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Le imprese multinazionali
È necessario fornire le definizioni delle imprese operanti sul territorio di più
nazioni. Il termine multinazionale fu introdotto la prima volta nel 1963 da
Lilienthal e assunse rilevanza mondiale quando nello stesso anno uscì un
numero speciale del settimanale “Business Week” dal titolo Multinational
Companies. Il tratto saliente è rappresentato dal fatto che questa impresa
organizza e coordina attività che travalicano i confini nazionali.
La definizione universalmente accettata di multinazionale è quella di
un’impresa che possiede, controlla o ha diretta influenza manageriale sulle
attività generatrici di reddito e di valore aggiunto presenti in almeno due paesi.
Secondo questa definizione molte imprese possono essere definite
multinazionali: da quella piccola che possiede un’affiliata estera che realizza un
modesto output e impiega pochi lavoratori al grande gruppo internazionale che
possiede unità produttive in più di trenta paesi e che realizza importanti quote
di mercato nelle economie ospitanti. Per ovviare a questa indeterminatezza, è
possibile utilizzare ulteriori requisiti statistici per poter definire una società
come multinazionale. Un criterio suggerito è quello che richiede che le
controllate estere contribuiscano collettivamente ad una percentuale minima
delle vendite annuali totali e/o profitti dell’impresa madre. Un’altra proposta è
quella di richiedere che un’azienda abbia servizi a valore aggiunto in più di 2
paesi (oppure più di 4), prima di essere classificata come una multinazionale.
È una grande società che ha filiali industriali in almeno 6 paesi stranieri
(Vernon, 1972). L’impresa che opera in diversi paesi ma è gestita da un unico
paese; in generale, qualsiasi azienda o gruppo che deriva 1/4 delle sue entrate
da operazioni al di fuori del paese di origine (Business Dictionary, 2016).
L’impresa che possiede all’estero almeno il 25% dei propri investimenti
produttivi e dei propri dipendenti, realizzandovi almeno 1/4 del fatturato
complessivo (Linciano, Grassi, Barchiesi, 2013).
Un’impresa multinazionale può essere di proprietà e gestione privata o
pubblica (cioè statale). Molte multinazionali possono essere facilmente
identificate come originarie di un unico paese.
Più difficile è valutare la distribuzione a livello globale e il sistema di relazioni
delle varie attività che contribuiscono alla catena del valore della
multinazionale.
Le multinazionali hanno un’area di attività e un’influenza estesa spesso a
buona parte del globo. Sono caratterizzate da un’elevata specializzazione nelle
varie funzioni interne, distribuite a seconda delle condizioni locali e delle
strategie aziendali. Le multinazionali hanno profondamente modificato la
struttura e il funzionamento dell’economia globale, data la loro influenza sulla
produzione mondiale, sugli scambi commerciali, sugli investimenti e sullo
sviluppo tecnologico. Vanno considerate come l’emergente forma organizzativa
del sistema economico mondiale negli ultimi decenni.
Definizioni
Multinazionale (multinational enterprise): un’impresa (madre) che ha il
potere di coordinare e controllare attività di produzione di beni o servizi
localizzate in vari paesi esteri; 1
È detta consociata (associate) l’impresa operante in un paese estero di
cui l’investitore possiede tra il 10 e il 49,99%, controllata (subsidiary)
quella di cui possiede più del 50% e filiale l’impresa controllata al 100% ;
In generale l’affiliata estera (affiliate) è un’impresa residente, controllata
da un’unità istituzionale non residente.
Le imprese multinazionali (MNEs)
Nel 2016 UNCTAD ha considerato come riferimento 320.000 società
multinazionali (con almeno un’affiliata estera), con 774.000 partecipate
estere.
Fatturato partecipate estere MNEs (2016): 37.570 miliardi di $ (49,9% del
PIL nel mondo equivalente a 75.278 miliardi);
Export partecipate estere MNEs (2016): 6.812 miliardi di $ (il 33,2%
dell’export mondiale di beni e servizi pari a 20.522 miliardi);
82,14 milioni di occupati nel 2016 nelle partecipate estere.
Esempi di TNCs (
TNCs sinonimo di Multinazionale)
Protecter&Gamble (Stati Uniti)
Unilever (Gran Bretagna)
Canon (Giappone)
Nestlé (Svizzera).
Aree di business e vendite 2
Indici di internazionalità
La multinazionalità di un’impresa può essere valutata attraverso singoli indici di
attività internazionale. Tuttavia per riuscire a meglio comprendere la natura
internazionale di un’impresa è necessario considerare indici complessi che
combinano più variabili. La maggior parte degli studi attuali tende ad utilizzare
indici complessi come quello elaborato dall’UNCTAD nel 1995: l’indice di
transnazionalità.
L’indice di internazionalizzazione è dato dal rapporto tra numero di affiliate
estere e totale affiliate.
Proprietà all’estero rappresenta il valore dei beni patrimoniali posseduti dalle
imprese all’estero (espresso in milioni di dollari).
L’indice di transnazionalità è calcolato come media di tre rapporti:
– proprietà estere rispetto a proprietà totali
– vendite all’estero rispetto a vendite totali
– occupati all’estero rispetto a occupati totali.
La prima impresa al mondo per indice di transnazionalità è Rio Tinto PLC (sede
Gran Bretagna; settore principale di attività: minerario e petrolifero). 3