vanno ai muscoli, rispetto a quelle che vanno al fegato, all’intestino o ai reni. Creando

RIDISTRIBUZIONE DELLA GITTATA CARDIACA

così la possibilità di una . Cosa

vuole dire? Che noi abbiamo una certa distribuzione della GITTATA CARDIACA nelle condizioni

di riposo, ma che non è per sempre o per qualsiasi circostanza, perché questa distribuzione della

gittata cardiaca può essere modificata a seconda delle varie esigenze, con un processo di

ridistribuzione.

Vi faccio un esempio: essendo queste arteriole dei vasi di resistenza variabile, li possiamo

assimilare a dei rubinetti. Allora in condizioni di riposo noi abbiamo, una certa apertura del

rubinetto che porta sangue al cuore, una certa apertura del rubinetto che porta sangue ai muscoli, e

cosi via……Per esempio in condizioni di riposo, la gittata cardiaca è 5litri al minuto. Di codesti

sapete quanto ce ne va ai muscoli? Il 20% (1 litro), sapete quanto ce ne va ai reni? Il 20% (1

litro). Quel litro che va ai reni serve per la depurazione, non per nutrire i reni. Mentre quello che va

ai muscoli serve per nutrire i muscoli in condizioni di riposo gli basta. Se facciamo una corsa, e la

gittata cardiaca aumenta e diventa 20 litri, di questi 20 litri sapete quanto ne arriverà ai

muscoli? Più dell’80% (16 litri). Sapete quanto ne arriva ai reni? Meno del 5% (meno di un

litro), ancora di meno rispetto alla condizione di riposo. E questo come è stato possibile? Perché

questo è un caso eclatante di ridistribuzione della gittata cardiaca. Ai muscoli ce ne andava il 20%

in condizioni di riposo, e ce ne va più dell’80% in condizioni di esercizio fisico. Non è una

ridistribuzione questa? E come stata operata? E’ stata operata grazie all’azione di rubinetto delle

arteriole che si sono dilatate tutte quelle che vanno ai muscoli, e chiuse tutte quelle che vanno ai

reni ad esempio. E allora il sangue dove se ne andrà? Nella via più facilitata dove c’è la

vasodilatazione, e andrà in minor misura dove c’è l’ostacolo, la vasocostrizione. Se c’è freddo

diventiamo pallidi, perché le arteriole che portano il sangue alla cute sono strette, c’è una

vasocostrizione cutanea. Se noi invece entriamo in un panificio e ci mettiamo davanti al forno, ci

sarà una vasodilatazione. (La cute è rossa). Può succedere anche negli altri distretti, nell’intestino ad

esempio, nel periodo di digiuno, di non alimentazione, il sangue viene penalizzato; se invece

abbiamo in corso la digestione le arterie si dilatano. E quindi queste arteriole con i loro processi di

vasocostrizione e vasodilatazione regolano la distribuzione della gittata cardiaca in modo da

ottimizzarla, in modo che il sangue pompato viene sfruttato al meglio. Perché è inutile durante

l’esercizio fi

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Publisher
A.A. 2015-2016
13 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher M33000643 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia Neurovegetativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Giuffrida Rosario.